Medjugorje, “vi racconto la mia esperienza negativa”
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una lettrice che ha visitato la città bosniaca e, al di là delle considerazioni (personalissime) legate alla fede, ha voluto sottolineare altri aspetti, più “terreni”.
«Il mio viaggio a Medjugorje risale a circa un anno fa, precisamente l’ultima settimana di maggio del 2014, quando ho ceduto alle pressanti richieste di mia madre, fervente cattolica, che mi ha chiesto di accompagnarla in visita in questa città della Bosnia conosciuta in tutto il mondo per le apparizioni mariane. Premetto che sono orgogliosamente atea, ma le considerazioni che mi appresto a fare riguardano meramente gli aspetti “terreni” di quanto ho potuto vedere con i miei occhi.
Purtroppo il mio non è un giudizio positivo, principalmente per questa considerazione: nonostante l’enorme giro di denaro che le apparizioni della Madonna inevitabilmente portano, per indotto, nelle tasche degli abitanti del luogo (ricordiamo che la città, in 34 anni, è stata visitata da oltre 50 milioni di fedeli) nulla è stato fatto per dare a Medjugorje l’immagine di una città vera, un luogo in cui vivere normalmente quando, una volta che inevitabilmente la parentesi “veggenti” sarà chiusa, dovrà in qualche modo reinventarsi. Eppure finora nulla in quella città è stato costruito per durare nel tempo.
A Medjugorje non ho visto scuole, né biblioteche, né uffici comunali. Non ho visto un parco, né un cinema, né un teatro. Ora che ci penso non ho nemmeno visto bambini del posto. Pochissime le case. In compenso, però, ho visto alberghi ad ogni angolo. Persino una Spa di lusso (con idromassaggi, sauna, bagno turco e trattamenti di bellezza). E poi bed & breakfast, pensioni, ostelli. Chiunque abbia in casa una stanza in più sicuramente la affitta a uno delle centinaia (migliaia?) di pellegrini che arrivano ogni giorno sui pullman da tutto il mondo.
Accanto alla parrocchia di San Giacomo, per quel che ne so l’unica chiesa esistente nel paese, si erge quello che mi è stato detto essere l’albergo che il giornalista Paolo Brosio sta facendo realizzare. Senza badare a spese. Una costruzione che ho subito giudicato presuntuosa e irrispettosa: innanzitutto perché a ridosso della parrocchia cattolica e per il fatto che, così disposta, una volta finita, con la sua altezza toglierà sicuramente luce alle costruzioni vicine. Non ho visto ospedali, un pronto soccorso, nemmeno un’ambulanza. Ma di malati, anche gravi, ne ho visti tanti. Li ho visti mentre aspettavano ammassati, a centinaia, per ore e sotto il sole, che la “veggente” Vicka, l’unica rimasta a vivere lì, finisse di “parlare” con la Madonna e si decidesse a riportare il suo messaggio: qualcosa tipo “pregate, fate penitenza e amate il prossimo”.
Come ho detto non sono cattolica, ma credo di ricordare che queste siano semplicemente le “basi” del vivere cristiano. Eppure queste parole sono state accolte dalla folla lì riunita come se fossero la risposta a tutte le domande del mondo. Erano estasiati da quelle frasi, nonostante sul viso di molti di loro fosse chiaramente visibile la sofferenza fisica per qualche grave patologia (alcuni addirittura avevano con sé una bombola per l’ossigeno). Quando un anziano si è accasciato a terra ho sentito dire al microfono da un tale non meglio identificato, in piedi accanto a Vicka, che il poveruomo non andava aiutato perché il suo crollare sul selciato, lungi dall’essere un malore, era la prova che lo “Spirito Santo gli era entrato dentro”. Fortunatamente tra i pellegrini c’era anche un laicissimo medico che prontamente gli ha prestato soccorso, sotto lo sguardo contrariato dei presenti, finché l’anziano si è ripreso. Nel frattempo la veggente ha continuato a recitare le preghiere. Al termine molte persone le si sono avvicinate e lei ha imposto loro le mani. Ma è un gesto lecito da parte di quello che resta comunque un laico?
Subito dopo ci siamo diretti verso il Podbrdo, una collina irta e sassosa, raggiungibile dal centro di Medjugorje attraverso un sentiero nei campi percorribile a piedi in circa 20 minuti. Lungo tutto il percorso c’erano solo ed esclusivamente negozi in cui si vendevano “gadget”: magliette, bastoni, coroncine del rosario, statue di gesso della Madonna e tutto quello che un buon responsabile del merchandising consiglierebbe di produrre. Una donna del posto, in perfetto italiano, ha esortato alcuni pellegrini in possesso di un “proprio” rosario a sostituirlo con uno comprato lì. La spiegazione è che alcuni “satanisti” hanno immesso sul mercato dei rosari sui quali hanno inciso dei simboli demoniaci: così mentre uno pensa di pregare il Signore, in realtà sta invocando il diavolo. Insomma: meglio andare sul sicuro e comprarne uno approvato dalla Madonna.
Arrivati ai piedi della collina su cui si dice appaia la Vergine, anche lì non ho visto alcuna organizzazione che potesse in qualche modo tutelare l’incolumità dei pellegrini. Per arrivare alla statua di Maria, posta in cima, bisogna arrampicarsi stando attenti a non farsi male perché, se si cade, lo si fa su pietre spigolose e non è da escludere nemmeno la presenza di vipere. Un aspetto non da poco visto che, come ho detto, non c’è un pronto soccorso nelle vicinanze. L’ascesa alla “collina delle apparizioni” era facoltativa e nessuno (nemmeno gli “accompagnatori” che li avevano portati fin lì) teneva conto di quanti si avventuravano nella scalata. Senza contare che erano presenti anche turisti giunti autonomamente con la propria auto e che, qualora non avessero fatto ritorno, non avrebbero fatto scattare alcun allarme di ricerca. Quella sera, tornata in albergo, su internet ho avuto la conferma ai miei dubbi: diversi pellegrini (ci sono siti con nomi e foto) scomparsi sul Podbrdo, sono stati ritrovati morti lì o sulle alture circostanti. Di altri non si è più saputo nulla. Tant’è che la “collina delle apparizioni” è stata ribattezzata “collina delle sparizioni”. Adesso che anche il Papa si è espresso negativamente contro quello che ha tutta l’aria di essere solo un business mi sento decisamente più tranquilla».
Accanto alla parrocchia di San Giacomo, per quel che ne so l’unica chiesa esistente nel paese, si erge quello che mi è stato detto essere l’albergo che il giornalista Paolo Brosio sta facendo realizzare. Senza badare a spese. Una costruzione che ho subito giudicato presuntuosa e irrispettosa: innanzitutto perché a ridosso della parrocchia cattolica e per il fatto che, così disposta, una volta finita, con la sua altezza toglierà sicuramente luce alle costruzioni vicine. Non ho visto ospedali, un pronto soccorso, nemmeno un’ambulanza. Ma di malati, anche gravi, ne ho visti tanti. Li ho visti mentre aspettavano ammassati, a centinaia, per ore e sotto il sole, che la “veggente” Vicka, l’unica rimasta a vivere lì, finisse di “parlare” con la Madonna e si decidesse a riportare il suo messaggio: qualcosa tipo “pregate, fate penitenza e amate il prossimo”.
Come ho detto non sono cattolica, ma credo di ricordare che queste siano semplicemente le “basi” del vivere cristiano. Eppure queste parole sono state accolte dalla folla lì riunita come se fossero la risposta a tutte le domande del mondo. Erano estasiati da quelle frasi, nonostante sul viso di molti di loro fosse chiaramente visibile la sofferenza fisica per qualche grave patologia (alcuni addirittura avevano con sé una bombola per l’ossigeno). Quando un anziano si è accasciato a terra ho sentito dire al microfono da un tale non meglio identificato, in piedi accanto a Vicka, che il poveruomo non andava aiutato perché il suo crollare sul selciato, lungi dall’essere un malore, era la prova che lo “Spirito Santo gli era entrato dentro”. Fortunatamente tra i pellegrini c’era anche un laicissimo medico che prontamente gli ha prestato soccorso, sotto lo sguardo contrariato dei presenti, finché l’anziano si è ripreso. Nel frattempo la veggente ha continuato a recitare le preghiere. Al termine molte persone le si sono avvicinate e lei ha imposto loro le mani. Ma è un gesto lecito da parte di quello che resta comunque un laico?
Subito dopo ci siamo diretti verso il Podbrdo, una collina irta e sassosa, raggiungibile dal centro di Medjugorje attraverso un sentiero nei campi percorribile a piedi in circa 20 minuti. Lungo tutto il percorso c’erano solo ed esclusivamente negozi in cui si vendevano “gadget”: magliette, bastoni, coroncine del rosario, statue di gesso della Madonna e tutto quello che un buon responsabile del merchandising consiglierebbe di produrre. Una donna del posto, in perfetto italiano, ha esortato alcuni pellegrini in possesso di un “proprio” rosario a sostituirlo con uno comprato lì. La spiegazione è che alcuni “satanisti” hanno immesso sul mercato dei rosari sui quali hanno inciso dei simboli demoniaci: così mentre uno pensa di pregare il Signore, in realtà sta invocando il diavolo. Insomma: meglio andare sul sicuro e comprarne uno approvato dalla Madonna.
Arrivati ai piedi della collina su cui si dice appaia la Vergine, anche lì non ho visto alcuna organizzazione che potesse in qualche modo tutelare l’incolumità dei pellegrini. Per arrivare alla statua di Maria, posta in cima, bisogna arrampicarsi stando attenti a non farsi male perché, se si cade, lo si fa su pietre spigolose e non è da escludere nemmeno la presenza di vipere. Un aspetto non da poco visto che, come ho detto, non c’è un pronto soccorso nelle vicinanze. L’ascesa alla “collina delle apparizioni” era facoltativa e nessuno (nemmeno gli “accompagnatori” che li avevano portati fin lì) teneva conto di quanti si avventuravano nella scalata. Senza contare che erano presenti anche turisti giunti autonomamente con la propria auto e che, qualora non avessero fatto ritorno, non avrebbero fatto scattare alcun allarme di ricerca. Quella sera, tornata in albergo, su internet ho avuto la conferma ai miei dubbi: diversi pellegrini (ci sono siti con nomi e foto) scomparsi sul Podbrdo, sono stati ritrovati morti lì o sulle alture circostanti. Di altri non si è più saputo nulla. Tant’è che la “collina delle apparizioni” è stata ribattezzata “collina delle sparizioni”. Adesso che anche il Papa si è espresso negativamente contro quello che ha tutta l’aria di essere solo un business mi sento decisamente più tranquilla».
Giusto per chiarire (ma non ho proprio voglia di ribattere a tante bugie e stupidaggini ) CMQ Pronto Soccorso e ambulanza 50 Mt dalla Chiesa.
RispondiEliminaPasso chiudo. Ho già dedicato troppo tempo per rispondere a questa pseudo lettera.
Vergognosa oltre che fuorviantee con false deduzioni fatte passare per notizie.
Brava Cattolica d.o.c. E hai notato quante altre falsità e stupidaggini ha scritto? Hai ragione a non dilungarti in spiegazioni, tanto si sa bene che non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire. Un abbraccio Dany
EliminaGiusto per chiarire (ma non ho proprio voglia di ribattere a tante bugie e stupidaggini ) CMQ Pronto Soccorso e ambulanza 50 Mt dalla Chiesa.
RispondiEliminaPasso chiudo. Ho già dedicato troppo tempo per rispondere a questa pseudo lettera.
Vergognosa oltre che fuorviantee con false deduzioni fatte passare per notizie.
Ma come , non sa che anche "Paolo di Forte dei Marmi" è attivamente impegnato nella costruzione di un ospedale?
RispondiEliminaPerchè a suo dire "molti si sono rotti una gamba sulla collina" e le strutture non bastano per tutti. Chissà quanti altri si sono sfracellati , senza che trapelasse nulla sui media. Anzi no , quando cadono sui sassi appuntiti - ci dicono - non si fanno nemmeno un graffio...
perché non ha ancora letto le cretinate spaziali che la "cattolica doc" sta sparando nei commenti all'articolo "Gospa swimming pool".... c'è da ridere!!!!
EliminaI vescovi del luogo hanno dichiarato ufficialmente che li non c'é la Madonna, ma qualcos'altro. E questo mi basta per dire che è tutta una truffa e anche per essere un cattolico D.O.C. passo e chiudo.
RispondiEliminaUna VIPERA c'era di sicuro sulla collina: quella che ha scritto questo miserabile, ridicolo e materialissimo "resoconto". Poveraccia!
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