Intervista del Cardinal Burke da Rorate Caeli
Nostra traduzione della recente intervista rilasciata telefonicamente dal Card. Raymond Leo Burke a Rorate Caeli [qui],
nella quale con grande generosità egli si è pronunciato col suo stile
chiaro limpido ed essenziale sui temi più caldi del momento.
Funzionari vaticani che minacciano di denunciare i blogger
Rorate: Eminenza, la ringraziamo molto per aver accettato questa
intervista. Come blog internazionale più letto dai cattolici
tradizionali, pensiamo che ciò infonderà molta speranza sia ai nostri
lettori che ai cattolici di ispirazione tradizionale sparsi ovunque.
Come nostra prima domanda: Il mondo tradizionale, di recente, è rimasto stordito dalla notizia che due funzionari del Vaticano hanno minacciato di citare in giudizio i blogger e giornalisti cattolici di ispirazione tradizionale. È d'accordo con questo approccio, e pensa che dovremmo aspettarci di vederne di più in futuro?
Come nostra prima domanda: Il mondo tradizionale, di recente, è rimasto stordito dalla notizia che due funzionari del Vaticano hanno minacciato di citare in giudizio i blogger e giornalisti cattolici di ispirazione tradizionale. È d'accordo con questo approccio, e pensa che dovremmo aspettarci di vederne di più in futuro?
Burke: A meno che il blogger non abbia calunniato ingiustamente il buon
nome di qualcuno, io certo non credo che questo sia il modo in cui
dovremmo affrontare questioni del genere come cattolici. Penso che ci
dovrebbe essere un contatto. Presumo che il blogger cattolico sia in
buona fede e, se c'è qualcuno nella gerarchia che ha problemi con lui,
il miglior modo di affrontar la cosa dovrebbe essere in primo luogo
rivolgersi direttamente alla persona e cercare di risolvere così la
questione. Nostro Signore nel Vangelo e San Paolo nella sua prima
lettera ai Corinzi ci istruisce di non ricorrere ai tribunali. Dovremmo
essere in grado, come cattolici, di risolvere tali questioni tra noi.
(Cfr Mt 18:15; 1 Cor. 6: 1-6)
Confusione da parte di papa Francesco
Dopo otto anni di pontificato di Papa Benedetto XVI, il clero, i
laici, anche i media erano abituati alla chiarezza. Con tanta confusione
derivante dalle dichiarazioni quotidiane di Papa Francesco, confusione
dal Sinodo, ecc. è meglio concentrarsi maggiormente a livello locale e
parrocchiale e sulla tradizione della Chiesa, piuttosto che alla ricerca
di una guida specifica da Roma sui temi del momento?
Sì, penso che, di fatto, lo stesso papa Francesco ha dato tale indicazione. Per esempio nella sua Esortazione Apostolica, Evangelii Gaudium,
dice che non la ritiene un insegnamento magisteriale (N. 16). Mentre
con Papa Benedetto XVI abbiamo avuto un maestro che ci dava catechesi
estese su molteplici argomenti. Ora dico alla gente che, se ci si trova a
vivere una certa confusione a causa del metodo di insegnamento di Papa
Francesco, la cosa importante è rapportarlo al catechismo e a ciò che la
Chiesa ha sempre insegnato, e insegnarlo, perché si diffonda a livello
parrocchiale, a partire dalla famiglia. Non possiamo disperdere le
nostre energie nella frustrazione per qualcosa che pensiamo di dover
ricevere e ciò non accade. Invece, sappiamo per certo ciò che la Chiesa
ha sempre insegnato, e abbiamo bisogno di fare affidamento su questo e
di concentrare la nostra attenzione su questo.
Comunione per gli adulteri e attacco alla Dottrina
Parlando di questo insegnamento e di ciò che ascoltiamo, recentemente
ha fatto scalpore la sua dichiarazione che si opporrà a qualsiasi
insegnamento eterodosso sul matrimonio e, su un'altra domanda, sul fatto
che i cattolici dovrebbero reagire. Quale dovrebbe essere la risposta
dei fedeli cattolici, se ci fosse un cambiamento nella disciplina sulla
Santa Comunione per gli adulteri divorziati risposati?
Stavo rispondendo ad una domanda ipotetica. Alcune persone hanno cercato
di interpretarlo come un attacco contro Papa Francesco; il che non era
assolutamente vero. Mi è stata posta una domanda ipotetica, e ho
semplicemente detto: "Nessuna autorità ci può comandare di agire contro
la verità, e, allo stesso tempo, quando la verità è sotto ogni tipo di
minaccia, dobbiamo lottare per essa". Questo è quello che intendevo
dire. E quando mi è stata posta l'altra domanda ipotetica: "E se questo
progetto andasse fino in fondo?" Io ho risposto: "Beh, io semplicemente
devo resistere. Questo è il mio dovere".
Come può reagire un fedele cattolico? A casa sua? E su un blog?
Io penso che si debba continuare a insegnare, in casa e nella vita
personale, per rimanere nella verità della fede come la si conosce, e si
debba anche parlarne e far conoscere al Santo Padre la profonda
preoccupazione che si ha: che in realtà non si può accettare un
cambiamento nella disciplina della Chiesa; il che equivarrebbe a
cambiare il suo insegnamento sulla indissolubilità del matrimonio. A
questo riguardo penso che sia molto importante affrontare la falsa
dicotomia disegnata da alcuni che dicono: "Oh no, stiamo solo cambiando
le discipline. Non stiamo toccando la dottrina della Chiesa". Ma se si
modifica la disciplina della Chiesa per quanto riguarda l'accesso alla
Santa Comunione da parte di coloro che vivono in adulterio, allora
sicuramente si modifica la dottrina della Chiesa sull'adulterio. Se le
persone possono vivere in adulterio e continuare a ricevere i
sacramenti, si sta dicendo che, in alcune circostanze, l'adulterio è
ammissibile ed è anche un bene. Il che è una cosa molto seria, e i
cattolici devono insistere sul fatto che la disciplina della Chiesa non
può essere modificata in alcun modo, perché di fatto, si indebolirebbe
il nostro insegnamento su una delle verità più fondamentali, la verità
sul matrimonio e la famiglia.
Vescovi dissenzienti & Summorum Pontificum
Ora veniamo a qualcosa che è nelle sue corde, Eminenza. Come possiamo
mantenere la promessa e il mandato del Summorum Pontificum in questo
particolare momento nella Chiesa, e quale ruolo ha il diritto canonico
nel rendere la Messa tradizionale disponibile in ogni parrocchia ?
La legge si pone così com'è stata data da Papa Benedetto XVI, e non è
stata modificata. Il documento per la sua attuazione è stato emesso
dalla Pontificia Commissione Ecclesia Dei. Tutto questo resta
valido. Tutto ciò sollecita a provvedere alla Messa tradizionale quando
c'è questo desiderio in un gruppo di fedeli.
In adesione al Summorum, le famiglie i cui figli non hanno mai praticato il Novus Ordo, ma il cui Ordinario non soddisfi i mandati del Summorum
concedendo loro la Confermazione tradizionale, esse devono portare i
loro figli in una diocesi vicina o in una parrocchia personale come la
Fraternità Sacerdotale San Pietro, FSSP, in modo da poterli cresimare
nel rito tradizionale?
Esse hanno certamente il diritto di ricevere i sacramenti nel rito
tradizionale in forma straordinaria. Se non possono riceverlo nella
propria diocesi, allora certamente potrebbero chiedere al loro parroco
una dichiarazione che il ragazzo è pronto per la cresima, perché possano
riceverla in un altro luogo in cui è permesso.
Smantellamento dei Frati Francescani dell'Immacolata
Come probabilmente saprà, abbiamo notizie sconfortanti e spaventose
sullo smantellamento dei Frati Francescani dell'Immacolata nel corso
dell'ultimo anno. Sua Eminenza ritiene che il commissario, Padre Volpi,
sia stato giusto? E cosa pensa della dichiarazione di mediazione nei
confronti di padre Volpi per quanto riguarda la famiglia del fondatore?
Io non dispongo di informazioni dirette su cui esprimere un giudizio
sulla vicenda. Come osservatore esterno, devo dire che Padre Volpi ha
messo in atto con grande rapidità azioni molto forti.
Da quanto ho letto, egli ha dovuto ammettere che non era vera l'accusa
di abuso dei beni temporali dei frati dell'Immacolata da lui rivolta
contro Padre Stefano Manelli, fondatore dei Frati dell'Immacolata, ed i
suoi familiari. Questo è certamente un fatto molto grave. Molti frati
stanno abbandonando l'ordine, e l'intera situazione andrebbe affrontata
in modo da non far crollare l'ordine stesso, perché essi erano solidi,
avevano molte vocazioni e un ampio apostolato. Questo è ciò che trovo
preoccupante.
Viene riferito, e francamente di questo abbiamo riscontri personali,
di sacerdoti FFI che dicono di essere "in fuga", "nascosti": sono parole
usate dalla corrente dei FFI in accordo con p. Volpi. Ci sono anche
notizie di vescovi che accettano i sacerdoti FFI che cercano rifugio
nelle loro diocesi. Lei, Eminenza, incoraggerebbe altri vescovi a fare
lo stesso?
Se un prete vuole lasciare la sua comunità religiosa ed è un buon prete,
non c'è nulla in contrario a che il vescovo lo accetti, penso che un
buon vescovo certamente debba accettare un tale sacerdote e cercare di
aiutarlo a diventare sacerdote nella sua diocesi. C'è un processo; ci
vuole tempo. Il sacerdote che intende lasciare la sua comunità religiosa
deve avere un vescovo accogliente. Se è in grado di accogliere un tale
sacerdote, credo che il vescovo dovrebbe essere felice di farlo, perché
aiuta un buon sacerdote a poter continuare ad esercitare il suo
ministero sacerdotale.
Sacerdoti tradizionali cacciati da vescovi dissenzienti
Qual è il suo parere, Eminenza, quando accade che buoni sacerdoti
vengono cacciati dai loro vescovi? Conosciamo molti casi, anche se non
li nominiamo pubblicamente. Alcuni ora si trovano senza incarichi, e
vivono grazie alle donazioni e all'aiuto di familiari e amici. Alcuni
trovano necessario unirsi in gruppi indipendenti. Qual è il consiglio di
Vostra Eminenza a quei sacerdoti che semplicemente vogliono vivere,
predicare e celebrare la Messa, come tutti i sacerdoti facevano prima
del Concilio?
Vorrei semplicemente spingerli a cercare un vescovo che li accolga e
cerchi di aiutarli, se può, o se non li può aiutare direttamente lui
stesso, li aiuti a trovare un altro vescovo che consenta loro di
condurre una buona vita sacerdotale. Questo è tutto ciò che si può fare.
Ovviamente, c'è anche il ricorso alla Congregazione per il Clero. Se il
sacerdote è consapevole di essere trattato ingiustamente, può chiedere
alla Congregazione per il Clero di intervenire.
Ci risulta che, la soluzione del problema che abbiamo appena discusso
possa trovarsi in una Amministrazione Apostolica per sacerdoti e
religiosi tradizionali in preparazione, al fine di risolvere molti di
questi problemi nel senso di permettere loro di vivere la propria
vocazione rigorosamente secondo il Summorum Pontificum. Sua Eminenza può commentare circa questo processo sul futuro concretizzarsi di una Amministrazione Apostolica?
Una cosa del genere è possibile. Io non sono a conoscenza di tutto
quanto stia procedendo al riguardo. Forse è così ma io non ne ho sentito
parlare. Certo che è una possibilità e sarebbe un modo per aiutare
questi sacerdoti e i fedeli che sono uniti a loro a rimanere in
comunione con la Chiesa.
Più sacerdoti sotto l'autorità del cardinale Burke
Ora, Eminenza, lei può avere una preclusione su questa questione, ma
il Sovrano Militare Ordine di Malta potrebbe teoricamente essere in
grado di funzionare come una Amministrazione Apostolica, offrendo
possibilità a sacerdoti e religiosi tradizionali?
Ebbene, il Sovrano Militare Ordine di Malta, i Cavalieri di San Giovanni
di Gerusalemme, ha sacerdoti incardinati. Ma come un ordine militare
sovrano, non come Amministrazione Apostolica. L'Ordine ha un Prelato,
nominato dal Santo Padre, che partecipa al governo dell'Ordine. Egli è
chiaramente il legittimo superiore di eventuali sacerdoti incardinati
nell'Ordine. In questo momento, stiamo studiando tutta la situazione
perché abbiamo richieste da parte di altri sacerdoti che desiderano
essere incardinati nell'Ordine. Ma certamente è successo in passato, e
non c'è motivo per cui non possa continuare ad accadere, non in virtù
della creazione di una Amministrazione Apostolica, ma in virtù della
natura dell'Ordine.
Celibato sacerdotale
Intendevamo farle questa domanda mesi fa, quando abbiamo iniziato a
preparare le domande dell'intervista, e poi ci è segnalato che il Papa
proprio ieri ha detto che la questione dei preti sposati è "nella sua
agenda". Il celibato sacerdotale per i sacerdoti occidentali è
gravemente minacciato sotto questo pontificato?
Sarebbe un fatto molto grave, perché ha a che fare con l'esempio di
Cristo stesso, e la Chiesa ha sempre fatto tesoro nei suoi sacerdoti
della sequela sull'esempio di Cristo, anche nel Suo celibato. Ho sentito
quanto segnalato, ma non sono stato in grado di verificare. Sarebbe,
ovviamente, una questione molto seria. La questione è stata già
affrontata da un sinodo mondiale dei vescovi alla fine degli anni '60, e
in quel Sinodo c'è stata una solida riaffermazione della dottrina della
Chiesa sul celibato dei sacerdoti. Non va fatto riferimento ad esso
come ad una disciplina, perché ha a che fare con ciò che fin dai primi
secoli della Chiesa è stato inteso più adatto per i suoi sacerdoti. È
qualcosa di più di una disciplina, e quindi mi pare molto difficile
immaginare che ci possa essere un cambiamento su questo.
Incoraggiamento per i cattolici tradizionali
Quali parole di incoraggiamento può dare sua Eminenza ai cattolici
tradizionali che stanno lottando per salvare le loro anime e le anime
dei loro figli in questo mondo moderno e senza, a volte sembra, alcun
aiuto da Roma?
Mi capita spesso di dire a coloro che mi scrivono per esprimere tale
scoramento o chiedono una indicazione in quella che appare una
situazione molto travagliata, che quando, in momenti come questo, sembra
che ci sia una certa confusione nel governo della Chiesa, allora
dobbiamo, più che mai, radicarci nell'insegnamento costante della Chiesa
e fare di tutto per porgerlo ai nostri figli e per rafforzarne la
comprensione nelle nostre parrocchie e nelle nostre famiglie. E nostro
Signore ci ha rassicurati. Non ci ha detto che non ci sarebbero stati
attacchi alla Chiesa, anche dall'interno, ma ci ha assicurato che le
porte dell'inferno non prevarranno mai sulla Chiesa. In altre parole,
Satana, con i suoi inganni, alla fine non potrà mai prevalere sulla
Chiesa. Dobbiamo avere questa fiducia in noi e procedere con grande
gioia e grande determinazione, nell'insegnare la fede, o nel
testimoniare con le opere alle anime che non comprendono la fede o che
non sono ancora diventate membri della Chiesa. Sappiamo che le porte
dell'inferno non prevarranno, ma nel frattempo, la nostra è la Via
Crucis. E quando dobbiamo soffrire per amore di ciò che crediamo, ciò
che sappiamo essere vero, possiamo abbracciare la sofferenza conoscendo
il risultato finale: cioè, che Cristo è il Vincitore. Egli è colui che
vince alla fine tutte le forze del male nel mondo e restituisce al Padre
noi e il nostro mondo. Questo è il modo in cui cerco di incoraggiare i
fedeli cattolici. Penso che sia importante, inoltre, che i cattolici
devoti tradizionali si conoscano e si sostengano l'un l'altro, per
portare i pesi gli uni degli altri, come dice la Scrittura. Dobbiamo
essere pronti a farlo ed essere sensibili verso le famiglie che
potrebbero trovarsi in qualche particolare difficoltà in questo senso, e
cercare di essere il più vicini l'uno all'altro come possibile.
Vaticano terzo?
Grazie. Abbiamo solo un paio di domande. Ci sono alcune notizie in
ordine sparso, ma da fonti credibili, che Francesco pensi di indire un
Terzo Concilio Vaticano. Eminenza ha sentito nulla di tutto questo?
No, per niente.
Processo alla scelta dei vescovi
Le nomine Episcopali negli Stati Uniti con Benedetto XVI sono state,
mediamente, orientate verso i conservatori. Il che non è accaduto
ovunque. Da questo nasce l'evidente attuale fossato con quei sacerdoti e
fedeli nella chiesa della nuova generazione che sono ampiamente
conservatori, attaccati al vero catechismo, alla legge morale cattolica,
a una riverente Sacra Liturgia. Sua Eminenza è favorevole ad un nuovo
orientamento nella nomina dei vescovi negli Stati Uniti e altrove? Il
metodo attuale per la selezione dei vescovi è buono, a suo avviso?
Penso che lo sia. Si tratta non solo di consultare altri vescovi e
sacerdoti della diocesi, ma anche i fedeli laici. E c'è sempre la
possibilità per i singoli membri del laicato o gruppi di fedeli laici di
rendere note le loro preoccupazioni alla Congregazione per i Vescovi e
al Nunzio. Penso che la cosa più importante sia che il Nunzio Apostolico
sappia, quando c'è in vista la scelta di un vescovo per una diocesi,
che ci sono molti cattolici fedeli che hanno esigenze particolari e che
gliele esprimano.
Ruolo attuale nella Chiesa
Qual è il principale obiettivo di Sua Eminenza nell'impegno di questi giorni?
Il mio obiettivo principale è il Sovrano Militare Ordine di Malta,
nell'aiutare il Gran Maestro nel governo dell'Ordine, soprattutto nella
dimensione spirituale. L'Ordine ha un duplice scopo: la difesa della
fede, e la cura dei poveri. Le due cose onestamente vanno molto insieme.
Io lo sto aiutando con questioni circa la struttura dell'Ordine stesso,
al fine di soddisfare più efficacemente questi due scopi, ma anche per
affrontare le questioni che inevitabilmente sorgono in qualsiasi
organizzazione cattolica per quanto riguarda la dottrina e per quanto
riguarda la morale. Questo è il mio obiettivo principale. Inoltre sto
spendendo tempo a studiare e scrivere su questioni importanti nella
Chiesa di oggi.
Ripristino dei tradizionalisti nella Chiesa
Vede la possibilità per il futuro che i cattolici tradizionali
acquistino maggiormente un ruolo di primo piano, per il restauro della
Chiesa?
Penso di sì. Trovo sempre più e più famiglie cattoliche fedeli alla
Messa tradizionale, e penso che quelle famiglie avranno sempre più
influenza nel tempo a venire. Se quelle famiglie influenzano altre
famiglie, poi, ovviamente, ci sarà uno slancio di crescita.
C'è qualcos'altro che non abbiamo toccato che Sua Eminenza vorrebbe aggiungere?
Solo incoraggiare tutti a esser fedeli alla Sacra Liturgia, che è la più
alta espressione della nostra fede cattolica, la più alta espressione
della nostra vita in Dio, e ad essere molto impegnati nello studio del
Catechismo della Chiesa Cattolica, e nell'insegnamento della fede nelle
nostre case e nelle nostre comunità locali. La Chiesa ha sofferto
terribilmente per decenni di cattiva catechesi, tant'è che i fedeli,
bambini, giovani e anche adulti, non conoscono la loro fede, e abbiamo
bisogno di affrontare questa realtà perché le due cose vanno insieme.
Quando conosciamo bene la nostra fede, allora abbiamo un forte desiderio
di adorare in conformità con la nostra fede, e al tempo stesso il
nostro culto ci fa desiderare di conoscere maggiormente la nostra fede. E
poi, ovviamente, tutto questo viene tradotto in azione dalla carità
nella nostra vita, in particolare a favore di coloro che sono più
bisognosi.
Ciò induce a un'ultima domanda. Sua Eminenza ha menzionato molte
volte la famiglia in casa. Era profetico Giovanni Paolo II quando ha
parlato della Chiesa Domestica?
Oh, sì. Egli ha detto che la Chiesa viene a noi attraverso la famiglia, e
questo è vero. Cristo stesso viene attraverso la famiglia. Egli era
profetico, nel senso che ha pronunciato di nuovo ciò che la Chiesa ha
capito fin dall'inizio. Quel termine, Chiesa domestica, è molto antico,
ed è stato ripetuto al Concilio Vaticano II. È una antica terminologia
riguardo alla famiglia. Era profetico, nel senso che ha esposto ciò che
Dio stesso ci insegna sulla famiglia.
Questo è tutto quello che abbiamo per Sua Eminenza. La ringrazio molto per il suo tempo oggi e per il suo incredibile servizio a Santa Madre Chiesa.
__________________
[Traduzione di Chiesa e post-concilio]
Dopo aver letto di un possibile coinvolgimento giudiziario dei commentatori di questo blog, ho a lungo riflettuto, stanotte, e ho preso una decisione. Considerati anche i problemi che ho avuto per una grave malattia, che hanno coinvolto anche la mia famiglia, e desiderando tenermi lontano da altri problemi, ho così deciso di ritirarmi da questo blog.
RispondiEliminaConsapevole di avere un temperamento un poco emotivo ed impulsivo (anche se mosso esclusivamente da amore per la Chiesa ed i fratelli, laici e consacrati), non vorrei con i miei commenti aver urtato la suscettibilità di qualcuno; pertanto, se ciò si fosse verificato, mi scuso pubblicamente. Domando perdono al Santo Padre ed a tutta la gerarchia ecclesiastica, come pur a tutti i religiosi (sacerdoti, suore, frati, ecc.), per i quali prego sempre il Signore e la Santa Vergine.
Concludo ringraziando i responsabili di questo blog per l’ospitalità concessami ed auguro a tutti una Buona e Santa Pasqua nel Signore.
La paura fa 90 . jane
EliminaSan Sebastiano INSEGNA... Egli visse quando l'impero era guidato da Diocleziano. Sarebbe nato a Milano da padre di Narbona e da madre milanese, e fu istruito nei principi della fede cristiana. Si recò poi a Roma dove entrò a contatto con la cerchia militare alla diretta dipendenza degli imperatori. Divenuto alto ufficiale dell'esercito imperiale, fece presto carriera e fu il comandante della prestigiosa prima coorte della prima legione, di stanza a Roma per la difesa dell'Imperatore. In questo contesto, forte del suo ruolo, poté sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale. La Passio racconta che un giorno due giovani cristiani, Marco e Marcelliano, figli di un certo Tranquillino, furono arrestati su ordine del prefetto Cromazio. Il padre fece appello a una dilazione di trenta giorni per il processo, per convincere i figli a desistere e sottrarsi alla condanna sacrificando agli dei. I fratelli erano ormai sul punto di cedere quando il Tribuno Sebastiano fece loro visita persuadendoli a perseverare nella loro fede e a superare eroicamente la morte. Mentre dialogava con loro, il viso del Tribuno fu irradiato da una luce miracolosa che lasciò esterrefatti i presenti, tra cui Zoe, la moglie di Nicostrato, capo della cancelleria imperiale, muta da sei anni. La donna si prostrò ai piedi del Tribuno il quale, invocando la grazia divina, le pose le proprie mani sulle labbra e fece un segno di croce, ridonandole la voce. Il prodigio di Sebastiano portò alla conversione un nutrito numero di presenti: Zoe col marito Nicostrato e il cognato Castorio, il prefetto romano Cromazio e suo figlio Tiburzio. Cromazio rinunciò alla propria carica di prefetto e si ritirò con altri cristiani convertiti in una sua villa in Campania. Il figlio invece rimase a Roma dove patì il martirio, poi, uno a uno, anche gli altri neocristiani morirono per aver abbracciato la nuova religione: Marco e Marcelliano finirono trafitti da lance, il loro padre Tranquillino lapidato, Zoe sospesa per i capelli a un albero e arrostita.
EliminaQuando Diocleziano, che aveva in profondo odio i fedeli a Cristo, scoprì che Sebastiano era cristiano esclamò: “Io ti ho sempre tenuto fra i maggiorenti del mio palazzo e tu hai operato nell’ombra contro di me.”; Sebastiano fu quindi da lui condannato a morte. Fu legato ad un palo in un sito del colle Palatino, denudato, e trafitto da così tante frecce in ogni parte del corpo da sembrare un istrice. I soldati, al vederlo morente e perforato dai dardi, lo credettero morto e lo abbandonarono sul luogo affinché le sue carni cibassero le bestie selvatiche; ma non lo era, e Santa Irene, che andò a recuperarne il corpo per dargli sepoltura, si accorse che il soldato era ancora vivo, per cui lo trasportò nella sua dimora sul Palatino e prese a curarlo dalle molte ferite con pia dedizione. Sebastiano, prodigiosamente sanato, nonostante i suoi amici gli consigliassero di abbandonare la città, decise di proclamare la sua fede al cospetto dell'imperatore che gli aveva inflitto il supplizio. Il santo raggiunse coraggiosamente Diocleziano e il suo associato Massimiano, che presiedevano alle funzioni nel tempio eretto da Eliogabalo, in onore del Sole Invitto, poi dedicato a Ercole, e li rimproverò per le persecuzioni contro i cristiani. Sorpreso alla vista del suo soldato ancora vivo, Diocleziano diede freddamente ordine che Sebastiano fosse flagellato a morte, castigo che fu eseguito nel 304 nell'ippodromo del Palatino, per poi gettarne il corpo nella Cloaca Maxima.
Che fanno , chiudono tutti i blog del mondo ? Mettono a tacere tutte le voci dissonanti dal clima festoso ?
Elimina