ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 17 settembre 2013

Ma succede soprattutto il contrario..!*

Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”

ROMA – Papa Francesco ai preti: “Non chiedete soldi ai fedeli”. L’occasione era l’incontro di ieri con il clero romano alla basilica di San Giovanni in Laterano: Papa Francesco, rivolgendosi direttamente ai sacerdoti, li ha esortati ad astenersi dal chiedere soldi ai fedeli nelle chiese, nelle parrocchie.
Con garbo, non ha usato giri di parole: “Non chiedete soldi per i sacramenti. Sacerdoti, parroci, attenti alle vostre segretarie. Perché spesso capita che a chi viene a chiedere un sacramento venga consegnato un semplice modulo, magari, e peggio ancora, con la richiesta di denaro. Non è così che deve essere.”
Ancora una volta, il sigillo francescano sull’apostolato del Papa che, coerente con il suo stile, era arrivato in Basilica a bordo di una Ford Focus blu. Subito inseguito, una volta sparsa la voce, dai numerosi sostenitori che ad ogni appuntamento pubblico si radunano e diventano ogni giorno di più una folla che preme davanti a improvvisate transenne.
Papa Francesco parla ai preti da prete (“avrei paura a sentirmi più importante, il diavolo è furbo”), rinnovando l’invito a una Chiesa frugale e presente con l’esempio, la sua esperienza sul campo: “Se la gente vede che c’è un interesse economico, allora si allontana dalla Chiesa. Chi viene deve sentirsi a casa sua, mai sfruttato». E, come fa spesso, cita un episodio di vita vissuta: «Una volta, un prete di una diocesi diversa dalla mia mi ha detto: “io non faccio pagare niente, neppure le intenzioni delle Messe; ho lì una scatola e i fedeli lasciano quello che vogliono. Ma ho quasi il doppio di quello che avevo prima”. Perché – commenta il Papa – la gente è generosa e Dio benedice queste cose»”.
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OBOLI DI PASSIONE – IL PRETE SEDOTTO E INTORTATO DALLA ZINGARA S'ERA DISSANGUATO PER EVITARE LA DIFFUSIONE DI VIDEO E FOTO CHE NON ESISTEVANO

Il povero “Uccello di Rovo” 80enne ha sganciato 350mila euro in due anni alla 32enne rom temendo lo sputtanamento hardcore e invece non c'era nulla: ne' video ne' foto – I due s'erano conosciuti nel confessionale dove lei se l'e' cucinato a dovere con storielle drammatiche...

Elisa Sola per "Corriere.it"
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Si sono conosciuti nel confessionale della chiesa della Consolata a Torino. Lei, Ramona, rumena di etnia rom, aveva allora 28 anni (oggi è una donna di 32). Era andata là per confessarsi. Al prete che la stava ascoltando, ha iniziato a parlare di sé. In modo sempre più intimo. È tornata in chiesa altre volte e l'ha incontrato in sacrestia.
Lui aveva poco meno di 80 anni. Gli ha raccontato i suoi problemi economici. Da lì, è iniziata una relazione sentimentale. Che è durata due anni e che è finita con il fermo della donna per estorsione, avvenuto il 14 settembre da parte dei carabinieri di Torino su ordine del sostituto procuratore Andrea Padalino.
Oltre ai rapporti sessuali consumati di nascosto, in auto, o in casa di Ramona, al centro di questa storia ci sono i soldi. Centinaia di migliaia di euro. Il prete si era totalmente invaghito di Ramona. E in due anni, su sua richiesta, le ha dato tutto quello che aveva: oltre 350mila euro. Non solo quanto percepiva mensilmente per il suo sacerdozio, ma anche una cospicua eredità che aveva ricevuto da un parente e che aveva conservato in banca per anni.
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SOLDI E FILMINI HARD - Ramona aveva costantemente bisogno di soldi. Li chiedeva all'amante dopo i rapporti sessuali, o in altri momenti. Di persona o per telefono. Li voleva per sé, o per i suoi parenti, da spedire in Romania. Così il prete le consegnava contanti, versava bonifici, staccava assegni. Secondo l'accusa, tutte le somme di denaro sono state estorte, ovvero chieste sotto minaccia. Ramona, che è difesa dall'avvocato Luca Schera del Foro di Torino, fingeva di possedere materiale compromettente, foto e filmini hard. Che non esistevano. «Dammi i soldi, o metto su internet i filmini che ho girato mentre stavi con me» avrebbe ripetuto al prete insieme alle richieste di soldi.
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LA DENUNCIA - Per paura che la verità venisse a galla, per oltre due anni il sacerdote le ha spedito il denaro, anche quando lei era tornata in Romania, dal 2011. La donna, sentita ieri in procura dal pm Padalino, in realtà ha ammesso di averlo minacciato solo nell'agosto del 2013, durante l'ultima richiesta che ammontava a 50mila euro.
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È stato proprio durante la scorsa estate, dopo l'estorsione, che il prete - che attualmente è in servizio presso la chiesa di S. Rita, nel capoluogo sabaudo - ha deciso di andare dai carabinieri della compagnia San Carlo di Torino. Esasperato, e senza più un euro in banca, ha confidato ai militari le minacce subite, ma non se l'è sentita di fare mettere a verbalizzare le sue dichiarazioni. Quando è stato interrogato, poco tempo dopo, dal pm Padalino, invece ha risposto a tutte le domande dando la svolta all'inchiesta.
LA TRAPPOLA - Gli inquirenti gli hanno consigliato di non dare i soldi alla ex amante, che continuava a telefonargli dalla Romania, ma di continuare a risponderle e di non troncare i rapporti. Così, quando è tornata in Italia, gli inquirenti si sono messi sulle sue tracce. Seguendo il fratello hanno scoperto dove viveva. E hanno fatto irruzione in un appartamento di corso Giulio Cesare. Interrogata ieri, la donna ha raccontato al magistrato la sua relazione clandestina, e ha ammesso l'ultimo episodio di estorsione. Il giudice deve ancora esprimersi sulla convalida del fermo.

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