ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 30 dicembre 2017

La penitenza non é gaya..?

IL VALORE DELLA PENITENZA


 Ritrovare il senso e il valore della penitenza. Quando è che la Chiesa ha imboccato la china dell’autodistruzione e non in senso storico? senz'altro quando ha smarrito il senso e il valore della penitenza; e la pratica relativa 
di Francesco Lamendola  


Se dovessimo rispondere alla domanda: quando la Chiesa ha imboccato, in maniera decisiva e quasi ineluttabile, la china dell’autodistruzione; quando ha rotto i freni e permesso al veleno modernista d’inquinarla da cima a fondo? – non quando in senso storico, ne abbiamo parlato già parecchie volte, ma quando in senso morale - ebbene, senza esitare risponderemmo: quando ha smarrito il senso e il valore della penitenza, e la pratica relativa. Perché la fede va in crisi quando si tralascia la penitenza, quando se ne smarrisce l’idea, e, quindi, se ne dimentica l’insostituibile necessità; perché la crisi di fede è una crisi che nasce sempre da un peccato di superbia, dal credersi abbastanza forti, abbastanza adulti, abbastanza maturi per far da soli una buona parte del lavoro, lasciando a Dio solo il contorno. Chi comincia ad agire così, pur senza formulare un pensiero preciso, è già in procinto di perdere la fede; e il segno più certo dello smarrimento è il fatto che costui non dedica più tempo né attenzione alla penitenza.

Una totale adesione a Belzebù!

«Sono gay e sono prete»
I preti che fanno coming out e ammettono che tale confessione pubblica non pregiudichi nulla del sacerdozio e del loro rapporto con i fedeli sono quelli della peggior specie. Come padre Gregory Greiten, parroco di Santa Bernardetta a Milwaukee, città del Wisconsin.

La questione non riguarda il fatto che un uomo si dichiari omosessuale ma che lo sia un prete, che intenda svelarlo al mondo e che aggiunga poi di non avere intenzione di lasciare il sacerdozio. Elementi che insieme non possono coesistere senza sollevare conflitti di vario ordine.


Viva il progresso!

                                                                                 https://www.youtube.com/watch?v=fSt8WNERRG0
Papaveri e papere



L’anno politico si è concluso con un altro spaventoso attacco all’inviolabilità della vita umana, che apre a crimini ancora peggiori. Chi avrà dichiarato di non voler essere curato, quando qualcun altro deciderà al suo posto che non bisogna insistere, potrà essere soppresso. In un futuro non lontano sarà il turno di quelli che già oggi non possono esprimersi: dementi, disabili e persone in coma. La mentalità nazista ha ormai conquistato non solo i politicanti, miserabili burattini in mano ai poteri occulti, ma anche la maggioranza della popolazione e i dirigenti della “neochiesa”, che non hanno battuto un colpo. Una strategia mediatica a medio termine, soprattutto mediante popolari serie televisive, ha ipnotizzato le menti e intorpidito i cuori: nonostante i dilemmi emotivi dei personaggi, tutte le storie si concludono con un’ineluttabile sentenza di morte. E poi, per la povera Eluana e il piccolo Charlie, lasciati morire in modo disumano, quanti ancora sono stati in grado di distinguere tra una fiction e la realtà reale?

venerdì 29 dicembre 2017

Avanti voi..!

DI QUALI ALTRI SEGNI C'E' BISOGNO ?

A tutti i prudenti, i timidi e i vigliacchi "travestiti da saggi" vorremmo domandare: ma di quali altri segni avete bisogno in nome di Dio? Non capite che le anime sono in pericolo e che Gesù Cristo viene tradito un’altra volta
di Francesco Lamendola 

 

L’11 febbraio 2013, giorno in cui Benedetto XVI annunciò pubblicamente, e improvvisamente,  la sua decisione di dimettersi a brevissimo termine, un fulmine si abbatté sulla cupola della basilica di San Pietro, in Vaticano.
Il 26 gennaio 2014, le due colombe liberate da papa Francesco, quale simbolo di pace, dal balcone del palazzo vaticano, alla presenza dei bambini e di una grande folla di fedeli, sono state immediatamente attaccate da un corvo e da un gabbiano, i quali, sotto gli occhi inorriditi del pubblico, ne hanno uccisa e divorata una, ferita e messa in fuga l’altra.
Il 25 dicembre 2017, la benedizione Urbi et orbi di papa Francesco è rimasta inspiegabilmente  interrotta e pertanto, a parere di molti, spiritualmente ineffiacace: egli ha detto, o meglio, ha letto dal Messale: et benedictio Dei omnipotens, Patris, et Filii, et Spiritus Sancti. Amen, saltando le parole decisive: discendat super vos, et maneat semper.
Ci sarebbero molti altri fatti strani o inquietanti da ricordare; l’elenco sarebbe lunghissimo. Certo, per molti di essi c’è una spiegazione perfettamente naturale, specialmente per quelli di origine “esterna”: un temporale con tuoni e fulmini, ad esempio, a Roma, al principio di febbraio, è un evento meteorologicamente poco probabile, ma non certo impossibile; e l’attacco di uccelli rapaci, nel cuore delle città, ai danni di altri volatili e di animaletti indifesi, è, senza dubbio, qualcosa di “normale”, data l’alterazione ecologica in atto, che tende a far sparire i piccoli uccelli e a favorire la sopravvivenza di quelli grossi.

Ma voi chi siete?


CONOSCO GESU'

Conosco Gesù e so chi è Paolo; ma voi chi siete? Ma voi, che nominate Gesù Cristo, chi siete? Non basta nominare Gesù Cristo per essere dei suoi; si può anche darla a bere agli uomini, ma non a Dio e neppure al suo "nemico" 
di Francesco Lamendola  


Mentre san Paolo lavorava pazientemente e instancabilmente ad evangelizzare gli abitanti di Efeso, in Asia Minore, si verificò un incidente alquanto significativo, che ebbe come protagonisti alcuni esorcisti giudei, i quali, pur avendo rifiutato il Vangelo, cercavano di utilizzare il nome di Cristo nel corso dei loro riti di liberazione dal maligno, facendosi forti delle parole che avevano udite dalla bocca san Paolo, benché non ne avessero voluto accogliere il messaggio.
Crediamo che valga senz’altro la pena di rileggersi l’episodio, peraltro assai noto – verrebbe quasi da dire: il gustoso episodio, se non fosse che, sulle cose del diavolo, non c’è proprio nulla di cui scherzare – perché suggerisce delle riflessioni notevoli, anche in chiave di attualità, che non mancheremo di sviluppare (da: Atti degli Apostoli, 19, 8-20; traduzione della Bibbia di Gerusalemme): 

Il Signore mi rispose


il FALSO profeta        

Chiunque fa queste cose è in abominio al Signore; a causa di questi abomini, il Signore tuo Dio sta per scacciare quelle nazioni davanti a te. Tu sarai irreprensibile verso il Signore tuo Dio,  perché le nazioni, di cui tu vai ad occupare il paese, ascoltano gli indovini e gli incantatori, ma quanto a te, non così ti ha permesso il Signore tuo Dio.
Il Signore tuo Dio susciterà per te, in mezzo a te, fra i tuoi fratelli, un profeta pari a me; a lui darete ascolto.  Avrai così quanto hai chiesto al Signore tuo Dio, sull’Oreb, il giorno dell’assemblea, dicendo: Che io non oda più la voce del Signore mio Dio e non veda più questo grande fuoco, perché non muoia.

falsi profeti

Il Signore mi rispose: Quello che hanno detto, va bene; io susciterò loro un profeta in mezzo ai loro fratelli e gli porrò in bocca le mie parole ed egli dirà loro quanto io gli comanderò. Se qualcuno non ascolterà le parole, che egli dirà in mio nome, io gliene domanderò conto. MA IL PROFETA CHE AVRÀ LA PRESUNZIONE DI DIRE IN MIO NOME UNA COSA CHE IO NON GLI HO COMANDATO DI DIRE, O CHE PARLERÀ IN NOME DI ALTRI DEI, QUEL PROFETA DOVRÀ MORIRE. Se tu pensi: Come riconosceremo la parola che il Signore non ha detta? Quando il profeta parlerà in nome del Signore e la cosa non accadrà e non si realizzerà, quella parola non l’ha detta il Signore; l’ha detta il profeta per presunzione; di lui non devi aver paura.

Libro del Deuteronomio – Capitolo 18, versetti 12-22
https://linformatoreweb.wordpress.com/2017/12/29/il-falso-profeta/

“Spunto di Riflessione: un annuncio shock dal pulpito, l’applauso dei fedeli e l’approvazione di un Vescovo”
di Fra Cristoforo


Articolo pubblicato sul sito Anonimi della Croce
e ripreso da Riscossa Cristiana

Pubblichiamo questo breve articolo più presi dalla preoccupazione che dall'indignazione.
Ogni giorno che passa il male nella Chiesa si diffonde come a macchia d'olio.
Non possiamo impedirci di pensare che l'abominazione dentro il luogo santo, ricordata da Nostro Signore, diventa sempre più aggressiva e si appresta sempre più il giorno dell'intervento divino, quando sarà pianto e stridore di denti.

Tutto questo ci incita a raddoppiare le nostre preghiere, perché il Signore abbia pietà dei nostri peccati e ci aiuti a perseverare nella fede ancor più di fronte al tradimento dei Suoi ministri: preti, vescovi e papi.




Duccio di Buoninsegna - Gesù caccia il demonio che lo tenta.


Forse non dovrei stupirmi più. Invece ancora rimango basito per tutto quello che sta succedendo nelle Chiesa.

Un sacerdote americano, il 17 Dicembre scorso, ha annunciato dal pulpito di essere gay: “sono gay e sono un prete cattolico romano”, ha detto spiegando di non avere intenzione di lasciare il sacerdozio  (La Repubblica: “sono gay e sono prete”)

Intanto mi chiedo: aveva tutta questa esigenza di annunciare dall’Ambone di essere gay? Perchè?

Ha poi aggiunto: “I preti della chiesa cattolica romana e del mondo dovrebbero incoraggiare a rompere il muro del silenzio e dire la verità sulla propria identità sessuale. Mi impegnerò a non vivere la mia vita nell’ombra del segreto. Prometto di essere autenticamente me stesso. Abbraccerò la persona che Dio ha creato in me”.

Ma le parole più assurde in merito le ha dette il suo Vescovo: “Noi supportiamo padre Greiten nel suo percorso e raccontiamo la sua storia per comprendere e vivere con lui il suo orientamento sessuale. Come insegna la Chiesa chi ha un’attrazione per persone dello stesso sesso deve essere trattato con comprensione e compassione”.

Ciò che mi fa riflettere è l’ossessione di voler dire a tutti i costi e a tutto il mondo di essere “un prete gay”. Davanti all’approvazione di Superiori e Vescovi.

La neochiesa arcobaleno è in mano alle lobby gay. Statene pur certi. E nessuno si prende la briga di combatterla. Bergoglio compreso. Ma anzi, approvano, applaudono, chiedono scusa, benedicono i gay pride.

Questo è il momento più tenebroso che ci sia mai stato nella Storia della Chiesa.

Non riesco ad aggiungere altro. Sono davvero triste.

Lascio ai vostri commenti ogni altra riflessione.

Fatti o astrazioni?

DIE ZEIT – INTERVISTA ESCLUSIVA AL CARDINALE MULLER: “SONO UN PRETE, NON UN CORTIGIANO!” Gerhard Ludwig Müller era il secondo uomo più potente del Vaticano. Benedetto lo ha portato in carica, Francesco ha terminato il suo mandato. Una conversazione con il prefetto emerito sulla sua difficile relazione con il nuovo Papa, sul potere e la perdita di potere.



DIE ZEIT: Eminenza, posso chiederti come hai festeggiato la vigilia di Natale?
Gerhard Ludwig Müller: La vigilia di Natale, naturalmente, ero a San Pietro. Oltre a ciò, nella famiglia leggiamo il vangelo della nascita di Cristo, abbiamo pregato e cantato canti di Natale nella buona tradizione tedesca.
ZEIT: Hai predicato?
Müller: Per anni sono stato invitato alla celebrazione della messa nella chiesa tedesca nel Campo Santo Teutonico il giorno di Santo Stefano a Roma. Il tema del sermone in questo giorno è il martirio di Santo Stefano, il primo martire nella storia della Chiesa. Natale non è solo storia d’amore romantico, ma anche l’inizio della storia per la croce di Cristo, che ora è un neonato nella mangiatoia.

E lui no?

"Emma Bonino? Stia lontana dalla Chiesa"

Emma Bonino, in quanto nemica della Chiesa, non dovrebbe essere un modello da seguire. Questa, in sintesi, l'accusa dei tradizionalisti


Emma Bonino è una figura invisa al mondo dei tradizionalisti. Da quando Papa Francesco - poi - l'ha inserita tra i "grandi dell'Italia di oggi", le accuse verso la leader dei Radicali si sono moltiplicate.


La Bonino, in questi anni, si è in qualche modo avvicinata al mondo della religione cattolica. Lo scorso 26 luglio, la storica esponente radicale, è stata ospitata nella chiesa di San Defendente a San Rocco di Cossato, nel Biellese. In quell'occasione l'ex ministro degli Esteri ha tenuto un discorso finalizzato alla presentazione "Ero straniero - l'umanità che fa bene", una campagna "sponsorizzata" dalla Caritas, dal Centro Astalli, da altre sigle cattoliche e dai Radicali.

Miserrimi loro

Il miserrimo presepe esposto nella Basilica di Fatima  

  
  
  

La foto sopra riproduce la miserevole natività piazzata recentemente nella Basilica di Fatima, in Portogallo. Essa è opera dell’“artista” contemporaneo portoghese Paulo Neves, incaricato per la bisogna dai preti della Basilica.

Osservare tale scultura significa rendersi conto di trovarsi al cospetto di un piano preordinato volto a banalizzare e a sabotare in termini modernisti e progressisti lo spirito del Natale.

Se ne traggono le seguenti considerazioni:

giovedì 28 dicembre 2017

La radice del problema


MA INFINE QUAL E' L'OBIETTIVO        


Osservare lo sfacelo della Chiesa cattolica sotto i colpi della neochiesa modernista, non basta e non basta denunciarne gli abusi, menzogne e prevaricazioni di un neoclero infedele: bisogna andare fino alla radice del problema 
di Francesco Lamendola  

 

Osservare lo sfacelo della Chiesa cattolica sotto i colpi della neochiesa modernista, non basta; non basta denunciare gli abusi, le menzogne, le prevaricazioni di un neoclero traviato e infedele; non basta segnalare la decadenza dei seminari, l’ignoranza della dottrina, l’anarchismo liturgico, il soggettivismo pastorale; bisogna andare fino alla radice del problema, e cercar di capire cosa c’’è sotto, qual è lo scopo, l’obiettivo finale di questa immensa manovra. Perché, sia chiaro, non ci si può fermare al livello psicologico, anche se certamente molti di codesti preti e vescovi “di strada”, gonfi di narcisismo patologico e di smanie di protagonismo, e molti di codesti teologi della svolta antropologica, che si credono più bravi e più profondi di sant’Agostino e san Tommaso, e molti di codesti cardinali ambiziosi e depravati sono, in realtà, gli utili idioti che il gioco delle loro passioni spinge a far da manovalanza di un disegno superiore; ma quel disegno, essi, fondamentalmente, lo ignorano, tranne in pochissimi casi. E non ci si può fermare neppure al livello sociologico e culturale, perché, sì, senza dubbio la secolarizzazione, penetrando in maniera diffusa anche all’interno della Chiesa, ha radicalmente modificato la percezione che i membri del clero hanno di sé, li ha spinti a voler essere più moderni, più al passo coi tempi, e ha fatto loro credere che solo in tal modo sarebbero stati all’altezza delle sfide di una società post-cristiana e post-moderna. Ma non basta; bisogna scavare ancora, bisogna risalire ancora.

L’indottrinamento che avviene nella quotidianità


IL MALE RADICALE             

Contro i figli dell'uomo. Il male radicale ci ha posti al servizio della "Merce Totale": l’innocenza, bellezza e vita stessa dei nostri discendenti. Una civilizzazione terminale, una disinfettata camera mortuaria senza sacramenti 
di Roberto Pecchioli   

Lo stato di salute di una civiltà può essere valutato da differenti punti di vista. Uno dei più recenti – e grotteschi- è quello dell’identificazione tra progresso e civiltà, o meglio civilizzazione, nel senso della distinzione tra kultur e zivilisation. Si diventa civili, secondo la vulgata del progressismo un tanto al chilo, se si inseriscono nel corpo giuridico norme opposte alla legge naturale, specie in ambito morale. L’estensione continua dei cosiddetti diritti, dichiarati universali, ha condotto all’attuale disordine, in cui si è arrivati a codificare i diritti degli omosessuali in quanto tali, tanto che gli Usa, Stato guida dell’Occidente, si sono spinti, nel febbraio 2015, a istituire la figura dell’inviato speciale americano per lesbiche, omosessuali, bisessuali e trans (LGBT). Mai nella storia umana si era arrivati a assolutizzare specifici ed esclusivi diritti legati all’orientamento sessuale, anzi omosessuale, ovvero di coloro i cui rapporti non permettono la riproduzione sociale in senso biologico, la procreazione naturale. Un salto culturale spaventoso, che ci proietta al più basso dei livelli. L’aspetto che intendiamo qui analizzare è il rapporto della società contemporanea, autoproclamata la più civile della storia, con i suoi figli, bambini e ragazzi.

Spiritoso?

Ratzinger con Mueller: "Ha difeso la tradizione"

Joseph Ratzinger è tornato a "parlare". Nel messaggio per il libro del cardinale Mueller, BXVI scrive: "Ha difeso la tradizione, nello spirito di Francesco"
Il 12 settembre 2006 Ratzinger tenne una lectio magistralis a Ratisbona
Joseph Ratzinger è tornato a "parlare". E lo ha fatto prendendo le "difese" del cardinale Gherard Müller, ex prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, "licenziato" da Bergoglio durante il luglio scorso.

Contenere i danni?

De Mattei risponde a Edward Peters sulla lettera di Buenos Aires e il magistero autentico


Pubblichiamo la risposta del prof. Roberto De Mattei al prof. Peters sulla crisi della Chiesa in un articolo, uscito solo in lingua inglese su Onepeterfive il 19 dicembre scorso, che approfondisce il dibattito scaturito dalla pubblicazione negli Acta Apostolicae Sedis dei Criteri fissati dai vescovi argentini per l’interpretazione del’AL insieme alla Lettera papale di approvazione.
Il prof Edward Peters è uno studioso di sicura ortodossia che vuol contenere i danni della Esortazione post-sinodale Amoris laetitia di papa Francesco attraverso le armi del diritto canonico, in particolare del canone 915 del nuovo Codice (ne avevo parlato qui), che recita: «Non siano ammessi alla sacra Comunione gli scomunicati e gli interdetti, dopo l’irrogazione o la dichiarazione della pena e gli altri che ostinatamente perseverano in peccato grave manifesto» (cf. E. Peters, Three ways to not deal with Canon 915, in “The Catholic World Report”, Jan. 24, 2017 e Some remarks on the de Mattei interview, in “The Catholic World Report”, Dec. 13, 2017 in cui critica la mia intervista a “Onepeterfive” dell’11 dicembre 2017.
A questo fine egli cerca di minimizzare il “Rescriptum ex audientia SS.mi” del 5 giugno 2017, rendendo praticamente irrilevanti sul piano teologico e canonico i due documenti che ad esso sono allegati (cf. On the appearance of the pope’s letter to the Argentine bishops in the Acta Apostolicae Sedis, in In the Light of the Law – A Canon Lawyer’s Blog, Dec. 4, 2017).
Cercherò di spiegare perché questa posizione, pur mossa da buone intenzioni, mi sembra debole e pericolosa.

Una crisi dell’autorità magisteriale.


Punti fermi sul Magistero           
    

«Ed erano stupiti del suo insegnamento, perché insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi» (Mc 1,22)
Sta facendo molto discutere di sé la recente inserzione negli Acta Apostolicæ Sedis della risposta di papa Francesco ai Vescovi della regione di Buenos Aires nella quale il Pontefice ha lodato l’interpretazione che i Prelati argentini hanno dato dell’esortazione postsinodale Amoris lætitia, secondo la quale detto documento avallerebbe in modo definitivo ed inequivoco la possibilità di amministrare il sacramento dell’Eucaristia ai divorziati risposati civilmente.
La lettera del Pontefice è stata rubricata addirittura sotto la voce «Magistero autentico». E questo ha portato non pochi cattolici a porsi la domanda: ma è sufficiente appuntare in calce ad un testo, a prescindere dal suo contenuto, la qualifica di «Magistero» perché esso lo sia realmente e si imponga così quale norma prossima della fede alla coscienza del credente? 
Data l’attualità del tema, non sarà senza interesse ribadire qualche punto fermo a cui è bene attenersi nella presente crisi nella Chiesa, che è in primo luogo una crisi dell’autorità magisteriale. 

Il piatto di lenticchie

ETEROGENESI DEI FINI: LA NEO-CHIESA ANCELLA E SERVA DELL'ÉLITE MONDIALISTA



Cujus est imago haec, et superscriptio? Dicunt ei: Cæsaris.

Ormai si sta facendo sempre più evidente che la neo-chiesa non considera suo mandato né convertire alla fede nuovi adepti, né tantomeno conservare quelli che ha. Zelo apostolico e slancio missionario implicano la persuasione di una Verità oggettiva, necessaria all’eterna salvezza, che la setta progressista rifiuta con sdegno. E sull’altro versante, chiedere che i propri membri si attengano a questa Verità una volta che l’hanno conosciuta; o che siano allontanati dalla comunità laddove essi l’impugnino o l’alterino, richiede pari persuasione che sia necessaria una unità d’intenti orientati verso un unico fine soprannaturale. 

Il semplice stare insieme, il camminare insieme, l’iniziare processi non porta da nessuna parte, se non si sa dove si deve andare o, peggio, se non si ritiene importante l’avere una meta comune e mezzi condivisi che consentano di giungervi. Peggio ancora, se la meta che ci si prefigge è inconfessabile, perché perversa ed opposta a quella dichiarata. 

L’ideologia di “Francesco”

IL SUGGERITORE DI BERGOGLIO SUI MIGRANTI E’ UN BILDERBERG DI GOLDMAN SACHS


Nei suoi discorsi ossessivi a favore dell’immigrazione senza limiti e il suo torvo, iracondo discorso di Natale  a difesa postuma dello Jus Soli, Bergoglio “sembra ispirarsi più a Soros che a Cristo”, ha commentato il filosofo Fusaro,  accusando El  Papa di mettersi sempre più al servizio della “mondializzazione e dello sradicamento capitalistico”.  Come mi ha ricordato un amico lettore, “Francesco” ha un ispiratore – o suggeritore o “gestore” –   più diretto di Soros. Un personaggio cui El Papa  ha dato in febbraio la presidenza della International Catholic Migration Commission,  e  che ha reso consigliere della Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica (APSA). Un filantropo umanitario dell’abolizione dei confini che è anche, come dubitarne?, un banchiere  d’affari. Ed è anche molto, molto di più.

Il “Dio delle novità e delle sorprese”


L'ENNESIMA BESTEMMIA PAPALE


Ha bestemmiato contro lo Spirito Santo e nessuno ha fatto una piega! togliendo il Giudizio, il discrimine fra buoni e malvagi, il (falso) papa Bergoglio sta cambiando la dottrina toccando il vertice dell’eresia e dell’apostasia 
di Francesco Lamendola  


 

Nell’udienza generale di mercoledì 23 agosto 2017, nell’aula Paolo VI, il papa, falsificando la Bibbia, ha bestemmiato contro lo Spirito Santo. Fa specie che quasi nessuno se ne sia accorto: vuol dire che il livello medio di conoscenza della dottrina cattolica lascia molto, ma molto a desiderare. Pure, fra tutte quelle persone, radunate lì per ascoltare la voce del successore di san Pietro, ce n’erano alcune che non potevano non capire, a cominciare dai sacerdoti; tuttavia, non hanno fatto una piega. O hanno finto di non aver sentito, di non aver compreso, oppure, peggio ancora, hanno sentito e capito benissimo, ma hanno approvato la falsificazione e l’intollerabile forzatura di significato che il (falso) papa Bergoglio ha impresso alle sacre Scritture. Fatto sta che, in altri tempi, diciamo solo pochi anni fa, lo scandalo sarebbe scoppiato: qualcuno avrebbe sentito il dovere morale di alzare la mano, di sollevare la questione, di porre l’interrogativo scomodo: Perché il papa ha detto una cosa simile? Egli è il capo della Chiesa, non ne è il padrone; ed è il custode della fede, senza alcun potere di modificarla a suo piacere. Si è comportato come il direttore di una banca, o come l’amministratore delegato di una grande azienda, i quali dispongono dei soldi dei risparmiatori o degli azionisti, come se fossero soldi loro. Una cosa peggio che scandalosa: una cosa delittuosa, un incredibile abuso, reso ancor più riprovevole, ancor più sacrilego, dall’essere stato perpetrato nella piena consapevolezza della buona fede altrui: mai più un pellegrino, il quale si reca a Roma per udire la voce del papa, si aspetta che egli oserebbe falsificare la dottrina, per giunta su di un punto di capitale importanza.

Mons.Ficanò?

Nuova immagine per il Vaticano




Francesco e Viganò


Il Vaticano ha deciso di cambiare la sua immagine quanto ai marchi e alla comunicazione su Internet, e per questo non c’era niente di meglio che affidarne il compito ad una delle multinazionali più implicate nell’ideologia del genere: l’agenzia Accenture [sito: in italiano - in inglese - in francese].




mercoledì 27 dicembre 2017

Il multiforme peccato dei sacerdoti e dei consacrati



IL SEGRETO DI FATIMA: un testo profetico che ha attraversato l'intero sec. XX e che illumina il futuro...

Non c’è dubbio che il segreto di Fatima, nelle sue tre parti, rappresenta e ha sempre rappresentato un motivo di profondo interesse per i suoi contenuti dottrinali e profetici ed è uno degli elementi di maggior rilievo per comprendere la grandezza delle apparizioni di Fatima.

Certo, essendo il “cuore profetico” di tutta la mariofania portoghese, esso rivela chiaramente che l’evento-messaggio di Fatima non è ancora “chiuso”, come spiegò papa Benedetto XVI a Fatima, nel 2010:

« Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi ». E prosegue: « L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo [...]. Con la famiglia umana pronta a sacrificare i suoi legami più santi sull’altare di gretti egoismi di nazione, razza, ideologia, gruppo, individuo, è venuta dal Cielo la nostra Madre benedetta offrendosi per trapiantare nel cuore di quanti le si affidano l’Amore di Dio che arde nel suo » (1).

Ubriachi di «civiltà cristiana


NEOCHIESA: ORDINARIA FOLLIA                       


Don Farinella, o l’ordinaria follia della neochiesa. Degno erede di don Andrea Gallo, nella sua autobiografia si definisce, con somma modestia, biblista, scrittore e saggista: "narcisismo ed esibizionismo indecente?" 
di Francesco Lamendola  

 

Don Paolo Farinella è un prete della diocesi di Genova, degno erede di don Andrea Gallo, che, da un po’ di tempo, fa molto parlare di sé. Ma siccome le sue sparate in chiesa e i suoi gesti spettacolari e sconcertanti non gli paiono sufficienti ad attirare l’attenzione, ha anche creato un sito informatico nel quale si presenta e parla ampiamente di sé, trasudando narcisismo ed esibizionismo oltre il limite del buon gusto e della decenza. Prendiamo atto che questo prete dei carrugi, cioè questo prete di strada che ”più di strada” non si può, trova sia il tempo che il denaro sufficienti per curare, con molta attenzione e precisione, la sua immagine pubblica; intendiamoci, non che imbastire un sito o un blog costi molto denaro, ma insomma qualche centinaio di euro, come minimo, ci vogliono, senza contare le ore di lavoro, il che è degno di nota, da parte di un sacerdote che dice di avere i poveri e i migranti quale sola ragione di vita e di ministero. Nella sua autobiografia informatica, si definisce, con somma modestia, biblista, scrittore e saggista, anche se le sue doti di intellettuale si possono desumere da frasi come questa: Berlusconi? Gli darei l’estrema unzione fino ad annegarlo, e dalle quali traspariono, oltre alla sua raffinata preparazione culturale, anche la sua misericordia, la sua carità e la sua delicatezza di sacerdote e di uomo. Si definisce un cercatore dell’Assoluto e, vantando di aver soggiornato alcuni anni in Palestina, dichiara senza tanti fronzoli e giri di parole, di essere un convinto assertore della “ebraicità” del cristianesimo, (che) divulga con scritti e conferenze la necessità per i cristiani di attingere alle fonti giudaiche per assaporare il vangelo (lettera minuscola) in tutta la sua sapienza.