L'ultima tragedia in Abruzzo, provocata dal combinarsi di
terremoti e nevicate eccezionali, dovrebbe riportarci alla realtà del rapporto
tra uomo e natura. E rivolgersi al Signore, che placa le tempeste e comanda ai
venti. Per secoli il popolo cristiano lo ha fatto, ricevendo grazie. Ma l'uomo
d'oggi, chiuso nella sua presunzione, lo ha dimenticato.
Scosse continue di terremoto (ormai centinaia dallo scorso agosto), temperature polari e nevicate storiche. E ora anche la slavina, tragica combinazione di terremoto e neve, che ha distrutto l’Hotel Rigopiano, alle pendici del Gran Sasso, inghiottendo una trentina di persone che da ore aspettavano dei mezzi per portarli in salvo, bloccati anche loro da una neve senza precedenti.