Gettare
una luce sui fatti di Medjuorje, dopo che è diventato nell’arco di
trentanni e più, uno dei “santuari” più frequentati dal mondo cattolico,
e dopo che mediaticamente, personaggi televisivi, illuminati sulla
“via di Damasco” ne sono diventati testimonial, è estremamente
difficoltoso cercare di ricomporre i fatti come sono realmente avvenuti.
Quello che si può tentare di fare però, è di ripercorrere i fatti
accaduti fin dall’inizio.
In un indagine di polizia, quando dopo un lunghissimo tempo si
“brancola ancora nel buio”, si ritorna sul luogo del delitto. Si
ispeziona di nuovo la scena, si cerca di ricomporre mentalmente i vari
indizi fin nei minimi particolari, i quali, durante il tempo trascorso,
possono essere stati dimenticati, deformati o sfuggiti. Per questo credo
che quasi tutti, soprattutto i pellegrini che si recano a Medjugorje,
abbiano dimenticato o non conoscano i fatti come sono realmente
accaduti. Fatti, che sono stati volontariamente o involontariamente
“contaminati”. La scena come si presentava all’origine, nessuno più la
rammenta, e se la si ricorda non gli si da nessun valore analitico per
capire la verità. E questo è male, perché solo esaminando il contesto,
le circostanze, la personalità dei “veggenti” e tutti coloro i quali li
hanno influenzati, in buona fede o no, si può intravedere qualcosa di
molto anomalo e pericoloso.
Si torna così nel lontano 1981 e precisamente il 24 di giugno.
E’ curioso come questa data, coincida casualmente con altre
date circondate da una alone di mistero. Una è la fondazione della
massoneria speculativa avvenuta nel 1717, per l’appunto il 24 di giugno.
Un’altra, piuttosto conosciuta, riguardano le feste dionisiache e
i sabba infernali al solstizio d’estate della notte di S. Giovanni. Un’
ultima, la più sconosciuta, è la data storica per la quale gli ambienti
ufologici la riconoscono come tale, a motivo del primo avvistamento di
UFO, avvenuto, così dicono, il 24 di giugno del 1947. Faccio
riferimento a questa data con cognizione di causa, in quanto, avendo
studiato per anni il fenomeno ufologico, riscontro delle anologie
incredibili; dagli avvistamenti luminosi di ogni tipo e fattura, (*) ai
contatti con alieni “bellissimi” portatori di pace amore e fratellanza.
Probabilmente queste ricorrenze non hanno niente a che fare con
Medjugorje, a meno che, questo evento, non abbia le stesse origini
fumose di quelli sopra descritti.
PAURE E PANICO NELLE PRIME VISIONI
In alcuni libri, scritti da autori anonimi che circolarono negli
anni successivi, raccontarono i fatti in modo banale e superficiale, nel
tentativo di descrivere l’avvenimento inserendolo in uno scenario di
falsa serenità. Infatti se andiamo a rileggere le deposizioni dei
“veggenti” interrogati separatamente, emergono paure e contraddizioni
che lasciano forti dubbi sull’origine soprannaturale della visione.
Mentre nei primi testi citati si cerca di dare una versione piuttosto
edulcorata ( ad esempio, volendo emulare Fatima, citano che l’allora
quindicenne Ivanka Ivankovic’, una delle due prime “veggenti”, portava
al pascolo le pecore), ebbene, nel documentatissimo libro ” La Vergine
appare a Medjugorje ?” del mariologo e accanito sostenitore della
apparizioni, Rene’ Laurentin, riporta, per diretta testimonianza degli
stessi veggenti, una descrizione dell’evento in maniera diversa, anche
se lo stesso nasconderà un po’ di imbarazzo su alcuni comportamenti
scomposti e ridicoli dei “veggenti”.
Ivanka Ivankovic insieme a Mirjana Dragicevic, mentre era a passeggio
lungo la via di Podbrdo che costeggia i piedi della collina, vede una
figura luminosa lontana e indistinta; ed esclama: “Ecco la Gospa!” (la
Madonna). Esclamazione al quanto curiosa, come se la stesse già
aspettando. La prima sensazione che ebbero, contrariamente ad una
comprensibile attrazione, fu la paura, che prese talmente il sopravvento
da ritornare in tutta fretta al villaggio. Lì incontrarono la piccola
Milka Pavlovic, e con lei si recarono di nuovo sul luogo della
apparizione. La vedono ancora sempre lì, luminosa, sopra una piccola
nuvola. In quel mentre vedono arrivare Vicka Ivankovic. Le tre ragazze
la vedono e la chiamano da lontano: ” Guarda la Gospa! ” Quella
chiamata irrita Vicka…”Quale Gospa? Scherzano o hanno visto una
biscia?”… Mi cavai le scarpe e a piedi nudi fuggii via, correndo come
una pazza.” Arrivata al villaggio scoppiò in lacrime:…”non sapevo che
fare ne dove mettermi.” In seguito dirà: “Il primo giorno, abbiamo tutti
urlato facendo boccacce”. E questo lo disse anche a Padre
Bubalo. Ancora scossa e singhiozzante, chiese a Ivan Ivankovic e a Ivan
Dragicevic, di accompagnarla nei pressi della visione:…”dicono di
vedere la Gospa. Io non voglio vederla. Voglio solo andare là.” Questa
volta vide e rimase attratta. Ma non i due Ivan. Anzi, Ivan Dragicevic
che portava con se un sacchetto di plastica con delle mele, nel
vedere, fu preso dalla paura, scavalcò uno steccato, e nel farlo, il
sacchetto di mele che portava con se ruzzolò in terra rimanendo lì
senza raccoglierlo. Anche l’altro Ivan se la diede a
gambe. L’apparizione fece segno alle ragazze di avvicinarsi ma queste
non lo fecero. Vicka la guardò per qualche minuto, poi di nuovo la paura
le prese il sopravvento…”fuggii di nuovo…ero felice e allo stesso tempo
spaventata. Avevo paura e nello stesso tempo ero contenta. Mi gettai
sul divano e non finivo di piangere”.
Si potrebbero già evidenziare un paio di fatti; innanzi tutto i
veggenti sono immediatamente sicuri di vedere la Madonna, cosa che non
fu ne per Bernadette e ne per Lucia, Giacinta e Francesco a Fatima, i
quali hanno parlato sempre di una Bella Signora. Inoltre quel turbamento
così forte a l’idea di vedere la “Gospa” sembra che abbia continuato
anche dopo alcuni anni; infatti non si capisce come mai dopo tre anni
Ivan Ivankovic, con l’evidente imbarazzo di Padre Laurentin dica: “Non
mi piace pensarci, mi mette in confusione”. Un’altra singolarità accadde
il giorno dopo, il 25 di giugno: Ivan Ivankovic e MIlka Pavlovic non
ritornarono, si unirono ai quattro “superstiti” rimasti, Marija
Pavlovic, la sorella di Milka e Jakov Colo. E’ da rilevare una forte
dose di perplessità in questo scambio di “veggenti”. Come se uno valesse
l’altro, chi sia sia, sembra che siano candidati tutti i ragazzi del
villaggio. Una specie di setaccio per vedere chi è più o meno
impressionabile? Padre Laurentin, infatti, non potrà fare a meno di
aggiungere che Ivanka provava un senso di malessere e che molti veggenti
scoppiavano in lacrime al ritorno dalle apparizioni. Anche se lo stesso
aggiunge di suo che sono lacrime di pace, è difficile crederlo, in
quanto poco conciliabili con il “malessere” di Ivanka o con quello di
Ivan Ivankovic che dopo, a tre anni di distanza, proveranno ancora.
Questi episodi che riguardano gli stati d’animo dei primissimi giorni
sono estremamente importanti. Sono particolari che si differenziano
enormemente da tutte le altre apparizioni della Madonna avvenute nel
corso dei tempi. La paura e il fuggi fuggi davanti alla sua celeste
apparizione, contrastano con il timore reverenziale, la pace e la
serenità dell’anima infusa fin dal primo momento durante tutte le
apparizioni riconosciute dalla Chiesa.
S. Bernadette non fuggì e ne’ ebbe paura, anzi fu traboccante di
gioia; i pastorelli di Fatima neanche a parlarne, esclamavano di
continuo: “Oh, che bella Signora!..che bella Signora!”. Tanto meno
Melania e Massimo a La Salette e via via tutte le altre. Ammettiamo
pure che potessero averlo avuto un attimo di timore iniziale, ma esso
svanì subito dopo, in quanto la natura divina dell’apparizione non
poteva che emanare gioia e serenità.
Vicka confermerà sempre, anche in seguito, il panico dei primi
giorni. E tale ansia sarà presente ancora nelle apparizioni di Marjia e
Ivan avute il 22 e 23 aprile del 1998, dopo 17 anni. Infatti, nel bel
mezzo della visione, furono monitorati dallo staff medico dei dottori
Resch e Gagliardi, dei forti stati d’ansia. I ritmi cardiaci dei
due, alla fine del rosario, che precede l’apparizione, furono paragonati
a quello di una persona posta sotto sforzo. Quelli di Ivan raggiunsero
addirittura i 135 al minuto (87 all’inizio) durante l’estasi del 22
aprile e 120 in quella del giorno dopo (all’inizio tra 95 e 100).
Marjia, nonostante il carattere più controllato, raggiunse le 114
pulsazioni al minuto (dalle 84 iniziali) il 22 di aprile e le 100
pulsazioni il 23 (dalle 84 iniziali). Dunque, credo che sia lecito
pensare che gli effetti di queste apparizioni non sono quelli previsti
dalla Chiesa per permetterne il culto.
Domandandoci se tale agitazione e paura dei veggenti di Medjugorje
siano di origine preternaturale o semplicemente umana…ne parleremo in
seguito.
Parte prima
(*) Dal 1968 al 2009 fenomeni luminosi che ricordano vagamente una
figura attribuita alla Madonna, accompagnata da luci di vari colori e
da croci luminose, sono apparsi a Il Cairo sopra una chiesa coopta
dedicata alla Vergine Maria.
Sagittarius