ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 dicembre 2015

Operation Storm Heaven


Il cardinal Burke arruola credenti.



Ordine di servizio: recitare un Rosario il primo di ogni mese – dunque si comincia dal 1° gennaio – per l’intero 2016: a questo ha chiamato il cardinal Raymond Burke i fedeli americani. Bisogna che siano almeno un milione, per il successo dellaOperation Storm Heaven, Assalto al Cielo (by prayer, con la preghiera). Niente impedisce che vi si associno volontari da altri paesi, dato il motivo della chiamata: “perché la Luce della Verità splenda chiaramente nella Chiesa e la pace regni nei cuori dei credenti”.

Il cardinal Burke è la più influente figura epurata da El Papa, che l’ha cacciato dalla Congregazione dei Santi per confinarlo a fare il confessore dei Cavalieri di Malta. Come sempre, nessuna accusa è stata chiaramente formulata:   ma – come ha spiegato Massimo Introvigne ai suoi adepti, intimando loro di isolare Burke – sarebbe “organicamente inserito in un network anticonciliarista»,e infatti ha rilasciato “interviste ripetute a blog anticonciliaristi» (mica come Bergoglio che racconta i suoi progetti a Scalfari) s’è reso colpevole di«interferenze improprie nella questione dei Francescani dell’Immacolata» (ha provato a difendere i 700 frati e suore perseguitati senza pietà né misericordia) e addirittura – imperdonabile – ha espresso “sostegno alla prossima Marcia della Vita». Ma il peggio di tutto è che Burke non solo ha “firmato, ma promosso” la “Supplica al Papa sul Sinodo”: quel documento cioè con cui, eminenti monsignori si sono opposti apertamente e rispettosamente alle trame occulte dei Kasper e i sotterfugi dello stesso Bergoglio, chiedendo al Santo Padre “una parola chiarificatrice” sul matrimonio e sulla “eventualità che in seno alla Chiesa si apra una breccia tale da permettere l’adulterio – in seguito all’accesso all’Eucaristia di coppie divorziate e risposate civilmente – e perfino una virtuale accettazione delle unioni omosessuali”.
Nella nuova ‘chiesa’ della misericordia, chi si firma è perduto: El Papa si vendica dei leali oppositori, sopprime i critici, li punisce ripetutamente, riducendoli al silenzio; e difatti s’è allevato tutta una torma di lecchini e lecconi di carriera – non minore piaga della sua Chiesa.
Il cardinal Burke ha indetto la campagna per del Rosario per lo Splendore della Verità (Veritatsi Splendor) nella Chiesa, l’8 dicembre scorso, festa dell’Immacolata. Il male che sembra travolgere l’America e il mondo, ha scritto in un comunicato, lascia molti fedeli scoraggiati. E “la prima tentazione di Satana per spezzarci è lo scoraggiamento. Questa tentazione è solo un’illusione, perché Cristo vivo in noi ci dà sempre coraggio, anche nei tempi delle prove più gravi. In tali tempi, come oggi, dobbiamo pregare più che mai, specialmente davanti alla presenza del Santissimo Sacramento, e tutto il giorno. Abbiate coraggio, amati fratelli e sorelle! Persistete con sicura Speranza! Assediamo insieme il Cielo con assidua preghiera”.
Come i lettori sanno, suor Lucia di Fatima ha scritto: Da quando la Vergine SS. ha dato grande efficacia al rosario, non c’è problema materiale, ne spirituale, nazionale o internazionale che non si possa risolvere con il S. Rosario e con i nostri sacrifici.”
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Il Rosario è l’arma geopolitica di disarmati. Nel 1947, quando l’Austria era occupata dalle forze armate sovietiche, un cappuccino di nome padre Petrus Pavlicek lanciò la “crociata riparatrice del Rosario” (Rosenkranzsühnenkreuzzug) specificamente diretta alla Vergine di Fatima, la Madonna Pellegrina la cui statua Pio XII inviò in giro per l’Europa devastata. Mezzo milione di austriaci si unirono via via alla campagna. Il 15 maggio 1955, i sovietici si ritirarono da Vienna: la prima ed ultima volta che il potere bolscevico abbandonò unilateralmente e spontaneamente un Paese occupato. Sento rivolte a me e alla mia rabbia l’esortazione che la Madonna volse a Don Stefano Gobbi“..Invece di inveire, prendete in mano, impugnate il Rosario, l’arma che vincerà il mondo della tenebra. Fatevi apostoli del mio Rosario. Ogni anima orante è una macchina che lega ogni Ave a me rivolta”.
Dunque io comincio il 1 gennaio, e chiedo ai 25 lettori di unirsi al cardinale e agli americani cattolici.
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Di mio aggiungo solo una cosa. A Natale, l’Imam Khamenei ha fatto visita ad alcune famiglie di cristiani (Assiri, credo), famiglie di “martiri”, ossia combattenti morti durante la guerra contro l’Irak di Saddam (otto anni: 1980-88) che giustamente là chiamano “la guerra imposta” dagli Usa che armò l’irakeno contro a repubblica islamica. Durante questa visita, Khamenei ha detto: “Nell’Islam, chiunque neghi l’infallibilità del nobile Gesù e della nobile Maria è fuoriuscito dalla religione islamica. E’ questo il nostro rispetto nei confronti del cristianesimo”. Da un alto musulmano mi son sentito ricordare, insegnare, l’infallibilità di Gesù e della Vergine. L’infallibilità della sua promessa: non praevalebunt. Forza, Operation Storm Heaven.

     



Di certo lo farò.
“Maria Santissima è veramente la mistica scala per la quale è disceso il Figlio di Dio sulla terra e per cui salgono gli uomini al cielo”.
(S. Agostino)
http://www.maurizioblondet.it/il-cardinal-burke-arruola-credenti/


COR JESU ADVENIAT REGNUM TUUM, ADVENIANT PER MARIAM!

Cor Jesu adveniat regnum tuum, adveniant per Mariam!

Il primo gennaio di ogni anno la Chiesa cattolica festeggia Maria santissima Madre di Dio. Tra pochi giorni, il primo dell’anno del 2016, il Papa aprirà la Porta santa della basilica di Santa Maria maggiore. Qual è il senso della devozione mariana oggi? E quale rapporto esiste tra la .gura di Maria e il tema della misericordia, che papa Francesco ha voluto al cuore del Giubileo da poco iniziato? Abbiamo girato queste e altre domande a Vittorio Messori, giornalista e scrittore cattolico tra i più noti e tradotti nel mondo, che da poco ha dato alle stampe una nuova edizione di ipotesi su Maria (edizioni Ares), ampliata rispetto alla precedente del 2008, con l’aggiunta di 13 capitoli.
Il suo nuovo libro nasce – cito dall’introduzione – «dal fatto che su Maria non si dirà mai abbastanza» e dalla sensazione della mancanza «di una catechesi adeguata (che) sembra aver tolto Maria dal posto eminente della casa per metterla in un angolo». Può spiegarci meglio?
«Dopo il Concilio si è verificato quello che l’abbé Laurentin, uno dei miei maestri, ha chiamato “l’inverno mariano”. Dopo un periodo in cui si è parlato troppo di Maria, si è passati al silenzio. Per due motivi. Il primo: l’influsso protestante, secondo cui Maria è un “di più”, per cui quanto più si parla di Maria tanto meno si parla di Cristo, come se esaltando la madre si nascondesse il figlio. Ha poi inciso il fatto che molta della devozione mariana preconciliare era sentimentale, dolciastra, fatta di canti di bambini, mazzolini di fiori e cose del genere. Di fatto un certo clima “madonnaro” è stato tale da allontanare molte persone da Maria. Ho cercato – in questo come in altri libri – di mostrare che è possibile una devozione profonda e al contempo, mi si passi il termine, virile».
Nel capitolo intitolato Devoti e devozioni lei, tuttavia, invita a non disprezzare la fede dei semplici, quella della vecchietta col Rosario in mano. È possibile una devozione «convinta e virile» ma, al tempo stesso, capace di tenerezza?
«La devozione popolare è una grande ricchezza, cui la Chiesa non deve rinunciare, anche perché è gradita all’Interessata. Maria disse a Bernadette a Lourdes: “Desidero che qui si eriga una cappella e che qui si venga in processione”. Ebbene: io in vita mia non sono mai sceso in piazza per un corteo politico, ma mi unisco molto volentieri alle processioni tutte le volte che posso. Aggiungo che tra le persone che ammiro di più al mondo c’è la vecchietta col suo rosario. Ciò che non amo è una catechesi sentimentale, retorica: molti libri su Maria sono illeggibili dall’uomo d’oggi! Aggiungo che nella zona di Desenzano sul Garda, dove abito, ho contribuito al recupero di alcune edicole mariane che rischiavano di andare in rovina. Non solo: ho costruito io stesso un santuarietto mariano».
Racconti…
«A pochi chilometri da Desenzano sorge l’antica abbazia di Maguzzano che era un po’ abbandonata. Grazie ai miei risparmi e ad alcuni amici facoltosi, ho provveduto a realizzare, con l’aiuto di un amico architetto, un piccolo santuario. Piccolo ma elegante perché la devozione deve unirsi anche alla bellezza. Siccome sorge in un oliveto, è stato dedicato a “Santa Maria degli ulivi”».
Rispetto a Gesù, qual è la “funzione” di Maria?
«Nel mio primo libro Ipotesi su Gesù – la testimonianza della mia conversione – Maria non figura per nulla. Allora ero come “abbagliato” da Cristo e non “vedevo” la Madonna. La mia esperienza è che solo quando sei entrato in confidenza col Figlio, costui ti porta a casa sua e ti presenta la madre. Detto altrimenti: Maria è importante, ma dopo che è annunciato Cristo».
Nella Salve Regina la Madonna è «Madre di misericordia». Come interpreta questo appellativo nell’ottica del Giubileo appena iniziato?
«In Dio troviamo la misericordia al massimo grado e al tempo stesso la somma giustizia. Ciò detto, forse a Maria è stato assegnato un compito particolare da Dio: far sì che in lei sia presente solo la misericordia. In quanto persona umana, una di noi, Maria può “permettersi” questo. Maria, quindi, è una sorta di regalo fatto all’umanità: è il nostro avvocato difensore davanti a Dio».
C’è un “titolo” specifico di Maria che le è particolarmente caro?
«Maria stella del mare. I marinai per non perdersi in mare seguivano le stelle. Maria è colei che ti guida. Come diceva san Bernardo di Chiaravalle, “segui Maria e non sbaglierai mai strada”».
Tra i santuari mariani ce n’è uno che frequenta in particolare?
«Sono cresciuto a Torino e ho un rapporto particolare con il santuario della Consolata. E poi amo Oropa: più che un santuario, una sorta di città mariana sul monte».

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