Alcune delle principali contestazioni rilevate – circa quello che la Curia diocesana di Mostar-Duvno definisce genericamente il Međugorski fenomen - sono: “non è vero che i pellegrinaggi a Medjugorje sono vietati”, oppure “non è vero che i pellegrinaggi privati a Medjugorje sono vietati”;
ma allora perché molti cattolici non si recano in pellegrinaggio nella
cittadina della Gospa e dal clima presumibilmente così mistico? Se non
fossero stati vietati e considerando che a Medjugorje si respira aria di
pace e di solidarietà, secondo voi non ci andrebbero volentieri tutti,
presupponendo l’autenticità delle apparizioni e la veridicità dei
messaggi?
Sarebbero forse tutti pazzi o indifferentisti,
o forse addirittura “non cattolici”, come sempre più spesso si sente
dire o si legge? E se lo fossero, sono forse pazzi e miscredenti anche
tutti i vescovi e cardinali (escluso qualche sporadico personaggio), che
in questi anni non sono andati a Medjugorje presupponendo l’autenticità
delle apparizioni e la veridicità dei messaggi?
Cerchiamo
di capirci qualcosa, nella massima serenità e con le migliori
intenzioni; cerchiamo di fare del discernimento sano, leggendo sia dei
documenti che studiando episodi di storia reale, accaduta. Spero che il
presente articolo non venga letto quale “sfida” al credente
inconsapevole o come scritto offensivo, poiché la mia unica intenzione è
quella di riportare alla luce alcune verità storiche così celate in
Italia. Possiamo provare a leggere qualche dichiarazione nota, ove ben
si intende la volontà della Chiesa sulla vicenda e le disposizioni
disciplinari appaiono chiare e non interpretabili.
*** *** ***
CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE
Sua Eccellenza,
con
la Sua del 14 febbraio 1996 ci ha chiesto quale fosse l’attuale
posizione della Chiesa relativamente alle presunte “apparizioni di
Medjugorje” e se fosse consentito ai fedeli cristiani recarsi in
pellegrinaggio in quel luogo.
A
riguardo mi fa piacere informarla che i vescovi della ex Jugoslavia
nella propria Dichiarazione di Zara del 10 aprile 1991 hanno stabilito
quanto segue relativamente alla veridicità delle apparizioni in oggetto:
“[...]
Sulla base delle ricerche finora compiute, non si può affermare che si
tratti di apparizioni o fenomeni soprannaturali. Tuttavia, i numerosi
pellegrini che giungono a Medjugorje spinti dalla fede e da altri motivi
richiedono l’attenzione e la cura pastorale del vescovo della diocesi,
ma anche di altri vescovi, affinché a Medjugorje possa essere
incoraggiata una devozione verso la Beata Vergine Maria in armonia con
l’insegnamento della Chiesa. A tale scopo i vescovi forniranno anche
particolari direttive liturgico-pastorali. Inoltre la Commissione
tramite loro continuerà a seguire ed analizzare tutti gli avvenimenti di
Medjugorje.”
Da quanto appena detto consegue
che i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, intesa come luogo di
autentiche apparizioni della Vergine, non possono essere organizzati né a
livello parrocchiale, né diocesano, poiché questo sarebbe in contraddizione con quanto affermato dai vescovi della ex-Jugoslavia nella suddetta dichiarazione.
Sua Eccellenza, vogliate gradire i miei più cari saluti.
Tarcisio Bertone
CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
CONGREGATIO PRO DOCTRINA FIDEI
DISCORSO SU MEDJUGORJE DURANTE LA VI SESSIONE DELLA CONFERENZA EPISCOPALE DELLA BOSNIA ED ERZEGOVINA
[...]
Il Vescovo di Mostar ha informato la conferenza sulle lettere ufficiali
della Congregazione per la Dottrina della Fede inviate a due vecovi
francesi in merito ai pellegrinaggi a Medjugorje. Nelle lettere si dice
tra le altre cose che i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje, intesa
come luogo di autentiche apparizioni della Vergine, non possono essere
organizzati né a livello parrocchiale, né diocesano, poiché questo
sarebbe in contraddizione con quanto affermato dai vescovi della
ex-Jugoslavia nella propria dichiarazione del 10 aprile 1991 (cf. Glas
Koncila, 30-6-1996). I vescovi hanno preso atto di questa posizione della Chiesa per la gestione delle proprie diocesi. [...]
Sarajevo, VII (CX), 3, Sarajevo 1996, pag. 171.
A SUA ECCELLENZA MONS. GILBERT AUBRY VESCOVO DI SAINT-DENIS DE LA RÈUNION
Eccellenza,
con la lettera del 1 gennaio 1998 voi sottoponete a questo Dicastero
diverse questioni concernenti la posizione della Santa Sede e del
vescovo di Mostar, in riferimento alle cosidette “apparizioni” di
Medjugorje, ai pellegrinaggi privati o alla cura pastorale dei fedeli
che si recano in quel luogo. Al riguardo, considerando impossibile
rispondere a ciascuna delle domande fatte da vostra Eccellenza, tengo
anzitutto a precisare che non è norma della Santa Sede assumere, in
prima istanza, una posizione propria diretta su supposti fenomeni
sopranaturali.
Questo
dicastero per ciò che concerne la credibilità delle “apparizioni” in
questione, si attiene semplicemente a ciò che è stato stabilito dai
vescovi della ex-Jugoslavia nella dichiarazione di Zara del 10.04.1991:
“Sulla
base delle indagini finora condotto, non è possibile affermare che si
tratti di apparizioni o di rivelazioni soprannaturali”.
Dopo
la divisione della Jugoslavia in diverse nazioni indipendenti,
spetterebbe ora ai membri della Conferenza Episcopale della
Bosnia-Erzegovina riprendere eventualmente in esame la questione ed
emettere, se il caso lo richiede, nuove dichiarazioni.
Quello
che Mons. Peric ha affermato in una lettera al Segretario Generale di
Famille Chrètienne, cioè che “la mia convinzione e posizione non è solo
Non constatazione della soprannaturalità ma ugualmente quella di
constatazione della NON soprannaturalità delle apparizioni o rivelazioni
di Medjugorje” deve essere considerata espressione di una convinzione
personale del Vescovo di Mostar, il quale, in quanto ordinario del
luogo, ha tutti i diritti di esprimere ciò che è e rimane un suo parere
personale.
Infine, per quanto
concerne i pellegrinaggi a Medjugorje che si svolgono in maniera
privata, questa Congregazione ritiene che sono permessi a condizione che
non siano considerati come una autenticazione degli avvenimenti in
corso e che richiedono ancora un esame da parte della Chiesa.
Mons. Tarcisio Bertone
SOLENNITA’ DEL CORPO E SANGUE DI CRISTO
[...]
Ugualmente tale scandalo del sacrilegio dei sacramenti, specialmente
del Santissimo Corpo di Gesù, dovrebbe essere scioccante anche per i
fedeli che si confessano invalidamente davanti a tali sacerdoti e
assistono alle Messe sacrileghe. Preghiamo il Signore di togliere quanto
prima di mezzo di noi questo scandalo e scisma. [...]
E questa posizione dei vescovi, dopo tutte le indagini canoniche, si può riassumere in queste frasi:
[...]
4 – I fedeli cattolici non sono solo liberi dall’obbligo di credere
nella veracità delle “apparizioni” ma devono sapere che non sono
permessi i pellegrinaggi ecclesiastici, ne’ ufficiali ne’ privati, ne’
personali, ne’ comuni, dalle altre parrocchie, se
presuppongono l’autenticità delle “apparizioni” o se con ciò
autenticassero tali “apparizioni”. Chi fa ed insegna diversamente, non
agisce e non insegna secondo lo spirito della Chiesa. [...]
Medjugorje, 15.VI.2006 di Monsignor Ratko Peric
IN OCCASIONE DELLA VISITA DEL CARD. SCHÖNBORN A MEDJUGORJE
Siccome
i mass media hanno annunciato ed accompagnato il soggiorno e la
pubblica comparsa del card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, a
Medjugorje, il che ha suscitato un’impressione errata che il
Cardinale con la sua presenza abbia riconosciuto l’autenticità delle
„apparizioni“ di Medjugorje, ritengo mio dovere, in qualità di
vescovo diocesano, di fornire alcune informazioni ai fedeli, con
l’osservazione che ho già inviato al Cardinale una lettera personale dal
contenuto simile.
1
– Innanzi tutto alcuni mass-media hanno diffuso la notizia che il 15
settembre 2009 nel duomo di S. Stefano a Vienna, alla presenza di Sua
Em.za il card. Schönborn, ha avuto luogo un incontro a cui ha
partecipato anche Marija Pavlović-Lunetti, “veggente” quotidiana, che,
con la consueta “apparizione” ha testimoniato come le “apparizioni”
giornaliere dal giugno 1981 hanno influito sul cambiamento della sua
vita. In tale occasione il Cardinale in un discorso ha ribadito: “E’ un
grande dono che la Madre di Dio vuole essere così vicina ai suoi figli!
Questo lei l’ha mostrato in tanti luoghi del mondo. E già da anni e anni
lo dimostra in una maniera del tutto speciale vicina a Medjugorje”.
2 – Poi il Kath. net. di Vienna, del 13 novembre 2009, ha annunciato: “L’Arcivescovo di Vienna alla fine dell’anno visiterà il noto santuario mariano
– Visita alla parrocchia e alla comunità Cenacolo. Ci dovrebbe essere
anche un incontro col vescovo del luogo e i critici di Medjugorje”.
Questa Curia diocesana non ne era informata né dall’ufficio
dell’Arcivescovo né dall’ufficio parrocchiale di Medjugorje.
3
– La Catholic news agency ha pubblicato il 16 novembre la notizia: il
card. Christoph Schönborn visiterà Medjugorje, un piccolo luogo nella
Bosnia ed Erzegovina, dove sei giovani erano testimoni delle presunte
apparizioni della Vergine Maria. Ma secondo l’Arcidiocesi di Vienna, la visita è del “tutto privata” e non implica la dichiarazione del Cardinale sulla veridicità delle apparizioni.
Si è supposto che questa sarebbe stata una visita completamente
privata, non si è supposto che si sarebbe pubblicato “su internet”, ha
spiegato p. Johannes Fürnkranz, segretario del Cardinale.
4
– Il 29 dicembre il card. Schönborn è arrivato a Medjugorje. I mass
media lo accompagnano anche il giorno dopo e così alcuni giorni. Le
notizie affermano che egli ha tenuto un discorso nella chiesa di S.
Giacomo apostolo e, rilevando la misericordia del Padre, ha detto: „Chi
potrebbe mettere in moto queste cose? Chi potrebbe inventarlo? Un uomo?
No, questo non è un’opera umana“.
I
giornalisti trasmettono il 31 dicembre: „Mentre alcuni si aspettavano
che la visita del Cardinale a Medjugorje sarebbe stata privata, egli
però ha sorpreso il luogo mostrandosi molto visibile. Ha passato il
tempo celebrando la Messa nella chiesa di San Giacomo, salendo al colle
delle apparizioni con la veggente Marija Lunetti, pregando nel silenzio
nell’adorazione, e forse la cosa più significativa, tenendo il suo
discorso nella chiesa parrocchiale accompagnato dai francescani.“
5
– In tutto questo, devo riconoscere di essere rimasto personalmente,
come vescovo diocesano della Diocesi di Mostar-Duvno, non poco sorpreso.
Comprendo che il Cardinale della Santa Chiesa Romana gode della facoltà
di confessare e di predicare il Vangelo in tutta la Chiesa Cattolica.
Ma riguardo alle pubbliche comparse fuori della propria Diocesi esiste
anche tra noi vescovi un certo galateo ecclesiastico: il vescovo
o il cardinale che intende venire in un’altra Diocesi e comparire
pubblicamente, si annuncia in primo luogo al vescovo locale, fatto
suggerito anche dalla prudenza ecclesiale. Ritengo che tale prudenza ecclesiale e tale regola solita dovevano essere applicati specialmente in questo caso.
6
– Sono sorpreso perché dall’ufficio del card.Schönborn fino alla
pubblicazione di questa dichiarazione non si è annunciato nessuno e
suppongo che al Cardinale sia noto l’atteggiamento della Chiesa su
Medjugorje, atteggiamento basato sulle indagini commissionali e
sulle conclusioni che non si può affermare che si tratti di „apparizioni
o rivelazioni soprannaturali“. La sua visita al Cenacolo cioè a
suor Elvira, la quale, obiter dicendo, come religiosa non ha il
permesso di dimorare ed operare nel territorio di questa Diocesi, si potrebbe interpretare anche come appoggio a lei. E non solo a lei, ma anche ad un cospicuo
numero di nuove comunità e associazioni di fedeli disobbedienti,
dimoranti a Medjugorje, che nella visita del Cardinale possono leggere
un incoraggiamento per la loro disobbedienza ecclesiastica.
7 – In qualità di vescovo diocesano adduco, e ripeto, alcuni fatti dolorosi:
- Innanzi tutto rilevo l’increscioso „caso erzegovinese“ sulle parrocchie il quale si lega al “fenomeno di Medjugorje“: sin dall’inizio l’apparsa figura di Medjugorje si è schierata decisamente dalla parte di alcuni francescani allora disobbedienti – uno di loro ha lasciato più tardi sia l’Ordine che il sacerdozio – accusando il vescovo diocesano d’allora per il disordine.
-
Abbiamo ora nel territorio della Diocesi nove ex-francescani, dimessi
dai loro superiori dall’Ordine dei frati minori, e la Santa Sede ne ha
confermato la dimissione. Sebbene sospesi a divinis, essi si comportano nelle parrocchie usurpate come sacerdoti legali.
Mentre la presunta figura di Medjugorje dà risposte alle domande più
banali dei curiosi, non se ne sente mai una parola contro i gravi abusi
che colpiscono l’unità di questa Chiesa locale.
-
Abbiamo avuto un’esperienza tragica, nel 2001: certi francescani,
allora alcuni già dimessi dall’Ordine ed altri non ancora dimessi, hanno
invitato un diacono veterocattolico che si presentava come
„Arcivescovo“ e nelle parrocchie usurpate ha „cresimato“ oltre 700
giovani. Tutto invalidamente e sacrilegamente, celebrando anche
invalidamente, come diacono, la messa in alcune parrocchie. L’apparsa
di Medjugorje non menziona nemmeno tale abuso del sacramento dello
Spirito Santo e dell’Eucaristia!
- Abbiamo avuto un altro fatto triste: due
di tali sacerdoti sono andati da un vescovo veterocattolico in Svizzera
con la richiesta di essere ordinati vescovi, per separarsi sia da
Mostar che da Roma, per fare uno scisma formale, il che il vescovo veterocattolico ha declinato.
- Abbiamo avuto due speciali carismatici promotori ed ideatori del „fenomeno di Medjugorje“, disobbedienti di spicco, Tomislav
Vlašić, il quale è stato dimesso dall’OFM l’anno scorso e la Santa Sede
l’ha sciolto, su sua richiesta, da ogni ufficio ed obbligo sacerdotale;
e fra Jozo Zovko, privo di ogni esercizio sacerdotale nel territorio di
questa Diocesi dal 2004, il quale, secondo le notizie dei
giornali, è stato ritirato dai suoi superiori religiosi dal territorio
dell’Erzegovina, e al quale è stato vietato ogni contatto con
Medjugorje.
8 – Il Cardinale rimane entusiasmato dalle tante confessioni a Medjugorje, dove si manifesta la misericordia del Padre. Noi
crediamo che la misericordia del Padre celeste ugualmente si manifesta
sia a Medjugorje che e in ogni parrocchia di questa Diocesi, sia prima
che dopo il fenomeno di Medjugorje. Basta vedere le lunghe file
di fedeli davanti ai confessionali in tutte le parrocchie, specialmente
per il Natale, per la Pasqua, per le Feste o per le Cresime. Molti
dicono che tali confessioni a Medjugorje siano una forte prova che la
Gospa „appare“. Secondo tale conclusione sulle numerose confessioni, la
Gospa apparirebbe in tutte le nostre parrocchie e non solo a quelle tre
persone alle quali appare una volta all’anno a Medjugorje e alle altre
tre ogni giorno, del resto per lo più fuori Medjugorje, ed anche nel
duomo di Vienna, come dicono. In totale finora: circa 40.000
“apparizioni”! Anzi, si ha l’impressione che alcuni “veggenti”
determinano dove e quando la Gospa “apparirà”, poiché appare dove e
quando loro vogliono. Non è questa una inammissibile manipolazione con la Gospa e con il Sacro in genere?
Come vescovo diocesano con la presente dichiarazione voglio informare i fedeli che la
visita del card. Christoph Schönborn non significa alcun riconoscimento
dell’autenticità delle “apparizioni” legate a Medjugorje. Mi rincresce
che il Cardinale con la sua visita, comparsa e dichiarazioni abbia
aggiunto alle presenti sofferenze della Chiesa locale ancor altre nuove
che non contribuiscono alla sua pace ed unità tanto necessaria.
Ratko Perić, vescovo
Vescovo, 2010-01-02
FR. RANIERO CANTALAMESSA O.F.M. CAP. NON GUIDERÀ IL RITIRO SPIRITUALE A MEDJUGORJEVescovo, 2010-01-02
Per evitare il ripetersi degli abusi che si sono verificati in passato,
per quasi sei anni oramai, una decisione della Curia diocesana di
Mostar espressa nella lettera circolare in data del 23 agosto 2001,
tuttora in vigore, è stata trasmessa a tutti gli Uffici parrocchiali e
Comunità religiose essa prescrive che:
“3.
– Tutti gli uffici parrocchiali ed istituzioni religiose sono obbligati
ad inoltrare a questa Curia diocesana in modo tempestivo, i nomi dei
sacerdoti e vescovi stranieri, provenienti al di fuori del territorio di
lingua croata, invitati a tenere esercizi spirituali, seminari e simili
incontri spirituali nei quali si predica e spiega la Parola di Dio.
Insieme ai nomi e alla domanda occorre inoltrare anche una copia del
celebret di rispettivo sacerdote o vescovo straniero, il quale, dopo
aver ricevuto l’approvazione per iscritto emanata da questa Curia, potrà
guidare gli esercizi spirituali” (NEWS Agenzia di stampa della
Conferenza episcopale della Bosnia ed Erzegovina, 5 settembre 2001, pp
30-31; Glas Koncila, Il 9 Settembre 2001, p. 2).
Anche i Vescovi della Conferenza Episcopale Croata, nella loro sessione tenutasi a Split, nell’ottobre 2005 hanno deciso, che è poi stato adottato anche da parte dei Vescovi della Conferenza Episcopale di Bosnia ed Erzegovina a Sarajevo lo stesso mese, che i
Vescovi del territorio delle due Conferenze Episcopali non accetteranno
inviti dei singoli parroci a celebrare i sacramenti e a tenere
conferenze nel territorio di un’altra Diocesi senza aver ricevuto un
Nihil obstat della Curia diocesana locale.
Nonostante
la suddetta decisione, la notizia di un ritiro spirituale per i
sacerdoti che P. Raniero Cantalamessa, cappuccino, predicatore della
Casa Pontificia, avrebbe tenuto a Medjugorje all’inizio di luglio 2007 è
apparsa su Internet alcuni mesi orsono, senza che gli organizzatori di
tali esercizi spirituali abbiano debitamente e preventivamente informato
la Curia diocesana di Mostar in ottemperanza con succitata norma.
In
tale contesto, sono state anche annunciate le confessioni, dove, con il
Padre Cantalamessa, compare come guida della Via crucis anche fra
Jozo Zovko, sebbene quest’ultimo, dal 2004, è sprovvisto delle facoltà
per esercitare gli atti sacerdotali nel territorio delle Diocesi
dell’Erzegovina (Vrhbosna, 3/2004., str. 293-298).
La
decisione pastorale del 23 agosto 2001 per quanto riguarda i moderatori
dei ritiri e degli incontri spirituali è stata riaffermata ed
espressamente messa in rilievo dal vescovo di Mostar-Duvno, mons. Ratko
Perić nel suo discorso e l’invito pronunciato nel Capitolo elettorale
del 16 aprile quest’anno a Humac, dove è stato ufficialmente invitato a
presiedere la Santa Messa.
In quell’occasione il Vescovo diocesano ha menzionato, riguardo a Medjugorje, quanto segue:
„1 – È
un’espressione di puro arbitrio pastorale degli stessi parroci e degli
altri addetti pastorali di Medjugorje che sul portale internet
‘Medjugorje’ appare il titolo ‘Santuario della Madonna’. Questo non è un
santuario né a livello diocesano, né a quello nazionale, né tanto meno
internazionale. Bisogna quindi attenersi a questa regola finché le cose stanno così.
2 – È
un’espressione di puro arbitrio degli stessi parroci e degli altri
addetti pastorali di Medjugorje che non è rispettata la circolare della
Curia diocesana del 2001 che prescrive che non si possono invitare a
Medjugorje sacerdoti stranieri fuori del popolo croato, senza l’esplicita approvazione scritta emanata dalla Curia diocesana.
3 – È
un’espressione di puro arbitrio degli stessi parroci e degli altri
addetti pastorali di Medjugorje che un membro della vostra Provincia,
fra Jozo Zovko, il quale non possiede alcuna facoltà di esercitare un
qualsiasi atto sacerdotale in questa Diocesi, è invitato, come
quest’anno, a guidare la Via Crucis a Medjugorje, collocandolo nell’ambito di una possibilità di ascoltare le confessioni“.
Il
messaggio è stato pubblicato integralmente all’inizio di maggio
quest’anno nel mensile pastorale diocesano (Crkva na kamenu, 5/2007, pp.
33-35).
Dopo
lo scambio di varie lettere fra la Curia diocesana e l’Ufficio
parrocchiale, il parroco di Medjugorje, P. Ivan Sesar, con la sua
lettera del 13 giugno 2007, ha informato il vescovo che: „Sulla mia
esplicita richiesta a causa della brevità del tempo, ho chiesto a P.
Cantalamessa di inviarmi per fax un’accusa di ricevimento della lettera,
che egli ha anche fatto nel frattempo. Egli accetta le mie
scuse e si rammarica che a causa della nuova situazione creatasi, non
può venire perché egli non si presenta in alcun luogo senza il permesso
dell’Ordinario del luogo.“
Il
vescovo Perić e P. Cantalamessa hanno scambiato delle lettere il 13
giugno. P. Cantalamessa ha informato il vescovo di aver scritto una
lettera a P. Sesar l’8 giugno. P. Cantalamessa ha scritto nella sua
lettera al vescovo il 13 giugno: “È mia regola non predicare,
soprattutto al clero, senza il benestare del Vescovo del luogo”.
La
Curia diocesana di Mostar non ha mai ricevuto nessuna richiesta scritta
per il permesso, com’è di norma, da qualunque parte, né riguardo al
ritiro spirituale né al suo moderatore.
Con questo comunicato stampa la Curia diocesana tiene in mente il fatto che in
questo caso non sono state rispettate le norme del Codice di Diritto
Canonico che prescrive per i sacerdoti e diaconi, la necessità di un
esplicito permesso per predicare, se richiesto dalla legge particolare, come anche l’osservanza delle decisioni emanate dal Vescovo diocesano.
La
Curia diocesana inoltre ritiene particolarmente necessario comunicare
questo al pubblico cattolico per evitare interpretazioni errate ed
equivoche, che d’altronde sono già apparse su alcuni siti web collegati a
Medjugorje come un luogo delle presunte apparizioni per le quali la posizione della Chiesa rimane: “che non si può affermare che si tratti di apparizioni e rivelazioni soprannaturali”.
Mons. Srećko Majić
Vicario generale, 2007-06-18
Vicario generale, 2007-06-18
*** *** ***
Ho solo
citato alcuni documenti rilevanti, tuttavia va riconosciuto che ve ne
sono molti altri, sempre con le medesime conclusioni e sempre con le
stesse direttive disciplinari. Alla
luce di quanto su esposto risulta ben evidente che qualsiasi forma di
pellegrinaggio, sia esso pubblico o privato, è vietato se presuppone l’autenticità delle apparizioni, quindi la credibilità dei veggenti (che
hanno il divieto di presentare i presunti messaggi nelle chiese) etc…
dunque la situazione è questa, lo è da sempre, inoltre chi fa ed insegna diversamente, non agisce e non insegna secondo lo spirito della Chiesa.
O forse vogliamo raccontare a Dio che siamo andati a Medjugorje a fare una semplice scampagnata?
Alcuni sostengono anche che non è opportuno pubblicare articoli su Medjugorje poiché facendolo “si possono creare fratture”, oppure “sono solo punti di vista personali”, etc… A questo punto diventa quasi necessario specificare che:
1) Ciò che
viene scritto non sono “punti di vista” oppure “opinioni personali” su
Medjugorje, ma sono – nel 90% dei casi – ricerche storiche, anche
semplici trascrizioni dei documenti ufficiali della Diocesi di
Mostar-Duvno, talvolta tradotti dal croato, e documenti della Santa Sede
(Segreteria di Stato e Congregazione per la Dottrina della Fede);
2) Non è
il cattolico osservante ed obbediente che crea frattura, ma lo è chi non
rispetta le decisioni disciplinari e le indicazioni pastorali prese dai
Vescovi di Mostar, dalle 3 Commissioni che già si sono espresse, dalla
Conferenza Episcopale Jugoslava e dalla stessa Santa Sede;
3) Non
riportare la verità equivarrebbe ad asservire la menzogna, pertanto, io
penso, sia dovere del buon cattolico limitarsi ai fatti, quindi ci
sforziamo e cerchiamo di farlo in tal senso.
Ma allora i “frutti”? Beh, verrebbe da dire che anche Ario portava con sé tanti presunti frutti … ma ne riparleremo!
Bisogna
adesso fare una buona scelta della vera devozione alla santissima
Vergine: perché ci sono false devozioni alla santa Vergine, che è facile
prendere per vere devozioni. Il diavolo, falsario e ingannatore abile e
sperimentato, ha già ingannato e dannato tante anime con una falsa
devozione alla santissima Vergine, e si serve ogni giorno della sua
esperienza diabolica per dannarne molte altre, illudendole e facendole
addormentare nel peccato, sotto pretesto di qualche preghiera mal detta e
di qualche pratica esteriore che loro ispira. Come un falsario
falsifica ordinariamente solo lʼoro e lʼargento e molto raramente gli
altri metalli, perché non ne vale la pena, così lo spirito maligno non
falsifica tanto le altre devozioni quanto quelle di Gesù e di Maria, la
devozione alla santa Comunione e la devozione alla santa Vergine, perché
esse sono, tra le altre devozioni, quello che sono lʼoro e lʼargento
tra i metalli. San Luigi Maria Grignon di Montfort
La Vergine ci protegga e dissipi in noi tutta questa confusione!
Carlo Di Pietro (clicca qui per leggere altri studi pubblicati)
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