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martedì 19 febbraio 2019

Il ribaltone tra la Chiesa e il mondo

Intervista esclusiva a Roberto de Mattei sul vertice in Vaticano dal 21 al 24 febbraio



Carissimi Amici, nel ringraziare il professor Roberto de Mattei di Corrispondenza Romana e della Fondazione Lepanto,  vi partecipiamo un’intervista che appare oggi su Caholic Family News e di cui vi trasmettiamo i due testi sia in inglese quanto quello tradotto, ufficialmente, in italiano. Si raccomanda di visionare i link postati nel testo nella versione originale in inglese, per avere un quadro più omogeneo della situazione di cui si parla. LA MANIFESTAZIONE PUBBLICA DI OGGI, 19 FEBBRAIO 2019, E’ STATO UN SUCCESSO
  • CFN ringrazia il Professor de Mattei per la sua disponibilità a condurre questa intervista e incoraggia i lettori a seguire la dimostrazione online visitando il sito ufficiale, www.aciesordinata.org.
in Christo Rege

  • PRELIMINARE:
  • On February 21, the Vatican will open a summit of the presidents of the Bishops’ Conferences from all over the world to address the topic of “The Protection of Minors in the Church”. First called by Pope Francis last September in consultation with his Council of Cardinals (“C9”), the meeting is largely a response to the new wave of sexual abuse revelations which rocked the Church in America last summer, particularly those involving the recently laicized Theodore McCarrick (found guilty of several “delicts” by the CDF in Rome) as well as the Pennsylvania grand jury report.
  • On the eve of the Vatican summit, an international coalition of lay people known as Acies Ordinatahas organized a public demonstration in Piazza San Silvestro in the center of Rome. Catholic Family News has asked several questions of Professor Roberto de Mattei, president of the Lepanto Foundation and organizer of this event. CFN thanks Professor de Mattei for his willingness to conduct this interview and encourages readers to follow the demonstration online by visiting the official website, www.aciesordinata.org.
  • (Il 21 febbraio, il Vaticano aprirà un summit dei presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo per affrontare il tema “La protezione dei minori nella Chiesa”. Chiamato per la prima volta da Papa Francesco lo scorso settembre in consultazione con il suo Consiglio dei Cardinali (“C9”), l’incontro è in gran parte una risposta alla nuova ondata di rivelazioni sugli abusi sessuali che ha scosso la Chiesa in America la scorsa estate, in particolare quelle che hanno coinvolto Theodore, recentemente laicizzato McCarrick (riconosciuto colpevole di numerosi “delitti” dal CDF di Roma) e del rapporto della giuria della Pennsylvania.
  • Alla vigilia del vertice del Vaticano, una coalizione internazionale di laici nota come Acies Ordinata ha organizzato una manifestazione pubblica in Piazza San Silvestro, nel centro di Roma. Catholic Family News ha posto diverse domande al professor Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e organizzatore di questo evento. CFN ringrazia il Professor de Mattei per la sua disponibilità a condurre questa intervista e incoraggia i lettori a seguire la dimostrazione online visitando il sito ufficiale, www.aciesordinata.org.)
L’intervista:
Il 21 febbraio si apre in Vaticano un incontro dei presidenti delle conferenze episcopali di tutto il mondo. voluto da papa Francesco per trattare il tema degli “abusi sessuali dei minori”. Alla vigilia dell’evento, una coalizione internazionale di laici, Acies Ordinata, ha promosso una manifestazione pubblica a piazza san Silvestro, nel centro di Roma. Poniamo alcune domande al prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto e promotore di questa iniziativa
Qual è innanzitutto, il suo giudizio sul vertice che si terrà in Vaticano dal 21 al 24 febbraio?
Il vertice Vaticano è dedicato agli abusi sessuali, un tema assolutamente riduttivo, perché la grave crisi morale che esiste all’interno della Chiesa non si limita certo al problema della pedofilia. Mi sembra scandaloso che non venga ufficialmente affrontata la questione della omosessualità che è una piaga ben più estesa della pedofilia e ne costituisce una delle cause. L’omosessualità non è solo praticata, ma è teorizzata da reti organizzate, come ha giustamente affermato l’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
Questa sembra essere anche la tesi dell’attivista gay Frédéric Martel, nel libro Sodoma, che esce in questi giorni…
Il libro di Martel rappresenta, a mio parere (vedi qui), un attacco frontale della lobby gay internazionale alla Chiesa cattolica, alla sua dottrina e alle sue istituzioni. Martel afferma di aver lavorato quattro anni a quest’opera, viaggiando in trenta paesi e intervistando 1500 persone. Se questo fosse vero, non lo ha certo fatto a sue spese. Chi lo ha finanziato? Chi ha organizzato la spettacolare operazione mediatica che vede il suo libro uscire contemporaneamente presso le maggiori case editrici in sette lingue e venti paesi?  E perché il libro esce alla vigilia del vertice Vaticano, se non per esercitare una minacciosa pressione sui vescovi riuniti a Roma? La tesi del libro è che chiunque condanni l’omosessualità è un omofobo che nasconde in sé un omosessuale represso. Dunque tutti sono omosessuali e ciò che bisogna abbattere è l’ipocrisia, come del resto afferma papa Francesco, che è lodato dall’autore per essere “gay friendly”. Bisogna “normalizzare” la sodomia all’interno della Chiesa, squalificando tutti coloro che si oppongono a questo processo, a cominciare dal cardinale Burke, che viene ridicolizzato in un capitolo volgare e inconsistente.
Quali sono le ragioni per cui il Vaticano minimizza, il problema della sodomia nel clero, mentre enfatizza la pedofilia?
La ragione di fondo è il capovolgimento dei rapporti tra la Chiesa e il mondo.  Per la  Chiesa esiste  una legge assoluta ed universale, i Dieci Comandamenti, che non si possono violare perché sono impressi nella coscienza di ogni uomo. Per il mondo, invece, non esiste alcuna legge morale. La regola della convivenza civile è riassunta dall’art. 4 della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino della Rivoluzione Francese che dice: “La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri”. Il punto di riferimento non è una legge superiore, comune a tutti gli uomini,  ma l’”altro”, considerato come l’unico limite all’affermazione della propria volontà di potenza. Lo Stato è il supremo regolatore degli egoismi individuali, e delitti come la pedofilia sono condannabili non perché violano la legge morale, ma solo perché rappresentano una violenza verso il nostro prossimo. Chi pratica l’omosessualità o il concubinaggio con un adulto consenziente non nuoce al proprio prossimo ed è dunque pienamente libero di appagare i suoi desideri, per quanto disordinati essi siano. Questa filosofia illuministica è accolta oggi dalle supreme autorità ecclesiastiche che ignorano il concetto di legge morale e riconoscono come delitti solo quelli sanzionati dagli Stati laici. La conseguenza è che per quanto riguarda crimini, come la pedofilia, la Santa Sede oggi si uniforma ai giudizi di colpevolezza e di innocenza dei processi civili, rinunciando ad investigare e a processare per proprio conto, salvo quando ciò si renda necessario per non perdere la “credibilità” nei confronti del mondo, come è accaduto con il “caso McCarrick”. Sembra che per Francesco la Chiesa, se vuole essere credibile, debba adattarsi ai criteri del mondo, piuttosto che contrapporsi ad essi.
Che cosa dovrebbe fare in concreto il vertice Vaticano per evitare il fallimento?
I Pastori della Chiesa, che portano la responsabilità del loro gregge davanti a Dio dovrebbero ricordare che esiste una legge morale valida per tutti gli uomini, che non è consentito violare, e di conseguenza dovrebbero condannare e sanzionare colpe gravi, come l’omosessualità, ma anche affermare l’esistenza di virtù cristiane dimenticate, quali la castità, indispensabile per chi dedica al Signore la propria vita. Se il Sinodo dovesse limitarsi al problema degli abusi sessuali, senza dire una parola sulla piaga dell’omosessualità che infesta le Chiesa, se dovesse tacere sulle lobby omosessuali e sull’omertà degli ambienti ecclesiastici gay friendly, questo Sinodo tradirebbe la sua missione. Il Sinodo tradirebbe la sua missione se si limitasse a denunciare qualche sintomo della crisi tacendo sulle sue cause profonde, che risalgono agli anni del Concilio e del post-Concilio, quando è iniziato il processo di disintegrazione della morale cattolica.
Lo slogan della vostra manifestazione è stato: “In silenzio per abbattere il muro del silenzio”. A quale silenzio vi riferite?
Il muro del silenzio è quello che ci troviamo di fronte nella Chiesa, dove papa Francesco rifiuta sistematicamente di rispondere agli appelli, ai dubbi, alle petizioni, e perfino alle correzioni, che gli sono state rivolte fin dall’inizio del suo pontificato. Alcuni studiosi come Eric Voegelin e Augusto Del Noce hanno individuato nel divieto di fare domande la caratteristica del totalitarismo. Nello scontro tra l’utopia e la realtà, per i dittatori è la realtà che deve piegarsi all’utopia. Si tratta di una strategia del silenzio che nasce dall’arroganza e che consiste nell’ignorare tutti coloro che osano, non dico opporsi, ma semplicemente fare delle domande. Il silenzio è, in questo senso, il rifiuto di riconoscere nell’interlocutore la possibilità di esprimere una verità, semplicemente perché esiste solo la verità del più forte. Poi c’è un secondo tipo di silenzio oggi diffuso, quello dei pavidi, i Pastori che non osano affrontare i lupi neppure quando son penetrati all’interno dell’ovile. A loro ci siamo rivolti nel nostro manifesto del 5 gennaio: “Osi monsignore”. San Gregorio Magno nella Regola pastoraledefinisce i cattivi Pastori, « cani muti, incapaci di abbaiare» (Is 56, 10) “Cos’è infatti per un pastore la paura di dire la verità, se non un voltar le spalle al nemico con il suo silenzio?”.  I dittatori tolgono la parola, i vigliacchi rinunciano a parlare, noi vorremmo parlare, ma a noi la parola è tolta, o meglio la nostra parola non è accolta, ci si oppone il muro del silenzio.
Qual è il significato del silenzio che opponete al muro del silenzio?
Il termine Acies ordinata, che abbiamo scelto per la nostra iniziativa, vuole onorare la Madonna, a cui questo titolo è attribuito dal Cantico dei Cantici, (6, 3; 6,9), ed esprime l’idea di un esercito schierato a battaglia, in maniera tranquilla e ordinata. Figli della Chiesa militante, vogliamo rompere il silenzio tombale dei Pastori della Chiesa di fronte ad una crisi dottrinale e morale senza precedenti. Il nostro è un atteggiamento di opposizione e di resistenza che affidiamo non alla parola, ma ad un gesto. La nostra testimonianza pubblica, combattiva e orante, è in realtà parola. Parlare non è muovere le labbra, ma manifestare esteriormente la propria fede. Le parole pronunciate senza fede e contro la fede, dice Ernest Hello, sono il suicidio della parola. Il nostro atto simbolico è innanzitutto una professione di fede cattolica che vuole restituire a Dio l’onore che gli è sottratto. E’ inoltre un appello ai Presidenti delle Conferenze episcopali, perché qualcuno tra loro, abbia il coraggio di levarsi in piedi nel Sinodo e rompere il silenzio, dicendo al Papa la verità. Se così non accadrà il nostro silenzio risuonerà nel tempo come un monito, espresso da una simbolica immagine: l’immagine di un esercito che si schiera a battaglia e che è pronto a combattere. Schierandosi, già combatte, e scegliendo di prendere le armi ha già vinto, perché a noi non è chiesto di vincere, ma di combattere. La vittoria è Dio che la dà, come vuole e quando vuole.
Translated by Giuseppe Pellegrino. Following the demonstration in Rome online by visiting www.aciesordinata.org.

L’intervista in inglese:
Demonstration Planned to Oppose Vatican’s ‘Wall of Silence’
Interview with De Mattei
“For God hath not given us the spirit of fear: but of power and of love and of sobriety.” ~ 2 Timothy 1:7
By Matt Gaspers
On February 21, the Vatican will open a summit of the presidents of the Bishops’ Conferences from all over the world to address the topic of “The Protection of Minors in the Church”. First called by Pope Francis last September in consultation with his Council of Cardinals (“C9”), the meeting is largely a response to the new wave of sexual abuse revelations which rocked the Church in America last summer, particularly those involving the recently laicized Theodore McCarrick (found guilty of several “delicts” by the CDF in Rome) as well as the Pennsylvania grand jury report.
On the eve of the Vatican summit, an international coalition of lay people known as Acies Ordinatahas organized a public demonstration in Piazza San Silvestro in the center of Rome. Catholic Family News has asked several questions of Professor Roberto de Mattei, president of the Lepanto Foundation and organizer of this event. CFN thanks Professor de Mattei for his willingness to conduct this interview and encourages readers to follow the demonstration online by visiting the official website, www.aciesordinata.org.
Catholic Family News (CFN): First of all, Professor, what is your judgment about the summit that will take place at the Vatican from February 21 to 24?
Roberto de Mattei (RDM): The Vatican summit is dedicated to sexual abuse, a topic which is absolutely reductive, because the grave moral crisis which exists within the Church is certainly not limited to the problem of pedophilia. It seems scandalous to me that the question of homosexuality is not being officially addressed, because homosexuality is a much more widespread plague than pedophilia and constitutes one of its causes. Homosexuality is not only practiced, it is promoted and protected by organized networks, as Archbishop Carlo Maria Viganò has correctly affirmed [see herehere, and here – Ed.]
CFN: This seems to also be the thesis of the homosexual activist Frédéric Martel, in the book Sodom, which is being released this week.
RDM: It seems to be that Martel’s book represents a frontal attack by the international “gay lobby” against the Catholic Church, her doctrine, and her institutions. Martel says that he worked for four years on this book, travelling to 30 different countries and interviewing 1,500 people. If this is true, he certainly did not do it on his own. Who funded him? Who organized the spectacular media operation which is presently issuing the book simultaneously in seven languages and 20 countries by all of the biggest publishers? And why is the book coming out on the eve of the Vatican summit, if not for the purpose of creating threatening pressure on the bishops gathered in Rome? The thesis of the book is that whoever condemns homosexuality is a homophobe who is hiding repressed homosexuality in himself. Thus, it says that everyone is homosexual, and what needs to be torn down is hypocrisy, which is after all what Pope Francis says, and the author praises him for being “gay friendly.” It says there is a need to “normalize” sodomy within the Church, disqualifying everyone who opposes this process, beginning with Cardinal Burke, who is ridiculed in the book in a chapter that is vulgar and inconsistent.
CFN: What are the reasons that the Vatican is minimizing the problem of sodomy in the clergy while emphasizing pedophilia?
RDM: The fundamental reason is so as not to upset the rapport between the Church and the world. For the Church, there exists an absolute and universal law, the Ten Commandments, which may not be violated because they are written in the conscience of every single human being. For the world, however, no moral law exists. The rule of civil coexistence is summarized by Article 4 of the Declaration on Human Rights of the citizen of the French Revolution, which says: “Liberty consists in being able to do whatever does not harm others.” The point of reference is not a superior law common to all men, but rather the “other” considered as the one limit to the affirmation of one’s own will to power. The State is thus the supreme regulator of individual selfishness, and crimes such as pedophilia are condemned not because they violate the moral law but because they consist of an act of violence against our neighbor. Whoever practices homosexuality or concubinage with a consenting adult does not harm their neighbor and is thus completely free to satisfy his own desires, however disordered they may be. This sort of Enlightenment philosophy is accepted today by the supreme authority of the Church, ignoring the concept of the moral law and recognizing as crimes only those actions which are condemned by the secular State. The result is that in matters regarding crimes such as pedophilia, the Holy See today conforms itself to the judgments of guilt or innocence made by civil trials, refusing to investigate and hold trials of its own, except when it becomes necessary in order not to lose “credibility” in the sight of the world, as has happened with the “McCarrick case”. It seems that for Francis, the Church, if she wants to be credible, must adapt herself to the criteria of the world rather than opposing herself to it.
CFN: What should the Vatican summit concretely do in order to avoid failure?
RDM: The Pastors of the Church, who bear responsibility for their flock before God, ought to recall that there exists a moral law which is valid for all men, which it is not permitted to violate, and as a result they ought to condemn and punish grave faults like homosexuality but also affirm the existence of forgotten Christian virtues, such as chastity, which are indispensable for those who dedicate their life to the Lord. If the synod limits itself to the problem of sexual abuse, without saying a word about the plague of homosexuality which infests the Church, if it remains silent about the homosexual lobby and the cover-up of the ecclesiastical “gay-friendly” environment, this synod will have betrayed its mission. The synod will also betray its mission if it limits itself to denouncing only certain symptoms of the crisis while remaining silent on its deeper causes, which stem from the years of the Second Vatican Council and the post-conciliar years, when the process of the disintegration of Catholic morality began.
CFN: The slogan of your demonstration is: “In silence to tear down the wall of silence.” What exactly is this silence?
RDM: The wall of silence is the silence which we see today in the Church, when Pope Francis systematically refuses to respond to appeals, to dubia, to petitions, and even to corrections which have been made of him and to him since the beginning of his pontificate. Certain scholars like Eric Voegelin and Augusto Del Noce have identified this ban on questions as one of the characteristics of totalitarianism. In the clash between utopia and reality, for dictators it is reality that must bend to utopia. This is a strategy of silence that is born from the arrogance which consists in ignoring everyone who dares, not even to oppose, but just simply to ask questions. Silence is, in this sense, the refusal to recognize that the one speaking may possibly be expressing a truth, simply because the only truth that exists for a dictator is the truth of being stronger.
Then there is a second sort of silence that is widespread today, the silence of those who are afraid, the Pastors who do not dare to confront the wolves, not even when they have penetrated into the interior of the sheepfold. It was to them that we addressed our Manifesto of January 5, “Dare, Monsignor!” St. Gregory the Great in his Pastoral Rule defines wicked pastors as “mute dogs, incapable of barking” (Isaiah 56:10). “For a pastor, what is the fear of speaking the truth, if not turning his back and fleeing from his enemy with his silence?” Dictators take away the word; cowards refuse to speak. We would like to speak, but the word has been cut off from us, or better yet our word is not accepted; a wall of silence has been built against us.
CFN: What is the meaning of the silence which you are opposing to the wall of silence?
RDM: The term Acies Ordinata which we have chosen for our initiative seeks to honor the Blessed Mother, who is given this title in the Song of Songs (6:3, 9). It expresses the idea of an army arrayed for battle in a calm and orderly way. As sons and daughters of the Church Militant, we want to break the sepulchral silence of the Pastors of the Church in the face of an unprecedented doctrinal and moral crisis. Our attitude is one of opposition and resistance in which we rely not on the spoken word but on an action. Our public witness, both combative and prayerful, is actually a word. To speak does not mean to move one’s lips but rather to exteriorly manifest one’s personal faith. Words pronounced without faith and against the Faith, says Ernest Hello, are the suicide of the word. Our symbolic action is above all a profession of the Catholic Faith which seeks to restore to God that honor which has been taken away from Him. It is also an appeal to the presidents of the Bishops’ Conferences, asking that someone among them will have the courage to stand up in the synod and break the silence, speaking the truth to the Pope. If this does not happen, our silence will resound in time as a warning, expressed by a symbolic image: the image of an army arrayed for battle which is ready to fight. By thus lining up for battle the army is already fighting, and by choosing to take up arms it has already won, because we have not been asked to conquer but simply to fight. It is God who gives the victory, how and when He wills.
Translated by Giuseppe Pellegrino. Following the demonstration in Rome online by visiting www.aciesordinata.org.

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