Il battesimo di una bimba di una coppia non sposata e le legittime perplessità di un cattolico qualunque
… se crediamo ancora nel valore oggettivo del Sacramento, il battesimo poteva benissimo essere amministrato nella discrezione richiesta dalla particolare situazione familiare dei genitori; infatti la cosa più importante era dare a questa bimba il Sacramento che libera dal peccato originale e rigenera come figli di Dio. Se invece riduciamo i Sacramenti a simboli puri e semplici, se anteponiamo il desiderio di essere tanto “misericordiosi” verso chiunque, anziché affermare anzitutto la Verità, allora miriamo solo al successo di pubblico. Ma a chi giova?
di Michele Majno
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Ne parlo ora, “a freddo”. La notizia è di due giorni fa. Quando ho l’ho letta, la prima domanda che mi è venuta spontanea è stata: “Ma questi due genitori, se hanno scelto di non sposarsi (NB: dico “non sposarsi” perché non riconosco alcun valore al cosiddetto “matrimonio civile”) evidentemente non sono cattolici. E allora perché vogliono battezzare la figlia? E oltretutto farla battezzare dal Papa? Non saremo al solito caso di esibizionismo?”.
Mi sembra una perplessità legittima. Non amo definirmi né tradizionalista, né conservatore, né con altre categorie. Faccio il possibile per essere un buon cattolico, un cattolico qualunque, e spero di salvare la mia anima. Cerco anche di usare il buon senso.
La seconda domanda (seconda solo in ordine di tempo, non di importanza) è stata: “Ma era proprio opportuno che fosse il Papa a battezzare quella bimba?”.
Sia chiaro: posso solo essere felice per quella bimba, perché senza il battesimo era esposta al pericolo più grave, ossia quello di non poter andare in Paradiso. Né certo i figli hanno colpa per le scelte fatte dai genitori. Ma ci sono problemi di opportunità che si pongono, perché ogni atto compiuto dal Papa ha, inevitabilmente, una risonanza mondiale e quindi è legittimo aspettarci dal Papa atti che non diano mai luogo al seppur minimo dubbio, ma che invece siano fonte di chiarezza e di rafforzamento della Fede cattolica.
È vero che la stampa anticristiana (ossia la gran maggioranza) è pronta registrare ogni atto del Papa e se del caso a travisarlo, se questo può venir utile a gettare confusione tra i cattolici. Però si può travisare un atto se questo è travisabile. Dobbiamo tornare sulla famosa frase “chi sono io per giudicare un gay” ? Frase assolutamente inopportuna, perché, se ci rifiutiamo di credere che il Papa non consideri l’omosessualità come un grave peccato, tuttavia una frase come quella citata è usabilissima con interpretazioni maliziose, e non serve certamente a dare chiarezza al popolo cattolico. E infatti è stata ampiamente usata.
Ugualmente, nel caso di questo battesimo, mi chiedo perché il Papa, al quale di certo ogni giorno arrivano da tutto il mondo le più svariate richieste, non avrebbe potuto, con discrezione e carità, rifiutare la richiesta di quei genitori e rimetterli alla cura del loro Parroco. Perché? Semplicemente perché il Papa, accettando la richiesta, ha contribuito, né è la prima volta, a seminare dubbi e a mantenere vivo un equivoco che sta diventando sempre più preoccupantemente grande sulla “misericordia” verso tutti, e nella fattispecie verso le coppie non sposate. La “misericordia” può prescindere dalla Verità? No di certo. Se una coppia convive more uxorio, qual è il suo primo dovere se vuole mantenersi nella morale cattolica? Sposarsi secondo il rito di Santa Romana Chiesa, senza dubbio.
Sempre andando a semplice buon senso, se i genitori hanno come primo dovere quello di educare i figli nella Fede cattolica, come possono fare ciò due genitori che vivono nel peccato? E allora il Pastore che battezza il loro figlio non dovrebbe accertarsi che ci sia almeno un padrino (o madrina) di battesimo in grado di provvedere all’educazione cattolica del battezzato?
Certo, può darsi che il Papa avesse già verificato tutto ciò. Ma siamo all’ennesimo gesto che ora richiederà chiarimenti, comunicati di Padre Lombardi, interpretazioni. Ovviamente tutta la stampa si è gettata voluttuosamente su questo battesimo: “Il Papa ‘apre’ alle coppie sposate solo civilmente”. È vero? Non è vero? Come per l’omosessualità, così ci rifiutiamo di credere che il Papa non segua la Dottrina della Chiesa per ciò che concerne il matrimonio. Però è un fatto che, ancora una volta, si è dato spazio alla spettacolarizzazione, col risultato di alimentare gli equivoci.
Non scordiamoci infine di un fatto: la cosa più importante era che la bimba ricevesse il Battesimo. Ora, se crediamo ancora nel valore oggettivo del Sacramento, il battesimo poteva benissimo essere amministrato nella discrezione richiesta dalla particolare situazione familiare dei genitori; infatti la cosa più importante era dare a questa bimba il Sacramento che libera dal peccato originale e rigenera come figli di Dio. Se invece riduciamo i Sacramenti a simboli puri e semplici, se anteponiamo il desiderio di essere tanto “misericordiosi” verso chiunque, anziché affermare anzitutto la Verità, allora miriamo solo al successo di pubblico. Ma a chi giova?
Di certo non giova a quei genitori, che in ogni caso vanno ammoniti sulla loro situazione di peccato. Di certo non giova al popolo dei fedeli, ai quali si manda un messaggio equivoco. Di certo non giova all’unità della Chiesa, che non può mai andare a scapito della Verità.
E allora, un po’ di sana prudenza, l’astenersi da questo battesimo, rimandare i genitori al loro Parroco per fare tutto nella dovuta discrezione, non sarebbe stato molto meglio?
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Ne parlo ora, “a freddo”. La notizia è di due giorni fa. Quando ho l’ho letta, la prima domanda che mi è venuta spontanea è stata: “Ma questi due genitori, se hanno scelto di non sposarsi (NB: dico “non sposarsi” perché non riconosco alcun valore al cosiddetto “matrimonio civile”) evidentemente non sono cattolici. E allora perché vogliono battezzare la figlia? E oltretutto farla battezzare dal Papa? Non saremo al solito caso di esibizionismo?”.
Mi sembra una perplessità legittima. Non amo definirmi né tradizionalista, né conservatore, né con altre categorie. Faccio il possibile per essere un buon cattolico, un cattolico qualunque, e spero di salvare la mia anima. Cerco anche di usare il buon senso.
La seconda domanda (seconda solo in ordine di tempo, non di importanza) è stata: “Ma era proprio opportuno che fosse il Papa a battezzare quella bimba?”.
Sia chiaro: posso solo essere felice per quella bimba, perché senza il battesimo era esposta al pericolo più grave, ossia quello di non poter andare in Paradiso. Né certo i figli hanno colpa per le scelte fatte dai genitori. Ma ci sono problemi di opportunità che si pongono, perché ogni atto compiuto dal Papa ha, inevitabilmente, una risonanza mondiale e quindi è legittimo aspettarci dal Papa atti che non diano mai luogo al seppur minimo dubbio, ma che invece siano fonte di chiarezza e di rafforzamento della Fede cattolica.
È vero che la stampa anticristiana (ossia la gran maggioranza) è pronta registrare ogni atto del Papa e se del caso a travisarlo, se questo può venir utile a gettare confusione tra i cattolici. Però si può travisare un atto se questo è travisabile. Dobbiamo tornare sulla famosa frase “chi sono io per giudicare un gay” ? Frase assolutamente inopportuna, perché, se ci rifiutiamo di credere che il Papa non consideri l’omosessualità come un grave peccato, tuttavia una frase come quella citata è usabilissima con interpretazioni maliziose, e non serve certamente a dare chiarezza al popolo cattolico. E infatti è stata ampiamente usata.
Ugualmente, nel caso di questo battesimo, mi chiedo perché il Papa, al quale di certo ogni giorno arrivano da tutto il mondo le più svariate richieste, non avrebbe potuto, con discrezione e carità, rifiutare la richiesta di quei genitori e rimetterli alla cura del loro Parroco. Perché? Semplicemente perché il Papa, accettando la richiesta, ha contribuito, né è la prima volta, a seminare dubbi e a mantenere vivo un equivoco che sta diventando sempre più preoccupantemente grande sulla “misericordia” verso tutti, e nella fattispecie verso le coppie non sposate. La “misericordia” può prescindere dalla Verità? No di certo. Se una coppia convive more uxorio, qual è il suo primo dovere se vuole mantenersi nella morale cattolica? Sposarsi secondo il rito di Santa Romana Chiesa, senza dubbio.
Sempre andando a semplice buon senso, se i genitori hanno come primo dovere quello di educare i figli nella Fede cattolica, come possono fare ciò due genitori che vivono nel peccato? E allora il Pastore che battezza il loro figlio non dovrebbe accertarsi che ci sia almeno un padrino (o madrina) di battesimo in grado di provvedere all’educazione cattolica del battezzato?
Certo, può darsi che il Papa avesse già verificato tutto ciò. Ma siamo all’ennesimo gesto che ora richiederà chiarimenti, comunicati di Padre Lombardi, interpretazioni. Ovviamente tutta la stampa si è gettata voluttuosamente su questo battesimo: “Il Papa ‘apre’ alle coppie sposate solo civilmente”. È vero? Non è vero? Come per l’omosessualità, così ci rifiutiamo di credere che il Papa non segua la Dottrina della Chiesa per ciò che concerne il matrimonio. Però è un fatto che, ancora una volta, si è dato spazio alla spettacolarizzazione, col risultato di alimentare gli equivoci.
Non scordiamoci infine di un fatto: la cosa più importante era che la bimba ricevesse il Battesimo. Ora, se crediamo ancora nel valore oggettivo del Sacramento, il battesimo poteva benissimo essere amministrato nella discrezione richiesta dalla particolare situazione familiare dei genitori; infatti la cosa più importante era dare a questa bimba il Sacramento che libera dal peccato originale e rigenera come figli di Dio. Se invece riduciamo i Sacramenti a simboli puri e semplici, se anteponiamo il desiderio di essere tanto “misericordiosi” verso chiunque, anziché affermare anzitutto la Verità, allora miriamo solo al successo di pubblico. Ma a chi giova?
Di certo non giova a quei genitori, che in ogni caso vanno ammoniti sulla loro situazione di peccato. Di certo non giova al popolo dei fedeli, ai quali si manda un messaggio equivoco. Di certo non giova all’unità della Chiesa, che non può mai andare a scapito della Verità.
E allora, un po’ di sana prudenza, l’astenersi da questo battesimo, rimandare i genitori al loro Parroco per fare tutto nella dovuta discrezione, non sarebbe stato molto meglio?
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