ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 21 maggio 2013

SARA' VERO?


 "CHIESE BRUTTE PER I BUDGET RIDOTTI": SARA' VERO?

Meier - Chiesa del Padre Misericordioso
di Ettore Maria Mazzola* 

 All’interno della rubrica “Arte” de La Repubblica del 16 maggio 2013 è stato pubblicato un articolo a firma di Orazio La Rocca dal titolo molto significativo: "Sembrano magazzini: polemica in Vaticano sulle chiese ideate dagli architetti superstar" … il sottotitolo era ancora più significativo: “Nel mirino le 45 nuove parrocchie della Capitale commissionate dal Vicariato. Il sovrintendente Paolucci: non ispirano la preghiera”.
Sembra dunque che finalmente qualcuno, all’interno del Vaticano, abbia iniziato a dire le cose per quello che sono! 
La CEI negli ultimi anni s’è resa responsabile della promozione e della realizzazione di strutture insensate spacciate per chiese, eventualmente ignorando e condannando chi cercasse di esser più rispettoso della tradizione e della simbologia, io stesso, per il Concorso della Nuova Chiesa Sussidiaria di Piacenza, ho potuto verificare certi comportamenti. 
Dalla Chiesa del Padre Misericordioso di Meier a Tor Tre Teste alla orribile Chiesa di San Paolo Apostolo di Fuksas a Foligno, passando per il Santuario di Padre Pio a San Giovanni Rotondo … ma la lista sarebbe lunghissima da riportare, le nuove chiese risultano essere una più astrusa dell’altra! Molte di queste chiese sono state commissionate a delle archistar appartenenti ad un diverso credo le quali, di conseguenza, si sono perfino rifiutate di mettere una croce “per non danneggiare la propria composizione architettonica”. 
Non è uno scherzo, sono molto serio! Così si espresse infatti Richard Meier circa la costruzione della Chiesa di Tor Tre Teste! 
L’assurdo è che, all’epoca in cui una gran parte dei romani espresse indignazione davanti alle affermazioni di Meier, il teologo P. Sigurani alla domanda «perché sulla chiesa di Meier non c’è una grande croce?» rispose «È strumentale che nella polemica sulla “chiesa senza croce” siano laici nostalgici e codini a rimproverare, a torto, ai cattolici l’assenza del crocifisso […] Questa bufera nasce da una clamorosa ignoranza: è tutto l’edificio ad essere evangelico. Chi critica il progetto non conosce il simbolismo cristiano […] L’edificio di Meier è il segno del rapporto fra spirito e materia, anzi è più tipicamente cristiano della basilica di San Paolo, [????] già siamo invasi da crocifissi desacralizzati al collo di attrici e modelle: il segno fondamentale non è la croce bensì la comunità che si riunisce per celebrare il mistero della resurrezione. Non cambia nulla che architettonicamente il simbolo ci sia oppure no. Il progetto riflette la volontà di entrare in dialogo con gli individui e il sociale ». 
Monestiroli - Chiesa di San Carlo Borromeo
Sicché fa sorridere sentire che il Cardinale Ravasi, in qualità di Ministro della Cultura della Santa Sede, nel corso di una Lectio Magistralis del 2011 presso la Santa Sede definì le nuove chiese fatte edificare dalla CEI come "spazi per sale congressi, ambienti simili a palazzetti dello sport, ambienti abbrutiti e volgari". Egli infatti è la stessa persona che ha voluto la nomina di Mario Botta a membro ordinario della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Letteratura dei Virtuosi al Pantheon, ma è anche il promotore e sostenitore di non poche nefandezze spacciate per arte per architettura sacra. 
Ma chi vogliamo prendere in giro? 
L’articolo di Repubblica faceva riferimento alla presentazione, avvenuta il 14 maggio 2013, del volume "Chiese della Periferia Romana" edito da Electa. Il testo è stato curato da Monsignor Liberio Andreatta, Direttore dell'Opera Romana per la Preservazione delle Nuove Chiese, e dagli architetti Marco Petreschi, docente della facoltà di architettura di Valle Giulia, e Nilda Valentin. 
Nel corso di quella presentazione, il professor Antonio Paolucci, storico dell'arte italiano e attuale Direttore dei Musei Vaticani, nonché Sovrintendente dei Beni Artistici della Santa Sede, già Ministro dei Beni Culturali e Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino, ha commentato in maniera inequivocabile e spietata - sebbene senza citare nomi e luoghi: «Più che nuove chiese sembrano musei o grandi magazzini. Ambienti che non invitano alla meditazione, privi del senso del sacro e senza nessun afflato mistico-religioso». Paolucci, diversamente dalle parole incoraggianti degli autori del volume, ha dato una chiave di lettura drammatica, dicendo: «Io invece, pur avendo visto e rivisto, letto e riletto questo volume non posso non rilevare quanta confusione regni sotto il cielo di Roma in materia di nuove chiese. E la situazione non può che generare preoccupazione. Chiese? Parrocchie? Ma qui siamo al massimo davanti a spazi museali, ambienti che non invitano alla preghiera e alla meditazione». […]: «Niente a che vedere con le chiese barocche che da secoli "parlano" della fede cristiana con tabernacoli ben visibili, cupole, icone, immagini della vita della Chiesa che aiutano i parroci nelle loro catechesi. Persino le chiese ortodosse della Russia assolvono in pieno a questi compiti di formazione e di catechesi». 
La cosa, ovviamente, non è andata giù ai sostenitori delle nuove chiese, ed uno degli autori del volume, Marco Petreschi, autore peraltro di un paio di queste recenti chiese incriminate – Chiesa di San Tommaso Apostolo e Chiesa della Beata Madre Teresa di Calcutta – ha voluto sminuire la parole di Paolucci, o quantomeno far capire che, forse perché lo storico dell’arte non è del mestiere, non può capire che oggi come oggi non possano farsi certi paragoni. Così Petreschi ha affermato: «È chiaro che il professore è abituato a fare analisi storiche e su chiese progettate da grandi architetti del passato […] è troppo facile analizzare complessi storici per i quali furono stanziati finanziamenti ingenti […] non è secondario ricordare che i progettisti lavorano con budget limitati e se le periferie hanno 45 nuove chiese è un autentico miracolo, al di là dei giudizi estetici ed architettonici».
Sartogo - Chiesa del Santo Volto
Sarà vero? 
Facciamo un po’ di conti e vediamo chi dice la verità, facciamo solo un paio di valutazioni relative a due chiese commissionate alle archistars i cui conti sono noti: Prendiamo per buona la valutazione dell’Adeguamento del Costo di Costruzione indicata dall’Ordine degli Architetti di Roma a tutto il 1° gennaio 2013 che riporta, per edifici di particolare pregio e complessità, un valore di €/mc 408,00, ovvero di €/mq 1.224,00.
Prendiamo ora i costi, solo per l’involucro chiesa, ovvero esclusi gli arredi, della Chiesa del Padre Misericordioso a Tor Tre Teste di Richard Meier e della Chiesa di Padre Pio a San Giovanni Rotondo di Renzo Piano. 
Per correttezza di calcolo applichiamo il coefficiente di rivalutazione economica indicato dall’ISTAT (dal 2003 per la chiesa di Meier e dal 2004 per la chiesa di Piano) ed otteniamo i costi seguenti: 
• Chiesa del Padre Misericordioso: € 25.000.000 (2003) € 30.200.000,00 (2013); superficie dell’edificio di culto: mq 830 superficie della Casa Parrocchiale: mq.1.671 30.200.000,00 / 2.501 = €/mq 12.075,16 !!!! 
• Chiesa di Padre Pio: € 35.000.000,00 (2004) € 41.545.000,00 (2013); Superficie dell’edificio di culto: mq 6.000 41.545.000,00 / 6000 = €/mq 6.924,16 !!!! 
La verifica può andare avanti all’infinito, e troveremo sempre che l’argomento economico, per quanto riguarda le nuove chiese propinateci dalla CEI non è assolutamente pertinente! Facciamo però un’ulteriore riflessione relativamente ai discorsi di Paolucci e Petreschi: ma è poi così vero che le uniche chiese degne di rappresentare dei luoghi di culto siano solo quelle barocche? La storia ci dice che è assolutamente possibile esser decorosi e rispettosi del Signore anche con la nudità delle chiese medievali, e non solo con l'opulenza barocca! Inoltre, molte chiese del primo Novecento, per esempio il Buon Pastore di Brasini, sebbene presentino forme esterne baroccheggianti, all'interno non risultano affatto essere riccamente decorate con tarsie marmoree, eppure appaiono decorose e degne del ruolo che sono chiamate a svolgere. 
Sarebbe dunque il caso di smetterla con le prese in giro, sarebbe il caso di dire basta alle chiese che inneggiano allo sciopero della fede. A tal proposito, come ho sostenuto più volte, sarebbe utile che gli italiani, in massa, disertassero certe chiese spersonalizzanti, probabilmente solo così chi deve capire capirà di aver fallito! 
Chiudo però con una speranza, speranza che viene dalla dichiarazione del Cardinale Vallini il quale, ammettendo «quando visito queste parrocchie spesso resto perplesso. Però io sono Vicario solo da 5 anni e non ho approvato nessun progetto», ha annunciato il varo di una commissione ad hoc per la tutela estetica delle nuove parrocchie! 
Speriamo …ma intanto chiediamoci se chi farà parte di questa commissione sarà disposto a comprendere che per poter mostrare la modernità della Chiesa non sia necessario adoperare un linguaggio modernista, che del moderno è solo una visione personale ed ideologica e, come abbiamo visto, anche molto costosa!
* Architetto, urbanista, restauratore, esercita la professione a Roma.Ha insegnato per 12 anni come assistente (prof. G. Moneta, prof. P. Portoghesi) presso l’Università di Roma “La Sapienza”, dal 2001 è Professore di Architettura e Urbanistica presso la University of Notre Dame School of Architecture Rome Studies Program, e dal 2009 è docente di Architettura e Urbanistica presso la University of Miami School of Architecture Rome Studies Program.

1 commento:

  1. Ringrazio per aver condiviso il mio testo.
    Preciso per correttezza che con la University of Miami ho insegnato solo nel 2009. Attualmente insegno solo per la Notre Dame e collaboro con molti altri programmi americani (Pratt, Minnesota, CAL, Miami) facendo delle Lectiones Magistrales e/o presenziando alle giurie d'esame
    Cordialmente
    Ettore Maria Mazzola

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