Riprendo dal blog Mundabor [Traduzione di Chiesa e post concilio]
E così, caro lettore, Lei è oggi Papa. Un Papa davvero scarso. Ossia,
una di quelle persone alla Gandhi o come il Dalai Lama, incapace di
andare oltre le banalità più trite, ma così innamorate di se stesse che
faranno di tutto pur di compiacere la gente che riversa elogi su di
esse.
Uno dei problemi che Lei ha, mio caro lettore diventato pessimo Papa, è
quello stuolo di Cattolici divorziati che vivono coi loro amanti. Ciò Le
dà fastidio. Intendiamoci, non perché essi vivano coi loro amanti, ma
piuttosto, perché biasimano la mancata approvazione del loro
comportamento da parte della Sua (e, per estensione, la loro) Chiesa. A
Lei piace piacere e queste persone sono molto rumorose. Pensano come il
mondo, piacciono al mondo, e Lei vuole piacere al mondo. Ergo, deve fare
qualcosa per loro.
Ora, essendo Lei un pessimo Papa, pensa anche che tutte le vecchie
nozioni relative al “giudicare il prossimo” debbano essere rinnegate.
Chi è Lei per giudicare gente che è in buona fede e segue la propria
coscienza? Uno scriba? Un ipocrita? Un santino?
No, Lei deve fare assolutamente qualcosa al proposito. Eppure, si rende
conto che cambiamenti fondamentali nel modo in cui la Chiesa opera
potrebbero suscitare un clamore immenso, e i cambiamenti dottrinali veri
e propri non Le sono comunque permessi. Si rivolge quindi ai Suoi
consulenti – il Suo amico omosessuale è un tipo furbo, è vero, ma chi è
Lei per giudicare? –, che Le suggeriscono di agire come segue:
- Annunci un sinodo straordinario e prenda tempo: diciamo tredici o quattordici mesi. Sa, bisogna prepararlo meticolosamente.
- Permetta a tutti coloro che sono interessati a cambiamenti materiali di fare un sacco di rumore, esigere riforme che stravolgano tutto in maniera sconvolgente e crei persino l’idea che esse siano ormai inevitabili. Non le supporterà apertamente, ma in maniera sufficientemente chiara. Parlerà in maniera generale della necessità di “non giudicare”, e loro riempiranno i Suoi slogan col contenuto desiderato. Lei elogerà questo o quell’altro Cardinale che stia dalla loro parte, ma non in maniera eccessiva: si manterrà al margine.
- Si aspetti un’inevitabile reazione e un’immane resistenza. Permetta ai due campi opposti di combattere uno contro l’altro col coltello tra i denti, invitando nel frattempo entrambi i contendenti alla “tolleranza”, al “dialogo” e, ovviamente, alla “carità”. A questo punto, entrambe le fazioni avranno una pari dignità. Non si tratta più di discriminare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, Lei suggerirà piuttosto di imparare ad avere misericordia in questi nostri tempi così pieni di novità in cui sono apparsi fenomeni sconosciuti all’umanità di un tempo, come per esempio mogli un po’ puttane, mariti sporcaccioni, matrimoni a pezzi e concubine pubbliche. Se i Cardinali Le si rivolteranno contro, Lei userà i Vescovi – molto più numerosi, giovani e affamati – per far sì che le cose vadano nel modo che Lei desidera. Ma non è una cosa che interessa a Lei, bensì allo “Spirito”. Lei parlerà in continuazione dello “Spirito”, perché, come il prezzemolo, lo “Spirito” può essere infilato dappertutto.
- Alla fine, interverrà con una soluzione che, pur negando ai
riformatori i cambiamenti assurdi che hanno fatto finta di esigere,
concederà loro molto di più di quanto sarebbe stato possibile se quelle
richieste assurde e irrealistiche non fossero state fatte per prime. Lei
avrà ascoltato tutti, avrà ascoltato l’appello d’aiuto rivoltoLe a
proposito della necessità di riforme. Potrà sentire lo “Spirito” che
agisce. Le riforme del Concilio Vaticano II devono essere continuate.
Viviamo oggi nell’èra della misericordia.
A questo punto, Lei avrà messo nelle mani dei suoi amici molto di più di quanto potessero sognare e sarà presentato dai Suoi utili idioti – un Papa ne ha sempre in abbondanza – come un Papa misericordioso e conservatore che traghetta saggiamente la Chiesa in tempi difficili. Una massa sterminata di blogger incenserà la Sua mano delicata e pastorale, e la stampa cattolica comincerà a preparare i fedeli per la Sua suppostamente ormai inevitabile canonizzazione. - Segue la fase di consolidamento, la terapia di mantenimento, ma
anche il tempo della raccolta. Il mondo gioirà. Lei ha partorito di
nuovo. La stampa secolare metterà l’accento su tutto quel che Lei starà
demolendo… ehm… modernizzando, sul modo in cui la Chiesa comprende se
stessa. Trasmetterà ai suoi lettori il chiaro messaggio secondo cui la
Chiesa ha sempre sbagliato e Lei lo ha finalmente capito; affermerà che
Lei sta distruggendo tutto quel che può essere distrutto considerando i
limiti inerenti alla Sua posizione e che, nonostante Lei sia Papa, si
trova dalla loro parte. A volte la criticheranno ancóra debolmente – per
esempio, per il fatto di non praticare apertamente la sodomia – ma
questo Le sarà comunque utile perché a questo punto ogni critica offrirà
ai suoi lecchini il destro per gridare al mondo quanto è ortodosso Lei.
“Forse il Papa non è cattolico?”, chiederanno col sorriso sulle labbra.
È una questione di affari, gente. Cos’avete da osservare? Come direbbe
un poliziotto italiano: circolare, circolare!
A questo punto la Sua vittoria sarà quasi totale. È vero che una minoranza di guastafeste continuerà a criticarLa. Lo faranno ad alta voce e insistentemente, finché Lei vivrà. Useranno parole rudi. Ma Lei sarà preparato. Manderà loro la Sua armata di lecchini e Lei parlerà in continuazione di gente “che giudica”, di “ipocriti”, di “neo-pelagiani”. Li denigrerà e insulterà in tutti i modi possibili e immaginabili, ripetendo tuttavia incessantemente che non bisogna giudicare il prossimo. Non saranno mai distrutti, ma non potranno nemmeno intralciarLa, per lo meno finché le cose andranno secondo i piani. Infatti, Lei cercherà di utilizzarli per presentare se stesso come la vittima innocente di pregiudizi, come l’uomo della misericordia criticato da un “popolo della legge” che è bidimensionale come un santino.
Caro lettore e pessimo Papa, mentre Le sto scrivendo Lei si trova al
punto 2, e tutto sta andando secondo i piani. Il punto 3 sarà uno shock
tremendo per i cattolici, ma Le gioverà moltissimo. Il punto 4 sarà il
più difficile per la Sua persona. Il punto 5 potrà rappresentare una
sfida ma, visti i tempi, sarà perfettamente fattibile.
In ogni momento, poi, Lei sarà comunque libero di fare marcia indietro
se si accorgerà che il gioco starà diventando troppo pericoloso. Sarà
lei che deciderà quando aprire il fuoco, quando ritrattare pubblicamente
e mandare messaggi in codice o quando rimettere il piede
sull’acceleratore. Alla fin fine, nulla Le verrà attribuito
direttamente, e quando si arriverà alla resa dei conti, sembrerà solo
che Lei stia reagendo, saggiamente e pastoralmente, a circostanze
esterne, dando ascolto allo Spirito.
Quindi non si preoccupi. Lasci che la gente combatta la battaglia per
Lei e rimanga tranquillo: baci i bambini, abbracci gli invalidi, stia
vicino alle telecamere e prepari il terreno.
Non ci sono svantaggi per Lei: ne uscirà comunque vincitore.
Il mondo è così pazzo…
Mundabor
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