La distruzione della Sposa di Cristo? La maschera è caduta! Tutti alla fine verremo giudicati e verrai giudicato anche tu. Le tue azioni e le tue parole ti giudicheranno. Che Dio, allora, possa avere pietà di te. E anche di noi
di Francesco Lamendola
Da quando sei stato eletto da un conclave truccato, e dopo che oscure manovre di palazzo avevano costretto il tuo predecessore a dimettersi, sei anni e mezzo fa, i cattolici, che non avevano capito, che non erano informati, che addirittura riponevano in te grandi speranze, sono passati da un turbamento all’altro, da un’amarezza all’altra, da una confusione all’altra.
Tutto quel che potevi fare per confondere, amareggiare, turbare i fedeli, lo hai fatto e lo stai facendo: senza sprecare un giorno, un’ora del tuo tempo e sfruttando tutte le occasioni, tutte le circostanze.
Lo hai fatto e lo fai con le parole, con gli atti con le omissioni, e perfino coi sottintesi, con quel che non dici ma suggerisci, con quel che non esprimi, ma lasci capire. In genere, il lavoro più sporco lo lasci fare ad altri: lasci che altri dicano e facciano le cose più terribili, le più anticattoliche, le più contrarie alla dottrina e alla morale del Vangelo, e non intervieni, lasci fare e lasci dire. Anzi, affidi proprio a quelle persone, a quei seminatori di scandali, importanti funzioni all’interno della Chiesa; le chiami a sovrintendere a eventi di portata mondiale, e con ciò fai capire chiaramente che la tua non è ingenuità o distrazione, ma parte di una ben precisa strategia.
È una strategia astuta e vile, nella quale, per sei anni, hai cercato di evitare che ti si potesse cogliere con le mani nel sacco, che ti si potesse accusare apertamente di eresia e di voler portare i fedeli nell’errore, lontano da Cristo. Hai anche sfruttato il senso di fedeltà, rispetto e disciplina che tutti i cattolici provano nei confronti del loro pastore: avvantaggiandoti del fatto che la gran parte di loro non aveva capito che tu non sei il pastore, sei il lupo che, intenzionalmente, sta spingendo il gregge verso l’abisso.
Di altre due circostanze stai approfittando per fare quel che stai facendo: l’enormità e la perversità del tuo disegno, che è difficile da credere, o anche solo da immaginare, perfino per chi lo vede e lo tocca con mano; e l’unanimità dei mezzi d’informazione, anche e specialmente quelli “cattolici”, nel lodare e magnificare il tuo infausto pontificato.
Ce ne sarebbe poi un terzo: il fatto che i cattolici, per la maggior parte, non si sono accorti che la Chiesa, dal 1958, è caduta in mano alla massoneria. In questo senso, non c’è rottura ma continuità fra la tua opera infernale e quella del tuo predecessore, tranne che nei tempi e nei modi: ma la sostanza è la stessa. Per un cattolico che non si rende conto di non essere più tale, perché traviato lentamente e subdolamente da una serie di falsi pastori e non da uno solo, l’ultimo, bensì nell’arco di sei decenni, è difficile percepire quel che stai facendo realmente. È stato sottoposto alla tecnica della finestra di Overton, ovvero della rana bollita molto, molto lentamente: è stato “addestrato” a non accorgersi delle cose che accadono intorno a lui, davanti a lui, sotto i suoi occhi.
Un “cattolico” che è passato dalla Messa di Pio V a quella di Paolo VI senza batter ciglio; un “cattolico” che non trova nulla da eccepire né sulla Dignitatis humanae, né sulla Nostra aetate; un “cattolico” che accoglie rispettosamente e devotamente la canonizzazione di Giovanni XXIII, di Paolo VI e di Giovanni Paolo II; un “cattolico” che non s’interroga sulla strana morte repentina di Giovanni Paolo I, e sul fatto che l’ultima volta che è stato visto vivo aveva in mano la lista dei vescovi e cardinali iscritti alla massoneria; un “cattolico” che non si fa due domande sulle repentine dimissioni di Benedetto XVI e non le collega a quanto dichiarato spudoratamente dal cardinale Danneels circa la mafia di San Gallo; un “cattolico” abituato ad ascoltare omelie, anche nella sua parrocchia, che sono comizi politici, nei quali non si parla più di Cristo e tanto meno della sua regalità, ma si ascoltano solo stucchevoli e insulse tiritere sulla democrazia, sul multiculturalismo, sui migranti, sui poveri, senza mai il più piccolo accenno alla peggiore di tutte le povertà, l’assenza di Dio e il rifiuto di Cristo: ebbene, un simile “cattolico” era cotto al punto giusto per mandar giù anche i bocconi più amari e indigeribili, per tollerare anche le tue quotidiane eresie, blasfemie e bestemmie. Nondimeno, accecato dalla tua satanica presunzione, o forse pressato da quanti ti hanno messo, indegnamente, nel posto che formalmente occupi, hai voluto strafare e hai oltrepassato perfino quel limite.
Ultimamente, proprio in questi ultimi mesi, hai gettato da parte ogni prudenza e ogni ritegno e, sia pure con la tua abituale furberia, dissimulando le tue vere intenzioni fin dove ti è possibile farlo e lasciando agire altri in tua vece, hai impresso un’ulteriore, brusca accelerazione all’opera di distruzione della Sposa di Cristo.
Non ti basta più insinuare l’eresia, come hai fatto con l’Amoris laetitia, nonché con il rifiuto di rispondere ai Dubia dei quattro cardinali e con l’affermazione, irrituale e non canonica, che la giusta interpretazione di quel documento è quella dei vescovi della diocesi di Buenos Aires, il che è stato un invito affinché ogni diocesi e ogni Conferenza Episcopale interpreti il Magistero secondo i suoi gusti, cosa che i vescovi tedeschi prontamente si son messi a fare, salvo pretendere che le loro scelte debbano essere accettate da tutta quanta la Chiesa.
Non ti basta più commissariare ordini religiosi che conservavano l’autentico spirito cattolico, come i Francescani dell’Immacolata, i Cavalieri di Malta, le Piccole Suore di Maria Madre del Redentore e gli Araldi del Vangelo, spegnendo le loro vocazioni, chiudendo i loro seminari, obbligandoli a rimangiarsi la loro regola o ad andarsene nel mondo e rinunciare ai voti, con la proibizione d’incardinarsi nelle diocesi locali, e mettendo le mani, frattanto, sui loro ricchi patrimoni. Perché dietro il tuo gran parlare dei poveri c’è la realtà di un pontificato avido di denaro, con monsignori che predicano la chiesa dei poveri e prendono stipendi mensili da 35.000 euro, come il cardinale Maradiaga, uno dei tuoi tuo fedelissimi; un pontificato che dà sempre più poteri allo IOR e, cosa ancor peggiore, che mette uomini moralmente discutibili o francamente indegni a capo dello IOR, allontanando i buoni e i virtuosi; di un Vaticano che non ospita neppure un “migrante” o un “profugo” entro le sue mura (perché le mura ce le ha, il Vaticano, eccome: ed è l’unico Stato al mondo, a parte la Corea del Nord, a proteggere materialmente i suoi confini dal mondo esterno), in compenso pretendi che a ospitarli sia lo Stato italiano e a fare i sacrifici siano gli italiani, per i cui milioni di poveri non spendi mai una parola di solidarietà e di consolazione, forse perché hanno la colpa di vivere, in dignitosa povertà, nella loro terra, senza pretendere di essere accolti e ospitati a vita nella terra altrui, o magari quello di avere la pelle bianca, e perciò di appartenere a una razza privilegiata e colpevole di tutte le nefandezze del mondo.
E non ti bastava neppure scandalizzare, offendere e ferire l’anima dei fedeli, dicendo che Gesù si è fatto diavolo e serpente; che Gesù faceva un po’ lo scemo e non era uno pulito; che, durante la Passione, Gesù (Dio ci perdoni) era brutto da fare schifo; che le Persone della Santissima Trinità litigano continuamente fra di loro; che Maria Vergine si è sentita ingannata e tradita da Dio quando suo Figlio è morto sulla Croce; che la morte di Gesù è un fatto storico, mentre la sua Resurrezione è solo un fatto di fede; che Dio non è cattolico; che Gesù era solo un uomo (inutile smentire di averlo detto a Scalfari: hai lasciato che lo dicesse e lo scrivesse Enzo Bianchi, e non sei intervenuto); che l’inferno non esiste; che il diavolo non esiste, ma è solo un simbolo (questo lo hai lasciato dire al generale dei gesuiti, non a un qualsiasi parroco di campagna, e non l’hai corretto, né hai fatto una piega); che l’apostolato è una solenne sciocchezza; che Dio vuole che esistano diverse religioni e che in tutte c’è qualcosa di bello e di buono; che quindi né gli ebrei, né i musulmani, né alcun altro si deve convertire a Gesù Cristo; che nessuno sa perché esiste la sofferenza degli innocenti; che è normale esser pieni di dubbi e che, in tal caso, si può sempre andare dallo psicanalista, come hai fatto tu (e non già pregare e chieder l’aiuto di Dio!); che il problema più drammatico del nostro tempo è la minaccia alla biodiversità del pianeta, unita all’incapacità del sistema industriale di smaltire i rifiuti di plastica (e non l’allontanamento degli uomini da Dio); che è giusto ciò che la coscienza suggerisce a ciascuno (e non ciò che prescrive il Vangelo di Gesù); che se qualcuno dice una parola contro la tua mamma, tu lo prendi a pugni; che il terrorismo islamico non esiste. E si potrebbe andare avanti per pagine e pagine con le tue affermazioni inaudite, una sola delle quali, se la Chiesa fosse ancore fedele a Gesù Cristo, avrebbero suscitato una sollevazione generale obbligandoti, tu sì, alle immediate dimissioni dalla funzione che svolgi indegnamente.
Non ti bastava nemmeno nominare spudoratamente una raffica di cardinali del tuo stesso stampo al fine di blindare il prossimo conclave ed essere sicuro che il tuo successore sarà uno come te o, se possibile (ma non sarà cosa facile), perfino peggiore di te, deciso a proseguire nella tua opera nefasta; ovvero, come dice pudore né vergogna il falso teologo ed eretico cardinale Walter Kasper, fare in modo che non si possa mai più “tornare indietro” dalle tue blasfeme iniziative, dichiarazione che è di per se stessa incompatibile con la vocazione di un pastore del gregge di Cristo, che è quella di pascere le pecorelle e custodirle nella Verità, non certo quella di tagliar loro i ponti dietro le spalle dopo averle allontanate dalla Verità).
No: tutto questo non ti bastava. Bisognava accorciare ulteriormente i tempi, stringere ancor più la morsa: evidentemente i tuoi padroni hanno molta fretta; perché sappiamo che tu sei solo un misero strumento nelle loro mani, preso all’amo della vanità, del narcisismo e dei disturbi psichici che ti accecano e ti fanno sragionare. Ci voleva l’equivalente di un Concilio Vaticano III, per dare la spallata rivoluzionaria finale e distruggere quel poco che è rimasto di cattolico entro la Chiesa; ma con la perfida astuzia di non convocare un concilio, bensì di convocare un sinodo speciale, ad esempio per l’Amazzonia, e poi utilizzarlo come un cavallo di Troia per sovvertire dall’interno la pastorale, la disciplina, la gerarchia e la stessa dottrina. Hai scelto l’Amazzonia perché così i tuoi fedelissimi potranno servirsi delle circostanze eccezionali, quelle di un territorio vastissimo con pochi sacerdoti, per far passare l’abolizione del celibato ecclesiastico e possibilmente per introdurre il sacerdozio femminile. Come facevano e fanno i radicali, tuoi amici e maestri, da te tanto ammirati (la grande italiana Emma Bonino: sarebbero bastate quelle tue parole per far capire chi sei veramente), si prende il caso estremo e lo si usa come ariete per abbattere la norma, la legge, la morale. Ma la verità è che a te non importa nulla se in Amazzonia, o in qualsiasi altro luogo, ci sono pochi preti. Perché, se anche ce ne fossero molti, a che cosa servirebbero? Forse per evangelizzare, cioè per portare le anime a Cristo? Ma se tu stesso hai dato l’esempio, assistendo a una infame cerimonia pagana, che questa è l’ultima delle tue preoccupazioni! Tu non vuoi portare le anime a Cristo: piuttosto, le vuoi portare sempre più lontano da Lui.
Sappiamo chi sei
di Francesco Lamendola
continua su:
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.