Dalla visita di Papa Francesco in Terra Santa, proprio nelle zone dove ora sembra che la violenza abbia campo libero, è trascorso un mese e mezzo; anche meno dall’«invocazione per la pace» nei Giardini Vaticani l’8 giugno, protagonisti i leader palestinese Abu Mazen e israeliano, l’ormai ex presidente Shimon Peres.
Quelle immagini e quelle parole, rilette avendo davanti agli occhi le scene di fuoco e di sangue di questi giorni, sembra appartengano a un passato remoto. È stata dunque solo un’illusione? No, rispondono in coro tre testimoni diretti degli eventi di quei giorni. Interpellati da Avvenire, padre Davide Nehaus (gesuita, vicario del Patriarcato latino di Gerusalemme), il rabbino Abraham Skorka (amico del Papa, che ha accompagnato in Terra Santa) e il gran muftì di Betlemme Abd Al-Majeed Ata testimoniano che il seme della pace è stato gettato nel cuore dei leader, che la preghiera in Vaticano ha indicato un metodo, e che la violenza agli uomini religiosi – da qualunque parte stiano – non può che ripugnare come metodo di risoluzione delle diatribe. Neuhaus spiega con realismo che purtroppo «gli scontri convengono a tanti», Skorka sottolinea che il Papa «ha mostrato ciò che si deve fare» per uscire anche da questa drammatica situazione, mentre il muftì si dice profondamente addolorato «che le violenze avvengano nel mese di Ramadan». Le interviste e gli approfondimenti su Avvenire di domenica 13 luglio.
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/Su-Avvenire-tre-voci-per-la-pace.aspx
Fuga da Gaza, il conflitto si allarga
Blitz dei commando israeliani. In 10 mila via dalla Striscia. Soccorsi medici difficili: 172 morti. Il papa: «Fermatevi».
GUERRA
Blitz dei commando israeliani, fuga da Gaza, soccorsi difficili e nuovi lanci di razzi.
Il conflitto mediorientale si è allargato, aggravando il suo bilancio domenica 13 luglio. Sono i 172 palestinesi morti e 1.100 i feriti, di cui molte donne e bambini.
Hamas ha rivendicato ancora missili su Israele, Tel Aviv compresa e fino ad Haifa, all'estremo Nord del Paese.
RIFUGIATI NEI CENTRI ONU. Nella zona Nord della Striscia la gente ha abbandonato con ogni mezzo le case prima dei nuovi bombardamenti annunciati da Israele.
Circa 10 mila persone si sono rifugiate nei centri accoglienza dell'Onu, lasciando una spettrale Beit Lahya da dove, secondo Israele, arriva un buon numero di razzi.
COMMANDO SHAYETET 13. A poco distanza da questo abitato, nella notte tra il 12 e il 13 luglio è avvenuta la prima invasione via terra - e il primo contatto diretto con Hamas - degli israeliani, entrati per neutralizzare lanciatori di razzi.
A Sudanya, sulla costa Nord della Striscia, i commando dell'unità d'elite della marina 'Shayetet 13' sono entrati in azione entrando in contatto con i miliziani della Brigate Ezzedin al-Qassam (ala militare di Hamas).
Quattro soldati sono stati leggermente feriti, ma l'operazione - ha detto il portavoce - è riuscita.
Hamas, dall'altra parte, sostiene invece di aver sventato la missione.
RAID SENZA SOSTA. I raid dell'aviazione israeliana si sono susseguiti quasi senza sosta. Secondo il portavoce militare sono state colpite 1320 strutture «del terrore». Su Israele, nel frattempo, i razzi caduti solo il 13 luglio sono stati più di 70 ai quali vanno aggiunti i 12 intercettati dall'Irone Dome (per un totale di oltre 700 in una settimana).
La difesa anti-missili di Israele è diventata protagonista di questa guerra, asimmetrica nel numero delle vittime proprio grazie alla capacità della 'Cupola di ferro' d'impedire ai razzi di Hamas di colpire i centri abitati.
Il conflitto mediorientale si è allargato, aggravando il suo bilancio domenica 13 luglio. Sono i 172 palestinesi morti e 1.100 i feriti, di cui molte donne e bambini.
Hamas ha rivendicato ancora missili su Israele, Tel Aviv compresa e fino ad Haifa, all'estremo Nord del Paese.
RIFUGIATI NEI CENTRI ONU. Nella zona Nord della Striscia la gente ha abbandonato con ogni mezzo le case prima dei nuovi bombardamenti annunciati da Israele.
Circa 10 mila persone si sono rifugiate nei centri accoglienza dell'Onu, lasciando una spettrale Beit Lahya da dove, secondo Israele, arriva un buon numero di razzi.
COMMANDO SHAYETET 13. A poco distanza da questo abitato, nella notte tra il 12 e il 13 luglio è avvenuta la prima invasione via terra - e il primo contatto diretto con Hamas - degli israeliani, entrati per neutralizzare lanciatori di razzi.
A Sudanya, sulla costa Nord della Striscia, i commando dell'unità d'elite della marina 'Shayetet 13' sono entrati in azione entrando in contatto con i miliziani della Brigate Ezzedin al-Qassam (ala militare di Hamas).
Quattro soldati sono stati leggermente feriti, ma l'operazione - ha detto il portavoce - è riuscita.
Hamas, dall'altra parte, sostiene invece di aver sventato la missione.
RAID SENZA SOSTA. I raid dell'aviazione israeliana si sono susseguiti quasi senza sosta. Secondo il portavoce militare sono state colpite 1320 strutture «del terrore». Su Israele, nel frattempo, i razzi caduti solo il 13 luglio sono stati più di 70 ai quali vanno aggiunti i 12 intercettati dall'Irone Dome (per un totale di oltre 700 in una settimana).
La difesa anti-missili di Israele è diventata protagonista di questa guerra, asimmetrica nel numero delle vittime proprio grazie alla capacità della 'Cupola di ferro' d'impedire ai razzi di Hamas di colpire i centri abitati.
Papa Francesco: «Interrompere le ostilità»
Intanto la comunità internazionale ha accelerato gli sforzi per un cessate il fuoco e papa Francesco ha rivolto un appello accorato a interrompere le ostilità.
Il segretario di Stato John Kerry ha avvisato da Vienna, via telefono, il premier Benyamin Netanyahu che gli Usa sono pronti «a facilitare una tregua» e a favorire «un ritorno all'accordo di cessate il fuoco del 2012», assicurando al contempo «il suo impegno con i leader della regione per fermare il lancio di razzi» contro Israele.
NETANYAHU FA IL DURO. Una posizione che sembra andare incontro al concetto di 'calma in cambio di calma' evocato da Netanyahu prima della crisi, anche se il premier è sembrato insistere sulla linea dura ammonendo che «l'operazione Margine Protettivo potrà richiedere tempi lunghi».
Ha incalzato: «Continueremo a operare con forza in modo da riportare la quiete».
RENZI: «STOP AGLI ESTREMISTI». Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini ha sottolineato che «serve una tregua immediata». Il premier Matteo Renzi ha del resto rimarcato che occorre «fermare gli estremisti» per avvicinare una soluzione che garantisca a un tempo «la sicurezza d'Israele» e «il diritto alla patria del popolo palestinese».
ABU MAZEN CHIAMA L'ONU. Il presidente Abu Mazen ha chiesto tuttavia all'Onu di mettere la «Palestina sotto la sua protezione», denunciando la portata dell'azione militare israeliana sulla Striscia di Gaza
Il segretario di Stato John Kerry ha avvisato da Vienna, via telefono, il premier Benyamin Netanyahu che gli Usa sono pronti «a facilitare una tregua» e a favorire «un ritorno all'accordo di cessate il fuoco del 2012», assicurando al contempo «il suo impegno con i leader della regione per fermare il lancio di razzi» contro Israele.
NETANYAHU FA IL DURO. Una posizione che sembra andare incontro al concetto di 'calma in cambio di calma' evocato da Netanyahu prima della crisi, anche se il premier è sembrato insistere sulla linea dura ammonendo che «l'operazione Margine Protettivo potrà richiedere tempi lunghi».
Ha incalzato: «Continueremo a operare con forza in modo da riportare la quiete».
RENZI: «STOP AGLI ESTREMISTI». Il ministro degli Esteri italiano Federica Mogherini ha sottolineato che «serve una tregua immediata». Il premier Matteo Renzi ha del resto rimarcato che occorre «fermare gli estremisti» per avvicinare una soluzione che garantisca a un tempo «la sicurezza d'Israele» e «il diritto alla patria del popolo palestinese».
ABU MAZEN CHIAMA L'ONU. Il presidente Abu Mazen ha chiesto tuttavia all'Onu di mettere la «Palestina sotto la sua protezione», denunciando la portata dell'azione militare israeliana sulla Striscia di Gaza
Gaza, nuovi raid nella notte: 172 morti e oltre mille feriti
Sono 17 mila i palestinesi che hanno abbandonato le proprie case. Oggi riunione d'emergenza della Lega Araba al Cairo.
di Redazione |
Migliaia di famiglie palestinesi hanno abbandonato le proprie abitazioni (Foto Ap)
Israele ha effettuato nuovi raid sulla striscia di Gaza nel settimo giorno dall'avvio della 'Operazione confine protettivo', nonostante l'appello del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, affinché venissero adottate "misure immediate per porre fine ai combattimenti". Oggi, secondo l'agenzia di stampa Dpa, sono già 40 gli obiettivi colpiti. Venti razzi sono stati lanciati dal territorio palestinese contro Israele. Il bilancio dell'operazione israeliana, stando al ministero della Salute di Gaza, è di 172 morti e oltre 1.200 feriti. Tra le vittime, secondo i palestinesi, ci sono molti civili, donne e bambini compresi.
ARTICOLI CORRELATI A Gaza 100 morti mentre Hamas minaccia "mesi di guerra" Finché Hamas è un interlocutore, Israele sarà sotto attacco da Gaza I disperati del mezzo oriente Israele, prima offensiva via terra a GazaSarebbero almeno 17 mila i palestinesi di Gaza che sono stati costretti ad abbandonare le loro case nel nord della Striscia e che hanno trovato rifugio presso le strutture delle Nazioni Unite. Per oggi è prevista una riunione d'emergenza della Lega Araba al Cairo dedicata all'offensiva israeliana contro la Striscia di Gaza.
Intanto, un palestinese è stato ucciso dall'esercito di Tsahal in scontri avvenuti a sud di Hebron. Lo hanno riferito alla stampa i suoi famigliari. La vittima era un giovane di una ventina d'anni, identificato come Ahmed Badarin. Secondo i suoi parenti, il giovane è stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco vicino al-Samua, proprio nella parte estrema meridionale della Cisgiordania, ed è morto più tardi in ospedale per le ferite riportate. Nella notte l'esercito aveva avviato la prima massiccia operazione di terra come ritorsione per il lancio di razzi da parte di Hamas: dalle prime indicazioni sembra che i militari puntassero a un'abitazione a Hebron.
La Stampa 14.7.14
Il medico norvegese: il metallo rovente fa stragi
“Amputazioni gravissime. Sono le bombe dei droni”
di M. Mo.
Nell’ospedale Al-Shifa di Gaza è un chirurgo di Oslo a curare i feriti più gravi causati dai bombardamenti israeliani. Erik Fosse è arrivato venerdì dalla Norvegia «grazie a un visto israeliano della durata di sei mesi». Lo incontriamo durante una sosta fra gli interventi che esegue nelle sale operatorie sotterranee. Camice verde, scarpe bianche comode e nessun cellulare, Fosse esordisce affermando «sono qui da pochi giorni ma posso già fare delle osservazioni sulle ferite più frequenti che mi sono trovato ad affrontare».
Di che ferite di tratta?
«La maggior parte delle persone ricoverate arrivano con ferite molto gravi alle gambe ed alla parte bassa del corpo. Sono ferite vistose e molto serie».
Da che cosa sono provocate?
«Dalle bombe lanciate dai droni israeliani. Sono ordigni molto efficienti, come il sito Internet chi li produce afferma con un certo orgoglio, ma causano queste gravi conseguenze».
Ci spieghi queste conseguenze...
«Le bombe dei droni mirano a uccidere una, o al massimo due persone. L’esplosione è infatti limitata ma dopo aver investito l’obiettivo le bombe toccano terra e sprigionano del metallo fuso che al contatto con il terreno rimbalza verso l’alto, causando ferite molto gravi, che assomigliano a grandi tagli».
In che maniera le curate?
«Non è facile curarle perché questo genere di ferite causa spesso delle amputazioni. Per questo le persone immediatamente vicino alle vittime designate, che in genere sono i suoi famigliari, arrivano da noi menomate, con arti inferiori o genitali mancanti. Solo in due casi siamo riusciti a salvare la vita a questi poveretti, che spesso sono donne e bambini, e li abbiamo trasferiti in Giordania per consentire loro di sottoporsi ad ulteriori cure mediche».
Perché è venuto a Gaza?
«Perché ci ero già stato, comprendo la grande situazione di sofferenza e difficoltà dei medici palestinesi e ritengo giusto aiutarli. E credo sia anche giusto far sapere all’opinione pubblica che i droni israeliani, e i missili che lanciano, non sono solamente armi chirurgiche ma anche armamenti anti-persone che dovrebbero essere vietati o almeno regolamentati». [m. mo.]
http://spogli.blogspot.it/
BOMBE CANCEROGENE SU GAZA
Il medico norvegese: il metallo rovente fa stragi
“Amputazioni gravissime. Sono le bombe dei droni”
di M. Mo.
Nell’ospedale Al-Shifa di Gaza è un chirurgo di Oslo a curare i feriti più gravi causati dai bombardamenti israeliani. Erik Fosse è arrivato venerdì dalla Norvegia «grazie a un visto israeliano della durata di sei mesi». Lo incontriamo durante una sosta fra gli interventi che esegue nelle sale operatorie sotterranee. Camice verde, scarpe bianche comode e nessun cellulare, Fosse esordisce affermando «sono qui da pochi giorni ma posso già fare delle osservazioni sulle ferite più frequenti che mi sono trovato ad affrontare».
Di che ferite di tratta?
«La maggior parte delle persone ricoverate arrivano con ferite molto gravi alle gambe ed alla parte bassa del corpo. Sono ferite vistose e molto serie».
Da che cosa sono provocate?
«Dalle bombe lanciate dai droni israeliani. Sono ordigni molto efficienti, come il sito Internet chi li produce afferma con un certo orgoglio, ma causano queste gravi conseguenze».
Ci spieghi queste conseguenze...
«Le bombe dei droni mirano a uccidere una, o al massimo due persone. L’esplosione è infatti limitata ma dopo aver investito l’obiettivo le bombe toccano terra e sprigionano del metallo fuso che al contatto con il terreno rimbalza verso l’alto, causando ferite molto gravi, che assomigliano a grandi tagli».
In che maniera le curate?
«Non è facile curarle perché questo genere di ferite causa spesso delle amputazioni. Per questo le persone immediatamente vicino alle vittime designate, che in genere sono i suoi famigliari, arrivano da noi menomate, con arti inferiori o genitali mancanti. Solo in due casi siamo riusciti a salvare la vita a questi poveretti, che spesso sono donne e bambini, e li abbiamo trasferiti in Giordania per consentire loro di sottoporsi ad ulteriori cure mediche».
Perché è venuto a Gaza?
«Perché ci ero già stato, comprendo la grande situazione di sofferenza e difficoltà dei medici palestinesi e ritengo giusto aiutarli. E credo sia anche giusto far sapere all’opinione pubblica che i droni israeliani, e i missili che lanciano, non sono solamente armi chirurgiche ma anche armamenti anti-persone che dovrebbero essere vietati o almeno regolamentati». [m. mo.]
http://spogli.blogspot.it/
BOMBE CANCEROGENE SU GAZA
FONTE: PRESSTV.COM
Un medico norvegese nella Striscia di Gaza assediata ha fortemente criticato Israele per l'utilizzo di bombe cancerogene contro i civili palestinesi.
Il Dr. Erik Fosse ha dichiaratao a Press TV che la maggior parte dei pazienti ricoverati a Gaza sono civili feriti in attacchi contro le loro case e circa il trenta per cento di loro sono bambini.
L’Esplosivo denso a metallo inerte, noto come DIME, è un dispositivo esplosivo sviluppato per ridurre al minimo i danni collaterali in guerra.
Il Dr. Erik Fosse ha dichiaratao a Press TV che la maggior parte dei pazienti ricoverati a Gaza sono civili feriti in attacchi contro le loro case e circa il trenta per cento di loro sono bambini.
L’Esplosivo denso a metallo inerte, noto come DIME, è un dispositivo esplosivo sviluppato per ridurre al minimo i danni collaterali in guerra.
Gli esperti dicono che ha un relativo piccolo ma efficace raggio d'azione che causa forti effetti biologici su coloro che sono colpiti dalle micro-schegge della bomba.
Il Dr Fosse, capo reparto di un ospedale universitario di Oslo, dice che qualche palestinese nella enclave assediata è stato ferito da un nuovo tipo di arma che anche i medici con precedenti esperienze in zone di guerra non conoscono.
Durante le incursioni precedenti nella zona assediata Israele ha usato anche uranio impoverito e fosforo bianco,
Questo che si presenta per il sesto giorno consecutivo è Israele che continua a martellare la Striscia di Gaza . Gli ultimi raid aerei israeliani hanno ucciso almeno 32 palestinesi nel territorio sotto assedio.
Fonti palestinesi dicono che i caccia israeliani hanno colpito quasi 200 obiettivi nelle ultime 24 ore.
Almeno 167 persone hanno perso la vita e più di 1100 feriti a Gaza da Martedì, quando gli attacchi israeliani sono iniziati.
Le persone hanno tenuto un funerale a Gaza per i palestinesi che sono stati uccisi negli attacchi israeliani nell'enclave costiera. I partecipanti al funerale condannato il sostegno degli Stati Uniti a Israele.
Fonte: presstv.com
Link: http://presstv.com/detail/2014/07/13/371162/israel-drops-cancerinducing-bombs-on-gaza/
13.07.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura della redazione
Il Dr Fosse, capo reparto di un ospedale universitario di Oslo, dice che qualche palestinese nella enclave assediata è stato ferito da un nuovo tipo di arma che anche i medici con precedenti esperienze in zone di guerra non conoscono.
Durante le incursioni precedenti nella zona assediata Israele ha usato anche uranio impoverito e fosforo bianco,
Questo che si presenta per il sesto giorno consecutivo è Israele che continua a martellare la Striscia di Gaza . Gli ultimi raid aerei israeliani hanno ucciso almeno 32 palestinesi nel territorio sotto assedio.
Fonti palestinesi dicono che i caccia israeliani hanno colpito quasi 200 obiettivi nelle ultime 24 ore.
Almeno 167 persone hanno perso la vita e più di 1100 feriti a Gaza da Martedì, quando gli attacchi israeliani sono iniziati.
Le persone hanno tenuto un funerale a Gaza per i palestinesi che sono stati uccisi negli attacchi israeliani nell'enclave costiera. I partecipanti al funerale condannato il sostegno degli Stati Uniti a Israele.
Fonte: presstv.com
Link: http://presstv.com/detail/2014/07/13/371162/israel-drops-cancerinducing-bombs-on-gaza/
13.07.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura della redazione
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13640
UN GENOCIDIO DISINVOLTO
FONTE: NOREPORTER.COM
Israele continua a praticare il genocidio dei palestinesi. Non importa più a nessuno. han fatto un ottimo lavoro, con l'aiuto degli integralisti e delle potenze regionali, hanno sottomesso la causa palestinese ad espansionismi religiosi e/o di potenza e smantellato tutte le forze nazionali e sociali che la difendevano.
Oggi, dopo le mosse di Obama e le nuove relazioni regionali nell'insegna della logica di Yalta han fatto più che mai di una popolazione occupata carne da macello. Possono morire tutti: donne, vecchi, bambini, noi c'interesseremo solo di chi ha ucciso Yara. O, i più impegnati, di tifare pro o contro Putin che nemmeno sa che esistiamo.
A seguito: "Il castigo perenne" (Eduardo Galeano, ilmanifesto.it);
Fonte: www.noreporter.org
Link: http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=21714:un-genocidio-disinvolto&catid=6:conflitti&Itemid=16
12.07.2014
IL CASTIGO PERENNE
Dal 1948 i palestinesi vivono condannati a un’umiliazione perenne. Non possono neanche respirare senza avere il permesso. Hanno perso la patria, la terra, l’acqua, la libertà, tutto. Tantomeno hanno diritto a eleggere i propri governanti. Quando votano quelli che non devono votare, vengono castigati. Gaza adesso viene castigata. L’hanno trasformata in una trappola senza uscita, da quando Hamas ha vinto in modo trasparente le elezioni del 2006. Qualcosa di simile è successo nel 1932, quando il Partito comunista ha trionfato nelle elezioni in Salvador.
Affogati nel sangue, i salvadoregni hanno espiato la loro cattiva condotta e da allora hanno vissuto sottomessi alle dittature militari. La democrazia è un lusso che non tutti meritano. Sono figli dell’impotenza i razzi che i militanti di Hamas, rinchiusi a Gaza, sparano con puntigliosa imperizia sulle terre che erano palestinesi e che sono state usurpate dall’occupazione israeliana.
E la disperazione, al limite della follia suicida, è la madre delle bravate che negano il diritto all’esistenza di Israele, grida senza nessuna efficacia, mentre l’efficacissima guerra di sterminio sta negando, da molti anni, il diritto all’esistenza della Palestina.
E di Palestina ne rimane poca.
Passo dopo passo, Israele la sta cancellando dalle mappe.
I coloni invadono, e intanto i soldati correggono la frontiera.
Le pallottole consacrano lo spoglio dei resti, per legittima difesa.
Non c’è guerra di aggressione che non dica di essere per difesa. Hitler invase la Polonia per evitare che la Polonia invadesse la Germania.
Eduardo Galeano
Fonte: http://ilmanifesto.info
Link: http://ilmanifesto.info/il-castigo-perenne/
12.07.2014
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13637
UN GENOCIDIO DISINVOLTO
FONTE: NOREPORTER.COM
Israele continua a praticare il genocidio dei palestinesi. Non importa più a nessuno. han fatto un ottimo lavoro, con l'aiuto degli integralisti e delle potenze regionali, hanno sottomesso la causa palestinese ad espansionismi religiosi e/o di potenza e smantellato tutte le forze nazionali e sociali che la difendevano.
Oggi, dopo le mosse di Obama e le nuove relazioni regionali nell'insegna della logica di Yalta han fatto più che mai di una popolazione occupata carne da macello. Possono morire tutti: donne, vecchi, bambini, noi c'interesseremo solo di chi ha ucciso Yara. O, i più impegnati, di tifare pro o contro Putin che nemmeno sa che esistiamo.
A seguito: "Il castigo perenne" (Eduardo Galeano, ilmanifesto.it);
Fonte: www.noreporter.org
Link: http://www.noreporter.org/index.php?option=com_content&view=article&id=21714:un-genocidio-disinvolto&catid=6:conflitti&Itemid=16
12.07.2014
IL CASTIGO PERENNE
Dal 1948 i palestinesi vivono condannati a un’umiliazione perenne. Non possono neanche respirare senza avere il permesso. Hanno perso la patria, la terra, l’acqua, la libertà, tutto. Tantomeno hanno diritto a eleggere i propri governanti. Quando votano quelli che non devono votare, vengono castigati. Gaza adesso viene castigata. L’hanno trasformata in una trappola senza uscita, da quando Hamas ha vinto in modo trasparente le elezioni del 2006. Qualcosa di simile è successo nel 1932, quando il Partito comunista ha trionfato nelle elezioni in Salvador.
Affogati nel sangue, i salvadoregni hanno espiato la loro cattiva condotta e da allora hanno vissuto sottomessi alle dittature militari. La democrazia è un lusso che non tutti meritano. Sono figli dell’impotenza i razzi che i militanti di Hamas, rinchiusi a Gaza, sparano con puntigliosa imperizia sulle terre che erano palestinesi e che sono state usurpate dall’occupazione israeliana.
E la disperazione, al limite della follia suicida, è la madre delle bravate che negano il diritto all’esistenza di Israele, grida senza nessuna efficacia, mentre l’efficacissima guerra di sterminio sta negando, da molti anni, il diritto all’esistenza della Palestina.
E di Palestina ne rimane poca.
Passo dopo passo, Israele la sta cancellando dalle mappe.
I coloni invadono, e intanto i soldati correggono la frontiera.
Le pallottole consacrano lo spoglio dei resti, per legittima difesa.
Non c’è guerra di aggressione che non dica di essere per difesa. Hitler invase la Polonia per evitare che la Polonia invadesse la Germania.
Eduardo Galeano
Fonte: http://ilmanifesto.info
Link: http://ilmanifesto.info/il-castigo-perenne/
12.07.2014
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=13637
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