La Riforma protestante causa della secolarizzazione occidentale
Si tratta di un libro imponente sia come numero di pagine, ma anche come apparato bibliografico che sostiene la tesi che la Riforma Protestante sia stata la causa della secolarizzazione del mondo occidentale.
Infatti, afferma Gregory, quando i riformatori del Cinquecento decisero
di abbandonare la visione e la cultura filosofica aristotelica e
tomistica diedero il via a un pluralismo religioso e confessionale
che ebbe ripercussioni notevoli su tutta la società, in particolare su
quella Europea. La prima conseguenza è stata che l’occidente è
diventato, pian piano, quasi indifferente al problema
della verità, perché ognuno poteva averne una sua. Quindi lo Stato, lo
Stato moderno, ha dovuto farsi carico del problema di garantire la
libertà religiosa.
Gregory sostiene che quando la cultura europea, all’inizio del Novecento, ha tolto Dio come ragione capace di dare un senso alla vita umana ha aperto la porta a quello che l’autore stesso chiama “relativizzazione delle dottrine” e quindi al rifiuto completo
dell’autorità della Chiesa, finché non è iniziata la Riforma
protestante. Se la verità diventa relativa, ognuno ha diritto alla sua
verità, quindi alla sua libertà religiosa, libertà che deve essere
garantita dallo Stato che, di conseguenza, passa al “controllo delle
chiese”. La moralità viene soggettivata e parole quali “virtù”, “significato”, “amore del prossimo”, “cura del povero” non sono più “vere” in teoria, hanno cioè perso
il loro fondamento. Il mondo si concentra così sul capitalismo, sul
consumismo, cioè sulle forze del mercato e anche la conoscenza viene secolarizzata,
perciò la teologia e tutte le scienze che riguardano il divino perdono
rispettabilità intellettuale. In sostanza l’autore elenca una serie di fallimenti storici
che partono dalla Riforma protestante e proseguono con l’Europa degli
Stati confessionali, per finire con la libertà religiosa e i diritti
umani sostenendo che è difficile realizzare una tale utopia senza una
verità che abbia radici al di là del mondo fisico, sia cioè metafisica.
Il libro non è stato ancora tradotto in
italiano, ma sarebbe indubbiamente interessante se lo fosse perché è
forse il primo testo che va oltre quella che è l’idea comune
che si ha della Riforma protestante, ovvero di una Riforma progressista
a cui si è opposta una Chiesa Cattolica oscurantista (qualcosa di
similmente interessate è stato fatto con il volume “I nuovi Unni. Il ruolo della Gran Bretagna nell’imbarbarimento della civiltà occidentale”, di cui abbiamo già parlato),
d’altra parte è vero che forse è troppo sbilanciato ad analizzare una
parte delle conseguenze della Riforma senza valutare correttamente e a
pieno i suoi aspetti anche positivi. Potrebbe però essere uno punto di partenza ideale per un dibattito molto più ampio.
Non è un testo facile e va a toccare temi sicuramente politicamente scorretti,
ma estremamente interessanti, al di là dell’essere poi d’accordo o
meno, analizza inoltre le fatiche e quindi le problematiche sociali
attuali andandone a ricercare le origini teologiche. Un libro che,
proprio perché è critico, anche verso una parte del cattolicesimo
moderno, ma senza essere allo stesso tempo né conservatore né
reazionario, può stimolare riflessioni inaspettate.
Davide Galati
(per chi fosse interessato, ho da poco pubblicato E un elfo li radunò… per Linee Infinite Edizioni)
(per chi fosse interessato, ho da poco pubblicato E un elfo li radunò… per Linee Infinite Edizioni)
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