ECCE HOMO
Il reperto archeologico più studiato al mondo, la più preziosa reliquia della Cristianità: stiamo parlando della Sacra Sindone, il venerato lenzuolo che sarà di nuovo esposto nel Duomo di Torino da domenica 19 aprile a mercoledì 24 giugno, nel bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco.
Da dove viene questo antico lino? Chi è l’uomo, barbaramente trucidato, che vi ha lasciato la sua impronta? La Sindone (dal greco Sindon, lenzuolo) può essere davvero il sudario funebre di Gesù di Nazareth, come la tradizione afferma, oppure è la testimonianza di un atroce delitto, perpetrato per realizzare una falsa reliquia? Per rispondere a questi inquietanti interrogativi, da più di cento anni gli scienziati si sono impegnati nell’esame di questo enigmatico lenzuolo.
Da dove viene questo antico lino? Chi è l’uomo, barbaramente trucidato, che vi ha lasciato la sua impronta? La Sindone (dal greco Sindon, lenzuolo) può essere davvero il sudario funebre di Gesù di Nazareth, come la tradizione afferma, oppure è la testimonianza di un atroce delitto, perpetrato per realizzare una falsa reliquia? Per rispondere a questi inquietanti interrogativi, da più di cento anni gli scienziati si sono impegnati nell’esame di questo enigmatico lenzuolo.
Il test che ha fatto più scalpore è stato quello radiocarbonico. L'analisi effettuata nel 1988 con il metodo del 14C avrebbe datato la reliquia fra il 1260 e il 1390 d.C. Molti scienziati erano contrari a sottoporre la Sindone alla datazione con questo metodo, a causa della particolarità del reperto, che ha subito mille peripezie ed è contaminato da molte sostanze. Muffe, ife di funghi, fumo di candele, sudore, incendi, acqua, contatto con stoffe più recenti, restauri, possono avere alterato notevolmente il lino, compromettendo la validità dell'esame radiocarbonico. La Sindone può invece risalire benissimo all’epoca di Gesù: nella necropoli di Antinoe (Alto Egitto, inizio II sec. d.C.) sono stati trovati tessuti analoghi.
La Sindone misura cm 442 per cm 113. I fili usati per realizzarla sono filati a mano: infatti presentano un diametro variabile. Irregolare anche l'intreccio del tessuto, realizzato su un telaio manuale a pedale. La tessitura è a “spina di pesce” (3/1), che forma “strisce” larghe circa 11 mm.
Il telo sindonico è formato da una grande banda di tessuto, larga poco più di un metro, alla quale è stata aggiunta una striscia larga circa 8 cm, che in origine faceva parte dello stesso telo. Tale striscia, però, è più corta della Sindone, da un lato di circa 16 cm e dall’altro di circa 36 cm; in queste zone è perciò visibile la stoffa di supporto su cui è cucita la reliquia.
Due evidenti righe scure percorrono la Sindone in tutta la sua lunghezza: sono gli effetti di un incendio, divampato nella notte tra il 3 e il 4 dicembre 1532, in cui il lenzuolo rischiò di andare distrutto. In quell'epoca il sacro lino veniva conservato, ripiegato in un reliquiario di legno rivestito d’argento, nella Sainte Chapelle del Castello di Chambéry, allora capitale del Ducato di Savoia.
L'incendio danneggiò il reliquiario: si provocarono così sulla Sindone le due righe scure nel senso della lunghezza e alcuni fori simmetrici, che sono stati successivamente ricoperti da toppe triangolari, applicate dalle Clarisse di Chambéry nel 1534. Le suore inoltre fissarono la reliquia su una tela d’Olanda. Nel 2002 tutti i rappezzi sono stati asportati, i fori sono stati lasciati scoperti ed è stata anche sostituita la tela d’Olanda con una nuova stoffa di supporto.
Sulle due linee parallele di carbonizzazione si intravedono le tracce di un altro incendio, sotto forma di quattro gruppi di cerchietti scuri, ognuno composto da quattro fori messi a L. La Sindone doveva essere piegata in quattro quando si verificò questo danno.
Fra le due righe scure, ma anche all'esterno di esse, ci sono alcune tracce a forma di losanga o semi-losanga, sfumate: sono aloni formati dal materiale che l'acqua ha trasportato da zone bagnate precedentemente, fino al punto in cui si è fermata. Nella zona che sta fra le due righe scure si distingue, per quanto tenue, la doppia impronta, frontale e dorsale, di un corpo umano martoriato. Questa doppia immagine umana, frontale e dorsale, è punteggiata da macchie di sangue. La singolarità della Sindone è proprio questa impronta, misteriosamente lasciata dal cadavere che vi fu avvolto. Non sorprendono, infatti, le macchie di sangue, ma le sembianze umane impresse nel telo in modo inspiegabile.
L’inizio delle ricerche scientifiche sulla Sindone si può far risalire alla prima fotografia che fu scattata alla reliquia nel 1898. Il negativo rivelò l'inversione di chiaroscuro nell'impronta corporea, facendola apparire in tutti i suoi dettagli.
Sulla Sindone sono evidenti alcune zone rosse, il cui aspetto corrisponde ai caratteri delle macchie di sangue su stoffa: si tratta di vero sangue umano del gruppo AB. Per avere un decalco del sangue come quello osservato sulla Sindone, il corpo deve essere stato avvolto nel lenzuolo per circa 36 ore. In questo tempo un ruolo importante deve essere stato svolto dalla fibrinolisi, che provoca il ridiscioglimento dei coaguli. Resta inspiegabile come il contatto tra il corpo e il tessuto si sia interrotto senza alterare i decalchi che si erano formati.
Sono state identificate sulla Sindone anche alcune particelle di aloe e mirra, soprattutto nelle zone macchiate di sangue. Sono stati inoltre rinvenuti frammenti di terriccio in corrispondenza della punta del naso e del ginocchio sinistro. In altri campioni di materiale terroso, prelevati dalla Sindone in corrispondenza dei piedi, è stata individuata aragonite con impurezze simili a quelle dell’aragonite delle grotte di Gerusalemme.
Resta l'enigma della formazione dell’immagine sindonica. Il suo colore, giallo traslucido, non è dovuto ad alcuna sostanza posta sui fili: sono i fili stessi a essere ingialliti. Sotto le macchie di sangue non esiste immagine del corpo; il sangue, depositatosi per primo sulla tela, ha schermato la zona sottostante mentre, successivamente, si formava l'immagine. Fra le possibili cause della sua formazione sono state escluse la pittura, la bruciatura, gli acidi, la vaporografia, il contatto. Solo con una radiazione ultravioletta si ottengono le sue peculiari caratteristiche.
È scientificamente certo che la Sindone ha avvolto veramente il cadavere di un uomo martoriato: il suo corpo è stato crudelmente flagellato; la sua testa presenta numerose ferite provocate da un insieme di oggetti appuntiti: un casco di spine; le sue spalle sono segnate da un'impronta obliqua lasciata dal patibulum, la trave orizzontale della croce; le sue ginocchia hanno battuto su superfici ruvide e accidentate; il suo volto presenta numerose tumefazioni, causate dalle percosse ricevute e dagli impatti con il terreno durante le cadute; i suoi polsi e i suoi piedi sono stati trapassati da chiodi; il suo costato è stato trafitto da una lancia; il suo corpo, staccato dalla croce, nudo e non lavato, è stato adagiato su un lungo lenzuolo che è venuto a contatto con la parte dorsale e, passando sopra il capo, ha coperto l'intero tratto frontale fino ai piedi.
Il confronto con le narrazioni dei Vangeli si è rivelato di valido aiuto per l’identificazione dell’Uomo della Sindone: infatti tutto coincide con la vicenda della crocifissione e morte di Gesù.
«Quella scoperta mi ha cambiato la vita»
Baima Bollone racconta le sue analisi sulle microtracce del tessuto: «Giorni e notti al microscopio per analizzare i fili sottratti al Lenzuolo»
MAURIZIO TERNAVASIO
Una vita intera per la Sindone. Sin da quando, da bambino, i genitori gli parlavano del Sacro Lino. Lui li ascoltava e ne rimaneva affascinato, non potendo certo immaginare che, dopo che nel 1969 una commissione di esperti nominata dall’arcivescovo di Torino aveva ipotizzato la presenza di tracce di siero, sarebbe stato il primo patologo al mondo in grado di analizzarle.
Professor Pierluigi Baima Bollone, come è avvenuta la scoperta di microtracce di materia nel tessuto?
«Analizzando nel ’78 dodici fili sottratti al lenzuolo, e una microcrosta di pochi millesimi di millimetri, prelevata con una équipe di scienziati svizzeri. Ma l’idea era stata mia. Così ho scoperto che si trattava di sangue umano, con tanto di gruppo sanguigno. E poi, con l’aiuto di alcuni specialisti di dna, anche alcune delle sue caratteristiche».
Come mai avevano incaricato lei?
«Negli Anni 70 ero un giovane e pimpante medico legale che si interessava di microtracce: don Coero-Borga mi aveva chiesto se ero in grado di stabilire se le macchie sulla Sindone fossero davvero di sangue. Una sfida che ho colto al volo. Ho portato quei dodici fili nel mio laboratorio di corso Galileo Galilei 22 e li ho analizzati sia con il microscopio ottico, sia con quello elettronico a scansione. E poi la meravigliosa scoperta».
Che sensazioni ha provato quando si è trovato per la prima volta a tu per tu con il Lenzuolo?
«È stato un momento che non potrò mai dimenticare. Ero con altri patologi nella biblioteca di Palazzo Reale che aveva le finestre oscurate da sacchi neri messi da noi. Il Lenzuolo era appoggiato su un lungo tavolo illuminato da una luce radente inclinata di 45 gradi per prelevare i frammenti di stoffa, noi stavamo seduti a turno su un trespolo. Quando è toccato a me, ho avuto l’impressione che l’immagine prendesse corpo. Era come se la vedessi in tre dimensioni, e ho pensato che i miei occhi mi stessero facendo un brutto scherzo».
A quando risalgono i suoi ultimi rapporti con il Sacro Lino?
«Non sono mai terminati. Disponendo ancora di alcuni preparati di allora, con l’aiuto di Grazia Mattutino, una delle più importanti criminologhe, i miei studi vanno avanti. E qualche tempo fa abbiamo individuato le particole d’oro e d’argento riferibili al reliquario che conteneva la Sindone durante l’incendio di Chambéry del 1532».
Con che spirito vive l’Ostensione che inizia oggi?
«Con grande partecipazione emotiva, anche se in questi giorni mi sono trovato in diverse occasioni al suo cospetto in occasione della preparazione dell’evento. Verrò a osservarla quasi tutti i giorni, perché il suo effetto ai miei occhi di pellegrino, più che di scienziato, continua a essere decisamente traumatizzante».
Quanto la sua vita è cambiata dopo quegli studi?
«La Sindone è stata molto più di un semplice oggetto di studio. Oltre a contribuire alla mia formazione umana, ha condizionato favorevolmente tutta la mia successiva attività professionale».
Lei si è definito cattolico apostolico romano: un credo che ha condizionato l’interpretazione data alle sue origini?
«L’educazione che ho ricevuto e il mio senso della spiritualità non hanno niente a che vedere con le convinzioni che ho sulla Sindone. Sono certo, per ragioni razionali e scientifiche, che quello di cui stiamo parlando sia il Lenzuolo con cui è stato avvolto Gesù Cristo duemila anni fa. Lo direi anche se fossi ateo. E tra i ricercatori che credono nella sua genuinità ci sono numerosi ebrei, protestanti e agnostici».
Cosa si sentirebbe di dire a chi ritiene sia un falso?
«Di rimanere nelle sue convinzioni, ma che si sta sbagliando, enunciandogli dettagliatamente tutte le ragioni che fanno propendere per la sua assoluta veridicità. Anche perché il calcolo delle probabilità parla di una possibilità su 225 miliardi che la Sindone sia falsa».
la Sindone e la Messa "di sempre"
Ostensione 2015 S. Sindone -Calendario ( provv.) celebrazioni in Rito Romano antico
In occasione dell’Ostensione della S. Sindone (19 aprile – 24
giugno 2015), numerosi gruppi legati alla S. Messa nella Forma Straordinaria
del Rito Romano hanno organizzato pellegrinaggi a Torino per venerare la Sacra
Reliquia.
Il seguente calendario riporta l'elenco delle celebrazioni delle
quali sin qui è giunta notizia, inclusivo delle celebrazioni promosse dalla
nostra Associazione nel tempo della Ostensione.
Invitiamo quanti siano a conoscenza di altre celebrazioni a tenerci informati contribuendo così all’aggiornamento del calendario.
Invitiamo quanti siano a conoscenza di altre celebrazioni a tenerci informati contribuendo così all’aggiornamento del calendario.
Grazie anche a chi vorrà diffondere questo avviso, specialmente
traducendolo in altre lingue
CALENDARIO DELLE CELEBRAZIONI IN FORMA STRAORDINARIA (LITURGIA TRADIZIONALE LATINO-GREGORIANA)
A TORINO (aggiornato al 13 aprile 2015)
Segnato con un asterisco le Messe festive di precetto.
Segnate da una o più C le funzioni cantate, gruppi corali ecc ecc
* C- Domenica 19 aprile, ore 21, Chiesa della Misericordia, via
Barbaroux 41, Torino S. Messa cantata, celebrante don giovanni Falchero
- Lunedì 20 aprile 2015, ore 16, luogo da destinarsi, celebrante ch. Hilaire Marchadier ICRSP;
- Lunedì 20 aprile 2015, ore 16,30, luogo da destinarsi, celebrante chn. Jean-Paul Trézière, ICRSP;
- Mercoledì 22 aprile 2015 ore 18: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, Torino , celebrante don Louis Baudon de Mony, FSSP (BE);
- Giovedì 23 aprile 2015 ore 18: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, celebrante don Louis Baudon de Mony, FSSP (BE);
- Venerdì 24 aprile 2015 ore 11: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, celebrante don Reiner (Austria);
- Lunedì 20 aprile 2015, ore 16, luogo da destinarsi, celebrante ch. Hilaire Marchadier ICRSP;
- Lunedì 20 aprile 2015, ore 16,30, luogo da destinarsi, celebrante chn. Jean-Paul Trézière, ICRSP;
- Mercoledì 22 aprile 2015 ore 18: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, Torino , celebrante don Louis Baudon de Mony, FSSP (BE);
- Giovedì 23 aprile 2015 ore 18: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, celebrante don Louis Baudon de Mony, FSSP (BE);
- Venerdì 24 aprile 2015 ore 11: Chiesa della Misericordia, via Barbaroux 41, celebrante don Reiner (Austria);
- sabato 25 aprile 2015, mattina, ora da definirsi, luogo da
definirsi (forse Chiesa di San Filippo), S, Messa per il pellegrinaggio del
Brompton Oratory di Londra, celebrante padre Uwe Lang
- Domenica 26 aprile 2015, mattina, ora da definirsi, luogo da
definirsi (forse Basilica di Maria Ausiliatrice), S, Messa per il
pellegrinaggio del Brompton Oratory di Londra, celebrante padre Uwe Lang
- * CC - Domenica 26 aprile 2015, ore 18, Parrocchia Madonna delle
Lacrime e Cristo crocifisso, Via Giaveno 39: S. Messa cantata con la
partecipazione della corale En Clara Vox
- Lunedì 27 aprile, mattina ora da definirsi, luogo da definirsi
(forse Sacra di San Michele), S, Messa per il pellegrinaggio del Brompton
Oratory di Londra, celebrante padre Uwe Lang - mercoledì 29 aprile 2015,
mattinata, ora da definirsi, luogo da definirsi, S, Messa per il pellegrinaggio
del Brompton Oratory di Londra, celebrante padre Uwe Lang
- CCC- Giovedì 30 aprile 2015 ore 20: Chiesa della Misericordia,
via Barbaroux 41, S. Messa cantata nella festa di S. Caterina da Siena,
celebrante don Eric Iborra, con la partecipazione della Schola S.te
Cécile
- Venerdì 1 maggio 2015 ore 11: Chiesa della Misericordia, via
Barbaroux 41, celebrante don Lochner (Svizzera);
- CCC- Venerdì 1 maggio 2015 ore 19: Chiesa della Misericordia,
via Barbaroux 41, S. Messa cantata nella festa di S. Giuseppe artigiano,
celebrante don Eric Iborra, con la partecipazione della Schola S.te
Cécile
- CCC- Sabato 2 maggio 2015 ore 19: Chiesa della Misericordia, via
Barbaroux 41, S. Messa cantata (votiva della S. Sindone), celebrante don Eric
Iborra, con la partecipazione della Schola S.te Cécile
- * CC - Domenica 3 maggio 2015 ore 11: Chiesa della Misericordia,
via Barbaroux 41, S.Messa prelatizia celebrata da S.E.R. mons. Guido Pozzo,
Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, con la partecipazione
della Schola S.te Cécile
- Venerdì 8 maggio 2015 ore 11: Chiesa della Misericordia, via
Barbaroux 41, celebrante don Romanec (CH);
- Venerdì 8 maggio, ora e luogo da appurarsi, S. Messa per il
pellegrinaggio del capitolo S. Madeleine dell’abbazia S. Madeleine di Le
Barroux (Francia)
- Sabato 9 maggio, in mattinata, luogo da appurarsi, S. Messa per
il pellegrinaggio della Cappella di Notre Dame des Armées di Versailles
(FR)
- * Domenica 10 maggio, nel pomeriggio, luogo da appurarsi, S.
Messa per il pellegrinaggio della Cappella di Notre Dame des Armées di
Versailles (FR)
- * Domenica 10 maggio 2015, ore 16.30, Santuario di S. Giuseppe,
via S. Teresa 20, S. Messa cantata
-* C- Domenica 17 maggio 2015, ore 16.30, Santuario di S.
Giuseppe, via S. Teresa 20, S. Messa cantata
-* C- Domenica 24 maggio 2015, ore 16.30, Santuario di S.
Giuseppe, via S. Teresa 20, S. Messa cantata
* C- Domenica 31 maggio 2015, ore 18, Parrocchia Madonna delle
Lacrime e Cristo crocifisso, Via Giaveno 39, S. Messa cantata
* CC - Sabato 13 giugno 2018 ore 9: Chiesa della Misericordia, via
Barbaroux 41, S. Messa cantata, pellegrinaggio della FSSP di Losanna (CH)
A cura dell'Associazione Cardinal G. Saldarini tramite Facebook
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