di Una Lettrice
Cari amici,
ho letto con stupore e anche con indignazione la brutta novità della Notificazione di Mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano.
Ho pensato di dovervi scrivere per sottoporvi alcune domande che in me sono sorte spontanee, leggendo e riflettendo.
Innanzi tutto, la stranezza della coincidenza tra la sede del vescovo e la sede della Fraternità in Italia. È dal 1974 che la sede italiana della Fraternità è ad Albano, e mai si era verificato un attacco così dirompente della Chiesa locale contro la Fraternità.
Questo fa pensare che si tratti di un atto quasi ufficiale, che assomiglia tanto al noto ritiro del riconoscimento canonico decretato nel 1975 dal locale vescovo svizzero, atto che diede inizio “formale” alla persecuzione della Fraternità.
La domanda è: È possibile supporre che come Paolo VI si servì allora del vescovo locale, così oggi Francesco si serva di un altro vescovo locale per perseguitare la Fraternità?
Altra coincidenza. Mons. Semeraro è il Segretario del Consiglio dei Cardinali per l’aiuto al Santo Padre nel governo della Chiesa Universale.
La domanda è: È possibile che questa Notificazione non sia stata compilata ad Albano, ma direttamente a Roma dal suddetto Consiglio, con l’avallo, se non sotto dettatura, di Francesco?
Altra coincidenza: Questa Notificazione compare esattamente 21 giorni dopo l’incontro fra il Cardinale Müller e Mons. Fellay, e quasi in contemporanea con l’intervista rilasciata da Mons. Pozzo, guarda caso ad un giornale cattolico francese.
La domanda è: È possibile che questa Notificazione possa essere funzionale per indurre la Fraternità a decidersi per un qualsiasi accordo, pena il rinnovo della scomunica e comunque di una pesante persecuzione?
Secondo voi, è fuori luogo pensare che si tratti di una manovra preordinata, che annuncia un’operazione in grande stile in grado di mettere la Fraternità con le spalle al muro? Ed è esagerato pensare che in questo modo si vogliano neutralizzare le persistenti resistenze in seno alla Fraternità?
Voi che ne dite?Giovanna Albanese
Cara Giovanna,
Le rispondiamo con una nota frase del divo Giulio, grande conoscitore dei corridoi vaticani: A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!
Dal punto di vista formale, che abbia scritto il Vescovo di Albano oppure la lettera sia uscita dal vaticano, denota che dietro ci sono dei somari, che non sapendo leggere e scrivere scalciano per dare fastidio e creare confusione oltre che intimidire. Probabilmente hanno paura di tutti quelli che partecipano alla messa di sempre perchè i fedeli aumentano e potrebbe a lungo termine crearsi una situazione che nei sacri palazzi non gestirebbero più equivalente anche ad uno scisma. Non è più come un tempo: i fedeli s'informano, le notizie arrivano più velocemente...per me hanno paura di tutti quelli che si avvicinano alla messa antica, delle conversioni, delle vocazioni religiose. Da questi somari libera nos Domine! E non smettiamo di pregare per loro!
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