Livio Stalin Fanzaga liquida due controrivoluzionari
Il compagno Livio Stalin Fanzaga ha personalmente liquidato due pericolosi controrivoluzionari che si annidavano tra le sue fila.
Ecco il comunicato dei due:
Dopo l’articolo “Questo Papa non ci piace”, firmato mercoledì 9 ottobre sul “Foglio”, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, “Incontri con la bioetica" (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi).
Ci è stato comunicato con una garbatissima telefonata del direttore padre Livio Fanzaga, nei confronti del quale non muta la nostra amicizia. Ma questo non cambia la sostanza dei fatti. Padre Livio ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa. Pur non condividendo questa linea editoriale, ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio. L’atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell’uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un’altra testata. Con questo non possiamo però tacere che, per dieci anni, abbiamo avuto la possibilità di trattare a Radio Maria in assoluta libertà temi molto scottanti per merito del suo direttore. Ed è proprio ciò che rende più amaro questo epilogo, di cui vogliamo dare così notizia anche agli ascoltatori delle nostre trasmissioni.
Fonte:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/dopo-larticolo-sul-papa-gnocchi-e.html
p.s.: Radio Maria detiene il clamoroso record di numero di Messe tridentine trasmesse in tutta la sua vita: una sola, il 29 novembre 2009. Se ne concluderebbe dunque che la Gospa Gospina disprezzi la liturgia tridentina...
http://letturine.blogspot.com/2013/10/livio-stalin-fanzaga-liquida-due.html
Dopo l’articolo sul Papa,
Gnocchi e Palmaro esautorati
da Radio Maria
Dopo l’articolo sul Papa,
Gnocchi e Palmaro esautorati
da Radio Maria
Pubblichiamo questo comunicato di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro e rimandiamo all'articolo incriminato “Questo Papa non ci piace”. Certo si faranno mille disquisizioni e mille distinguo e si costituiranno anche dei “partiti”, com'è d'uso ormai nella Chiesa conciliare, a dispetto di tutte le roboanti dichiarazioni di carità e di giustizia cristiane. Noi esprimiamo la nostra solidarietà ai due valenti giornalisti e non ci meravigliamo neanche un po', dopo i decenni trascorsi a convivere con l'ostracismo catto-conciliare, perché accade sempre così: quando a comandare arrivano i buoni e i misericordiosi incominciano le epurazioni… sempre condotte in nome della carità e della gustizia. Come si potrebbe parlare allora di “piccolo gregge” che sopravvive allo sfacelo della Chiesa ufficiale? |
Dopo l’articolo “Questo Papa non ci piace”, firmato mercoledì 9 ottobre sul “Foglio”, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, “Incontri con la bioetica (Palmaro) e “Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo” (Gnocchi).
Ci è stato comunicato con un garbatissima telefonata del direttore padre Livio Fanzaga, nei confronti del quale non muta la nostra amicizia.
Ma questo non cambia la sostanza dei fatti. Padre Livio ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa.
Pur non condividendo questa linea editoriale, ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio.
L’atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell’uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un’altra testata.
Con questo non possiamo però tacere che, per dieci anni, abbiamo avuto la possibilità di trattare a Radio Maria in assoluta libertà temi molto scottanti per merito del suo direttore. Ed è proprio ciò che rende più amaro questo epilogo, di cui vogliamo dare così notizia anche agli ascoltatori delle nostre trasmissioni.
Ci è stato comunicato con un garbatissima telefonata del direttore padre Livio Fanzaga, nei confronti del quale non muta la nostra amicizia.
Ma questo non cambia la sostanza dei fatti. Padre Livio ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa.
Pur non condividendo questa linea editoriale, ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio.
L’atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell’uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un’altra testata.
Con questo non possiamo però tacere che, per dieci anni, abbiamo avuto la possibilità di trattare a Radio Maria in assoluta libertà temi molto scottanti per merito del suo direttore. Ed è proprio ciò che rende più amaro questo epilogo, di cui vogliamo dare così notizia anche agli ascoltatori delle nostre trasmissioni.
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV631_Gnocchi_e_Palmaro_esautorati.html
IL PAPA NON SI DISCUTE, SI AMA - DUE GIORNALISTI VENGONO EPURATI DA “RADIO MARIA” PER AVER CRITICATO I METODI POPULISTI DE SINISTRA DI BERGOGLIO
ALESSANDRO GNOCCHI
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, che sul “Foglio” avevano messo in discussione il Papa, sono stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni dal direttore di Radio Maria, padre Livio Fanzaga - I due hanno descritto Bergoglio come un “leader che dice alla folla quello che vuole sentirsi dire”…
Da L'Huffington Post
1. LA NOSTRA EPURAZIONE DA RADIO MARIA
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro per "Il Foglio"
Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro per "Il Foglio"
Dopo l'articolo "Questo Papa non ci piace", firmato mercoledì 9 ottobre sul Foglio, siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria, "Incontri con la bioetica" (Palmaro) e "Uomini e letteratura: incontri alla luce del Vangelo" (Gnocchi). Ci è stato comunicato con una garbatissima telefonata del direttore padre Livio Fanzaga, nei confronti del quale non muta la nostra amicizia. Ma questo non cambia la sostanza dei fatti.
ALESSANDRO GNOCCHI
Padre Livio ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa. Pur non condividendo questa linea editoriale, ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio. L'atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell'uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un'altra testata.
Con questo non possiamo però tacere che, per dieci anni, abbiamo avuto la possibilità di trattare a Radio Maria in assoluta libertà temi molto scottanti per merito del suo direttore. Ed è proprio ciò che rende più amaro questo epilogo, di cui vogliamo dare così notizia anche agli ascoltatori delle nostre trasmissioni.
Epurati da Radio Maria dopo dieci anni di lavoro per aver scritto, sulle colonne de Il Foglio, un articolo dal titolo "Questo Papa non ci piace". È successo a due giornalisti - Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro - che sul Foglio oggi in edicola pubblicano una lettera in cui esprimono tutta la loro amarezza di fronte a un epilogo che considerano ingiusto.
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO FOTO LAPRESSE
Dopo l'articolo in questione - scrivono i due giornalisti - "siamo stati esautorati dalla conduzione delle trasmissioni che abbiamo condotto per dieci anni su Radio Maria [...]. Ci è stato comunicato con una garbatissima telefonata del direttore, padre Livio Fanzaga". Padre Livio - continuano i due - "ritiene che non si possa essere conduttori di Radio Maria e, contemporaneamente, esprimere critiche sul Papa".
BERTONE-BERGOGLIO
"Pur non condividendo questa linea editoriale - proseguono Gnocchi e Palmaro - ne prendiamo atto rimarcando comunque che le nostre critiche a Papa Francesco non contengono una sola riga che non si attenga alla dottrina cattolica e non sono state espresse dai microfoni della Radio. L'atto compiuto nei nostri confronti risulta dunque abbastanza raro nell'uso giornalistico sia nella sostanza sia nel metodo colpendo delle opinioni, discutibili certo ma legittime, espresse su un'altra testata".
PAPA FRANCESCO BERGOGLIO CON BALOTELLI
Il Foglio - che negli ultimi tempi ha aperto un confronto di opinioni "pro" e "contro" il "Papa venuto dalla fine del mondo" - ospita insieme alla lettera anche due commenti, uno che sostiene le tesi di Gnocchi e Palmaro ("Francesco sta fondando una nuova religione opposta al Magistero cattolico") e uno che invita i cattolici fedeli a metabolizzare il "disagio" provocato dai gesti e dagli atteggiamenti più rivoluzionari di Bergoglio ("Capisco il disagio, ma nella chiesa si cammina col Papa o si va verso lo scisma"). Viene da chiedersi cosa ne pensa Francesco dell'epurazione dei due conduttori. Chi lo critica, su una testata non del Vaticano, deve essere punito?
Riportiamo di seguito alcuni passi dell'articolo "Questo Papa non ci piace", che è costato ai due la pena dell'epurazione.
[...] Quanto sia costata l'imponente esibizione di povertà di cui papa Francesco è stato protagonista il 4 ottobre ad Assisi non è dato sapere. Certo che, in tempi in cui va così di moda la semplificazione, viene da dire che la storica giornata abbia avuto ben poco di francescano.
PAPA JORGE BERGOGLIO
Una partitura ben scritta e ben interpretata, se si vuole, ma priva del quid che ha reso unico lo spirito di Francesco, il santo: la sorpresa che spiazza il mondo. Francesco, il papa, che abbraccia i malati, che si stringe alla folla, che fa la battuta, che parla a braccio, che sale sulla Panda, che molla i cardinali a pranzo con le autorità per andare al desco dei poveri era quanto di più scontato ci si potesse attendere, ed è puntualmente avvenuto.
Naturalmente con gran concorso di stampa cattolica e paracattolica a esaltare l'umiltà del gesto tirando un sospirone di sollievo perché, questa volta, il papa ha parlato dell'incontro con Cristo. E di quella laica a dire che, adesso sì, la Chiesa si mette al passo con i tempi. Tutta roba buona per il titolista di medio calibro che vuole chiudere in fretta il giornale e domani si vedrà. [...]
Visto il consenso praticamente unanime nel popolo cattolico e l'innamoramento del mondo, contro il quale però il Vangelo dovrebbe mettere in sospetto, verrebbe da dire che sei mesi di papa Francesco hanno cambiato un'epoca. In realtà, si assiste al fenomeno di un leader che dice alla folla proprio quello che la folla vuole sentirsi dire. Ma, è innegabile, questo viene fatto con grande talento e grande mestiere.
BERGOGLIO CON SCIARPA GAY
La comunicazione con il popolo, che è diventato popolo di Dio dove di fatto non c'è più distinzione tra credenti e non credenti, è solo in piccolissima parte diretta e spontanea. Persino i bagni di folla in piazza San Pietro, alla Giornata Mondiale della Gioventù, a Lampedusa o ad Assisi sono filtrati dai mezzi di comunicazione che si incaricano di fornire gli avvenimenti unitamente alla loro interpretazione". [...]
Nel mirino dei due giornalisti gli "ammiccamenti con Eugenio Scalfari" nel colloquio pubblicato su Repubblica e l'intervista a Civiltà Cattolica. Questa la conclusione della loro critica:
"Prima o poi ci si dovrà pur risvegliare dal grande sonno massmediatico e tornare a misurarsi con la realtà. E bisognerà anche imparare l'umiltà vera, che consiste nel sottomettersi a Qualcuno di più grande, che si manifesta attraverso leggi immutabili persino dal Vicario di Cristo.
UNO DEI MAXISCHERMI SULLA SPIAGGIA DI COPACABANA
E bisognerà ritrovare il coraggio di dire che un cattolico può solo sentirsi smarrito davanti a un dialogo in cui ognuno, in omaggio alla pretesa autonomia della coscienza, venga incitato a proseguire verso una sua personale visione del bene e del male. Perché Cristo non può essere un'opzione tra le tante. Almeno per il suo Vicario".
PAPA FRANCESCO CELEBRA MESSA SULLA SPIAGGIA DI COPACABANA A RIO DE JANEIROhttp://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/il-papa-non-si-discute-si-ama-due-giornalisti-vengono-epurati-da-radio-maria-64404.htm
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