ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 29 ottobre 2014

A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!

 Quesiti irriverenti ma molto pertinenti
di Una Lettrice

Cari amici,
ho letto con stupore e anche con indignazione la brutta novità della Notificazione di Mons. Marcello Semeraro, vescovo della diocesi di Albano.

Ho pensato di dovervi scrivere per sottoporvi alcune domande che in me sono sorte spontanee, leggendo e riflettendo.

Innanzi tutto, la stranezza della coincidenza tra la sede del vescovo e la sede della Fraternità in Italia. È dal 1974 che la sede italiana della Fraternità è ad Albano, e mai si era verificato un attacco così dirompente della Chiesa locale contro la Fraternità.
Questo fa pensare che si tratti di un atto quasi ufficiale, che assomiglia tanto al noto ritiro del riconoscimento canonico decretato nel 1975 dal locale vescovo svizzero, atto che diede inizio “formale” alla persecuzione della Fraternità.
La domanda è: È possibile supporre che come Paolo VI si servì allora del vescovo locale, così oggi Francesco si serva di un altro vescovo locale per perseguitare la Fraternità?


Altra coincidenza. Mons. Semeraro è il Segretario del Consiglio dei Cardinali per l’aiuto al Santo Padre nel governo della Chiesa Universale.
La domanda è: È possibile che questa Notificazione non sia stata compilata ad Albano, ma direttamente a Roma dal suddetto Consiglio, con l’avallo, se non sotto dettatura, di Francesco?

Altra coincidenza: Questa Notificazione compare esattamente 21 giorni dopo l’incontro fra il Cardinale Müller e Mons. Fellay, e quasi in contemporanea con l’intervista rilasciata da Mons. Pozzo, guarda caso ad un giornale cattolico francese.
La domanda è: È possibile che questa Notificazione possa essere funzionale per indurre la Fraternità a decidersi per un qualsiasi accordo, pena il rinnovo della scomunica e comunque di una pesante persecuzione?

Secondo voi, è fuori luogo pensare che si tratti di una manovra preordinata, che annuncia un’operazione in grande stile in grado di mettere la Fraternità con le spalle al muro? Ed è esagerato pensare che in questo modo si vogliano neutralizzare le persistenti resistenze in seno alla Fraternità?

Voi che ne dite?Giovanna Albanese

Cara Giovanna,
Le rispondiamo con una nota frase del divo Giulio, grande conoscitore dei corridoi vaticani: A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca!

 La Pontificia Commissione “Ecclesia Dei” afferma e ribadisce che, assistendo alle SS. Messe celebrate dai sacerdoti della Fraternità Sacerdotale San Pio X, si assolve il precetto domenicale.


Pontificia Commissione Ecclesia Dei

18 gennaio 2003

[…] 
I punti 1 e 3 della nostra lettera del 27 settembre 2002 sono riportaticon esattezza. 
La prima domanda era: “posso assolvere il mio obbligo domenicale assistendo ad una messa della S. Pio X”, e la nostra risposta era: 
1. In senso stretto potete assolvere al vostro obbligo domenicale assistendo ad una messa celebrata da un prete della Fraternità San Pio X.

La sua seconda domanda era: “commetto peccato assistendo ad una messa della San Pio X”, e noi abbiamo risposto dicendo: 
2. Vi abbiamo già detto che non possiamo raccomandarvi di assistere ad una tale messa, e vi abbiamo spiegato il perché. Se, assistendo a questa messa, la vostra ragione principale sarebbe di manifestare il vostro desiderio di separarvi dalla comunione col Pontefice romano e con quelli che sono in comunione con lui, si tratterebbe di un peccato. Se la vostra intenzione consiste semplicemente nel partecipare ad una messa detta col Messale del 1962, non si tratta di peccato.

La sua terza domanda era: “è un peccato se contribuisco alla colletta domenicale in una messa della San Pio X”, ed abbiamo risposto: 
3 Sembrerebbe che un modesto contributo alla colletta della messa possa essere giustificato.


[…]

Mons. Camille Perl


Questa lettera è stata scritta, a titolo di chiarificazione, in seguito al fatto che furono pubblicati in America (dalla rivista The Remnant), stralci della lettera (del 27 settembre 2002) con la quale la Pontificia Commissione aveva risposto ad un fedele che poneva dei quesiti. 
Con questa nuova lettera, Mons Perl chiarisce alcuni punti, qui non riportati, e ribadisce quelli che invece riportiamo qui. 

Pontificia Commissione Ecclesia Dei

5 settembre 2005

[…] 
Sull’argomento esposto (che Lei assiste regolarmente alla Messa domenicale in una cappella della Fraternità San Pio X) si può dire solo questo: i fedeli che assistono alle Messe della detta Fraternità non sono scomunicati, come non lo sono nemmeno i sacerdoti che celebrano, che invece sono sospesi. Questo perché sarebbe difficile spiegare tale esclusione per questo solo motivo, dal momento che si cerca di reintegrare questa Fraternità nella piena comunione della Chiesa.

[…]

Mons. Camille Perl


Nel testo sembra poco chiaro il passo “Questo perché sarebbe difficile spiegare tale esclusione per questo solo motivo” 
Il fatto è che il fedele che si rivolgeva alla Pontificia Commissione, lamentava la sua esclusione dalla ScholaSaint Grégoire (che cura in Francia la diffusione del canto gregoriano). Nel testo si fa riferimento, quindi, a tale esclusione, motivata dalla Schola col fatto che egli assistesse regolarmente alle Messe nelle cappelle della Fraternità San Pio X.

1 commento:

  1. Dal punto di vista formale, che abbia scritto il Vescovo di Albano oppure la lettera sia uscita dal vaticano, denota che dietro ci sono dei somari, che non sapendo leggere e scrivere scalciano per dare fastidio e creare confusione oltre che intimidire. Probabilmente hanno paura di tutti quelli che partecipano alla messa di sempre perchè i fedeli aumentano e potrebbe a lungo termine crearsi una situazione che nei sacri palazzi non gestirebbero più equivalente anche ad uno scisma. Non è più come un tempo: i fedeli s'informano, le notizie arrivano più velocemente...per me hanno paura di tutti quelli che si avvicinano alla messa antica, delle conversioni, delle vocazioni religiose. Da questi somari libera nos Domine! E non smettiamo di pregare per loro!

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