Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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sabato 22 giugno 2013
Orribile caduta - II
ABOMINIO DELLA DESOLAZIONE
L’ostentazione del vizio e l’insegnamento della ChiesaQuando dunque vedrete l’abominio della desolazione,
di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo – chi legge comprenda – … Pregate perché la vostra fuga non accada d’inverno o di sabato.
(Mt. 24, 15-20)
Sull’ala del tempio porrà l’abominio della desolazione e ciò sarà fino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore
(Dn. 9, 27)
(Mt. 24, 15-20)
Sull’ala del tempio porrà l’abominio della desolazione e ciò sarà fino alla fine, fino al termine segnato sul devastatore
(Dn. 9, 27)
Quando ci si sofferma a riflettere sui passi del Vangelo, si ha la tendenza a considerarli legati a fatti o richiami facilmente deducibili dal testo o dal contesto in cui è inserito il passo. La cosa è del tutto legittima e logica, ma vi è un altro aspetto che dovrebbe richiamare l’attenzione del fedele che si sofferma a considerare quel testo. |
Dos e' meglio che one?
Le profezie della mistica Emmerick e la rovina della chiesa con due papi
Chissà se Giovanni Paolo II, nel 2004, avrebbe mai immaginato che un giorno neanche troppo lontano la monaca tedesca che si accingeva a beatificare sarebbe divenuta di grande attualità?
Sono passati solamente 9 anni da quel 3 ottobre del 2004 quando, il grande Papa polacco, il più grande “canonizzatore” della storia della chiesa, elevò agli onori degli altari Anna Katharina Emmerick, monaca agostiniana tedesca vissuta tra il 1774 e il 1824, proclamandola beata.
I frutti del bagnasco/gallo day
Chiesa & trans
Ma non è che Luxuria scambia la fede con il baratto?
Vladimir Luxuria |
L’ex onorevole segue le logiche laiciste in voga e detta alla Chiesa le condizioni per convertirsi
Qualche giorno fa l’ex deputata transgender di Rifondazione comunista Vladimir Luxuria ha posto le sue “condizioni” al Papa per convertirsi e tornare ad essere cattolica: «Aspetto che la Chiesa ci faccia sentire figli di Dio, questo potrebbe riavvicinare tante persone della comunità Lgbt che hanno bisogno di questo segnale. Una pacificazione che ci migliorerebbe la vita».
Mai dire mai...
Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei...
EGO SEPARAVI VOS A COETERIS
UT ESSETIS MEI (Lev. 20)
UT ESSETIS MEI (Lev. 20)
Ecumenismo: tema quanto mai attuale e termine molto abusato dopo il Concilio Vaticano II, che provoca entusiasmo in alcuni ed orrore in altri. Ma di cosa stiamo parlando? E perché ci sono pareri così discordanti tra gli stessi cattolici?
Morto un gallo se ne fa un altro!
Morto don Gallo, il “Fatto quotidiano” ricicla don Farinella
La morte di don Andrea Gallo è stata una grandissima perdita per il mondo anticlericale che in lui poteva contare come super-ospite da invitare ai comizi “No Vaticano talebano”.
La presenza del Gallo alle loro manifestazioni era infatti un’ottima copertura per non passare da fondamentalisti: parlare del Papa come represso omosessuale, del Vaticano come simbolo del terrorismo occidentale o dire che tutti i preti sono peofili (come ha fatto un blogger di Peter Gomez sul “Fatto”) scatena ancora oggi in molti reazioni indignate, tuttavia se si poteva rivendicare l’amicizia con Don Gallo allora le critiche si smussavano.
venerdì 21 giugno 2013
Di che fede in Chi straparla?
Il cardinal Dolan ai musulmani: "Non perdete la vostra fede!"
Riprendo da Rorate Caeli: siamo costretti a registrare l'ennesima dichiarazione - ma come definirla se non apostasia? - di un prelato cattolico, che se ben ricordate era uno dei più quotati papabili. Il trito 'dialogo' a tutti i costi, unidirezionale, che oltre a rappresentare una contraddizione, si risolve paradossalmente in un monologo, che genera disprezzo da parte dell'interlocutore e non arriva da nessuna parte.
Ricordo di aver
letto che, in una delle frequenti circostanze conviviali come quella in
cui è ritratto, egli raccontava - a mo' di barzelletta - che durante una
recente udienza Papa Benedetto gli aveva rivolto una frase in latino
che, ovviamente, il cardinale non aveva assolutamente capito...
Scherziamo: il latino? Sia mai!
Rorate pubblica anche il video, e un link con riferimenti alle citazioni più dirette del Cardinale (il cui portavoce "chiarisce" ancora una volta quello che Sua Eminenza davvero ha inteso).
Rorate pubblica anche il video, e un link con riferimenti alle citazioni più dirette del Cardinale (il cui portavoce "chiarisce" ancora una volta quello che Sua Eminenza davvero ha inteso).
Il
Cardinale Timothy Dolan, Arcivescovo di New York e capo della
Conferenza Episcopale Statunitense, questa settimana ha detto a un
gruppo di infedeli che non dovrebbero convertirsi alla Chiesa Una, Vera,
Cattolica e Apostolica e salvare le loro anime.
In una
recente visita ad una moschea, ha detto ai musulmani presenti che la
loro situazione era simile a quella di immigrati cattolici 150 anni fa, e
che essi si trovano ad affrontare la stessa sfida di "come diventare
fedeli, responsabili, patriottici americani senza perdere la loro fede
".
Sua Eminenza ha continuato dicendo come i musulmani
prendono seriamente la loro "fede" nel Dio uno e vero, come fanno i
cattolici, perché condividiamo lo stesso Dio [vedi precisazioni al riguardo].
Non posso non ripetere qui la dichiarazione - di tutt'altro segno - di Mons. Louis Raphaël I Sako, patriarca di Babilonia dei Caldei nei giorni scorsi, in Vaticano :
« Io credo anche che il dialogo con i musulmani ora debba cambiare. Ho una lunga esperienza. Talvolta si utilizzava il Corano, i dati dell’Islam per condurre un dialogo islamo-cristiano. Oggi, essi, si aspettano da noi che presentiamo la nostra fede com'è, senza compromessi, e senza cercare di renderla, diciamo, un po' più compatibile con i loro concetti. Dunque, dire, per me, come cristiano, come credo che Cristo è il Figlio di Dio ! E non utilizzare versetti coranici o parole della tradizione musulmana ».http://chiesaepostconcilio.blogspot.com/2013/06/il-cardinal-dolano-ai-musulmani-non.html
Gli untori dell’omosessualismo
Ci è stata segnalata un’intervista pubblicata da La Gazzetta del Mezzogiorno, il quotidiano di Bari, il 12 giugno, nella quale si parla bellamente della moderna problematica dell’omosessualismo, diventato ormai il pane quotidiano del mondo moderno, tra scoperte dell’acqua calda e banalizzazione del vizio, allo scopo di far passare l’idea che l’aberrazione non sarebbe altro che una cosa normalissima e diffusa ovunque, soprattutto nella Chiesa.
L’AGGIORNAMENTO CONCILIARE DELL’«INFERNO» CAUSÒ UN DEGRADO UMANO SENZA PARI
“Alla fine della sua prima via Crucis del Venerdì santo, papa [?] Bergoglio si è cimentato in un’affermazione sconcertante. Egli ha detto: “Dio non condanna nessuno”, aggiungendo, per attenuare il concetto, che “siamo noi a scegliere”. Nonostante l’attenuazione, la frase contraddice il Vangelo, – dove più volte si parla di condanne che il Figlio dell’Uomo infliggerà, di “maledetti dal Padre mio” e di “fuoco della Geenna” (Mt 13, 41-43 e 49-51; Mt 25, 41-46; Mc 16, 15-16, ecc.) -, nonché l’Apocalisse di San Giovanni, l’Antico Testamento (nel quale le punizioni divine sono all’ordine del giorno), e naturalmente la Tradizione della Chiesa dalla patristica in poi.”
A scriverlo è Martino Mora (10/04/2013, Arianna Editrice, scheda fonte) ricordando tale singolare affermazione di Bergoglio. E continua:
Solo una battuta? §
ANCHE LOURDES HA BISOGNO DI UN MIRACOLO - UN DILUVIO DELLA MADONNA SI ABBATTE SULLA CITTÀ DEI PELLEGRINAGGI
Giampiero Martinotti per "la Repubblica"
ALLUVIONE LOURDES § |
I santuari e la grotta offrono una visione «apocalittica»: l'aggettivo utilizzato da un impiegato dei luoghi sacri di Lourdes può essere esagerato, ma fotografa la gravità delle inondazioni che hanno colpito la Francia sud-occidentale e in particolare proprio la città di Bernadette Soubirous.
Almeno cinquanta centimetri di fango, che in certi punti arriva a un metro e mezzo, ricoprono le zone che accolgono i pellegrini; i due principali edifici religiosi - Sainte-Bernadette, che può accogliere 5 mila fedeli, e la grande chiesa dedicata a Pio X, che può riceverne ben 25 mila - sono "devastate".
SANTISSIMO SUBITISSIMO !! (ancor prima di morire..)
(a cura Redazione "Il sismografo")
(Luis Badilla) Jorge Mario Bergoglio Sivori - Papa Francesco da 100 giorni - fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires il 20 maggio 1992 e il 27 giugno dello stesso anno, l'allora arcivescovo della capitale argentina, il cardinale Antonio Quarracino, lo consacrò vescovo nella chiesa cattedrale: 21 anni fa. Sei anni più tardi, mons. Bergoglio prese la guida dell'arcidiocesi del cardinale Quarracino, il 28 febbraio 1998, giorno della morte del porporato. Era una responsabilità che gli spettava poiché il 3 giugno 1997 era stato promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires.
Papa Francesco, quindi, in questi giorni celebra il 21.mo di consacrazione episcopale in coincidenza con i primi 100 giorni sulla Cathedra di Pietro: non più vescovo di Buenos Aires bensì Vescovo di Roma come a lui piace dire e sottolineare sin dal primo giorno.
(Luis Badilla) Jorge Mario Bergoglio Sivori - Papa Francesco da 100 giorni - fu nominato vescovo ausiliare di Buenos Aires il 20 maggio 1992 e il 27 giugno dello stesso anno, l'allora arcivescovo della capitale argentina, il cardinale Antonio Quarracino, lo consacrò vescovo nella chiesa cattedrale: 21 anni fa. Sei anni più tardi, mons. Bergoglio prese la guida dell'arcidiocesi del cardinale Quarracino, il 28 febbraio 1998, giorno della morte del porporato. Era una responsabilità che gli spettava poiché il 3 giugno 1997 era stato promosso arcivescovo coadiutore di Buenos Aires.
Papa Francesco, quindi, in questi giorni celebra il 21.mo di consacrazione episcopale in coincidenza con i primi 100 giorni sulla Cathedra di Pietro: non più vescovo di Buenos Aires bensì Vescovo di Roma come a lui piace dire e sottolineare sin dal primo giorno.
Contrordine Compagni!
Teologia della liberazione e Roma, la guerra è finita
Il Prefetto dell’ex Sant’Uffizio Müller rende omaggio alla Tdl. Nel segno della sua lunga amicizia con il teologo peruviano Gutièrrez
«Il movimento ecclesiale e teologico dell’America Latina, noto come “teologia della liberazione”, che dopo il Vaticano II ha trovato un’eco mondiale, è da annoverare, a mio giudizio, tra le correnti più significative della teologia cattolica del XX secolo».
Convertiti a Chi?
«Ma dove sono tutti questi "convertiti" del Cammino?»
Riportiamo alcuni recenti interventi a firma c. di questi ultimi giorni.
Domanda: "Scusami tanto fratello ma le persone che non entrano che fine fanno? Dove confluiscono? Perche' non mi risulta che la Gifra o Ofs (sto in una parrocchia francescana) siano in forte espansione. Io mi preoccuperei, invece di attaccare, di riflettere sul fatto che la gente non entra in Chiesa."
Risposta:
Innanzitutto la Gioventù Francescana o altre realtà della Chiesa (Azione Cattolica, Scouts di Agesci, etc.) non possono essere paragonate al Cammino Neocatecumenale, per una serie di evidenti differenze: il cn è una realtà CHIUSA al "mondo", le altre sono aperte al confronto; non esiste una liturgia "parallela" con messa il sabato; inoltre la permanenza all'interno di queste associazioni è libera e non esiste il controllo ed il giudizio dei c.d. "catechisti" sul tuo percorso; per non parlare poi delle decime e di altri abusi.
giovedì 20 giugno 2013
Di che genere è Dio?
Bandiera bianca sul 'matrimonio gay'
Manifestanti cattolici che aspettano invano una parola forte da Francesco contro il disegno di legge |
Mentre le organizzazioni progressiste in diversi paesi inesorabilmente portano avanti legislazioni pro-omosessuali, che cosa ci dice il silenzio dal Vaticano ? Ci dice che la Chiesa Conciliare ha rinunciato alla lotta. Non è difficile capirlo.
Anche la "lobby gay" stessa può osservare che il silenzio significa resa. , ad esempio, Michelangelo Signorile, l'attivista omosessuale editore di Huffington Post Voci Gay dà a Francesco un buon voto sulla questione omosessuale.
Juventino?
Papa bianco e nero
La collegialità, mito progressista, va bene, ma Bergoglio poi decide da solo. Stile gesuita e governo
Ben vengano la collegialità episcopale e la sinodalità, ma quando si tratta di assegnare prelati a qualche ufficio curiale di peso o di nominare vescovi in sedi rimaste vacanti, a decidere è il Papa. Senza consultazioni né dossier.
I prossimi santi della neo-chiesa
Messer Lutero : è proprio necessario dargli soddisfazione ?
Dal
cassetto dei miei ricordi adolescenziali prendo un Articolo diUNA
VOCE del Maggio-Agosto 1974 (
notiziario 20-21 ) .
E’ incredibile la mia vita : pensavo che tali tematiche fossero state definitivamente archiviategrazie alla ritrovata "ermeneutica della continuità" e al “sentire cum Ecclesia” ed invece … le ho dovute ripescare 39 anni dopo ... perché esse sono purtroppo assai attuali !
E’ incredibile la mia vita : pensavo che tali tematiche fossero state definitivamente archiviategrazie alla ritrovata "ermeneutica della continuità" e al “sentire cum Ecclesia” ed invece … le ho dovute ripescare 39 anni dopo ... perché esse sono purtroppo assai attuali !
S-communicatio in sacris?: tranne che coi tradizionalisti!
Chiesa cattolica ed evangelici, le divisioni scrutate da Papa Francesco
Proprio ieri mattina, durante l’udienza generale in piazza San Pietro, Papa Francesco ha raccontato che prima di uscire da Santa Marta si era intrattenuto a pregare “quaranta minuti più o meno” con un pastore evangelico. “Abbiamo pregato insieme, cercando l’unità”. Nelle stesse ore, a Berlino, la Chiesa evangelica di Germania presentava l’atteso documento sulla politica familiare da perseguire nei prossimi anni. Una sorta di programma racchiuso in 162 pagine che, come riporta il sito Vatican Insider, ha richiesto un lavoro di tre anni.
Camminano verso il baratro! (porta inferi)
Kiko Argüello pittore, musicista, architetto
Mentre
alla Biennale di Venezia il Vaticano dialoga con l'arte
contemporanea, in migliaia di parrocchie di tutto il mondo si è già
installato un particolarissimo modello estetico, ideato dal fondatore
del Cammino neocatecumenale
di Sandro Magister
di Sandro Magister
ROMA,
20 giugno 2013 – Il padiglione vaticano alla Biennale d'arte
contemporanea di Venezia in corso dall'inizio di giugno è non
soltanto il primo nella storia di questa celebre esposizione
internazionale.
È anche il primo esperimento di dialogo con l'arte contemporanea messo in opera da un organismo centrale della Chiesa cattolica, il pontificio consiglio per la cultura presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi.
È anche il primo esperimento di dialogo con l'arte contemporanea messo in opera da un organismo centrale della Chiesa cattolica, il pontificio consiglio per la cultura presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi.
Mala temporanea?
Scomunica “temporanea” per un sacerdote dichiaratamente massone
Il vescovo che sussurrava ai gay
«Ciascuna parola in questa occasione è equivocabile. La parola “contro”, soprattutto, è dannosa, “suona male”. La giornata della Famiglia non è e non deve essere contro qualcuno. Non è e non deve essere una manifestazione di muscoli o di forza: la logica del Vangelo, infatti, non è quella della lotta ma è quella del sussurrare la verità alla ricerca sempre della più profonda verità dell’uomo». E’ questa la parte centrale del comunicato diffuso dal delegato per la famiglia della Conferenza episcopale Siciliana (Cesi), monsignor Calogero Peri, vescovo di Caltagirone, alla vigilia del Gay Pride nazionale e del Family Day che si svolgono a Palermo.
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mercoledì 19 giugno 2013
Beato Pio IX, un modello per la nostra battaglia
di John Vennari
Qualche considerazione [su Papa Bergoglio]
Ho seguito le parole e le azioni di Papa Francesco e ho letto tutto il libro On Heaven and Earth, che egli ha scritto insieme al rabbino Skorka [tradotto e pubblicato in italiano già a marzo 2013 da Mondadori: Il cielo e la terra, di Jorge Mario Bergoglio e Abraham Skorka].
Egli sembra avere un buon cuore e alcuni buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un disastro - incredibilmente sciatto.
Con quanto ardore dobbiate combattere, bene intendete
Pio IX
Pio IX
Qualche considerazione [su Papa Bergoglio]
Ho seguito le parole e le azioni di Papa Francesco e ho letto tutto il libro On Heaven and Earth, che egli ha scritto insieme al rabbino Skorka [tradotto e pubblicato in italiano già a marzo 2013 da Mondadori: Il cielo e la terra, di Jorge Mario Bergoglio e Abraham Skorka].
Egli sembra avere un buon cuore e alcuni buoni istinti cattolici, ma teologicamente è un disastro - incredibilmente sciatto.
Un Nuovo Ordine Mondiale “Soprattutto Spirituale”
L' Acta Apostolicae Sedis (la gazzetta ufficiale della Santa Sede e della Città del Vaticano.) del febbraio 2007 contiene il seguente passo di lode al Nuovo Ordine Mondiale con annessa teocrazia globale (la chiamano nuovo ordine mondiale spirituale):
"In verità, tutto il Concilio Vaticano II fu mosso dall'anelito di annunciare all'umanità contemporanea Cristo, luce del mondo. Nel cuore della Chiesa, a partire dal vertice della sua gerarchia, emerse impellente, suscitato dallo Spirito Santo, il desiderio di una nuova epifania di Cristo al mondo, un mondo che l'epoca moderna aveva profondamente trasformato e che per la prima volta nella storia si trovava di fronte alla sfida di una civiltà globale, dove il centro non poteva più essere l'Europa e nemmeno quelli che chiamano l'Occidente e il Nord del mondo. Emergeva l'esigenza di elaborare un nuovo ordine mondiale politico ed economico, ma al tempo stesso soprattutto spirituale e culturale, cioè un rinnovato umanesimo. Con crescente evidenza si imponeva questa constatazione. Un nuovo ordine mondiale economico e politico non funziona se non c'è un rinnovamento spirituale, se non possiamo avvicinarci di nuovo a Dio e trovare Dio in mezzo a noi. Già prima del Concilio Vaticano II, coscienze illuminate di pensatori cristiani avevano intuito ed affrontato questa sfida epocale. Ebbene, all'inizio del terzo millennio ci troviamo nel vivo di questa fase della storia umana, che è stata ormai tematizzata intorno alla parola “globalizzazione”."
Un’illustre bocciatura della “Gaudium et spes”
Recensioni.
Il cardinale Giovanni Colombo fu arcivescovo di Milano dal 1963 al 1979. “È stato l’ultimo dei grandi ambrosiani”, ha scritto
di lui il cardinale Giacomo Biffi, in implicita polemica con i
successori Carlo Maria Martini e Dionigi Tettamanzi (su Angelo Scola il
giudizio resta sospeso). E di Giovanni Colombo è appena uscito in
libreria, edito da Jaca Book, il volume “Il Concilio Vaticano II.
Discorsi e scritti”, che raccoglie i suoi testi, alcuni inediti,
concomitanti e successivi alla grande assise.
Coerenza
"Fate quel che vi dicono, ma non quello che fanno". E quando non vi dicono, o dicono eresie?
Stupenda e attuale riflessione di un giovane credente. Dal Blog Infinito quotidiano:
“Un giorno il Servo di Dio Don Dolindo Ruotolo, sacerdote napoletano,
chiese ad un suo conoscente: «Angioletto mio, siete stato in banca
questa mattina per riscuotere lo stipendio?». «Sì, Padre», rispose
l’uomo. «E com’era il cassiere? Aveva per caso il naso storto e gli
occhi strabici?». Vedendo che il suo interlocutore era rimasto senza
parole, Don Dolindo riprese: «Eh sì, perché se il cassiere fosse brutto
io rifiuterei lo stipendio...». «Padre, cosa dite mai? - chiese
meravigliato il signore. - E che importa a me che il cassiere ha il
naso storto? Egli mi dà lo stipendio. E a me interessa solo questo!».
Allora Don Dolindo, cogliendo l’occasione, lo ammonì dicendo: «E allora
perché quando vai a confessarti, a riscuotere la Grazia del Signore,
stai a criticare il prete e dici: “se non è un santo, io dal prete non
ci vado!”? Egli è l’amministratore del Sangue Redentore di Cristo. Cosa
t’importa il resto? Se il prete è buono o cattivo a te non deve
interessare. Buono o cattivo che sia, la sua consacrazione e la facoltà
ricevuta dal Vescovo per la confessione a te devono bastare. Il
sacerdote attinge alla Cassa della Chiesa, ricca dei meriti di Cristo:
ricordalo!».” [De vita Contemplativa – Giugno 2013]
Leone XIII, Pio XI e “La Civiltà Cattolica”
.LEONE XIII, PIO XI E “LA CIVILTÀ CATTOLICA”
L’unica vera soluzione del problema ebraico
. Dal 1878 al 1903 La Civiltà Cattolica, nata nel 1858 col sostegno e l’incoraggiamento di Pio IX per combattere la massoneria e la Rivoluzione risorgimentale, su ordine di Leone XIII studiò l’origine e la causa dei mali, che avevano portato alla “breccia di Porta Pia”, individuandole nel giudaismo post-biblico.
Gli eretici santificati e gli apostati glorificati!
Wojtyla, anche i teologi approvano il secondo miracolo
Dopo l’ok dei medici è arrivato il via libera dalla commissione dei teologi. Per la santità di Giovanni Paolo II manca solo il "sì" di cardinali e vescovi
Dopo l’ok dei medici, è arrivato quello dei teologi. La commissione dei teologi della Congregazione per le Cause dei Santi ha approvato il secondo miracolo di Giovanni Paolo II, compiuto dopo la beatificazione. Per la proclamazione della santità di Wojtyla manca ora solo il via libera della commissione di cardinali e vescovi del dicastero che di dovrebbero riunire nelle prossime settimane.
Col dispiacere di von Balthasar
Il fuoco dellInferno è reale; la sentenza del Giudizio finale |
[...] Quello che dell’Inferno spaventa in modo speciale, è il fuoco e la sua eternità.
Taluni non sarebbero alieni dall’ammettere un certo Inferno, con delle sofferenze blande e dalla durata temporale. Contro le fantasie e le bestemmie eretiche di costoro, sta l’insegnamento chiaro di Gesù Cristo che ripetutamente parla di tormenti, del fuoco e della sua eternità. In riguardo al tormento del fuoco, non vediamo come sia possibile dare alle parole del Vangelo un’interpretazione diversa dalla letterale, dei Padri; parole tanto chiare e ripetute. E tale è il senso unanime dei Padri e della Chiesa, che cioè nell’Inferno c’è realmente il fuoco, e il consenso unanime nel Deposito è interpretazione vincolante già di suo, oltre il dogma definito a sé.
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martedì 18 giugno 2013
Il falso ecumenismo
Ecumenismo: tema quanto mai attuale e
termine molto abusato dopo il Concilio Vaticano II, che provoca
entusiasmo in alcuni ed orrore in altri. Ma di cosa stiamo parlando? E
perché ci sono pareri così discordanti tra gli stessi cattolici?
Prima di tutto vorrei introdurre brevemente due correnti di pensiero che devono essere conosciute per meglio approcciarsi alla comprensione del movimento ecumenico stesso; sto parlando dell’irenismo e del pancristianesimo; solo in seguito analizzerò l’origine ed il significato dell’ecumenismo, oggi divenuto prassi consolidata nella vita della Chiesa.
Prima di tutto vorrei introdurre brevemente due correnti di pensiero che devono essere conosciute per meglio approcciarsi alla comprensione del movimento ecumenico stesso; sto parlando dell’irenismo e del pancristianesimo; solo in seguito analizzerò l’origine ed il significato dell’ecumenismo, oggi divenuto prassi consolidata nella vita della Chiesa.
La religione del nuovo ordine mondiale
Il Dio Progresso causa il disincanto del mondo e sostituisce gli scopi ai valori
Ciò che contraddistingue la civiltà moderna non è la Rivoluzione scientifica o quella industriale, non sono le nuove frontiere della genetica né l’uso massiccio della tecnologia, ma l’idea di Progresso elevata al rango di una nuova religione; tutto il resto non è che manifestazione particolare di questo punto essenziale.
Neo lingua cattolica?
Il Vangelo della vita di Bergoglio è una nuova lingua che spiazza un po’
Dopo le grandi catechesi di sabato mattina dei cardinali Camillo Ruini e Raymond Burke e dopo la veglia della sera sul sagrato di San Pietro, l’attesa era per l’omelia di Papa Francesco del giorno dopo, durante la messa domenicale davanti ai movimenti pro life giunti da tutto il mondo. Era il momento culminante della Giornata dell’Evangelium Vitae, l’evento incardinato nell’Anno della fede promosso per “testimoniare il valore sacro della vita”. Per la prima volta dall’elezione, Bergoglio celebrava una messa pubblica dedicata a una delle grandi questioni eticamente sensibili, la difesa della vita dal concepimento alla fine naturale. Sabato nella chiesa di San Giovanni dei Fiorentini, il cardinale Ruini denunciava “i comportamenti di molti politici che si dichiarano cattolici ma che poi sono a favore di legislazioni che comportano aborto ed eutanasia”. Da stigmatizzare, aggiungeva l’ex presidente della Cei, “è anche il comportamento di quegli elettori che si comportano quasi indifferentemente nelle loro scelte”. Ha parlato di “scarso senso di appartenenza ecclesiale”, frutto di una “laicità male intesa”.
Ma il Papa, il giorno dopo, ha preferito non entrare nel merito dei principi non negoziabili.
Lobby gay, l'indagine non autorizzata di Affaritaliani:
Vaticano/ tutto nasce da Vatileaks. LA STORIA
Perché Papa Francesco non ha deciso di smentire le dichiarazioni pubblicate dalla stampa a proposito della lobby gay in Vaticano? Se tutto questo fosse stato falso, Jorge Mario Bergoglio non avrebbe dovuto fare altro che chiedere al suo portavoce, padre Federico Lombardi, di sbugiardare il contenuto delle rivelazioni. E tutto questo non è accaduto. Per quale motivo? Perché era già tutto scritto. Nel dossier di Vatileaks.
"Francesco consegni le bobine della trattativa"
PIETRO ORLANDI CON PAPA FRANCESCO |
Fiaccolata a piazza San Pietro e appello a Papa Bergoglio per la verità su Emanuela Orlandi
La marcia contro il silenzio e le "coincidenze" mai chiarite.D a piazza Santa Apollinare a San Pietro. Un percorso simbolico scelto per la fiaccolata che il 22 giugno ricorderà Emanuela Orlandi, la ragazza figlia di un dipendente vaticano, scomparsa in circostanze mai chiarite trent'anni fa. "Un ritorno a casa" che Emanuela non ha mai fatto e che il fratello, Pietro Orlandi, vuole ripercorrere per tornare a chiedere giustizia e verità. "Chiediamo a papa Francesco di unirsi al nostro momento di preghiera in piazza San Pietro e di consegnare alla magistrature le bobine delle trattativa tra la Santa Sede e i rapitori: siamo sicuri che contengano il ricatto al Vaticano", spiega Pietro Orlandi a "Vatican Insider".
C'è un particolare aspetto su cui Orlandi invoca chiarezza. "Marco Fassoni Accetti, il supertestimone-indagato che ha fatto ritrovare il presunto flauto di Emanuela aveva come suo confessore all'istituto romano San Giuseppe De Merode l'attuale vice Camerlengo di Santa Romana Chiesa, l'arcivescovo Pier Luigi Celata che all'epoca della scomparsa di mia sorella era il segretario del premier vaticano Agostino Casaroli e come tale riceveva le telefonate sulla linea codificata 158", afferma Pietro Orlandi. Il 17 luglio 1983, infatti, venne fatto ritrovare un nastro, in cui si proponeva lo scambio tra la ragazza e l'attentatore di Wojtyla, Ali Agca, oltreché la richiesta di una linea telefonica diretta col Segretario di Satato Casaroli. inoltre si sentiva la voce di una ragazza che implora aiuto, dicendo di sentirsi male.
Alcuni giorni più tardi, in un'altra telefonata, il telefonista ribattezzato «l'Amerikano» per il forte accento statunitense chiedeva allo zio di Emanuela di rendere pubblico il messaggio contenuto sul nastro, e di informarsi presso il cardinale Casaroli riguardo ad un precedente colloquio. In totale, le telefonate dell'Amerikano saranno 16, tutte da cabine telefoniche. Nonostante le richieste di vario tipo, e le presunte prove, l'uomo (che non sarà mai rintracciato) non apre nessuna reale pista da battere.
Adesso la famiglia Orlandi chiede a Bergoglio di consegnare ai magistrati tutte le bobine delle telefonate, mai entrate in possesso degli inquirenti che indagano sulla scomparsa. «Anche se sono passati trent'anni il dolore è vivo come in quel 22 giugno 1983- sostiene Pietro Orlandi-.Purtroppo non sono bastati 30 anni per capire cosa sia successo quella sera, ma noi non ci arrendiamo, andiamo avanti e grazie alla solidarietà della gente comune ci sentiamo come famiglia ancora più motivati ad andare avanti». Un mistero, quello della scomparsa della cittadina vaticana, che ha sempre denunciato Pietro Orlandi «nasconde altro, qualcosa di pesante, 30 anni di omissioni e depistaggi». «Il 22 giugno ci incontreremo alle 19.30 in piazza Sant'Apollinare, dove Emanuela fu vista per l'ultima volta, e - spiega Orlandi - ci incammineremo lungo le strade che lei avrebbe percorso per tornare a casa fino ad arrivare a piazza San Pietro, dove ci raccoglieremo pacificamente con le nostre fiaccole in un momento di preghiera e riflessione. Una veglia per chiedere risposte.
Lì spero che Papa Francesco si unisca a noi, sarebbe un gesto coraggioso». Una data, quel 22 giugno 1983, che Pietro Orlandi ricorda con particolare amarezza. «Quel giorno litigai con Emanuela perché voleva che la accompagnassi - ricorda - ma io avevo un impegno. Lei uscì sbattendo la porta. Io da allora continuo a pensare se l'avessi accompagnat». Per la fiaccolata in programma adesioni sono arrivate «da Messina a Lugano - spiega il fratello di Emanuela - e in tanti continuano a farlo. Una solidarietà forte testimoniata anche dalle oltre 155.000 firme alla petizione lanciata nei mesi scorsi, gesti che ci aiutano ad andare avanti.
Vogliamo scuotere le coscienze nel nome di verità e giustizia». Nelle bobine , secondo la famiglia Orlandi, sono state fornite "prove inequivocabili delle responsabilità nel rapimento", come dimostrano anche gli otto appelli all'Angelus lanciati da Giovanni Paolo II. "Poco dopo la sua elezione ho incontrato Francesco a Santa Marta e mi ha detto quella frase terribile "Emanuela è in cielo", poi ho contattato quattro volte il suo segretario don Alfred per rivederlo di nuovo e attendo ancora una risposta- evidenzia Pietro Orlandi-.La scomparsa di mia sorella per la Santa Sede non è uno scandalo minore rispetto a quelli finanziari, non è solo un dramma privato di una famiglia perché al Vaticano è stata rapita una sua cittadina.
Marco Fassoni Accetti è stato interrogato una decina di volte dai magistrati e anch'io ho parlato con lui e sono rimasto sconvolto quando mi ha detto di non voler fare i nomi delle persone coinvolte nel rapimento perché lui non fa la spia. Ai tempi del collegio De Merode, Fassoni Accetti aveva come padre spirituale l'arcivescovo Celata che riceveva le telefonate dell'Amerikano sulla linea riservata e le passava al cardinale Casaroli. Ci aspettiamo chiarimenti da papa Francesco".
GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO
Emanuela Orlandi. Chi l’ha visto? e il maestro di flauto morto, che era un altro
Nel trattare il mistero della scomparsa di Emanuela Orlandi, la trasmissione di Rai3 ”Chi l’ha visto?” ha diffuso, in due diverse puntate, affermazioni da correggere. Quanto siano rilevanti, se non ai fini della soluzione del giallo, se mai ce ne sarà una, lascio ai lettori valutare.
Certo sono cose abbastanza importanti sotto il profilo della precisione informativa, che ho segnalato via mail due volte, sia alla conduttrice Federica Sciarelli che al suo inviato Fiore De Rienzo. Il fatto che le mie e-mail abbiano ottenuto risposte zero, può semplicemente voler dire che la mia voce non arriva, ma può anche voler dire che non la mia opinione, bensì la corrispondenza al vero delle notizie diffuse, fin nei dettagli, non interessa.
Lo spettacolo è quello che conta, lo dice anche Leoncavallo. A Chi l’ha visto? fanno il loro mestiere e lo fanno anche bene: non è forse proprio giornalismo come si intendeva una volta, ma intrattenimento e emozione ad altissimo livello questo certamente sì. Rattrista il fatto che si sia fatta trascinare nel turbine della polvere di stelle la famiglia di Emanuela Orlandi perché forse il rispetto per la memoria della povera ragazza chiederebbe altro.
Ecco i fatti.
La sera del 10 aprile 2013 Pietro Orlandi e sua sorella Natalina Orlandi sono stati ancora una volta ospiti di “Chi l’ha visto?” . L’argomento della puntata e il motivo della loro presenza era il famoso ritrovamento del flauto asseritamente “di Emanuela Orlandi” fatto trovare una settimana prima, il 3 aprile, dal signorMarco Fassoni Accetti.
Al minuto 1 e 20 secondi del video di quella puntata Federica Sciarelli ha mandato in onda, alla presenza di Pietro e Natalina Orlandi che ne erano quindi spettatori, una intervista a tale Laura Morelli, che ha asserito di essere stata compagna di Emanuela nel corso di flauto traverso della Pontificia Scuola di Musica Ludovico Da Victoria.
La signora Morelli nell’intervista ha affermato che ancora nell’83 il maestro di flauto suo e di Emanuela Orlandi era Jures Lello Balboni. Ha affermato inoltre che poco tempo prima della scomparsa di Emanuela, cioè poco tempo prima del 22 giugno di quello stesso anno, si erano esibite entrambe in un saggio con il flauto alla presenza del maestro Balboni. Saggio, sempre a dire della signora Morelli, organizzato dallo stesso Balboni. Nel corso dell’intervista la signora Morelli ha specificato tra l’altro che anche quel 22 giugno lei ed Emanuela ebbero l’usuale lezione di flauto con il maestro in questione.
Quanto raccontato dalla signora Morelli – comparsa a “Chi l’ha visto?” anche nella puntata del 17 aprile – è stato avvalorato da Pietro e Natalina Orlandi, presenti in studio e spettatori quindi anche della sua intervista: entrambi infatti non hanno smentito in alcun modo le affermazioni della signora. Non le hanno smentite nei loro commenti all’intervista fatti in diretta televisiva in studio, non le hanno smentite a tutt’oggi nelle successive puntate di “Chi l’ha visto?” alle quali hanno partecipato e non le hanno smentite neppure con dichiarazioni ad altri mass media.
Quanto raccontato dalla signora Morelli però contrasta con il registro dello Stato civile. Il maestro Balboni è infatti deceduto ben 7 mesi prima del 22 giugno 1983: per l’esattezza, è morto dopo lunga malattia il 28 novembre dell’anno precedente, 1982.
Inoltre l’insegnante di flauto traverso di Emanuela Orlandi non era e non è mai stato Jures Lello Balboni, bensì il maestro Loriano Berti. Come del resto sanno bene anche gli Orlandi visto anche che a pagina 60 del libro “Mia sorella Emanuela“, pubblicato in una nuova edizione nell’aprile 2012 da edizioni Anordest e scritto da Pietro Orlandi insieme con il giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci, si legge quanto segue:
“Emanuela distratta, non è da lei, durante la lezione di flauto del maestro Loriano Berti”.
Non si capisce inoltre come i due autori del libro possano affermare che Emanuela durante quella lezione di flauto fosse distratta, dato che nessuno l’ha più vista, se non per mera supposizione o per averlo saputo dallo stesso Berti. Le lezioni di flauto, infatti, non erano per gruppi di studenti, ma per uno studente alla volta. Se quel giorno Emanuela fosse stata distratta o no lo poteva sapere, oltre a lei, solo Berti. Anche quando ha assistito all’intervista alla signora Morelli nello studio di “Chi l’ha visto?” Pietro Orlandi sapeva quindi con precisione chi fosse l’insegnante di flauto di sua sorella: Berti, non Balboni. Lo stesso discorso vale per il suo coautore del libro, Fabrizio Peronaci.
La signora Morelli può avere confuso in buona fede i nomi dei due insegnanti. Lasciano però perplessi due fatti:
1. il giornalista Fiore De Rienzo di “Chi l’ha visto?”, nel corso dell’intervista le ha mostrato una foto del saggio a dire della signora Morelli realizzato con Balboni, foto nella quale sia De Rienzo che Morelli hanno detto che non figurava Emanuela Orlandi.
Appare strano che la signora Morelli se avesse confuso i nomi dei due insegnanti, avesse cioè detto Balboni volendo però in realtà dire Berti, guardando la foto non si sia accorta d’essersi sbagliata e che l’insegnante ritratto non era Berti. Sembra difficile confondere una foto di Berti con una di Balboni, per il semplice motivo che Berti era molto più giovane e fisicamente molto diverso da Balboni.
Foto del saggio sono state inoltre mostrate alla signora Morelli anche nella puntata del 17 aprile. Inoltre la signora Morelli nel corso dell’intervista ha affermato che la sera dopo la scomparsa, cioè la sera del 23 giugno, parlando al telefono con Raffaella Monzi, asseritamente compagna sia sua che di Emanuela Orlandi, già davano entrambe per scontato che Emanuela Orlandi fosse stata rapita. Ipotesi, quella del rapimento, che invece è emersa solo vari giorni dopo.
2. L’intera redazione di “Chi l’ha visto?” ignorava che l’insegnante di flauto della Orlandi non fosse Balboni, ma Berti? A pagina 20 del libro “Il segreto di Emanuela Orlandi”, edito nel novembre 2012 e scritto dal giornalista Pino Nazio, che nel suo curriculum si definisce inviato e autore storico del programma televisivo, riguardo Emanuela Orlandi si legge quanto segue:
“Finita la lezione di flauto con l’insegnante Loriano Berti, non contenta di essere arrivata mezz’ora dopo, chiese all’insegnante di canto corale, monsignor Valentino Miserachs, di uscire un po’ prima della fine della lezione”.
Berti è citato come insegnate di flauto di Emanuela Orlandi a pagina 132 del suo libro “Segreto criminale” anche da Raffaella Notariale, la giornalista di “Chi l’ha visto?”, ora a Rai News 24 e a Rai Educational, che ha scoperto nel 2008 la “supertestimone” Sabrina Minardi e che ha corredato con foto della tomba di Enrico De Pedis la “storica” puntata del 2005 con la quale “Chi l’ha visto?” ha lanciato i sette anni della fallimentare pista De Pedis/Banda della Magliana. “Segreto criminale”, edito nel 2010, è stato scritto con Sabrina Minardi.
Che l’insegnante fosse Berti e non il defunto Balboni è cosa nota anche al giornalista Tommaso Nelli, attivo nel gruppo della petizione lanciata da Pietro Orlandi su Facebook e, a giudicare dai sui interventi, osservatore attento di “Chi l’ha visto?” quando ne è ospite Pietro.
Per la sua tesi di laurea del 2010 presso l’Università La Sapienza, tesi incentrata sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori, Nelli ha infatti parlato anche con Berti, come mi ha confermato lo stesso Berti, la cui identità in un primo tempo ho tenuto coperta sotto quella di un compagno di scuola.
Sapendo bene come stessero le cose, non credevo alle mie orecchie mentre la signora Morelli snocciolava disinvoltamente la sua storia facendo perfino resuscitare il povero Balboni, che da vivo era stato in particolare un grande suonatore di ottavino, ne aveva perfino due preziosissimi in ebano, un Rudall-Carter del 1908 e un’altro del 1912, come dire gli Stradivari degli ottavini.
Balboni ha suonato nelle colonne sonore di celebri film del dopoguerra – Ladri di biciclette, Miracolo a Milano, il Gattopardo, etc. – e con i suoi ottavini ha rallegrato i telespettatori dell’era del monopolio Rai suonando nel Carosello, come si chiamava la pausa pubblicitaria serale.
Il nome di Berti come insegnante di Emanuela Orlandi figura inoltre nel verbale della testimonianza del 9 luglio 1983 di Raffaella Monzi alla sezione omicidi della squadra mobile di Roma e nel verbale della testimonianza del 28 ottobre 1985 di zio Mario Meneguzzi al giudice istruttore Ilario Martella.
Possibile che a ignorare che l’insegnante fosse Berti e non il già ampiamente morto Balboni fosse l’intera attuale famiglia Orlandi? Vale a dire, oltre a Pietro, le sue sorelle Natalina, Federica e Maria Cristina, la loro madre Maria Pezzano, il signor Mario Andrea Ferraris – attuale marito di Natalina e all’epoca sua fidanzato – e il cugino Pietro Meneguzzi, figlio dello zio Mario Meneguzzi, marito di una sorella del padre di Emanuela Orlandi.
Come dichiarato a verbale il 23 giugno ’83 da Natalina Orlandi, Mario Andrea Ferraris e Pietro Meneguzzi sono stati infatti molto attivi fin da quello stesso giorno nelle indagini sulla scomparsa di Emanuela, indagini condotte in particolare nella zona piazza S.Apollinare/corso del Rinascimento. Ferraris compare inoltre spesso a “Chi l’ha visto?” in compagnia della moglie Natalina Orlandi.
Cosa concludere? Nella migliore delle ipotesi, di generale distrazione e confusione, si deve concludere che questa è l’ennesima dimostrazione di come il caso di Emanuela Orlandi venga affrontato sempre e da tutti con un po’ troppo sensazionalismo, cui per nostra sfortuna si sono aggregati anche politici ieri di primo piano come Walter Veltroni.
La magistratura per la faccenda della tomba di De Pedis in S. Apollinare è stata costretta ad andare a rimorchio proprio di “Chi l’ha visto?” fino a sventrare i sotterranei della basilica. E dal 3 aprile è costretta a perdere ancora tempo con gli inutili accertamenti dovuti alla trovata del “flauto di Emanuela” dopo averne già perso molto dal giugno 2008 con le “rivelazioni”di Sabrina Minardi.
E mano male che i magistrati hanno messo alla porta senza tanti complimenti almeno il “supertestimone”Maurizio Giorgetti, scodellato loro da Nazio nel settembre 2010, come ci ha tenuto a far sapere lo stesso Nazio a pagina 157 del suo libro, e non hanno neppure voluto ascoltare il fasullo “ex 007 Lupo”, tale Luigi Gastrini, che nel giugno 2011 era riuscito a convincere Pietro Orlandi e Fabrizio Peronaci che
“Emanuela è viva, si trova in un manicomio del centro di Londra”.
Con annessa trasferta londinese di una troupe di “Chi l’ha visto?” per l’immancabile nuova (inutile) clamorosa puntata.
De Pedis, Minardi, Giorgetti, Gastrini, Fassoni Accetti: cinque episodi clamorosi in otto anni legati dal nulla di fatto e dalla grande utilità massmediatica, in particolare televisiva. E’ fuori luogo chiedersi se c”è una accorta regia da parte di un professionista del mondo televisivo molto esperto in fatto di pubblicità, marketing e spettacolo?
di Pino Nicotri