Atalanta, Marino: «Il pugno di Denis? Ha fatto come dice Papa Francesco»
«Dopo le parole di Maccarone abbiamo sottolineato la provocazione a monte, le minacce verbali di morte di Tonelli al nostro centravanti - sottolinea il dirigente atalantino ai microfoni di Radio Anch'io Sport -Denis sarà punito come è giusto che sia, mi auguro ci sia una squalifica giusta».
Marino passa poi a ricostruire la vicenda spiegando il perché del gesto del suo giocatore. «Le provocazioni di Tonelli sono avvenute in campo e al rientro nel sottopasso. Denis è stato atteso, dopo le interviste rituali, mentre era in compagnia del figlio raccattapalle ed è stato minacciato di morte, le minacce erano rivolte anche al figlio e alla famiglia. La provocazione c'è stata, in Procura federale sono molto attenti, mi meraviglierei se non fosse stato refertato anche questo».
Papa: “Donne che guadagnano meno degli uomini? E’ puro scandalo”
Nel corso dell'udienza generale in piazza San Pietro, Bergoglio ha fatto appello alla "uguale retribuzione" tra uomo e donna e si è scagliato contro il maschilismo nella società.
"Perché si dà per scontato che debbano guadagnare di meno degli uomini?”, è la domanda che si è posto Papa Francesco nella catechesi all'Udienza Generale di oggi. "La disparità tra i sessi è un puro scandalo", ha tuonato Bergoglio. E ancora: "sostenere con decisione il diritto all'uguale retribuzione per uguale lavoro nello stesso tempo, riconoscere come ricchezza sempre valida la maternità delle donne e la paternità degli uomini, a beneficio soprattutto dei bambini", ha detto. “Ugualmente – ha continuato il Pontefice – la virtù dell'ospitalità delle famiglie cristiane riveste oggi un'importanza cruciale, specialmente nelle situazioni di povertà, di
degrado, di violenza familiare".
Il Papa si è scagliato contro il maschilismo nella nostra società, partendo dal luogo comune per il quale la crisi della famiglia tradizionale e la diminuzione dei matrimoni, è colpa dell'evoluzione del ruolo femminile rispetto ad anni fa. "Questa – ha scandito il Pontefice – è anche un ingiuria, ed è una forma di maschilismo: l'uomo che sempre vuol dominare". "Così – ha affermato – facciamo la brutta figura di Adamo, che per giustificarsi di aver mangiato la mela ha risposto al Signore: ‘Lei me l'ha data'". Insomma, per Bergoglio il cristianesimo non può essere maschilista: "Il Vangelo – infatti – ha sconfitto la cultura del ripudio abituale, quando un marito poteva imporre il divorzio anche con i motivi più pretestuosi e umilianti". "Dobbiamo difendere le donne!", ha commentato Francesco.
Il Pontefice ha colto l’occasione per parlare dell'importanza della famiglia. Nel libro della Genesi, nel primo testamento, "Dio finisce la opera della creazione e fa il suo capolavoro, l'uomo e la donna", ha detto; mentre nell'episodio evangelico delle nozze di Cana, nel nuovo testamento, "Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio e in una festa di nozze: l'uomo e la donna" dice il Papa. E' così che "Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia, l'uomo e la donna che si amano".
Il Papa e le donne: "Devono guadagnare quanto gli uomini. Disparità tra sessi è scandalo"
Roma, 29 aprile 2015 - Papa Francesco continua a innovare, nel linguaggio e nei contenuti. Stavolta l'attenzione è per il ruolo delle donne nella società. "Perché si dà per scontato che debbano guadagnare di meno degli uomini?". Se lo è chiesto Bergoglio nella catechesi all'Udienza Generale di oggi. "La disparità tra i sessi è un puro scandalo", ha tuonato. E ancora afferma: "Bisogna sostenere con decisione il diritto all'uguale retribuzione per uguale lavoro nello stesso tempo, riconoscere come ricchezza sempre valida la maternità delle donne e la paternità degli uomini, a beneficio soprattutto dei bambini".
Il Pontefice è tornato sull'importanza della famiglia. Nel libro della Genesi, nel primo testamento, "Dio finisce la opera della creazione e fa il suo capolavoro, l'uomo e la donna", nell'episodio evangelico delle nozze di Cana, nel nuovo testamento, "Gesù incomincia proprio i suoi miracoli con questo capolavoro, in un matrimonio e in una festa di nozze: l'uomo e la donna". E' così che "Gesù ci insegna che il capolavoro della società è la famiglia, l'uomo e la donna che si amano".
Ma perché la famiglia è in crisi? Perché i giovani non si sposano e le coppie si separano? Non per colpa della donna che lavora, dice Bergoglio. "Molti ritengono che il cambiamento avvenuto in questi ultimi decenni sia stato messo in moto dall`emancipazione della donna. Ma nemmeno questo argomento è valido. E' un'ingiuria. E` una forma di maschilismo. Facciamo la brutta figura che ha fatto Adamo", quando prende la mela offerta dal serpente e poi risponde a Dio "è lei che me l'ha data, la colpa è della donna: povera donna, dobbiamo difedere le donne!", ha chiosato tra gli applausi dei fedeli.
La crociata di Bergoglio: "Adamo? Un maschilista, incolpò Eva per la mela"
"Perché si dà per scontato che le donne debbano guadagnare di meno degli uomini?"
"Perché si dà per scontato che le donne debbano guadagnare di meno degli uomini?"
"Perché si dà per scontato che le donne debbano guadagnare di meno degli uomini?". Se lo è chiesto Papa Francesco nella catechesi all'udienza generale di oggi, nella quale ha affermato che "la disparità tra i sessi è un puro scandalo". Il Santo Padre ha, poi, denunciato ancora una volta i danni che compie il maschilismo nella nostra società, partendo dal luogo comune per il quale la crisi della famiglia tradizionale, con il portato della diminuzione dei matrimoni, è colpa dell’emancipazione femminile. "Questa - ha scandito il Pontefice - è anche un ingiuria, ed è una forma di maschilismo: l’uomo che sempre vuol dominare". "Così - ha affermato - facciamo la brutta figura di Adamo, che per giustificarsi di aver mangiato la mela ha risposto al Signore: 'Lei me l’ha data'". Secondo Bergoglio, e il cristianesimo non può essere maschilista: "Il Vangelo ha sconfitto la cultura del ripudio abituale, quando un marito poteva imporre il divorzio anche con i motivi più pretestuosi e umilianti". "Dobbiamo difendere le donne!", ha commentato Francesco mentre la folla applaudiva.
"Il capolavoro della società sono l’uomo e la donna che si amano, ma è un fatto che le persone che si sposano sono sempre di meno. I giovani non vogliono sposarsi. Aumentano le separazioni mentre diminuisce il numero dei figli". Papa Francesco ha descritto così uno dei portati socialmente più preoccupanti della crisi della famiglia. E ne ha attribuito la responsabilità alla "cultura del provvisorio" che spinge i giovani a preferire "una convivenza a responsabilità limitata". Tra le cause di tutto questo, secondo il Papa vi è la situazione di instabilità e le conseguenti sofferenti che i giovani vivono quando si separano i loro genitori."I figli - ha detto - sono i primi a portarne le conseguenze, le prime vittime, le più importanti, quella che soffrono di più". E poi pagano vivendo la stessa instabilità. Infatti, "se scopri che quello di coppia è un legame a tempo, tu stesso poi farai così". "Su tutto questo - ha suggerito Francesco - occorre riflettere sul perchè questo accada".
Non è vero che le donne guadagnano meno degli uomini. In tanti casi gli uomini guadagnano molto meno delle donne. Un operaio sicuramente guadagnerà meno della caporeparto. Un' operaia guadagnerà dicuramente meno del caporeparto. Giustamente. Quindi una persona percepisce il conquibus secondo la responsabilità che ha. O no ? jane
RispondiElimina"Sono un fedelissimo di Papa Francesco" mah in questa strana Chiesa sembra quasi che Gesù Cristo sia diventato il guardiano delle scope....
RispondiEliminaMa perché il signor mario bergoglio invece di fare il prete non ha fatto il sindacalista? sarebbe stata solo una grazia!.
RispondiEliminaVedendo la grafica del sito internet della santa sede sembra che la religione cattolica sia solo questo "papa". Tutti gli altri Papi ,compreso Gesù sono scomparsi. Ah, dimenticavo, però c é la lente della ricerca.
RispondiEliminaForse non sa, il papa , che lui deve diffondere nella gente il buon profumo di Cristo , e non i proclami sindacali.
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