10:27 - FRANCESCANI DELL’IMMACOLATA: SEQUESTRO BENI, “MASSIMA COLLABORAZIONE ALLE INDAGINI”
“Massima collaborazione alle indagini” e un ringraziamento all’Autorità giudiziaria e alla Guardia di Finanza di Avellino “per la brillante operazione grazie alla quale i beni riferiti all’Istituto potranno essere ricondotti all’uso cui sono destinati: l’assistenza spirituale, le attività caritative e quelle missionarie”. A esprimerla sono i Frati francescani dell’Immacolata, istituto religioso che si rifà alle Fonti francescane e san Massimiliano Maria Kolbe, dopo il sequestro preventivo di beni immobili e mobili per un valore di oltre 30 milioni di euro.
L’ipotesi è di truffa aggravata e falso ideologico a opera di laici che, con “condotte fraudolente” - così recita il comunicato della Procura campana - avrebbero sottratto le associazioni “Missione dell’Immacolata” e “Missione del Cuore Immacolato” a “ogni forma di controllo da parte dell’ordine religioso” di cui costituiscono espressione. “Il patrimonio sequestrato sarebbe stato gestito da persone vicine a padre Manelli (il fondatore dell’ordine, ndr), che ne avevano ottenuto il controllo” sfruttando la sua estromissione dalla guida dell’istituto al momento del commissariamento dell’ordine da parte della Santa Sede. “La quantità e l’identità dei beni sequestrati - riconoscono i frati - ci era in gran parte sconosciuta, il che conferma i dubbi sulla trasparenza della loro gestione”. I frati rassicurano quindi i benefattori “che quanto da essi donato ritroverà la destinazione che li ha motivati”.
http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=308735&stampa_auto=0
L’ipotesi è di truffa aggravata e falso ideologico a opera di laici che, con “condotte fraudolente” - così recita il comunicato della Procura campana - avrebbero sottratto le associazioni “Missione dell’Immacolata” e “Missione del Cuore Immacolato” a “ogni forma di controllo da parte dell’ordine religioso” di cui costituiscono espressione. “Il patrimonio sequestrato sarebbe stato gestito da persone vicine a padre Manelli (il fondatore dell’ordine, ndr), che ne avevano ottenuto il controllo” sfruttando la sua estromissione dalla guida dell’istituto al momento del commissariamento dell’ordine da parte della Santa Sede. “La quantità e l’identità dei beni sequestrati - riconoscono i frati - ci era in gran parte sconosciuta, il che conferma i dubbi sulla trasparenza della loro gestione”. I frati rassicurano quindi i benefattori “che quanto da essi donato ritroverà la destinazione che li ha motivati”.
http://www.agensir.it/pls/sir/v4_s2doc_b.stampa_quotidiani_cons?id_oggetto=308735&stampa_auto=0
La Santa Sede cerca di recuperare le proprietà dei Francescani dell'Immacolata
Il sequestro di beni per un valore vicino ai 30 milioni di euro a due associazioni vicine alla congregazione chiarisce una vicenda controversa
Roma, (Zenit.org) Redazione | 351 hits
La notizia è triste, ma serve almeno a far chiarezza su una vicenda che i media avevano trattato in maniera confusa e controversa. La storia ha inizio l’11 luglio 2013, quando, in seguito ad una precedente visita apostolica, papa Francesco ha emesso un decreto per il commissariamento della Congregazione dei Francescani dell’Immacolata.
Le argomentazioni del commissariamento sembravano riguardare solo il divieto ai frati di celebrare la messa secondo la forma straordinaria del rito romano antico di San Pio V, più noto come "Messa tridentina".
Da allora i media si sono occupati spesso della vicenda. Critiche e, a volte, anche insulti sono stati rivolti al Commissario apostolico della Congregazione, padre Fidenzio Volpi e a padre Alfonso Bruno che, dal 5 settembre 2013, era stato nominato segretario generale dell’Istituto .
Seppure i quattro quinti dei Francescani dell’Immacolata avessero giurato fedeltà al Commissario indicato dal Pontefice alcuni organi di informazione hanno continuato a criticare il commissariamento dei Francescani dell’Immacolata. Padre Volpi e anche padre Bruno sono stati indicati come coloro che stavano operando una ingiustizia contro il fondatore e i suoi seguaci.
Ieri è giunta poi la notizia che la Guardia di Finanza di Avellino ha eseguito il sequestro preventivo di 59 fabbricati, 17 terreni, un impianto radiofonico e cinematografico, 5 impianti fotovoltaici dislocati su tutto il territorio nazionale, 102 autovetture, alcuni conti bancari, per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro, la cui proprietà è riferibile alle associazioni “Missione dell’Immacolata” e “Missione del Cuore Immacolato”.
Il sequestro fa seguito ad un ipotesi di truffa aggravata e falso ideologico, secondo cui i beni che appartenevano all’istituto religioso sarebbero passati nelle mani di persone e di associazioni esterne alla struttura religiosa.
Secondo il comunicato della Procura, “le articolate indagini sviluppate dalle Fiamme Gialle hanno permesso di svelare una serie di condotte fraudolente attuate da alcune persone operanti nell’ambito delle associazioni le quali, nonostante il commissariamento della congregazione dei Frati francescani dell’Immacolata, hanno proceduto alle modifiche degli statuti delle due associazioni allo scopo di mantenere il controllo sulle stesse ma anche e soprattutto sui loro cospicui patrimoni, così da impedire al commissario apostolico di esercitare le prerogative che gli statuti assicurano al governo dell’ordine religioso”.
Insomma, il patrimonio dell’Istituto è stato sottratto al controllo del commissario della Santa Sede. Tutti i beni sequestrati sono stati affidati in custodia giudiziale a padre Fidenzio Volpi, commissario apostolico che agisce per conto del Vaticano.
In merito all'accaduto, sul proprio sito, i Francescani dell’Immacolata hanno “ringraziato sentitamente l’Autorità Giudiziaria e i componenti della Guardia di Finanza di Avellino per la brillante operazione grazie alla quale i beni riferiti all’Istituto potranno essere ricondotti all’uso cui sono destinati: l’assistenza spirituale, le attività caritative e quelle missionarie, nel rispetto del nostro carisma originario”.
Il comunicato prosegue sottolineando che “la quantità e l’identità dei beni sequestrati ci era in gran parte sconosciuta, il che conferma i dubbi sulla trasparenza della loro gestione”. “L’azione svolta dalla Autorità Civile esprime e rafforza lo spirito di collaborazione, rivolta a perseguire il bene comune, con l’Autorità Ecclesiastica, ed è di buon auspicio per la concordia della nostra collettività. Da parte dei Frati Francescani dell’Immacolata sarà offerta la massima collaborazione alle indagini”.
Ai generosi benefattori che hanno dato loro sostegno, i Francescani dell’Immacolata assicurano “la preghiera e la profonda gratitudine: in questo momento teniamo a rassicurarli del fatto che quanto da essi donato ritroverà la destinazione che li ha motivati”.
Per evitare ogni ambiguità, il comunicato precisa infine che “qualora alcuni di essi abbiano riferito le loro donazioni ad una particolare figura di Religioso, ricordiamo che noi tutti siamo vincolati al Voto di Povertà individuale e collettivo, per cui i proventi della carità a noi conferita possono lecitamente essere destinati soltanto alle attività svolte dall’Istituto, in conformità con la normativa canonica sui Beni Ecclesiastici”.
(27 Marzo 2015) © Innovative Media Inc.
Era ora che tutto il marcio e lo sporco della banda manelli - abilmente nascosto dietro la facciata - venisse fuori e ricevesse anche indagine della magistratura. Fate anche il vostro mea culpa, voi che li avete ingenuamente e scioccamente difesi sempre, illudendovi di difendere la S. Messa tridentina che invece da quella banda veniva fraudolentemente strumentalizzata. pace a voi.
RispondiEliminaPace a te finanziere! Non illuderti troppo, i canti di vittoria prematuri rischiano di restarti sul gozzo.
EliminaPovero ometto, i beni a padre Stefano gli sono stati dati dai benefattori che gli hanno voluto e gli vogliono bene, nonostante la gentucola da strapazzo come lei egr. signore . E Lei egr. sig. è chiaramente uno dei detrattori di padre Stefano , una di quelle succulente anime che il diavolo si è preso e che usa a suo piacimento, per i suoi scopi . Si asciughi le bave e vada a rompere le scatole a quelli come lei . Omuncolo da strapazzo !!. jane
EliminaGli omuncoli sono quelli che come te vivono succubi del sonno ipnotico del santone di Frigento e dei suoi abusi. Svegliati ed esci dalla tua colpevole ignoranza. Buona domenica.
RispondiEliminaè proprio vero che la madre dei cretini è sempre incinta. sono una donna e non un omuncolo castrato come te . jane
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