History Channel - Fisica Quantistica - Gustavo Rol (2008)
PUBBLICATO DA ANDREA
Rol e la Fede
Rol affermava di aver avuto in assoluto le prove dell'esistenza di Dio, cui si accede soltanto con l'elevazione dello spirito. Asseriva di essere dotato di possibilità non comuni, e di aver fatto di tutto per illuminare gli altri uomini, sul conseguimento di quelle stesse possibilità Per tutta la vita, fu un fedele servitore dei beni ricevuti. A volte mi confidava di non sentirsi capito, e di provare una grande solitudine.
Riporto le parole di Gustavo: "Lo spirito intelligente fa già parte di quel meraviglioso che non è necessario identificare con Dio, per ammetterne l'esistenza. Nel meraviglioso c'è l'armonia riassunta nel Tutto e questa definizione è valida tanto per chi ammette quanto per chi nega Dio...Confesso che questo mio modo di vedere o di agire mi lasciò, in un primo momento, il timore di rimanere solo, isolato. Poi invece intravidi un futuro in cui altri uomini avrebbero seguito la strada che vado tracciando per una evoluzione, la cui meta è un'umanita liberata da ogni male".
Rol aveva studiato tutte le religioni, ma per sè aveva preferito quella del Cristo. Anche se diceva che è essenziale il dialogo delle religioni, che vi deve essere unione e dialogo tra Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, non pensava a una religione unitaria, ma ad una pace autentica tra loro, auspicava la conversione di tutti all'unico vero Dio confessato ugualmente da religioni diverse.
Un Dio unico di pace e di amore per tutti.
"La religione, non è più nè prassi, nè speculazione, nè arte nè scienza, ma senso e gusto dell'infinito, è il tocco dell'Eterno nell'uomo".
"Come dice San Giovanni nella sua prima lettera: 'Dio è più grande del nostro inquieto cuore?. Mettiamolo nelle mani di Dio, tutto è grazia in attesa di ricongiungersi a Lui. Gesù si libra molto più in alto, invece di piegare il suo Vangelo ai nostri affanni e ai nostri desideri, fa elevare il nostro cuore all'altezza dell'ideale che viene proposto."
"Tendi le mani verso le stelle".
"In punto di morte, rivedremo come in un film tutta la nostra vita, saremo noi i giudici di noi stessi."
"L'inferno sarà la tremenda consapevolezza di non aver vissuto bene, di non aver amato abbastanza, di avere sprecato la vita. Ci sentiremo meschini e proveremo vergogna, per tutto ciò, visto nella luce di Dio.
Il Paradiso sarà la constatazione obiettiva di avere obbedito solo alla legge dell'amore e della coscienza, allora saremo degni di aderire all'eternità e di entrare nella luce di Dio.
I defunti raggiungono una vita assai più densa e profonda, indipendentemente dalla nostra condizionata dal tempo e dallo spazio, percorsa da mille ostacoli. I nostri morti sono quelle persone a cui Dio ha dato e promesso, dopo l'espiazione dei peccati, la perfezione della gioia e della gloria,
Il tempo e lo spazio dell'aldilà sono realtà misteriose, che permettono loro di esserci vicini; non li vediamo e li crediamo lontani, perchè ci sono troppo vicini. Nn cercate tra i morti colui che è tra i vivi.
Sono in mezzo a noi, possiamo parlare con loro, invocare il loro aiuto, perchè essi sono in Dio o si preparano ad esserlo.
Ci osservano, ci seguono, ci soccorrono, noi possiamo aiutarli, se ancora non sono nella beatitudine, pregando per loro.
Se anche li abbiamo a volte offesi o trascurati in questa vita terrena, loro ci hanno perdonati.
Qualcosa di nostro è già al di là, i nostri cari ci aspettano e ci tendono la mano".
Non posso pensarti dolente
da che la morte odora di resurrezione
(Eugenio Montale)
Rol affermava di aver avuto in assoluto le prove dell'esistenza di Dio, cui si accede soltanto con l'elevazione dello spirito. Asseriva di essere dotato di possibilità non comuni, e di aver fatto di tutto per illuminare gli altri uomini, sul conseguimento di quelle stesse possibilità Per tutta la vita, fu un fedele servitore dei beni ricevuti. A volte mi confidava di non sentirsi capito, e di provare una grande solitudine.
Riporto le parole di Gustavo: "Lo spirito intelligente fa già parte di quel meraviglioso che non è necessario identificare con Dio, per ammetterne l'esistenza. Nel meraviglioso c'è l'armonia riassunta nel Tutto e questa definizione è valida tanto per chi ammette quanto per chi nega Dio...Confesso che questo mio modo di vedere o di agire mi lasciò, in un primo momento, il timore di rimanere solo, isolato. Poi invece intravidi un futuro in cui altri uomini avrebbero seguito la strada che vado tracciando per una evoluzione, la cui meta è un'umanita liberata da ogni male".
Rol aveva studiato tutte le religioni, ma per sè aveva preferito quella del Cristo. Anche se diceva che è essenziale il dialogo delle religioni, che vi deve essere unione e dialogo tra Cristianesimo, Ebraismo, Islamismo, non pensava a una religione unitaria, ma ad una pace autentica tra loro, auspicava la conversione di tutti all'unico vero Dio confessato ugualmente da religioni diverse.
Un Dio unico di pace e di amore per tutti.
"La religione, non è più nè prassi, nè speculazione, nè arte nè scienza, ma senso e gusto dell'infinito, è il tocco dell'Eterno nell'uomo".
"Come dice San Giovanni nella sua prima lettera: 'Dio è più grande del nostro inquieto cuore?. Mettiamolo nelle mani di Dio, tutto è grazia in attesa di ricongiungersi a Lui. Gesù si libra molto più in alto, invece di piegare il suo Vangelo ai nostri affanni e ai nostri desideri, fa elevare il nostro cuore all'altezza dell'ideale che viene proposto."
"Tendi le mani verso le stelle".
"In punto di morte, rivedremo come in un film tutta la nostra vita, saremo noi i giudici di noi stessi."
"L'inferno sarà la tremenda consapevolezza di non aver vissuto bene, di non aver amato abbastanza, di avere sprecato la vita. Ci sentiremo meschini e proveremo vergogna, per tutto ciò, visto nella luce di Dio.
Il Paradiso sarà la constatazione obiettiva di avere obbedito solo alla legge dell'amore e della coscienza, allora saremo degni di aderire all'eternità e di entrare nella luce di Dio.
I defunti raggiungono una vita assai più densa e profonda, indipendentemente dalla nostra condizionata dal tempo e dallo spazio, percorsa da mille ostacoli. I nostri morti sono quelle persone a cui Dio ha dato e promesso, dopo l'espiazione dei peccati, la perfezione della gioia e della gloria,
Il tempo e lo spazio dell'aldilà sono realtà misteriose, che permettono loro di esserci vicini; non li vediamo e li crediamo lontani, perchè ci sono troppo vicini. Nn cercate tra i morti colui che è tra i vivi.
Sono in mezzo a noi, possiamo parlare con loro, invocare il loro aiuto, perchè essi sono in Dio o si preparano ad esserlo.
Ci osservano, ci seguono, ci soccorrono, noi possiamo aiutarli, se ancora non sono nella beatitudine, pregando per loro.
Se anche li abbiamo a volte offesi o trascurati in questa vita terrena, loro ci hanno perdonati.
Qualcosa di nostro è già al di là, i nostri cari ci aspettano e ci tendono la mano".
Non posso pensarti dolente
da che la morte odora di resurrezione
(Eugenio Montale)
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