ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 ottobre 2013

Toto Papa

Cosa attendersi dal successore di Pietro? Che guidi “il gregge”, conduca a “pascoli verdeggianti”, protegga dai “lupi”, governi “l’unità”, affinché – dice Gesù – “il mondo creda”.

  1. Il primo pascolo del Papa è il governo della propria Curia. Con la nomina del nuovo Segretario c’è da aspettarsi una revisione dell’eccessivo centralismo personalistico di questo Ufficio; forse verrà suggerita dal piccolo Concistoro provvisorio degli otto Cardinali, che riferiranno in ottobre.
    Le altre nomine saranno significative solo dopo l’accennata revisione. Quanto alle competenze proprie del Segretario di Stato, che non subiranno variazioni, voglio dire le relazioni con gli Stati, è possibile che assisteremo a un accentuato dinamismo diplomatico nell’area africana ed asiatica, campi nei quali Parolin sembra particolarmente competente.
  2. Oltre la Curia, e i suoi costumi, il Papa prenderà probabilmente a cuore le iniziative da prendere perché tutta le gerarchia, a cominciare dai Cardinali, si metta al passo del nuovo stile di semplicità di cui egli stesso dà l’esempio. Già Paolo VI aveva tentato, invano, di abolire i titoli di Eccellenza ed Eminenza: può darsi che Papa Francesco sia più efficace.
  3. Si dice che il Papa sia consapevole della crisi dottrinale e che abbia individuato un difetto radicale nella propagazione d’un falso tomismo (che, secondo me, è quello gesuitico: molinista, suareziano, marechaliano, rahneriano). Certo è che nell’ultimo Concilio San Tommaso è stato dichiarato la “guida” degli studi che formano la scienza ecclesiastica.
Il Papa non sembra incline ed indulgere su questioni dottrinali, tuttavia, dovrà pure occuparsi dei “lupi” che confondono le “pecore”, senza rinvii pilateschi.

  1. C’è da attendersi anche qualche intervento sul piano del diritto e della disciplina. Sul piano del diritto c’è da armonizzare i regolamenti dei dicasteri con il Codice e da garantire meglio, senza irragionevoli accelerazioni, il diritto della difesa, oltre che aggiornare il diritto matrimoniale. Sul piano della disciplina egli si dovrà occupare di vari problemi connessi col celibato dei preti - accentuati dall’inserimento progressivo nel ministero cattolico di pastori evangelici sposati – specialmente in alcune regioni. Forse l’eventuale aggiornamento è legato ad un decentramento disciplinare affidato a complessi episcopali.
  2. L’unità del gregge è essenziale alla missione evangelica e viene messa alla prova nel dialogo ecumenico tra i cristiani, anzitutto con gli ortodossi. I giornalisti creano false attese centrando tutta la discussione sul ministero papale. In realtà occorre raggiungere un’intesa senza equivoci sulla processione dello Spirito Santo: la formulaFilioque riflette la fede cattolica. La teologia trinitaria ha la precedenza sulla ecclesiologia, la Cristologia rende ragione della Pneumatologia nella storia così come è la istituzione cristica dei ministeri che rende armonica la diffusione dei carismi. Può darsi che ci sia disponibilità dal Patriarca di Mosca. Ma anche qui i giornalisti si fanno illusioni non conoscendo la storia della teologia russa e i cedimenti di teologi russi ai postulati protestantici (dal canone biblico – oggetto di definizione dogmatica – alla valutazione della presenza reale di Cristo nell’Eucaristia). Le genti hanno ragione di reclamare a gran voce, nella piazza di Bucarest: “Unità, unità…”, ma chi oserà demagogie in questo campo? Le genti reclamano impazientemente unità anche in area cattolico-protestante. In Germania capita d’entrare in chiese colme di fedeli e viene spiegato che anche i protestanti della zona gradiscono partecipare alla messa cattolica; poi, al momento della comunione, vedi che tutti (dico: tutti) vanno all’altare a ricevere l’eucaristia (e così tu dubiti che costoro abbiano la fede cattolica nell’eucaristia). E quando certi cardinali tedeschi dicono ai divorziati risposati che si regolino secondo la loro coscienza nell’accedere all’eucaristia, rispondono all’attesa della coscienza cattolica (la retta coscienza consapevole dell’ordine oggettivo secondo ragione e rivelazione)? Se è vero che la maggioranza dei matrimoni sono ai nostri giorni invalidi, si devono pubblicare i criteri cui le coscienze si devono conformare. Quanto al dialogo con gli Ebrei, esso deve ripartire dall’attesa e dal compimento messianico: Gesù fu condannato giustamente? Quello con i musulmani deve ripartire, oltre che dal vero apprezzamento della trascendenza divina, dal vero processo storico su Gesù: Gesù è stato manipolato dai discepoli idolatri oppure dal Corano, per presupposti di principio. È Gesù che porta alla Verità Trinitaria e, quindi, alla vera santificazione nella storia. Ennio Innocenti 



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