SPIRITUALITA' E CONSAPEVOLEZZA
Consapevolezza vero vaccino, anche in quanto cattolici? Dobbiamo offrire ai bambini un clima di spiritualità. O ci riappropriamo della nostra libertà interiore, riuscendo a decondizionarci dal politically correct o sarà la fine
di Francesco Lamendola
Se vogliamo ricostruire un orizzonte di speranza per le generazioni future; se abbiamo veramente a cuore il destino dei nostri figli e nipoti; se vogliamo assicurare loro gli strumenti perché possano difendersi in una realtà sociale, morale e materiale sempre più difficile, sempre più ingrata, sempre più alienante, dobbiamo adoperarci affinché i bambini, crescendo, trovino un clima nuovo, e siano accompagnati da un forte senso di spiritualità, che oggi è andato quasi del tutto perduto. Quello che ha reso stabile la società pre-moderna, la società europea che si poteva chiamare società cristiana tout-court, è stato il senso di spiritualità che non solo il clero, ma gli adulti in generale, sapevano trasmettere ai loro figli. I bambini crescevano con la netta consapevolezza che non di solo pane vive l’uomo, e che le cose dello spirito sono altrettanto necessarie, anzi più necessarie, per vivere la vita buona, di quelle fisiche: una vita felice e realizzata, ovviamente non nel senso che noi oggi diamo alle parole felicità e realizzazione. I genitori, per primi, davano l’esempio della laboriosità, dell’impegno, della responsabilità, ma trasmettevano anche il senso del sacro e della trascendenza. Il bambino imparava che esistono cose buone e cose cattive, cose lecite e cose illecite, cose giuste e cose sbagliate, sia sul piano della vita pratica, sia su quello della vita morale e religiosa (le ultime due cose essendo inseparabili).