ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 20 luglio 2019

Devoti e no

“Care sorelle d’Italia, ecco perché state sbagliando”


https://www.avvenire.it/c/2019/PublishingImages/746b7c24ea654e5f9f47bbd8493ff6c8/2013061920_65429390.jpg?width=1024(immagine aggiunta)
Cari amici di Duc in altum, come sapete, qualche giorno fa un buon numero di monasteri di clarisse e carmelitane scalze ha fatto pervenire una lettera aperta al presidente della Repubblica e al presidente del Consiglio. Pubblicata da Avvenire, la lettera intende “dare voce ai nostri fratelli e sorelle migranti che scappano da guerre, persecuzioni e carestie” e vi si legge fra l’altro: “Molti monasteri italiani, appartenenti ai vari ordini, si stanno interrogando su come contribuire concretamente all’accoglienza dei rifugiati, affiancando le istituzioni diocesane. Alcuni già stanno offrendo spazi e aiuti. E, al tempo stesso, tutte noi cerchiamo di essere in ascolto della nostra gente per capirne le sofferenze e le paure”.
L’iniziativa di queste monache non ha però raccolto unanime consenso tra le consacrate. Ne è testimonianza il contributo che ho ricevuto e che propongo alla vostra attenzione. L’ha scritto una eremita che si dice “profondamente addolorata” a causa dell’iniziativa delle monache, alla quale, da parte mia,  ho accennato due giorni fa.
A.M.V.

Il trucco della “fame eucaristica”

Mons. Schneider risponde al vescovo Kräutler e all’Instrumentum Laboris sul Sinodo dell’Amazzonia


Presentiamo una nostra traduzione di una dichiarazione pubblicata il 17 luglio sul sito di notizie austriaco Kath.net e diffusa in varie lingue ,in cui mons. Athanasius Schneider, Vescovo ausiliare i di Santa Maria in Astana, risponde al vescovo Erwin Kräutler e critica con forza l’Instrumentum laboris sul Sinodo dell’Amazzonia

Il Padre giusto

GESU':"PADRE E' GIUNTA L'ORA"


L'immensa mistificazione della parola di Cristo:«Non prego per il mondo ma per quelli che m’hai dato». Nell'ultima Sua preghiera Gesù non prega per le anime del mondo per i figli della perdizione: il loro destino è irrevocabile 
di Francesco Lamendola  

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Nel cenacolo di Gerusalemme, poco prima dell’arresto e della Passione, Gesù rivolge al Padre celeste la sua ultima, toccante preghiera per affidargli quelli che hanno creduto in Lui e accolto la sua parola. Alzando gli occhi al Cielo (e non verso i poveri, non verso i migranti, non verso le tribù dell’Amazzonia, coi loro stregoni e il loro animismo; e neppure verso l’ecologia, le specie in estinzione e la questione del mutamento climatico; no, ma verso il Padre celeste) dice testualmente, con un fervore straordinario (Giov., 17, 1-25):

Et episcopátum eius accípiat alter (Ps. 108)

Signore, dacci un papa! / 2

http://www.unavox.it/NuoveImmagini/Papa_Francesco/Due_papi/Due_papi_fulmine_cardinale.jpg(immagine aggiunta)

Chi vuole insegnare bene, occorre che metta mano a cose forti. […] Alcuni sono pieni di parole, ma hanno poche azioni (san Bonaventura da Bagnoregio, De septem donis Spiritus Sancti, 5, 13).
Chiedere a Dio di porre fine a un pontificato e di donare alla Chiesa un nuovo papa non è affatto un’espressione di imprudenza, di superbia o di temerarietà. Per chi legga attentamente, la proposta è di offrire preghiere e penitenze «secondo le intenzioni del Cuore Immacolato di Maria, fra le quali c’è sicuramente la riforma e purificazione della Chiesa e, a tal fine, l’elezione di un nuovo Pastore universale che eserciti degnamente il suo mandato». Nessuno si sogna di impartire ordini a Dio né di forzarne la volontà santissima: proprio per non errare, affidiamo tutto alla nostra Mediatrice presso il Redentore, la quale, conoscendo meglio di chiunque altri i Suoi piani e desideri, Gli offrirà ogni nostra supplica e sacrificio per il motivo più opportuno, purificandoli e perfezionandoli come Lei sola sa fare, così da renderli accetti alla Maestà divina. Tuttavia non possiamo certo dubitare che, conformemente al volere del Figlio, anch’Ella voglia che la Chiesa militante esca dalla spaventosa crisi in cui è precipitata, si rinnovi profondamente e torni a splendere di luce celeste sia per il bene dei suoi membri che per la conversione degli infedeli.

Summa Familiae Incuria

Asso Paglia-tutto. E san Giovanni Paolo II va in soffitta

Con un colpo di mano estivo monsignor Vincenzo Paglia ha fatto approvare gli statuti dell'Istituto teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del matrimonio e della famiglia, che gli danno ampio potere su insegnamenti e docenti. Un modo per stravolgere definitivamente l'istituto voluto da san Giovanni Paolo II, epurare i docenti sgraditi, e reimpostare gli insegnamenti sulle linee indicate da Amoris Laetitia.





Al Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della famiglia è scattata l’ora delle epurazioni, nel nome di Amoris Laetitia. È questo il significato più evidente dell’approvazione degli Statuti e dell’Ordinamento degli studi dell’istituto voluto da san Giovanni Paolo II nel 1982, ma che il Motu Proprio Summa Familiae Cura (settembre 2017) di papa Francesco ha rivoluzionato. Come scrivemmo all’epoca della pubblicazione del Motu proprio (clicca qui e qui), linea e obiettivi sono chiari ma la partita decisiva – dicevamo – si sarebbe giocata sugli statuti, perché qui si sarebbero decisi concretamente la struttura dei corsi, le materie insegnate e i docenti.

venerdì 19 luglio 2019

“Carità senza verità”'?

Mons. Barron: “In un certo senso, siamo diventati una Chiesa troppo ‘misericordiosa’”

La questione della “misericordia” e dell’”accompagnamento” è ancora molto accesa. “Carità senza verità” o “Verità nella carità”? È di questo che parlano Jordan Peterson, uno dei più famosi psicologi del mondo, e mons. Robert Barron, vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Los Angeles. Ecco un sunto del punto più importante del colloquio, il cui video potete vederlo in fondo all’articolo . 
L’articolo è di Pete Baklinski, la traduzione è la mia.
Jordan Peterson (psicologo) e mons. Robert Barron (vescovo)
Jordan Peterson (psicologo) e mons. Robert Barron (vescovo)

Capiterà anche qui

La psicopolizia nella scuola del Grande Fratello

               

L’articolo che segue è del 1° marzo 2018 con il titolo “Psicopolizia scolastica”. Lo ripubblichiamo oggi perché quanto sta emergendo dall’inchiesta “Angeli e Demoni” riguardo al sistema dei servizi sociali della Val d’Enza e ad altre realtà italiane consente di leggerlo, o di rileggerlo, cogliendone appieno le implicazioni. Nella speranza che chi è genitore prenda coscienza dei rischi che si annidano sotto iniziative in apparenza utili e che chi ha responsabilità politiche o amministrative, sulla coscienza si metta una mano. Le degenerazioni venute alla luce sono figlie di vizi strutturali ed è solo incidendo in profondità nel corpo normativo, burocratico, amministrativo, culturale, che sarà possibile iniziare a controllare un sistema impazzito.  

La norma dell’essere umano

UNA VIA PER I BAMBINI
Bibbiano, come guarire dall'orrore

Nel caso dei bambini strappati alle loro famiglie per darli in affido a persone non idonee, assistenti sociali, psicologi, politici hanno provocato gravi danni, psicologici e fisici. Ma ora che i bambini sono stati liberati è importante che possano guarire in famiglia, dove genitori e bambini devono dirsi la verità su quanto accaduto.



Per l’inchiesta “Angeli e Demoni”, sulla criminale follia di bambini strappati alle loro famiglie e dati in affidamento o adozione a persone certamente non idonee, per usare un termine eufemistico, con la complicità delle istituzioni di Bibbiano, sui giornali si è parlato a torto di elettroshock.

Vadetis retro!

Un parroco che difende Salvini: 'Civiltà nasce da muri e confini'

Non ci sono solo ecclesiastici progressisti critici verso il governo: spunta un altro parroco che sembra in linea con l'azione del ministro Salvini

Esiste una narrativa sulla Chiesa progressista, che tutto predica tranne la difesa dei valori tradizionali, e poi c'è un piccolo emisfero ecclesiastico, di cui il parroco di cui stiamo per parlare sembra far parte, che la pensa in maniera diametralmente opposta rispetto alle alte gerarchie.
Tanto che Padre Giacobbe Elia, che è stato intervistato dal quotidiano La Verità, non si è limitato solo a decantare la positività storico-sociale che risiede alla base della costruzione dei muri, quindi dei confini, elevati a cruciali per la edificazione di una qualsiasi civiltà, ma si è addirittura spinto sino a tutelare, da un punto di vista dottrinale, l'utilizzo pubblico del crocifisso fatto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini nella passata campagna elettorale e nei momenti subito successivi, parlando anche di un gesto che "ha onorato Dio" in relazione alla invocazione della protezione di Maria.

Sull’orlo di una scelta impossibile

Attacco globale contro il segreto della confessione. O carcere o scomunica



L’ultimo attacco è stato sventato pochi giorni fa in California. Il 13 luglio il comitato statale per la sicurezza pubblica ha imposto il ritiro della proposta di legge SB 360 presentata dal senatore Jerry Hill – e già approvata dal senato – per abolire la segretezza del sacramento della confessione.

Eliminare quelli che resistono

IL PROGRAMMA PER LA VITA CONSACRATA
Rivoluzione in convento: “Cambieremo come pregate”

Il programma del cardinale Braz de Aviz, presidente della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata: «Un certo modo di pregare, un modo di vestire devono cambiare». In fondo è tutto coerente: ogni rivoluzione deve fare l’uomo nuovo ed eliminare quelli che resistono.



“Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani”: è la nota affermazione attribuita al marchese Massimo d’Azeglio. Non si sa se l’abbia effettivamente pronunciata, ma quel che è certo è che corrispondeva al suo pensiero. E – cosa ancora più preoccupante – era l’ideale programmatico dei risorgimentali savoiardi. La nazione italiana esisteva da secoli, legata da una profonda identità, ma quell’italianità mal si adattava alle nuove necessità del neo-Stato. Dunque i nuovi italiani andavano fatti, anzitutto convincendoli che quelli prima di loro, mica erano italiani! Fu messo in piedi un enorme apparato di leggi, giusto per far capire che quello che era stato lecito prima, non lo era più, e che le antiche libertà erano in realtà schiavitù e dovevano essere soppresse per far largo alle nuove, nuovissime e italianissime.

giovedì 18 luglio 2019

La bellezza della società multietnica

LA CHIMERA DELL'INTEGRAZIONE


Integrazione: "La chimera che ipoteca il nostro futuro". Altro che "Nuova Religione" dell’accoglienza è una ideologia che ha ottuso le facoltà mentali di un intero continente. Cosa ci insegna Guido Piovene nel suo "De America"? 
di Francesco Lamendola  

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Si parla tanto, troppo, di accoglienza, e ovviamente anche del suo logico corollario, l’integrazione. Sono entrambi concetti falsificati e contrabbandati per moneta buona, con un’impudenza che non finisce di lasciare sconcertati, specie in bocca al clero, che in teoria, dovrebbe osservare i Dieci Comandamenti e perciò non dovrebbe mentire, né render falsa testimonianza. L’accoglienza presuppone la condizione di profughi, e nel caso di quanti arrivano via mare, sui barchini o a bordo delle navi delle o,.n.g., quella di naufraghi: altre due menzogne. Non è profugo chi parte, munito di telefonino per segnalare la sua posizione, o addirittura avendo già concordato un appuntamento in mare, trovandosi già su un’imbarcazione precaria e passibile di affondare, ma chi viene sorpreso da una disgrazia in mare e, contro la sua volontà, viene a trovarsi in pericolo. Inoltre non è profugo chi emigra per ragioni economiche e, mentendo, si dice vittima di persecuzioni o guerre, ma rifiuta di declinare le sue vere generalità e si fa scudo del buon cuore e del senso di colpa della nazione ospitante. Dunque, se le parole hanno un senso, accogliere i falsi naufraghi e i falsi profughi significa incoraggiare l’invasione dell’Italia e la rapida sostituzione della sua popolazione, che sarà un fatto compiuto nel giro di pochi decenni.

Meglio solo..

LIBRI/MARCO POLITI: LA SOLITUDINE DI FRANCESCO

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Presentata a Roma l’ultima fatica di Marco Politi, riguardante la seconda parte del pontificato di Francesco ed edita da Laterza. Relatori della serata: Franco Frattini, Marinella Perroni, Fabrizio Barca, Lucia Annunziata, padre Federico Lombardi. Alcune citazioni sia dal dibattito che dal testo, molto denso ed anche realistico nel descrivere una situazione mai registrata in tali termini all’interno del cattolicesimo  

.. Ma i capri alla sua sinistra”!

Quella Chiesa di sinistra che oltrepassa pure Bergoglio

Abolizione del celibato, "ponti" con la comunità Lgbt, diaconato femminile ed ecologia: le battaglie di quella parte di Chiesa, che si colloca alla sinistra del Papa

Papa Francesco non ha mai detto di voler abolire il celibato, eppure c'è una parte di Chiesa cattolica che sta spingendo affinché l'istituto del sacerdozio venga del tutto rivisitato.
È uno dei tanti esempi utili a dimostrare l'esistenza di una sinistra dottrinale, e magari un po' politica, che supera Jorge Mario Bergoglio in termini di progressismo. Il vescovo di Roma, di recente, ha scritto una lettera al "popolo di Dio in cammino in Germania". Il fine? Anche quello di guardarsi dal "riorganizzare le cose". Perché è dalla Conferenza episcopale tedesca, che ha domandato e ottenuto un Sinodo nazionale, che provengono le spinte più forti. A marzo scorso, per citare un caso, da Berlino era giunta una richiesta: aprire un dibattito sul celibato.

Pastore (o pastoresse?)

DIABOLICO CLERO "MIMETIZZATO"


Semplice sciatteria o contraffazione diabolica? Tra Gay Pride e Rosari di riparazione vietati i riflessi della malvagità di Satana. Lo spettacolo di un clero che vuol mimetizzarsi per farsi perdonare la colpa d’essere cattolico 
di Francesco Lamendola   


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La scena più agghiacciante del film horror Le notti di Salem, tratto da un romanzo di Stephen King, è quella in cui un abitante qualsiasi della cittadina del New England, un uomo di fatica che da qualche giorno era vittima di strani disturbi, entra di notte nella stanza, trasformato in un non-morto, un demone in cerca di vittime cui succhiare il sangue e la vita, e barcollando, con un ghigno satanico, che ne deturpa i lineamenti sino a renderli irriconoscibili, si avvicina al dottore terrorizzato, che se ne stava seduto in poltrona, sibilandogli in faccia, con odio infinito, una sola parola, carica d’una minaccia spaventosa e quasi inconcepibile: Guardami!,con gli occhi stravolti e ormai del tutto disumani. 

Come nelle barzellette

Il signor parroco ha dato di matto


C’erano un inglese, un italiano e un francese… Come nelle barzellette e nelle scelte dei vescovi (la comicità ha raggiunto ormai livelli analoghi) anche la selezione del mio libro per l’estate ha preso avvio da una terna. Una terna clericale, signore e signori.

Panna montata e zucchero filato?

IMPERFETTI, CIALTRONI E A MESSA.


Vangelo in pillole per principianti e poco dotati.
Il Vangelo riporta le parole di Cristo. A Cristo o ci credete o non ci credete, ma non inventatevi che fosse panna montata e zucchero filato. In tutti i Vangeli si dichiara Figlio del Padre e il Padre è il Dio degli Eserciti e Colui che ha distrutto Sodoma. Anche se adesso il cristianesimo è diventata un religione tutta panna montata e zucchero filato, nei suoi discorsi Cristo parla di punizione e castighi.

Una dissoluzione crescente

Contrordine neocattolici, l’uomo non è più al centro del creato. Parola di “Avvenire”

               

Nei tempi ultimi non bisogna stupirsi di nulla. La Via Crucis di una civiltà in disarmo ha mille aspetti e l’agonia della sua agenzia spirituale più importante, la Chiesa cattolica, non è che il sismografo di una dissoluzione crescente. Per questo non ci colpisce oltre misura un intervento del quotidiano episcopale “Avvenire” che in altri tempi ci avrebbe indignato. Oggi, nella Chiesa migrante, new age e simil ecologista dell’enciclica Laudato sii del regnante pontefice, tutto è possibile. Per questo abbiamo letto senza troppa meraviglia la prestazione intellettuale di un sacerdote milanese “novatore”, ospitata dal foglio neocattolico lo scorso 4 luglio.

mercoledì 17 luglio 2019

Creduloni e bigotti?

IL SENSO DELLA VITA


Il senso della vita è capire il fine di tutte le cose. La creazione? Credulone e bigotto non è chi riconosce l’esistenza di Dio quale "Causa Prima" di tutto ciò che esiste, ma chi si ostina a non ammetterla per mero pregiudizio 
di Francesco Lamendola  

 super spazio

 E tuttavia, si viene al mondo per una qualche ragione. Se così non fosse, se noi fossimo gettati a caso dal destino, da una forza naturale cieca e irresponsabile, come pensava Leopardi, ci troveremmo pur sempre in presenza di una stranezza, anzi di una coincidenza che ha dell’incredibile: che il caso avrebbe generato in noi, e non in noi soltanto, un universo di una complessità, di una perfezione e di un’armonia straordinarie, proprio come se fosse stato concepito e attuato dalla più prodigiosa delle intelligenze e dalla più possente delle forze. Senza l’uomo, tuttavia, non ci sarebbe qualcuno in grado di godere, consapevolmente e sino in fondo, di tanta magnificenza: il che sarebbe un incredibile spreco, una dissipazione di energia che solo una probabilità su miliardi di miliardi avrebbe potuto realizzare. Non è chi crede nel finalismo, ma chi sostiene il casualismo, che deve provare a spiegare una tale, inverosimile coincidenza e un tale spreco: è come se un perfetto analfabeta di pittura, semplicemente gettando qualche pennellata a casaccio sulla tela, dopo aver mescolato alla cieca i colori, avesse realizzato un capolavoro più ammirevole della Vergine delle rocce di Leonardo da Vinci. 

Bibbiasi, Bibbiano?

BIBBIANO E LA PSICOPOLIZIA


Per alcuni eminenti giornalisti ci si è occupati ampiamente (sic.) dell’inchiesta di Bibbiano. Sempre secondo costoro è in atto una sconsiderata campagna di persecuzione contro i carnefici della vicenda: ci sarebbero cioè dei cittadini che starebbero avvelenando i pozzi diffondendo sui social fake news ma soprattutto chiedendo che se ne parli.
Tradotto: basta parlare di Bibbiano! Non si deve continuare a scavare nella vicenda. Non si devono portare alla luce dettagli scabrosi che possano delineare quello che lo scandalo di Bibbiano è: la punta dell’iceberg di un sistema malato e criminoso.

Gesuiti “intrinsecamente disordinati”

Perché un gesuita rimane gesuita anche da papa?


Proponiamo ai nostri lettori la traduzione di un articolo del giornalista americano Dominic Lynch scritto nel dicembre del 2016, quando la discussione nata dal fatto che papa Francesco si rifiutò di rispondere ai cinque dubia dei quattro cardinali sull’Amoris Laetitia era ancora, diciamo, calda. L’articolo è molto attuale non solo per il motivo che sono passati appena due anni e non c’è stata ancora nessuna risposta, ma anche perché l’autore spiega la ragione dell’atteggiamento eterodosso dell’attuale Vescovo di Roma: l’essere gesuita.

Le chiese cattoliche terrestri negli anni postConcilione

Quella volta che progettarono la chiesa lunare

https://notizie.tiscali.it/export/sites/notizie/.galleries/19/paolo_sesto_luna.jpg_997313609.jpg(immagine aggiunta)
    La luna improvvisamente è tornata di moda. Potenza dell’eclissi e degli anniversari. A cinquant’anni dallo sbarco dell’uomo sul nostro satellite, è tutto un ricordare e discettare di allunaggi e missioni spaziali. Cose che da un bel po’ di tempo non appassionavano più.
In cinquant’anni la pallida luna è rimasta uguale a se stessa. Quelli che sono cambiati sono i terrestri

L'Ermeneutica capovolta

Il card. Muller stronca pesantemente l’Instrumentum laboris del Sinodo dell’Ammazzonia

Piuttosto che proporre un approccio oscuro, fatto di vaga religiosità e futile tentativo di trasformare il cristianesimo in una scienza della salvezza sacralizzando il cosmo, la biodiversità della natura e l’ecologia, ci si deve rivolgere al centro e all’origine stessa della nostra Fede: “nella sua bontà e sapienza rivelarsi in persona e manifestare il mistero della sua volontà (cfr. Ef 1,9), mediante il quale gli uomini per mezzo di Cristo, Verbo fatto carne, hanno accesso al Padre nello Spirito Santo e sono resi partecipi della divina natura”. (Dei Verbum 2)
Così conclude il card. Muller la sua analisi completa del testo dell’Instrumentum Laboris del prossimo Sinodo deell’Amazzonia.
Ecco il testo integrale dell’analisi del card. Muller che propongo ai lettori di questo blog nella mia traduzione.
Card. Gerhard Muller (Catholic Church England And Wales)
Card. Gerhard Muller

“Ponti e non muri”

IL CAPOVOLGIMENTO DELLA GIUSTIZIA E DEL BENE




Domenica, 7 luglio 2019, Papa Bergoglio ha celebrato, nella Basilica di San Pietro, una Messa ‘Pro migranti’ quale ricorrenza del suo viaggio a Lampedusa – luglio 2013 – allorché vi si recò per testimoniare la sua vicinanza ai clandestini che, nel tentativo di approdare in Italia, erano morti in un naufragio.

Presenza, la sua, che ha segnato la linea “politica” vaticana in termini di immigrazione condensata nella formula “ponti e non muri” e che, negli anni successivi – sino al 2018 – portò a un notevole incremento di sbarchi clandestini.

martedì 16 luglio 2019

Fino a quando il Signore li lascerà fare?

Riflessioni di un cattolico “fuori tempo”



Spesso la mente di chi si ostina a voler rimanere cattolico, come lo erano i suoi padri, nonni, antenati, si affolla di pensieri e riflessioni dal sapore amaro, prodotto dal crescente affievolimento della genuina fede cattolica, con le sue certezze, i suoi pilastri.
Uno così si sente come “fuori tempo”, un sopravvissuto ad una civiltà scomparsa, ad un’epoca giunta al capolinea, e questo perché è un semplice cattolico fedele al magistero ed alla dottrina che sono persistite per quasi due millenni di storia cristiana; magistero e dottrina oggi sostituite da una babele di proposizioni incoerenti e contraddittorie, a cui diventa impossibile affidare la propria vita ed il proprio destino eterno.

Salvate il soldato Salvini..!

SALVARE SALVINI – Da se stesso.




DA DOMANI AVRA’ ULTERIORI PREOCCUPAZIONI
23 gigabyte di materiale scaricato un anno e mezzo fa da Anonymous”
Il soggetto è Salvini.

Un triste suono di campane a morto

Papa Bergoglio e la grande fuga dall'8 per mille

Questo sembra proprio l'inizio della fine. Il netto calo dell'otto per mille alla chiesa cattolica (in sette anni due milioni di crocette in meno sulla dichiarazione dei redditi) ha un triste suono di campane a morto.
Non sono più opinioni, sensazioni soggettive. Le chiese semivuote potevano essere un fatto opinabile: grazie a Dio per andare a messa non si paga biglietto e dunque non esistono numeri precisi, statistiche affidabili sulla partecipazione domenicale. 

«Qua, li gatti, nun ponno entrà».

Esclusiva mondiale! Emanuela Orlandi è stata sepolta in Vaticano nelle grotte di San Pietro dentro il sarcofago del Sommo Pontefice Bonifacio VIII

La Santa Sede, a qualsiasi richiesta avanzata da Pietro Orlandi, anche e solo in base a un messaggio anonimo ricevuto, non esiterebbe ad acconsentire l’apertura e l’ispezione della qualunque. Sicché, per porre fine al tutto, il Santo Gatto Pio mi ha rivelato che la giovane è stata sepolta nelle grotte sottostanti la Pontificia Arcibasilica di San Pietro, dentro il sarcofago contenente le auguste spoglie del Sommo Pontefice Bonifacio VIII.

Cari gattolici e gattoliche
Laudetur Jesus Christus!
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lo storico e triste manifesto che la povera famiglia Orlandi fece affiggere per Roma dopo la scomparsa della giovane Emanuela
Negli ultimi due giorni di questo torrido mese di luglio il caldo a Roma è un po’ diminuito, ma sabato, quando sono andata al convento dei Padri Domenicani a Santa Maria Sopra Minerva, me pareva d’esse dentro a ‘n fornoTanto che mi son detta: mo’ me vado ‘n po’ a rinfrescà dentro ar Pantheon, prima de raggiunge l’inquisigatto domenicano Torque ner chiostro.
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Nella chiesa del Pantheon facevano entrar di tutto…’nbé: nun m’hanno forse bloccata quelli da ‘a guardia d’onore sabbaudaProprio così, mi hanno detto:
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«Qua, li gatti, nun ponno entrà».
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In perenne crisi di identità

Ecco i "GeovaDem", ma non citofonate a Bibbiano

In perenne crisi di identità il Pd querela chi osa accostare il nome del partito all'inchiesta sugli affidi della Val D'Enza. Intanto il "padre nobile" Castagnetti propone di portare alla gente "l'ideologia del cambiamento climatico" e la "reinseminazione etica" attraverso il metodo porta a porta dei Testimoni di Geova. Un consiglio: non citofonate a Bibbiano, almeno.

Bisogna ammettere che certe idee sono proprio frutto della disperazione. Pierluigi Castagnetti è un padre nobile del Pd e proprio non si rassegna a veder morire di stenti la sua creatura così tenacemente voluta insieme a Prodi e Veltroni. Così, con fare sacerdotale che gli deriva dal suo essere cattolico praticante e devoto, in un articolo pubblicato su Democratica il 12 luglio scorso ha provato a buttare lì due o tre idee per aiutare il suo partito a rialzarsi dall’encefalogramma piatto di strategia in cui vive.

“Prima gli ultimi”

Ma oltre i migranti ci sono i restanti


Ero l’altro giorno a Otranto nella piazza dedicata “all’umanità migrante”, dove campeggia un monumento in forma di barca dedicato ai migranti. E mi sono detto: ma all’umanità restante nessuno dedica niente, piazze, monumenti, prediche, premure? Non c’è settimana che Papa Bergoglio non si preoccupi dei migranti che ritiene un’umanità speciale; a loro dà priorità e dedica l’evangelico “Prima gli ultimi”.

Ma Dio é ancora cattolico bergogliano?

Tiziano Ferro: «Un Dio simpatico (e il mio matrimonio davanti al Circeo)»
Il cantante racconta il suo matrimonio: «In questi anni la disparità di diritti mi ha fatto sentire deluso e amareggiato. Ma io sono cattolico, quindi ho ancora fede»


A nove anni dal suo coming out, il cantante Tiziano Ferro, 39 anni, sabato scorso ha sposato a Sabaudia Victor Allen, 54, suo compagno da tre anni. Si tratta, in realtà, di «seconde» nozze, ma sempre con la stessa persona: l’artista e l’ex consulente della Warner Bros (ora proprietario di un’agenzia di marketing) si erano già detti «sì» in gran segreto lo scorso 25 giugno a Los Angeles, davanti a un centinaio di persone, per poi replicare neanche un mese dopo nella villa di Ferro, sul litorale romano, davanti a circa 40 ospiti. «Con il matrimonio Victor entra a far parte della mia famiglia e questa è una verità che non si può tacere — ha detto il cantante — una verità che, come ai tempi del mio coming out, spero possa essere utile a qualcuno». Qui sotto Tiziano Ferro ha scritto il suo pensiero per il «Corriere».

lunedì 15 luglio 2019

Forza lumicino!

Gli italiani 'bocciano' Bergoglio Meno soldi con l'8 per mille. 

Negli ultimi sette anni, le donazioni alla Chiesa tramite la quota di imposta sui redditi Irpef ha visto la perdita di due milioni di benefattori

Sempre meno contribuenti italiani destinano l'otto per mille alla Chiesa Cattolica.
Dati alla mano, negli ultimi sette anni la Chiesa ha perso due milioni di benefattori.

Senza tombe, nozze e altari

L'ALTRA "PENA DI MORTE"!


La pena di morte nell’Occidente dei diritti. Vincent Lambert è morto nel modo più atroce: per disidratazione imposta dal potere. Quando il conto economico della vita di un malato si fa pesante, la decisione è presa: pena di morte 
di Roberto Pecchioli   

 SCARICATO encefalogramma

Vincent Lambert è morto. Nel modo più atroce, per disidratazione imposta dal potere, con i genitori impediti ad assisterlo nell’ora estrema dai gendarmi della République dei diritti dell’uomo, libertè, egalité, fraternité.  Un altro indifeso, dopo Alfie e mille altri sconosciuti, ha sperimentato la pena di morte della società aperta, liberale e libertaria. Si tratta, ancora una volta, di un infermo che la medicina aveva salvato senza riuscire a restituirgli salute e autonomia. Quando il conto economico della vita di un malato si fa pesante, la decisione è presa: pena di morte. La decreta non un tribunale penale, ma l’istogramma dei costi, l’algoritmo della vita espresso in unità di conto che riconosce diritti reali solo a chi è giovane, performante, produttivo, pronto a consumare. Per gli altri, c’è la morte, la soppressione di quel grumo di materia considerata inerte, inutile, un fastidio oltreché un costo sociale.

Di “disastro” in “disastro”

Documenti. I due capitoli chiave della bozza di riforma della curia



Lo scorso 8 luglio papa Francesco ha anticipato un altro frammento di quella che sarà la futura curia vaticana, una volta che andrà definitivamente in vigore il suo nuovo assetto.
Ha nominato sei suore, tutte superiore generali dei rispettivi ordini, tra i membri della congregazione per i religiosi, rompendo con la prassi che non consentiva alle donne di far parte delle congregazioni curiali, costituite fino a ieri solo da vescovi e cardinali, o al più da superiori generali maschi.
Propriamente, un primo strappo Francesco lo aveva già fatto nel 2014, quando nominò membro della congregazione “De Propaganda Fide” suor Irma Luzia Premoli, superiora generale delle missionarie comboniane. Ma quella che allora fu un’eccezione sta ormai diventando la regola e c’è da aspettarsi che altre nomine analoghe di donne seguiranno a cascata.