Provocazione meridiana di un Prelato estimatore dell'arte oratoria di Pio Duodecimo, oggi esasperato dai vacui e sgrammaticati circiterismi bergogliani.
Cari
fratelli, buon giorno. Questa mattina il Vangelo ci dice una cosa che
tutti noi dovremmo fare. Ce la dice con la semplicità di Gesù che è
nostro fratello. E fare quello è bellissimo. Non è bello, fratelli miei?
Poi, già, ecco, ci sono quelli che non fanno quello e non va bene, e
quelli che fanno quello e sono i veri cristiani. Che non si chiudono
nelle chiese ma invece vanno ad annunciare il Vangelo alle periferie
esistenziali. Questo è davvero bello! E chi non fa quello deve
chiedersi: Perché non faccio quello? Sono quelli che dividono,
che stanno chiusi e quello non è bello. Meditiamo le parole di Gesù che
ci ama e ci vuole bene, e pensiamo che se ci vogliamo bene anche tra di
noi, e non solo noi a Lui uno per uno, allora il mondo è migliore. Solo
così siamo Chiesa, se siamo uniti per festeggiare la bellezza della
verità, che è quello che ci dice il Vangelo di oggi. Noi dobbiamo andare
all'incontro con il mondo, dare testimonianza della nostra gioia, che è
una cosa bellissima. Poi tutte le altre cose sono importanti, beh, ma
vengono dopo, e chi non capisce quello non vive la sua testimonianza.
Quelli che fanno quello sono fratelli e quello e questo beh già,
insomma, è tutto bellissimo. Ci vediamo domani mattina. Ciao a tutti.
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