WOJTYLA: CHIESTO IL 'CULTO UNIVERSALE', COME PER I SANTI

di Martino Mora

Con la canonizzazione di Giovanni Paolo II e quella di Giovanni XXIII,  siamo ad una svolta di importanza storica per la Chiesa cattolica, come lo furono in tempi relativamente recenti certe giornate del Concilio Vaticano II o la grande riunione deistica di Assisi 1986. E’ un’altra tappa dell’autodemolizione della Chiesa cattolica e quindi della nostra civiltà, perché da oggi sarà ancora più difficile uscire dalla spirale perversa dell’autosecolarizzazione della Chiesa, iniziata  dal Concilio Vaticano II e poi proseguita progressivamente nei decenni successivi. Si tratta quindi di una giornata di assoluta importanza storica, ma anche veramente tragica, nell’implicita volontà di chi ha voluto beatificare e canonizzare i due papi, di tagliare i ponti con la Tradizione della Chiesa, e quindi con l’essenza stessa del cattolicesimo, che è Tradizione quanto  è Scrittura, come affermarono esplicitamente il Concilio di Trento e il Concilio Vaticano I.