CRONACA / Miracolo catanzarese a Medjugorje
Donna del quartiere Lido scorge la Madonna nel blu del cielo e il marito non è più miope
A Medjugorje, a volte, si parte in pellegrinaggio senza un apparente vero perché. Ci si sente semplicemente “chiamati”. E si ritorna convertiti nello spirito e spesso anche guariti nel corpo. C'è chi parte scettico e freddo. C'è chi, invece, parte già con una fede salda. Una fede che fa miracoli.
E' il caso della signora Lina Martelli, moglie, madre e nonna dedita alla sua famiglia e alla Madonna. Una devozione a Maria, la sua, molto ardente, tanto che la stessa è responsabile del gruppo “Milizie dell'Immacolata” di Catanzaro Lido, un'associazione internazionale di laici, fondata nel 1917 da S. Massimiliano Maria Kolbe, con lo scopo di condurre tutti a Gesù tramite l'Immacolata Maria.
La signora Lina è partita per la prima volta in pellegrinaggio a Medjugorje con il marito, nel 2009. Erano i primi di ottobre. I coniugi volevano staccare la spina dalla vita quotidiana, che li portava a trascorrere molto tempo con i nipoti. E, da buoni cattolici pensarono che per loro sarebbe stato ottimo un pellegrinaggio.
Lina ci racconta che l'atmosfera a Medjugorje non si può descrivere. “Lì – ci spiega - si respira sempre profumo di Maria. La semplicità, il sacrificio e soprattutto la preghiera fanno da sfondo. Ci sono comunità per ex tossicodipendenti, per bambini abbandonati, per madri sole, a significato che gli “abbandonati” non lo sono mai da Gesù e Sua Madre. E la coroncina del santo Rosario non manca mai in ogni luogo”.
Proprio in questo piccolo paese dell'Erzgovina, in cui da trent'anni la Madonna appare ad alcuni veggenti, Lina, durante il suo primo pellegrinaggio, ha avuto tanti “doni”.
“Tra le nubi ho visto il viso della Madonna di Medjugorje”
Il primo “dono” è stato quello di “vedere” la Madonna. "Erano le 16:30 circa del 3 ottobre, - ci racconta con emozione la signora Lina - quando stavamo recitando il santo Rosario all'aperto. Vidi in cielo una nuvola, una scia, che però non aveva una forma qualsiasi. Io riconobbi in questa scia la Madonna. Comincia a filmarla e fotografarla. Poi, nel giro di un'oretta, questa scia passò sopra il capannone dove si stava recitando il Rosario e non apparse più. Dopo poco, mentre stavo ancora pregando, sentivo dentro di me una voce che mi induceva a girarmi. Ed è a qual punto che in cielo vidi un'altra immagine avvolta nelle nubi. Io fui sicura: era la Madonna. Vidi per un attimo non più una nuvoletta con le sembianze di Maria, ma il volto in carne e ossa della Madonna di Medjugorje. Il medesimo viso che viene ritratto nella statua che si trova nella Chiesa del paesino. In quel momento – prosegue - ebbi solo la forza di dire a mio marito di guardare chi c'era. E lui alzati gli occhi al cielo, esclamò e rispose con stupore che si trattava della Madonna. Io non sapevo cosa fare. Non sapevo se piangere o gridare e dire a tutti di guardare in cielo. Rimasi in silenzio, a custodire per me questo dono che Maria mi aveva fatto. So che molti penseranno che ciò che ho visto è solo una nuvoletta. Ma io ho guardato al cielo con gli occhi della fede e sento di avere avuto un incontro ravvicinato con Lei".
“Mio marito era miope da trent'anni e al ritorno da Medjugorje non ha avuto più bisogno degli occhiali”
Chiunque sia andato a Medjugorje non può dire di non essere tornato cambiato. E, a volte, i cambiamenti li notano prima di tutto gli altri. Si può trattare di cambiamenti nell'animo: si è più docili, meno nervosi, più sereni. Ma, si può anche ritornare con una piccola o grande guarigione fisica. Come è successo al marito della signora Lina, che dopo trent'anni di occhiali progressivi non ne ha più bisogno.
"Come tutti i pellegrini, - ci racconta Lina - avevano percorso il cammino tortuoso verso la croce sul monte Krizevac, recitando la Via Crucis. Mio marito portava come sempre gli occhiali, perché miope da trent'anni. Al ritorno si accorse, però, che non aveva gli occhiali. Allora pensò che forse li aveva dimenticati in albergo. Ma non era così, anche perché gli stessi video dimostrano che egli gli occhiali durante la salita sul monte ce li aveva. Ad ogni modo, mio marito non ritrovò più gli occhiali e proseguì il pellegrinaggio senza. Un po' avvilito, sul traghetto che ci riportava a casa, commentò che avrebbe dovuto acquistare un altro paio di occhiali e che, quindi, avrebbe dovuto affrontare un'altra spesa. Sorridendo, gli dissi di non preoccuparsi, perché li aveva lasciati alla Madonna. Ritornati in città, andammo dall'oculista per la visita e il medico disse che mio marito non aveva bisogno di occhiali, perché ci vedeva benissimo".
Con grande meraviglia, Lina e il marito pensarono che questo era stato un altro grandioso “dono” della Madonna. Eppure, loro non Le avevano chiesto nulla. Nessuna grazie, nessuna intenzione particolare per loro stessi, ma solo per le persone, tante, che avevano chiesto di pregare per loro.
Il miracolo del sole
Sono in tanti ad avere assistito a Medjugorje al “miracolo del sole”, che ha fatto convertire davvero negli anni tanta gente.
Anche Lina e suo marito, così come tutti i pellegrini presenti in quel momento, hanno visto il sole “trasformarsi”.
"Il sole – ci dice Lina – cominciò a cambiare colore e a diventare di colori indescrivibili. Cominciò a girare su sé stesso, assumendo tutti i colori magnifici dell'arcobaleno, lanciando scie di luce multicolore. In più, il sole era accerchiato da anelli luminosi che giravano velocemente, cambiando sempre colore. Davvero uno spettacolo meraviglioso di colori. Al contempo, il sole cominciò anche a pulsare, si avvinava e poi si allontanava. E si avvicinava così tanto che sembrava venirci incontro. La cosa che poi ci stupiva altrettanto era che tutto questo accadeva sotto gli occhi “nudi” di tutti. Tutti riuscivamo ad ammirare il sole senza rimanere accecati. Ma non è finita qui. Mio marito, intanto, - prosegue - mentre si verificava il fenomeno del sole, mi chiamava per dirmi che gli faceva male la mano, aveva un fastidio. Ma io che ero assorta nella visione del sole, non li diedi molta retta. Solo dopo un po', decisi di guardare la sua mano e vidi che ce l'aveva tutta rossa e al centro del palmo c'era un cerchio blu violetto. Questo effetto, dopo che il sole finì di pulsare, sparì”.
Non ci sono delle spiegazioni a tutto questo, fatto è che, come commenta Lina, i segni, più o meno verosimili, sono tanti per accorgersi della presenza della Madonna.
Nel 2010, durante il secondo pellegrinaggio a Medjugorje, il marito della signora Lina fece, come di consueto, la Via Crucis sul monte Krizevac, ma questa volta decise di farla scalzo. Tornato in albergo si sedette e alzò i piedi per riposarsi: i suoi piedi erano prodigiosamente puliti.
“Ebbene, - ci spiega Lina – sono contenta di avere vissuto il mio pellegrinaggio con un cuore fedele e di avere percepito in più occasioni la presenza di Maria. Di certo, ci sarà chi troverà una spiegazione razionale e/o scientifica per tutti questi piccoli segni, ma vorrei che ognuno potesse incontrare con il cuore, e non con l'intelletto, la Madre di Gesù”.
Lina ha voluto donare questa sua esperienza di fede per fare comprendere a tutti che quando ci si sente “chiamati”, si ha in realtà un desiderio recondito e inconscio di conoscere e incontrare l'amore di Dio. A Medjugorje, l'impatto con la Madonna è inevitabile se ci si libera da ogni pregiudizio o esigenza di dare a tutto una spiegazione più o meno razionale. Ciò che importa, indipendentemente dai “segni” che possono accompagnare ogni pellegrinaggio, è la preghiera sentita, la sola che permette l'incontro con Maria. Un incontro del cuore dal quale poi deve ricominciare il nostro cammino di ogni giorno.
Assunta Panaia
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.