ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 19 ottobre 2015

Chi la vuole capire la capisca

Parrhesìa non fa rima con tirannia
L’infallibilità del papa non è infallibilismo
Quando un Pontefice (a prescindere da chi sia in quel momento il papa) agisce dicendo che la dottrina non è messa in discussione, ma di fatto usa la pastorale per aggirarla, egli non agisce più infallibilmente, ma arbitrariamente non garantendo più «la rigorosa fedeltà alla Parola di Dio».
Cliccare per ingrandire



                               
                  Così leggiamo dalla presentazione:

Essendo umana «essa risiede fra i regni di questa terra, i quali, almeno ai giorni nostri sono costituiti su basi esclusivamente umane. Uomini di governo e re, ai tempi presenti, non fondano la loro politica su considerazioni soprannaturali; il loro obiettivo è di governare i propri sudditi, di promuovere la pace e l’unione fra essi, di dichiarare la guerra a chi vi attentasse, seguendo criteri unicamente basati su princìpi naturali».

Se la Chiesa fosse soltanto una istituzione puramente umana potrebbe accordarsi con le altre istituzioni mondane, assecondando i loro tentativi di pacificazione e di benessere materiale, come nel presente romanzo farà il potente Felsenburgh incarnazione dello spirito del mondo. Ma la Chiesa è anche divina. «Essa non considera il mondo come principio e fine di ogni cosa; al contrario, mette risolutamente il regno di Dio innanzi a quello del mondo e la pace di Dio innanzi all’armonia degli uomini, Perciò, ogni qualvolta i suoi princìpi soprannaturali vengono in conflitto coi principi naturali, essa si vede costretta a divenire occasione di discordia».
Nel romanzo profetico del Benson pare che il mondo abbia raggiunto la sua pace e la sua felicità fuori del Cattolicesimo, anzi a dispetto di tutte le religioni, ma la sua pace è un quietismo mortificante, la sua felicità è puramente naturale. Il mondo è ridotto come un corpo senza più anima, o per lo meno pronto a espellere totalmente, dal suo complesso, l’anima. Ma quando l’anima parte dal corpo, il corpo muore. La pace e la felicità promosse dallo spirito del mondo non possono durare. É illusione del mondo che perisce.
Solo i veri cristiani, raccolti nella legittima Chiesa, un piccolo ed esiguo gregge superstite, sanno che la pace e la felicità naturali, ottenute mediante l’astuta politica del Felsenburgh non sono segni di vita, ma annunci di morte. La pace del mondo è labile; la felicità nel tempo è transitoria. «Noi desideriamo la pace sopra ogni cosa – dice il Benson nel suo sermone – ma la pace di Dio, non quella pace che il mondo, dal momento che può dare, può anche ritogliere, non la pace che dipende dall’armonia della natura con la natura, ma della natura con la Grazia!». E conclude con spietata sincerità: «Fino a che il mondo o una contrada, o una famiglia o anche una sola anima individuale, si fonderà su principi naturali discordanti dai divini, la religione soprannaturale cattolica porterà non pace, ma guerra. E questo avverrà fino alla fine del mondo, fino alla catastrofe di Armageddon che lo distruggerà».
_________________
Non vogliamo tirarla per le lunghe, chi la vuole capire la capisca. Ciò che ci preme qui ora è chiarire il concetto di infallibilità papale a ridosso di una idolatria bergogliana che non ha riscontri passati neppure in quei tempi in cui il beato Pio IX, invocato come “papa re”, si guardava bene dal farsi idolatrare dai media del suo tempo e dagli stessi fedeli, accusando persino un certo fastidio ed imbarazzo davanti a quel termine il quale non piaceva neppure a Don Giovanni Bosco.
La Chiesa non è dunque una istituzione puramente umana, è proprio questa differenzazione da ogni istituzione umana e di Cesare a garantirle quella che chiamiamo, persino come dogma, infallibilità papale. Su tale infallibilità si sono scatenati grandi menti del nostro tempo e da cinquant’anni a questa parte tutti – in buona fede o meno – a sviscerare questo termine, sezionarlo in millesime parti pur di cercare in qualche modo o di screditare il Papa (leggasi i tradizionalisti estremi o i sedevacantisti), sia dall’altra parte, quella modernista, per attribuire ogni ragione al Papa, anche il più elementare starnuto trasformato in nuovo dogma infallibile, da parte di chi, oggi per esempio, ha fatto del Papa un feticcio di adorazione, una icona intoccabile.
A questo neppure Benson nel suo profetico romanzo c’era arrivato, nessuna mente cristiana pura avrebbe potuto pensare o immaginare un Pontificato nel quale l’infallibilità sarebbe stata imposta a prescindere dalla ragione e a prescindere da ogni logica dottrinale diventando infallibilismo. O che addirittura un Papa, in nome della pastorale, non intendesse più difendere la dottrina, o dichiarasse “farisei e rigidi” coloro che lo avrebbero fatto al suo posto.
Noi è un appello che vorremo lanciare da qui, una supplica al Santo Padre, ma anche un invito a quanti del Papa stesso ne hanno fatto icona di infallibilità. Siamo arrivati al punto che qualunque cosa dica il Papa o faccia, è infallibile a prescindere, è infallibile perchè è Papa “Francesco”.
Il punto è che…


https://bergoglionate.wordpress.com/2015/10/18/linfallibilita-del-papa-non-e-infallibilismo/#more-2558
Per la terza volta consecutiva attingo da uno stimato blog cattolico le interessanti riflessioni di un anonimo commentatore ( per quelle "precedenti" vedere QUI e QUI ) ; forse una "penna teologica" , sicuramente un cuore che pulsa di vero amore ecclesiale.
Stavolta il Nostro però, dopo alcune serie considerazioni sulla storia recente della Chiesa, si abbandona in un volo di fantasiose idee e numeri... che potrebbero anche dare l'impressione di odorare  di millenarismo.
Non abbiamo censurato, come facciamo di solito, le idee scritte "in fantasiosa libertà" perchè, lo si comprende bene, esse provengono dallo stesso cuore veramente innamorato di Cristo e della Sua unica Chiesa.
Tutto questo interessante scritto viene fatto precedere dalle Parole del Cap. 24 del santo Vangelo secondo San Matteo.

*
Con i piedi ben piantati sulla terra, cum et sub Petro, invochiamo la Beatissima Vergine Maria, vittoriosa contro tutte le eresie, il glorioso San Michele Arcangelo e i Santi Protettori delle nostre contrade affinchè ci aiutino nel vitale discernimento di ciò che viene vomitato sempre più spesso anche da bocche Consacrate dal Sacro Crisma, per tentarci di prediligere alla Verità gli onori e le lusinghe mondane: «Tutte queste cose io ti darò se, gettandoti ai miei piedi, mi adorerai»
 **

Dal Santo Vangelo di Matteo.
«Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno. 
Sentirete poi parlare di guerre e di rumori di guerre. 
Guardate di non allarmarvi; è necessario che tutto questo avvenga, ma non è ancora la fine. 
Si solleverà popolo contro popolo e regno contro regno; vi saranno carestie e terremoti in vari luoghi; ma tutto questo è solo l'inizio dei dolori. 
Allora vi consegneranno ai supplizi e vi uccideranno, e sarete odiati da tutti i popoli a causa del mio nome. 
Molti ne resteranno scandalizzati, ed essi si tradiranno e odieranno a vicenda. 
Sorgeranno molti falsi profeti e inganneranno molti; per il dilagare dell'iniquità, l'amore di molti si raffredderà. 
Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato. 
Frattanto questo vangelo del regno sarà annunziato in tutto il mondo, perché ne sia resa testimonianza a tutte le genti; e allora verrà la fine.
Quando dunque vedrete l'abominio della desolazione, di cui parlò il profeta Daniele, stare nel luogo santo - chi legge comprenda -, allora quelli che sono in Giudea fuggano ai monti, chi si trova sulla terrazza non scenda a prendere la roba di casa, e chi si trova nel campo non torni indietro a prendersi il mantello» 

Andrea Carradori, peccatore bisognoso della Misericordia divina che solo la Chiesa Cattolica può elargire.



Il quadro è un inequivocabile "segno dei tempi". 
Latita "chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza"


L'infiltrazione nemica ai vertici ecclesiali non avviene in pochi mesi. 
C'è una regia che trama da decenni. 
Ha investito molto e ora vuole riscuotere. Francesco sembra la punta dell'iceberg, per "titoli ed esami". 
E' tutto già nel repertorio, nel copione iniziato con un Dio che ama e che fa l'uomo libero. 
Nell'amore vero c'è un rischio: il tradimento. 
Dio non cambia. 
L'uomo cambia. 
La Chiesa è fatta di Dio e di uomini. 
Il rischio c'è.

***

Satana odia il Verbo incarnato. 
Ai tempi di Adamo, fece dubitare della bontà di Dio.
Dai tempi di Gesù ha dubitato dell'incarnazione e della croce come metodo per amare: farsi vittima per salvare. 
Oggi tenta l'ultima carta: Dio è buono, voi perdonate tutto, anche il peccato. 
Rinunciate ai sacramenti, alla Chiesa voluta da Cristo: vogliate bene al mondo. 
Così l'Anticristo, che non ha mai mai digerito la sconfitta, adesso cerca di annullarLo come redentore, trasformato in filantropo dai falsi profeti.
L'aria escatologica che tira mi porta a condividere con chi ne avrà voglia questa considerazione: l'odio del mondo verso Gesù Cristo Unico Salvatore ha per forza un obiettivo principale, che è il Sacerdozio in ordine al ruolo del prete nella Santa Messa nel suo essere Alter Christus sottomettendo l'umanità alla Volontà di Dio.

***

L'uomo fu creato a immagine e somiglianza di Dio. 
Dio è bontà e misericordia e non cambia.
E' puro spirito, si è rivelato Trinità, scelse di essere "Verbo fatto carne" nel Figlio.
L'uomo è immagine di Dio nell'avere una natura anche spirituale, capace di decidere e con un intelletto "capace di Dio", oltre a una mente e una ragione per dominare le altre creature e un cuore in cui può abitare lo Spirito di Dio. 
Dentro un corpo vivente, come gli animali, ma con una coscienza e un cuore sconosciuto alle altre creature. 
L'uomo è immagine anche esteriore di Dio nel suo essere Verbo incarnato.
L'essere anche a "somiglianza" di Dio indica due cose: che comunque l'uomo è creatura, non Creatore e che può somigliare al Creatore se ne vive la stessa logica, la Sua bontà.
L'uomo fu creato perfetto, perchè perfetto è Dio: perciò Dio, che ama davvero, creò l'uomo libero. 
Questa libertà è essenziale: Dio ci ha creati liberi (come Lui) prima che buoni (come Lui): perchè fossimo noi a scegliere (per amore) se somigliarGli. 
Gesù disse ai Giudei che avevano creduto in lui: "Se dimorate nella mia parola, siete veramente miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
Il peccato ha ottenebrato questa piena luce dell'intelletto, insinuando il dubbio su Dio.
Così diventammo anche immagine di Satana, somiglianti a quel modo di ragionare, fatto di inganno e dubbio, la "tenebra" interiore che dissemina di morte la creazione.
L'uomo non fece più la Volontà di Dio. 
Anche l'immagine se ne deteriorò, perchè il peccato ammala la creazione, la inquina, specie nell'uomo interiore, non nel PM10 dell'aria...
***
La Chiesa è portatrice del Vangelo di guarigione dalla malattia. 
Possibilità di recuperare la somiglianza con Dio mediante il Verbo incarnato, diventandogli somiglianti con la grazia dello Spirito santo. 
Gesù riapre la strada alla luce, recupera all'interiorità dell'uomo un cuore capace di pregare il Padre di fare la Sua volontà, che Gesù interpreta al 100%.
Che Chiesa è quella odierna? 
Una "realtà oscurata" di quel che deve essere.
Sottovaluta il sacrificio del crocifisso/risorto, dà poco peso (=gloria) alla Presenza Reale del Signore, nell'umile apparenza dei segni, ma preferisce riferirsi a delle simbologie che spronino gruppi umani, sempre più frammentati, a fare delle scelte caso per caso, nella lingua come nella prassi, senza dogmi ma con tanto dialogo, a nome di un "dio" valido per tutti e perciò taciuto in ciò che ha distinto il Vero dal resto. 
***
Il quadro è un inequivocabile "segno dei tempi". 
Latita "chi di dovere che le esprima con la dovuta autorevolezza". In compenso è sempre più evidente il farsi da parte del katechon (2 Ts 2, 6), quindi (nella logica di San Paolo) si palesa un contesto connesso con l'escatologia e lo scontro aperto tra la Chiesa e l'Anticristo. 
Parole grosse. 
Da tremare a digitarle.



***

Il sacrificio eucaristico ripresenta infatti la modalità originale con la quale il Verbo incarnato ha consegnato sè stesso come vittima, versando il proprio sangue per ristabilire un ponte tra l'umanità malata di peccato e Dio che è buono e ama. 
Il perdono di Dio passa da questa immensa grazia: partecipando a questo avvenimento si capisce l'Amore sofferto per il peccato e contemplando la Passione si può giungere a detestare il peccato... 
Il perdono misericordioso di Dio non nasce da un'idea del peccatore che vuole sentirsi giustificato mediante un ragionamento "di fede". E' una cosa talmente enorme che si fa fatica a comprenderla, sfolgorante della pazienza di Dio e buia come solo sa essere il peccato.

***

Detto questo ho ripensato alla Santa Messa. 
Anch'essa ha subito una "denaturazione"... 
Si è cominciato con le "buone intenzioni" (Sacrosanctum concilium). 
Si è riscritto il messale. Bacci e Ottaviani avvertirono... 
La "sinodalità" si è risolta, allora come oggi, con un "non rompeteci" ... Nell'aprile 1969 l'Ordo Missae), poi (1970) si il Messale per la cattolicità intera. 
Anche allora la decentralizzazione subì qualche contrattempo, così una nuova normativa pospose l'entrata in vigore del nuovo messale dal 30 novembre 1969 al 28 novembre 1971 affidando alle conferenze episcopali (impegnate con le traduzioni in lingua) l'eventuale entrata in vigore prima di quella data. 
Il 26 marzo 1970 uscì un'ulteriore edizione critica del nuovo messale; inoltre il decreto di promulgazione della nuova edizione non faceva più menzione di una data fissa dalla quale avrebbe iniziato a vigere il nuovo messale. 
Finalmente il 14 giugno 1971 con una Notificatio della Sacra Congregazione del Culto Divino si abbandonava definitivamente il criterio della scadenza fissa imposta da Roma per l'entrata in vigore del nuovo messale e del nuovo breviario o liturgia delle ore lasciando di ciò arbitro le conferenze episcopali (cito http://www.unavoce-ve.it/07-11-19.htm). 
Alle conferenze episcopali protagoniste assolute veniva accordato, con disposizione veramente rivoluzionaria, la facoltà di prescrivere l'uso totale della lingua vernacola nelle messe "cum populo", in altre parole il permesso di interdire l'uso pubblico della lingua latina rovesciando così la normativa conciliare.

***
Sotto le ceneri di questo crollo che segue l'incendio appiccato dal Nemico il Signore conserva, invisibili alla tracotante superbia dei liquidatori fallimentari, piccole fiammelle accese, ardenti di fede. 
Ci saranno "voci fuori dal coro".
***

***

Sono passati 44 anni da questa esperienza di "procedura decentrata".
Ed eccoci a riparlarne sull'altro fondamento della Chiesa: il sacramento matrimonio, figura del legame tra la Chiesa Sposa e Cristo sposo.
La cifra mi ha ricordato un passo di Daniele 12,11-12: "Ora, dal tempo in cui sarà abolito il sacrificio quotidiano e sarà eretto l'abominio della desolazione, ci saranno milleduecentonovanta giorni. 
Beato chi aspetterà con pazienza e giungerà a milletrecentotrentacinque giorni".
Parrebbe che ci sia da attendere soltanto un "giorno" (1971+45=2016)...
Beati noi!
Tra l'altro sarebbero 42 mesi dall'infausto febbraio-marzo 2013... Nel 680-681 (1135 anni dal 2015-16) il concilio di Costantinopoli affossò l'ennesima eresia:
"Predichiamo che in lui [Cristo] vi sono due volontà naturali e due operazioni naturali, indivisibilmente, immutabilmente, inseparabilmente e senza confusione, secondo l'insegnamento dei santi padri. 
I due voleri naturali non sono, come dicono gli empi eretici, in contrasto fra loro, tutt'altro. 
Ma il volere umano è subordinato, non si oppone né resiste, si sottopone, invece, al volere divino e onnipotente". 
Sarà un caso?

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.