E’ in atto la più grande crisi nella Chiesa Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare.
Ogni anno in Italia oltre 40 sacerdoti chiedono la dispensa
dal ministero per sposarsi o perché non si sentono più adatti a servire la
Chiesa da pastori. E molti altri ottengono periodi sabbatici per superare
difficoltà e dubbi.
Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia
della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace.
Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all’allarme, piangere con i suoi
fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali;
intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo
popolo.
Sentirete, questo sì, vescovi e responsabili di curia descrivere i numeri di questo calo vertiginoso di presenza dei preti nella Chiesa, li sentirete elencare i dati pacatamente, troppo pacatamente, in modo distaccato, come se fosse una situazione da accettare così com’è, anzi la chance per una nuova Chiesa più di popolo.
Nella nostra terra italiana, terra di antica cristianità,
assisteremo in questi prossimi anni alla scomparsa delle parrocchie, allo
stravolgimento, impensabile fino a qualche anno fa, della struttura più
semplice del Cattolicesimo, di quella trama di comunità parrocchiali dove la
vita cristiana era naturale per tutti… ma l’assoluta maggioranza dei cattolici
impegnati farà finta di niente, perché i pastori hanno già fatto così.
È un “cataclisma”, un “terremoto”… ma nessuno piange, si fa
finta di niente.
Si fa finta di niente, perché bisogna che la favola della
primavera del Concilio continui. Ci si sottrae a qualsiasi verifica storica, si
nega l’evidenza di una crisi senza precedenti.
E si prepara un futuro che ci sembra poco cattolico.
Sì, perché si parla di “ristrutturare” l’assetto delle
comunità cristiane, di fare spazio ai laici (come se in questi anni non ne
avessero avuto a sufficienza), si inventa un nuovo genere di fedeli cristiani
che diventeranno gli addetti delle parrocchie, che di fatto sostituiranno i
preti. Fedeli laici “clericalizzati”, un nuovo genere di preti che terranno le
chiese… e nell’attesa di una qualche messa predicheranno loro, come cristiani
adulti, il Verbo di verità…
…ma nessuno piange, nessuno prega gridando a Dio.
Forse non gridano perché da anni qualcuno ha preparato
questo terremoto nella Chiesa.
Hanno svilito il sacerdozio cattolico, trasformando i preti
da uomini di Dio ad operatori sociali delle comunità. Hanno ridotto loro il
breviario e la preghiera, gli hanno imposto un abito secolare per essere come
tutti, gli hanno detto di aggiornarsi perché il mondo andava avanti… e gli
hanno detto di non esagerare la propria importanza, ma di condividere il
proprio compito con i fedeli, con tutti.
E come colpo di grazia gli hanno dato una messa che è
diventata la prova generale del cataclisma nella Chiesa: non più preghiera
profonda, non più adorazione di Dio presente, non più unione intima al
sacrificio propiziatorio di Cristo in Croce, ma cena santa della comunità.
Tutta incentrata sull’uomo e non su Dio, tutta un parlare estenuante per fare
catechesi e comunità. Una messa che è tutto un andirivieni di laici
sull’altare, prova generale di quell’andirivieni di signori e signore che
saranno le nostre ex parrocchie senza prete.
E con la messa “mondana”, hanno inculcato la dottrina del
sacerdozio universale dei fedeli… stravolgendone il significato. I battezzati
sono un popolo sacerdotale in quanto devono offrire se stessi in sacrificio, in
unione con Cristo crocifisso, offrire tutta la loro vita con Gesù. I fedeli
devono santificarsi: questo è il sacerdozio universale dei battezzati. Ma i
fedeli non partecipano al sacerdozio ordinato che è di altra natura, che
conforma a Cristo sacerdote. E’ attraverso il sacramento dell’Ordine che Cristo
si rende presente nella grazia dei sacramenti. Se non ci fossero più preti
sarebbero finite sia la Chiesa che la grazia dei sacramenti.
Martin Lutero e il Protestantesimo fecero proprio così:
distrussero il sacerdozio cattolico dicendo che tutti sono sacerdoti:
sottolineando appunto il sacerdozio universale, il laicato.
Nella pratica della ristrutturazione delle parrocchie forse
si finirà così: diverso sarebbe stato affrontare questa crisi con nel cuore e
nella mente un’alta stima del sacramento dell’ordine, sapendo che il prete è
uno dei doni più grandi per la Chiesa e per il popolo tutto; ma così non è: si
affronterà questa crisi dopo anni di protestantizzazione e di relativizzazione
del compito dei preti. Si affronterà questa crisi dopo anni di confusione
totale nella vita del clero; dopo anni di disabitudine alla messa quotidiana e
alla dottrina cattolica: così i fedeli faranno senza il prete, anzi già fanno
senza. E quando un prete arriverà, non sapranno più che farsene, abituati a
credere che il Signore li salva senza di loro e i loro sacramenti.
A noi sembra ingiusto far finta di niente.
Per questo chiediamo ai nostri fedeli di pregare con forza
perché il Signore torni a concedere, come un tempo, tanti sacerdoti alla sua
Chiesa. Cari fedeli abbiamo il coraggio di chiedere, anche con le lacrime,
questa grazia al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.
E teniamo come dono preziosissimo la Messa di sempre, la
Messa della tradizione, che sola saprà dare nuovi preti alla Chiesa di Dio.
https://intuajustitia.blogspot.it/2017/01/e-in-atto-la-piu-grande-crisi-nella.html#more
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Ma non è un vecchio articolo di "Radicati nella Fede",,,Non Piange più nessuno?
RispondiEliminaSi, http://radicatinellafede.blogspot.it/2013/05/non-piange-piu-nessuno.html
Eliminama è stato ripubblicato ieri da intuajustitia senza la citazione dell'origine.
Grazie per la segnalazione