ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 18 ottobre 2014

Simme e’ Napule paisà” (o in switzerlànd?)

“Go home sporco negro!…” 

Intervista di Walter Kasper a ZENIT: “L’Africa è totalmente differente dall’Occidente. Anche i paesi asiatici e musulmani sono molto diversi , soprattutto sui gay. Non si può parlare di questo (il matrimonio gay n.p.c.)… con gli africani… Non è possibile… con l’Africa è impossibile. E loro non ci dovrebbero dire quello che dobbiamo fare”

di Pucci Cipriani

zzkkkPensavo stamane all’apostasia di tanti vescovi, dopo aver letto le cronache del Sinodo (molti ormai lo chiamano “Sinedrio”) che vedono scontrarsi quei porporati neomodernisti (tutti messi a capo di “Circoli minori”, quali portavoce, relatori, segretari, coordinatori da Jorge Mario Bergoglio) che, praticamente, hanno monopolizzato l’informazione, il quale Sinodo è iniziato, in sordina, in nome del dialogo e della “trasparenza”, una trasparenza che però non si è notata nei giorni della discussione: contro ogni consuetudine gl’interventi dei relatori – per non allarmare il pubblico –  non sono stati resi noti: a sera la sintesi delle relazioni dei cardinali “progressisti” venivano sciorinate dal portavoce della Sala Stampa, Padre Lombardi, mentre quelle della maggioranza dei prelati fedeli all’indissolubilità del matrimonio, alla Tradizione e alla continuità della Chiesa venivano appena accennati, cercando di smorzare i toni … insomma “tutto va ben Madama la Marchesa”.

Quale futuro per la Chiesa cattolica?

Sinodo, e alla fine è Sarah (il cardinale) a parlare di gay e complotti contro la Chiesa

“Quanto è stato pubblicato sulle unioni omosessuali è un tentativo per fare pressione sulla Chiesa e farle cambiare la dottrina. Mai si è voluto giudicare la persona omosessuale, ma i comportamenti e le unioni omosessuali sono una grave deviazione della sessualità”.E un cardinale africano, si chiama Robert Sarah, ed è il presidente del pontificio consiglio Cor unum e membro del sinodo, che parla in relazione al testo della “relatio post disceptationem”.

Si/no: non lo so !?

Il sinodo tira le somme. E Francesco ne enumera i difetti

sinodo
C’è un abisso tra la “Relatio” di metà sinodo, travolta dalle critiche, e la “Relatio” finale, votata nel pomeriggio di sabato 18 ottobre.
I presenti in aula erano 183. E ben 58 paragrafi del documento su 62 sono stati approvati con una maggioranza di “placet” nettamente superiore ai due terzi, in parecchi casi vicina all’unanimità.
Anche i restanti quattro paragrafi sono stati approvati, ma a maggioranza semplice e con un consistente blocco di voti contrari.
E sono i paragrafi che toccano le questioni più controverse. Su tali questioni, i “non placet” possono appartenere sia a novatori che a intransigenti, i primi delusi dai modesti risultati raggiunti, i secondi irriducibilmente contrari a ciò che giudicano un cedimento.
Ecco qui di seguito i quattro paragrafi in questione, con i voti rispettivamente raccolti.

Non est sexus Angelorum

Non è il sesso degli angeli, bellezza

Se le danno di santa ragione, i padri sinodali. La riapertura del Concilio è ora alla conta episcopale, in attesa della parola finale del Papa. In ballo il mondo, il sesso, l’indissolubilità. Roba forte
Papa Francesco durante la messa d'apertura del Sinodo (foto LaPresse)
Gli uomini del Papa, una gerarchia nutrita di tradizione, di cultura, di universalismo, stanno attraversando una stagione a suo modo eroica. Non si accapigliano sul sesso degli angeli. Discutono e litigano cum Petro, pronti a riunirsi sub Petro quando Francesco, alla fine di un lungo giro conciliare (il Sinodo in due puntate su sesso, famiglia, vita e umanità che è un Vaticano III) parlerà e dirà il suo “Roma locuta”.

Agitazione in aula



Roma. Raccontano che uno scontro così non s’era mai visto, forse neanche al Concilio. Poco dopo le nove di ieri mattina, il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, prende la parola e annuncia che le relazioni dei circoli minori non sarebbero state divulgate. Retromarcia rispetto a quanto sempre accaduto in passato e detto nei giorni scorsi. Ad andare in pasto alla stampa, insomma, sarebbe stata solo la Relatio post disceptationem firmata dal cardinale Erdö e scritta da mons. Bruno Forte.

Tanto va la gatta al lardo

"La Relatio di Erdö l'ha scritta

Bruno Forte", svela nel briefing

il cardinale Assis

La conferenza stampa organizzata per presentare il testo del Messaggio della III Assemblea straordinaria del Sinodo dei vescovi (qui il testo) ha svelato ciò che già si sapeva per sentito dire. Oggi, complice una domanda del collega americano Francis X. Rocca di Catholic News Service, la cosa è diventata pubblica: la Relatio post disceptationem di lunedì, quella letta dal Relatore generale, il cardinale Péter Erdo, è stata scritta da mons. Bruno Forte, segretario speciale.

Il Tevere li inghiottirà?

Alea Iacta est

Pubblicato il Resoconto - La " Relatio "- della prima Parte del Sinodo, ECCO APPARIRE Tutti i distinguo, le precisazioni, il chiamarsi Fuori. Non poche Voci SI Sono Levate per Criticare QUESTO Resoconto e per chiedere Che Venga emendato, un Tratti Fortemente.

Ci sbaglieremo, ma ABBiamo l'Impressione di rivedere ONU pellicola Gia Visto.
Se la Memoria non c'inganna - e non c'inganna Perché ormai sta Tutto Scritto - also al tempo della "Nuova Messa" SI ripeté la stessa scena: i Vescovi avevano Detto Che la "Nuova Messa" non andava bene, Che bisognava emendarla , ma Paolo VI promulgò la, con il codazzo della proibizione di Fatto, pena ritorsioni disciplinari, della Messa Tradizionale.
La Chiesa SI Trovò di Fronte al Fatto compiuto, ad ONU Fatto compiuto da papa Nazioni Unite, il Che non avrebbe potuto compierlo e tuttavia lo compì. E lo compì in Maniera di tanto decisa e definitiva Che i Fedeli Sono costretti Ancora Oggi a sorbirsi this "Nuova Messa" Più non interamente cattolica ea sottostare alla limitazione della Messa Tradizionale, Altro Che papa ONU - Oggi emerito - ha perfino declassata una Messa di Seconda categoria, nonostante la strumentale Dichiarazione Che ESSA non sarebbe mai Stata abrogata ... a parole ... Perché nia Fatti Ancora Oggi non Si Può celebrare.
Un pasticcio.

deutsche marx & holland tulip

Due visioni delle cose

Nette divisioni nella chiesa, lo dice il novatore Marx

Nuovi testi in vista: un messaggio e il documento finale. Si va al voto

Il cardinale Reinhard Marx (foto LaPresse)
Roma. Parla il cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Frisinga nonché capo dei vescovi tedeschi. E’ lui a intervenire nel consueto briefing quotidiano in Sala stampa, e lo fa il giorno dopo la pubblicazione delle relazioni dei circoli minori che emendano e in parte riscrivono il documento che il cardinale Péter Erdö aveva letto lunedì scorso a chiusura del dibattito generale. Marx sta con Kasper, e lo dice senza nascondersi nel diplomaticamente corretto che spesso s’è visto in queste due settimane di lavori. Lui, dopotutto, aveva già annunciato che al Sinodo avrebbe portato le firme dei pastori di Germania a sostegno della rivoluzione nella prassi pastorale in direzione delle proposte illustrate a febbraio dal cardinale Kasper.

L’apostasia del povero cristiano

La demonizzazione della  forma, specialmente ecclesiale e liturgica, è servita ad ottundere quella sensibilità che attiva anche l’intelligenza, che fa suonare in noi il campanello d’allarme, come la dissonanza di una sirena ci avverte del pericolo imminente o del danno già compiuto.

di  Patrizia Fermani

zzinterno-san-pietroMolti  credono che il cristianesimo cattolico autentico, e non quello nominale, sia insostituibile per la sopravvivenza della civiltà nel terzo millennio. E non occorre essere fedeli praticanti per avere chiara questa idea, insieme alla percezione angosciante che si stia procedendo a grandi passi verso un annientamento morale e fisico. Ovviamente la civiltà va intesa come l’affinamento culturale assicurato dalla ragionevolezza dei modi di vivere e convivere che libera la capacità di intelligenza e la capacità di bellezza; che riesce a modellarsi, nella eterna divina armonia tra intelletto e sensi, sulle direttrici di un Ordine superiore, sul senso profondo della legge di un Dio creatore e provvidente.

venerdì 17 ottobre 2014

Vatican Insider: o della Pravda Vaticana.



Un frutto innegabilmente positivo del Sinodo sulla famiglia che oggi si avvia alla fine è di aver manifestato le intenzioni e i veri volti di molti. Non mi permetto di proferir parola sui prelati e vescovi di S. R. Chiesa: chi sono io per giudicare, ma ancora di più, chi sono io per speculare sui consacrati del Signore? In ordine sparso e facendo a caso qualche nome: di Mons. Bruno Forte, del Card. Schomborn, del Card. Ravasi, del Card. Kasper e del Card. Baldisseri ciascuno pensi quel che vuole.

Mi si consenta, tuttavia, di spendere qualche riga di commento sui “mezzi” di comunicazione “ufficiali” e “ufficiosi”, che in queste due settimane han saputo sapientemente tacere e normalizzare molte delle istanze uscite dai Padri sinodali, che grazie a Dio sono giunte altrimenti. Vorrei qui parlare soprattutto di Vatican Insider e del suo direttore, Andrea Tornielli. 

Gli eroi non pagavano cambiali

L’eroismo di San Tommaso Moro e la pusillanimità dei teologi politicanti 

Matrimonio e comunione nella Chiesa cattolica

di Piero Vassallo

zzPERMANEREUna delle pagine più ingloriose e ripugnanti della storia moderna fu scritta da Enrico VIII, l’eresiarca ed eversore, che fece decapitare il cancelliere Tommaso Moro, condannato da un giudice asservito al malvolere regale, perché non aveva approvato  l’illecito matrimonio del sovrano con Anna Bolena, una di quelle femmine corrotte, che hanno lasciato un’incancellabile impronta nella storia del regno anglicano.
Tommaso Moro fu proclamato santo dalla Chiesa cattolica, che in lui riconobbe e ammirò l’intrepido difensore dell’ordine civile, che stava per essere capovolto e infettato dalla rivoluzione promossa da un tiranno delirante e corrotto. Oltre che su San Tommaso Moro la furia del tiranno divorzista si abbatté sul santo vescovo John Fisher, sui certosini di Londra, sui frati mendicanti nonché su alcune nobili famiglie di refrattari.
Il qualunque battezzato, fosse anche il pontefice regnante, se affronta il problema del divorzio, deve pertanto rammentare che Tommaso Moro, fedele interprete del primato della Chiesa sul potere civile, fu decapitato perché affermava – contro la furia di un cialtrone coronato –  l’indissolubilità del matrimonio cattolico.

Ultimi fuochi da Laodicea

Sinodo, card. Marx: "Impensabile che gay non possano vivere Vangelo". Vescovi tedeschi favorevoli a comunione per divorziati

Il presidente della Conferenza episcopale tedesca, schierato sulle posizioni di apertura del cardinale Kasper, chiede che il documento finale non ripeta quello che si è detto sempre: "La dottrina può evolvere". Domenica alla messa di beatificazione di Paolo VI sarà presente anche Ratzinger

CITTA' DEL VATICANO -  Si avvia alla conclusione il Sinodo straordinario sulla famiglia convocato da Papa Francesco. Oggi i padri sinodali stanno lavorando alla stesura dei documenti finali, che verranno presentati e votati in Aula domani. Ieri i documenti elaborati dai "Circoli minori", che chiedevano prudenza su gay e divorziati, avevano fatto pensare ad una marcia indietro rispetto alle aperture contenute nella"relatio post disceptationem", la relazione che riassumeva i lavori della prima settimana di lavori sinodali. "Non si tratta di una retromarcia ma di un bilanciamento", ha spiegato oggi il presidente della Conferenza episcopale francese, monsignor Georges Pontier. "Sull'insieme del testo della Relatio Synodi sarei sorpreso che non si arrivasse ad un consenso", ha aggiunto l'arcivescovo di Marsiglia.

Ma che il fronte progressista non ha alcuna intenzione di arretrare lo si è capito dalle parole del cardinale Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e presidente dei vescovi tedeschi. Dal porporato tedesco sono arrivate parole importanti verso gli omosessuali.
di Matteo Matzuzzi (LaNuovaBQ)
Decine di pagine di emendamenti alla Relatio post disceptationem letta lunedì mattina dal cardinale Péter Erdö, relatore generale del Sinodo. I dieci circoli minori hanno presentato le relazioni nonostante la Segreteria generale, in apertura di congregazione, ieri mattina, avesse proposto di non divulgare al pubblico le sintesi. Molti padri sinodali hanno protestato, chiedendo che si tenesse almeno una votazione. Proposta accolta e approvata dalla grande maggioranza dell’assemblea.
Quanto ai contenuti delle relazioni, la metà dei gruppi di lavoro chiude ogni porta al riaccostamento dei divorziati risposati alla comunione, e chi invece apre alla possibilità lo fa ponendo diversi paletti o chiedendo approfondimenti teologici e giuridici.

E' Dio che porta la sposa allo sposo

I primi cristiani non si risposavano

Uno studioso gesuita sostiene che la storia, non l’apologetica, fonda la disciplina del matrimonio

“Tendere a mantenere una tesi considerata come trasmessa dalla tradizione o volere a ogni costo rispondere a bisogni contemporanei, non sono atteggiamenti sospetti?”
Dopo l’intervento di Monsignor Zoghby al Concilio Vaticano II, sono stati pubblicati numerosi libri ed articoli che cercavano di rimettere in questione la disciplina della Chiesa cattolica in materia di divorzio e nuovo matrimonio. Molti dei loro autori hanno cercato appoggio nelle testimonianze che restano della Chiesa primitiva e hanno interpretato i testi in questo senso. Spesso si tratta di teologi o di canonisti che non sono specialisti dei primi secoli cristiani e conoscono poco le esigenze del metodo storico. Desiderosi di avere un impatto sul pubblico, essi non sono disposti ad impelagarsi in discussioni che non possono che appesantire il libro e scoraggiare i lettori: fissano pertanto in maniera oracolare il senso di ciascun passaggio senza impegnarsi negli studi necessari. Il risultato, di conseguenza, non soddisfa lo storico, che non può che deplorare l’influenza che tali saggi esercitano sul grande pubblico, attirando vane speranze.

Il crepuscolo degli dei

Gotterdammerung di teologi al Sinodo


Sbaglierebbe chi volesse leggere ciò che è accaduto ieri al Sinodo come una fronda di cardinali conservatori di Curia contro i progressisti vicini al popolo portatori di tesi innovative. A farne le spese sono stati soprattutto i teologi in auge
MARCO TOSATTI
Sbaglierebbe chi volesse leggere ciò che è accaduto ieri al Sinodo come una fronda di cardinali conservatori di Curia contro i progressisti vicini al popolo portatori di tesi innovative. Sono stati i vescovi presenti al Sinodo, quelli che hanno la cura delle diocesi, e lavorano con e sulla gente, quelli che devono tradurre in opere pastorali concrete e lavoro quotidiano Disceptationes e Relationes a sconvolgere i giochi previsti. 

Testo di...

Il testo che crea l’incidente di percorso del Sinodo: note sull’estensore


L'Arcivescolo di Chieti-Vasto Bruno Forte
L’arcivescovo Bruno Forte deve averla fatta un po’ grossa quando ha scritto le cose che ha scritto sul secondo matrimonio da benedire e sui gay da accogliere nel segno di un qualche loro magistero in umanità, se il cardinale Erdö stava per ritirare la firma dal testo del documento di mezza via del Sinodo dei vescovi su sesso e famiglia, invitandolo in pubblico a sentirsene personalmente responsabile (“queste cose le hai scritte tu, difendile tu”); se il cardinale Müller è andato su tutte le furie; se mezzo collegio ed episcopato, dal Sudafrica all’America alla Polonia, si è dissociato poco festevolmente; se, infine, il Reverendo Padre Lombardi S.I. ha dovuto precisare e riprecisare che non si deve equivocare, apertura e svolta va anche bene, una chiesa più umana e in sintonia col mondo, tutto a posto, ma quelle formulazioni sono una traccia di lavoro, poi si vede, non vi allarmate.

DAMNATIO MEMORIÆ ?



La vera storia di questo sinodo. Regista, esecutori, aiuti
Nuovi paradigmi su divorzio e omosessualità sono ormai di casa ai vertici della Chiesa. Niente è stato deciso, ma papa Francesco è paziente. Un storico americano confuta le tesi de "La Civiltà Cattolica"

di Sandro Magister



ROMA, 17 ottobre 2014 – "È tornato a soffiare lo spirito del Concilio", ha detto il cardinale filippino Luis Antonio G. Tagle, stella emergente nella gerarchia mondiale oltre che storico del Vaticano II. Ed è vero. Nel sinodo che sta per concludersi ci sono molti elementi in comune con ciò che accadde in quel grande evento.

La similitudine più appariscente è lo stacco tra il sinodo reale e il sinodo virtuale veicolato dai media.

Ma c'è una somiglianza ancor più sostanziale. Sia nel Concilio Vaticano II sia in questo sinodo i cambi di paradigma sono il prodotto di una accurata regia. Un protagonista del Vaticano II come don Giuseppe Dossetti – abilissimo stratega dei quattro cardinali moderatori che erano al comando della macchina conciliare – lo rivendicò con fierezza. Disse di "aver capovolto le sorti del Concilio" grazie alla propria capacità di pilotare l'assemblea, appresa nella sua precedente esperienza politica di leader del maggior partito italiano.

giovedì 16 ottobre 2014

Erdö, ascolta..si fa sera, poi notte!

Sinodo – La risposta ideale di Padre Pio alla relatio del cardinal Erdö

L'analisi del documento riepilogativo della prima settimana
di lavori: la pericolosa china anti-evangelica che si rischia
di imboccare
Che ne sarà del Sesto e Nono Comandamento?
 di Sergio Basile
sinodo sulla famiglia - padre pio - cardinal peter erdo
 Sinodo - L'analisi del documento riepilogativo della prima settimana   
Roma – Lo scorso 13 ottobre 2014 al Sinodo sulla famiglia il cardinale Péter Erdö ha presentato una relazione riassuntiva, sulla prima settimana di lavori,  a dir poco inquietante. Tra le espressioni che lasciano più perplessi vi è la frase “cambiamento antropologico-culturale”, una sorta di filo conduttore del documento. Sembrerebbe infatti che la famiglia "in crisi" lo sia non a causa di elementi economici e sociali artificialmente indotti e creati dal sistema per scoraggiare le nuove generazioni e distruggere il matrimonio, ma quasi per una fisiologica evoluzione dei tempi, senza far nessun cenno alla deriva morale imposta dal mondialismo imperante. Insomma un misto di mezze verità e forzature che non possono lasciarci indifferenti, all'interno del quale non c'è spazio per i "giudizi di valore". L'altra espressione dominante questa prima settimana  è stata “gradualità”: moda innalzata addirittura a principio, quasi come se  tutte le situazioni particolari ed irregolari  da secoli definite dalla Chiesa peccaminose potessero racchiudere in loro elementi di positività, se considerate sotto una prospettiva di "adattamento temporale".

Ubi minor, maior cessat? (soap opera)*

Sinodo, circolo minore contro aperture su gay e divorziati: “No a facile populismo”

Uno dei dieci gruppi di studio di presuli che partecipano al Sinodo boccia la terza parte della relazione del cardinale Péter Erdö. I vescovi chiedono che il documento finale “ribadisca in maniera esplicita la dottrina su matrimonio, famiglia e sessualità"

Sinodo, circolo minore contro aperture su gay e divorziati: “No a facile populismo”

In attesa del fischio di chiusura si fa pressing

Sinodo, l’ora del Pressing


In queste ore, e già da ieri, è in atto un’azione di pressing da parte dei sostenitori della linea Kasper nei Circuli Minores, per spostare l’opinione dei vescovi indecisi o contrari, ma forse manovrabili. Sconcerto per le dichiarazioni di Kasper sui vescovi africani.

Intanto hanno destato non poco stupore, e anche qualche cosa di più, le dichiarazioni del card. Kasper sui vescovi africani, in un’intervista a Edward Pentin. Il cardinale ha praticamente affermato che le idee che i vescovi africani hanno sull’omosessualità non sono ascoltate dai delegati occidentali nell’assemblea. Sono ascoltati, ha aggiunto, in Africa…Notando che è “impossibile” per i delegati occidentali commentare i problemi africani, ha detto che gli africani “ non dovrebbero dirci troppo che cosa dobbiamo fare”.  

Aperture verso il diversamente Matrimonio?

Sinodo sulla Famiglia, le preoccupanti indiscrezioni: aperture verso il diversamente Matrimonio? In che termini? Kant (sì, proprio lui) fa scuola da secoli e sembra invitare i Padri ad usare LA RAGIONE che in Vaticano pare prendere altre strade.

Riporto sano sano un intervento dell'ottimo PEREGRINO TUC.  

In Concilio, in tema di famiglia, non si vollero condannare senza indugi il naturalismo e il freudismo per paura di un nuovo “caso Galilei” (così si espresse durante i lavori Suenens). Oggi vediamo le conseguenze di questa scelta: tanta pastorale, senza più una parola sulla bellezza della castità e della famiglia cattolica. 
La Chiesa che un tempo condannò i princìpi del razionalismo illuminista ora indugia innanzi ad un progressismo ben più oscuro.

Leggete voi stessi: ormai Kant sorpassa “a destra” tanti fedeli e chierici cattolici.  

“ L’«unione sessuale» (‹commercium sexuale›) è l’uso reciproco che un essere umano fa degli organi e delle facoltà sessuali di un altro (‹usus membrorum et facultatum sexualium alterius›). Quest’uso può essere esercitato o in modo «naturale» (tale da poter generare propri simili) oppure in modo «innaturale», e quest’ultimo può riguardare o una persona dello stesso sesso oppure un animale di specie diversa da quella umana. Queste trasgressioni delle leggi si chiamano vizi contro natura (‹crimina carnis contra naturam›) o anche vizi innominabili, i quali, in quanto lesivi dell’umanità posta nella nostra propria persona, non possono sottrarsi, senza alcuna restrizione ed eccezione al biasimo universale.

La grande truffa del Sinodo


Democrazia e rivoluzione

La rivoluzione si è sempre servita della democrazia per imporre con il dolo la propria volontà. Ciò che essa rimproverava ai tiranni - ossia ai Sovrani che, in forza della loro autorità avevano la potestà di comandare e di farsi obbedire in modo chiaro e trasparente - lo ottiene subdolamente, proprio nel momento in cui simula di affidare alla maggioranza l'esercizio del voto. 

La democrazia nella Chiesa

Non diversamente si comporta la setta conciliare, che ha fatto proprio un concetto democratico alieno alla natura della Chiesa Cattolica, che è viceversa una monarchia imperiale in cui il potere è esercitato tramite una struttura rigidamente gerarchica: il Pontefice governa in modo assoluto su tutta la Chiesa, i Vescovi governano sulle proprie Diocesi, gli Abati sul proprio Monastero ecc.

Gospa Showdown?

Botte da orbi tra Socci e Fanzaga dopo l'uscita di "Non è Francesco".
Padre Livio massacra ogni giorno Socci (senza neppure nominarlo) dai microfoni di Radio Maria.
Socci reagisce a caratteri cubitali dalla sua pagina facebook:
PADRE LIVIO IN PENSIONE

PADRE LIVIO IN PENSIONE

Padre Livio Fanzaga:
"Se la Madonna dice no, non c'è vescovo che tenga, non c'è papa che tenga".

Io sono esterrefatto di fronte a un sacerdote che, dai microfoni della SUA radio, contrappone così la Madonna (la sua interpretazione della Madonna) a vescovi e papi (vedi video), specie sullo spostamento di un parroco...
sono esterrefatto di fronte a un sacerdote che dalla SUA radio ogni mattina vomita insulti furibondi contro chi non la pensa come lui o contro chi ha la colpa di non mandare più soldi a Radio Padrelivio.
Cosa c'è di mariano in questa furiosa violenza verbale?


https://www.youtube.com/watch?v=diC1ZhRyzB4


Un Papa, due Papi, nessun Papa...

La confusione sembra essere diventata una caratteristica fondamentale  del nostro tempo.
Non so voi, ma il fatto è che io comincio a capirci poco di quello che succede, perché ciò che sta accadendo in questi tempi lo sta facendo in maniera così  rapida, caotica e inaspettata da fare rimanere veramente disorientati.
Forse complice la stessa parola CRISI, che giornalmente ti viene sbattuta in faccia come un ‘mantra’ dai mass-media, tutto sembra essere entrato in  fibrillazione e rapido peggioramento, come sta avvenendo, tanto per portare un esempio che ci riguarda da vicino, nell’ambito dei rapporti umani e sociali, che mi sembra stiano diventando sempre più difficili da gestire, nonostante i mezzi di comunicazione si siano fatti più potenti e a portata di mano.

Una falsa quiete dopo la tempesta

Per linee ufficiali si dice che nel Sinodo tutto è mediabile. Eppure fioccano modifiche al documento di Bruno Forte, e molti vescovi sono incerti su una intesa effettiva. Kasper combattivo. Il rinvio al Papa

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Papa Francesco (foto LaPresse)


Roma. Tutto va per il meglio, nell’Aula nuova del Sinodo, si dice nel briefing quotidiano organizzato in Sala stampa. Nessuna discussione, nessuna contestazione formale della Relatio post disceptationem firmata lunedì dal cardinale ungherese Péter Erdö. Toni rispettosi e cordiali, clima fruttuoso, clima di “comunione, fraternità e pastoralità”, chiarisce il cardinale arcivescovo di Barcellona, Lluís Martínez Sistach. Delle polemiche violente del giorno prima, quando il cardinale sudafricano Wilfrid Fox Napier – che ha assestato colpi alla Relatio anche nel corso della discussione in assemblea – compariva davanti ai giornalisti per gettare idealmente nel tritacarte il documento cui tante energie ha dedicato mons. Bruno Forte, nessuna traccia. Apparentemente almeno.

mercoledì 15 ottobre 2014

Punto, e da capo §

Sinodo straordinario sulla famiglia – Primo tempo – 

Una riflessione



Così siamo giunti alla fine del primo tempo di questo film surreale che si è rivelato essere il Sinodo straordinario sulla famiglia, voluto da papa Bergoglio per porsi “nel duplice ascolto dei segni di Dio e della storia degli uomini e nella duplice e unica fedeltà che ne consegue”.
Sono le parole che si leggono nella “Relatio post disceptationem” (n° 3) presentata dal cardinale Péter Erdő il 13 ottobre 2014 e pubblicata sul sito del Vaticano.

Ed è proprio questa frase che, più di altre, rivela quella che si usa chiamare la mens di questo Sinodo o, per dirla più semplicemente, la sua intima intensione: un’assemblea planetaria di vescovi cattolici che ha inteso dedicarsi all’ascolto dei “segni di Dio” – e passi! – e della “storia degli uomini”.
Anche a voler tralasciare l’“ascolto” dei “segni” – una sorta di metafora moderna di stile mediatico superficiale e non certo di stile religioso – non si può evitare di chiedersi quale sia il senso vero di tale “duplice ascolto”.
I vescovi non dovrebbero – crediamo ingenuamente – osservare o “ascoltare” “la storia degli uomini”, semmai dovrebbero osservarla per ponderarla e giudicarla alla luce del Vangelo.

La gradualità della legge e sassolini

Prove sinodali di distruzione della Fede: la gradualità della legge


Oramai è molto chiaro che il Sinodo dei Vescovi sulla famiglia si sta svolgendo in un clima di grande confusione e ambiguità. Come diversi commentatori hanno notato, l’assise sembra essere stata rigidamente blindata 
soprattutto perché non trapelasse la grande opposizione alla "linea misericordiosa", il cui esponente di spicco è il Card. Kasper. Nonostante tale "blindatura", infatti, c'è stato un provvidenziale intoppo nel programmato briefing che doveva spiegare la Relazione dopo la discussione del Card. Erdo. Il cardinale ungherese, relatore generale al Sinodo, ha additato il vescovo Bruno Forte come artefice dei paragrafi ambigui sugli omosessuali (e sulle altre proposte Kasper?).