di Corrado Gnerre
Cristianesimo, ebraismo ed islamismo, pur essendo religioni monoteiste, non possono
essere messe sullo stesso piano per le sostanziali differenze inerenti a Dio e all'uomo. Solo nel Cristianesimo, infatti, si dà un Dio trinitario e la possibilità per l'uomo di partecipare della
Vita divina.
VERITA’ DEL CATTOLICESIMO E FALSITÀ DELLE ALTRE RELIGIONI
Dire "Dio è cattolico" al non-cristiano
Bisogna dire che Dio è cattolico anche a chi pretende di rifiutare Cristo e il Cristianesimo,
cioè ai non-cristiani. Come far capire la verità del Cattolicesimo a questo tipo umano?
Prima di tutto parlando di Dio.
Prima di tutto parlando di Dio.
L'Oriente e l'Estremo Oriente, - sono costretto inevitabilmente a semplificare per motivi di
spazio- cioè le religioni orientali e quelle estremo-orientali concepiscono Dio in maniera impersonale,in altre parole non separato dalla natura.
La realtà naturale sarebbe una manifestazione del divino. Un vero e proprio panteismo. Chiediamoci:
è ragionevole un 'affermazione di questo tipo? Evidentemente no.
Se io dicessi: "Questo tavolo e il falegname che l'ha costruito sono la stessa cosa", mi prendereste per pazzo perché la mia affermazione andrebbe contro l'ordine naturale delle cose. Sarebbe corretto dire: "Attraverso l'osservazione di questo tavolo, posso capire che è stato fatto da un fa legname; e se è fatto bene, che il falegname è stato bravo", ma io non posso identificare il tavolo con il falegname, il quadro con il pittore, ecc ... Dunque, già su Dio, l'Oriente e l'Estremo Oriente affermano qualcosa di profondamente irragionevole.E l'islam cosa dice di Dio? Molti credono che i cristiani, gli ebrei e i musulmani credano nello stesso Dio. Non è così. li dio dell' ebraismo e quello dell'islam non sono trinitari. Attenzione: in Dio l' elemento trinitario non è un elemento accidentale, bensì sostanziale. L elemento trinitario non è un abito di Dio, per cui, tolto, rimane la sostanza, no: Dio è sostanzialmente trinitario. Se si toglie questo elemento,Dio non c è più. Ma c'è ancora dell 'altro. Il dio islamico non è il Dio cristiano, perché i musulmani lo considerano solo sotto l aspetto della volontà e non sotto quello della ragione. Benedetto XVI nel suo celebre discorso di Ratisbona lo disse chiaramente.
Il Dio cristiano è un Dio-Logos, un Dio che non si contraddice; mentre quello islamico è un dio
che nella sua onnipotenza può anche contraddirsi: un dio che non è costitutivamente buono ma che decide di essere buono. Nel Dio cristiano natura e legge s' identificano; il dio islamico, invece, è un dio puramente arbitrario, è un dio nominalista ante litteram, alla Guglielmo d'Ockham.
Per semplificare si può fare questo esempio: non dobbiamo immaginare che Dio, dopo aver creato l'uomo, si sia messo a pensare: "Adesso come faccio agire l 'uomo? Gli farò dire le bugie o no? Permetterò che possa uccidere o no?". Insomma, non dobbiamo immaginare che Dio si sia messo a decidere arbitrariamente cosa sia bene e cosa sia male. No: Dio è il Bene e, proprio perché è il Bene, non poteva non dire ciò che affermano i Dieci Comandamenti, che altro non sono che la sua natura codificata per la vita degli uomini.
Il dio islamico, invece, è un dio che ha deciso in un modo, ma avrebbe anche potuto decidere diversamente. Come ho già detto: il dio islamico non è un dio buono, è un dio che decide di essere buono ... e non è proprio la stessa cosa.
Ovviamente la questione trinitaria riguarda anche la concezione di dio così come è affermata dall ' ebraismo. Ricordo ciò che disse in una gran bella lezione il professor Amerio in merito alla Monotriade. La natura di Dio esprime la processione logica secondo cui la Verità precede e giudica l'amore. Perché noi diciamo: Padre, Figlio e Spirito Santo, e non il contrario? E perché giustamente la Chiesa Cattolica ha tenuto fermo sulla questione del filioque nella sua polemica contro gli ortodossi?
Perché l'amore deve procedere dalla Verità.
Oggi tutto si tende a giustificare con la parola "amore".
Ci si convince che se lo si fa per amore, tutto è permesso. E invece l'amore, sganciato dalla Verità, diventa il suo contrario o, può diventare anche la violenza più pericolosa.
Sempre restando al nostro colloquio con chi non è cristiano, un argomento importante è quello antropologico, ossia la concezione dell 'uomo.
L'Oriente e l'Estremo Oriente, a causa del loro monismo e panteismo, cosa dicono a riguardo? Dicono che l'uomo non esiste. In un mio testo utilizzo questo esempio: immaginiamo di essere sul ponte di una nave e di guardare il mare, fissiamo un 'onda, la sua spuma, ma non riusciamo a seguirla con gli occhi per molto tempo perché inevitabilmente viene assorbita dalla massa dell 'acqua. Ecco: secondo le religioni cosiddette "orientali", l'uomo è come un 'onda sulla superficie del mare, compare per poi dissolversi irrimediabilmente. L'uomo, cioè, non è un essere definitivo, non è persona.
Nel Cristianesimo si afferma sì che l'uomo è creatura (quindi infinitamente inferiore a Dio), ma si afferma anche che egli non finirà mai, che la sua individualità, indipendentemente dall' esito eterno di beatitudine o dannazione, non sparirà mai. Non è così per le religioni orientali. È vero che esse affermano qualcosa di "affascinante", in altre parole che l'uomo è ontologicamente uguale al divino, ma è pur vero che per affermare questo devono necessariamente decretare la non esistenza del! 'uomo. A che mi serve sapere "Tu sei Dio", se poi mi si dice nello stesso tempo: " Tu non esisti"? Ed ecco spiegato il fascino che la categoria della modernità nutre nei confronti della religiosità orientale. Tale categoria., infatti, si fonda sulla pretesa di rendere l'uomo fondamento immanente di tutto, per cui riesce a trovare
necessariamente una "simpatia" con una religiosità che rende l'uomo Dio.
Non è cosi per il Cristianesimo, la cui antropologia è strutturalmente anti-moderna: l'uomo è creatura, è infInitamente inferiore a Dio e lo sarà per l'eternità, è soggetto al suo giudizio ... e rimarrà tale per sempre: a riguardo le cose non cambieranno mai!
Insomma, l'antropologia delle religioni orientali palesa un aspetto chiaramente gnostico: se ogni uomo è un'emanazione provvisoria del divino impersonale, allora l'aspirazione
dell 'uomo è di liberarsi quanto prima dell 'individualità per fondersi nell' Uno originario. Come abbiamo già detto, nel Cristianesimo non è cosi:Dio mi ha pensato dall'eternità e se sulla faccia della terra ci fossi stato solamente io, Egli (I 'Infinito!) si sarebbe incarnato ugualmente.
L'islam che cosa dice sull'uomo? Qualcosa di positivo e di credibile? L'islam, pur partendo da una concezione personale di Dio, quindi riconoscendo che l'uomo esiste come 'realtà individuale, nega di fatto il valore dell 'individualità, perché afferma una sorta di predestinazione. Per quanto alcune scuole coraniche cerchino di mitigare questo aspetto, in sostanza c'è. Ma non solo. C'è un altro elemento che ha ripercussioni negative sul piano antropologico:l'islam nega l'autonomia e la libertà delle cause seconde.
La Dottrina cattolica,fondandosi sull'ottima fIlosofia di san Tommaso d'Aquino, afferma la differenza tra causa prima e causa seconda.
La causa prima è Dio, le cause seconde possono essere gli uomini e altri enti.
Faccio un esempio: se adesso prendo questa penna e la muovo, Dio certamente sta permettendo quest'azione, perché Dio è anche causa sussistente di tutto ciò che esiste, quindi mi sta permettendo questo, ma sono io a voler muovere la penna. È nella mia libertà naturale muovere la penna. L'islam non riconosce la libertà delle cause seconde. Non accettando la propedeuticità della filosofia (in quanto l' islam è una forma di fIdeismo), la filosofia stessa figura come un'opera demoniaca: la ragione allontanerebbe da Dio.
Non essendoci il valore propedeutico della ragione, l'islam dice che se Dio è onnipotentenon si può riconoscere alcuna libertà all'uomo, perché se si riconoscesse tale libertà, Dio non sarebbe più onnipotente. Ragionamento scorretto sul piano filosofico.
Ma qui sta il punto: sul piano filosofico, e il piano fIlosofico l'islam lo rifiuta.
Insomma, riconoscere una libertà anche naturale all'individuo, significherebbe limitare l' onnipotenza di Dio e questo per l'islam è inconcepibile. Tornando all'esempio: se io muovo questa penna, mi illudo di essere io a muovere la penna, in realtà è Dio, è Allah che la sta muovendo. Ora, che valorizzazione può esserci dell 'uomo nel momento in cui si va a negare la sua libertà, anche la più elementare?
L'ebraismo riconosce indubbiamente una grandezza dell 'uomo. È molto importante ciò che è scritto nel libro della Genesi (1 ,26), quando si afferma:
«Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza». C'è una parola che al singolare (l'uomo) dà delle conseguenze e se fosse stata invece al plurale (gli uomini o l'umanità) avrebbe dato altre conseguenze. È importantissimo quel <facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza», perché significa che in ogni uomo vi è il riflesso di Dio e ogni uomo, portando il riflesso di Dio, è come se avesse un valore infInito. Per cui su un' ideale bilancia, quella classica con i due piatti, se su un piatto ci mettessimo l 'uomo più reietto di questo mondo e su l' altro tutti gli altri uomini, davanti a Dio la bilancia rimarrebbe perfettamente in equilibrio.
Alcune volte chiedo ai miei studenti: "Come mai nelle civiltà precristiane si ritrova come comune denominatore la presenza della schiavitù?". Molti, ovviamente, danno una risposta di tipo economico o sociale.
Ma la questione non è lì. La questione è religiosa. Tutte le antropogonie antiche (tranne quella biblica) affermano che gli uomini non nascono uguali dinanzi al divino.
Ecco la spiegazione.
Ma se in questo c'è una positività dell 'ebraismo, va anche detto che antropologicamente esso non si presenta in maniera totalmente soddisfacente. L'ebraismo non ci dice che l'uomo può partecipare alla Vita divina, così come invece afferma il Cristianesimo.
L'islam e l'ebraismo non possiedono il concetto di vita interiore, il Cristianesimo sì. Il Cristianesimo è l'unica religione che ci dice che noi possiamo partecipare alla Vita di Dio, attraverso la grazia. Tutto il Cristianesimo si può sintetizzare nell' immagine giovannea (cf Gv 15,1-7)della vite e dei tralci. I tralci per portare frutto devono essere innestati nella vite; se i tralci non sono innestati nella vite si seccano e devono essere buttati nel fuoco. Gesù non utilizza mai la parola linfa, ma la vera protagonista di questa immagine è proprio essa. E la linfa è il simbolo della grazia. Posso fare le cose oggettivamente più grandi, i gesti più eroici, ma se non sono in grazia non mi varranno direttamente per la Vita eterna.
Il Cristianesimo è vita di grazia, tutto il resto è secondario!
C'è un bellissimo passaggio in un racconto che ha come protagonista padre Smitb, personaggio nato dalla fantasia di Bruce Marshall, un grande scrittore scozzese convertitosi
al Cattolicesimo. In questo racconto padre Smith confessa un condannato a morte. È la confessione di un uomo che non chiedeva perdono a Dio da decenni. Si accusava anche di cose che non erano peccato, non sapeva come confessarsi. Ad un certo punto padre Smith riflette sul fatto che già un solo peccato veniale è più grave di una guerra mondiale.
Questo, noi cristiani non lo diciamo più, non lo vogliamo dire più: eppure è la verità, è la logica della Verità!
Questo, noi cristiani non lo diciamo più, non lo vogliamo dire più: eppure è la verità, è la logica della Verità!
Il Cristianesimo non viene più valutato per questa bellezza. Sì, per questa bellezza. La possibilità che nell 'uomo alberghi l'Infinito. La possibilità che l'uomo, finito, possa diventare l'universo di Dio, che è l'Infinito! Provate a dire ad una ragazza che si sente depressa perché nessuno la corteggia o ad un ragazzo che si sente solo perché non riesce ad avere degli amici come lui desidera, provate a dire loro:
"Ma lo sai che c 'è un Dio che ti ha pensato dall'eternità, che per te è morto sulla Croce e che desidera venire ad abitare in te?". Se dite loro questo,vedrete che molto probabilmente s' illuminerebbero i loro occhi. Eppure queste cose non le diciamo più, perché è su questo che si evidenzia l’enorme differenza tra il Cristianesimo, unica religione vera, e le altre religioni, che sono invece false. Che responsabilità abbiamo! Quando il Cattolicesimo lo si propone nella maniera integrale, affascina ... altrimenti no.
Si pensi ad un 'altra peculiarità del Cristianesimo:il mistero del! 'Incarnazione: Dio si fa veramente uomo, e si fa uomo per l'eternità. Adesso la seconda Persona della Santissima Trinità è in Cielo con un corpo umano, glorificato, ma con un corpo umano. Viene ribaltata quell'illusione, quella menzogna,tipicamente moderna, dell 'uomo che deve farsi dio: invece è Dio che si fa uomo!
CONTINUA
n.37 - 25 settembre 2011 - Il Settimanale di Padre Pio – 19
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