“Iniziazione cristiana”. Dichiarazione ufficiale della neochiesa. Non sappiamo cosa sia, ma di certo non è cattolica
di Paolo Deotto
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Alcuni amici ci hanno inviato una comunicazione (la riportiamo in calce) che hanno ricevuto dalla parrocchia per l’inizio dell’anno catechistico. Pardon, anno “catechistico” fa pensare al Catechismo, quello che una volta si usava chiamare “Dottrina” perché, appunto, si insegnava ai bambini la Dottrina cattolica.
No, non si parla più di “catechismo”, roba superata. Si parla di “iniziazione cristiana”. Bruttino e vagamente esoterico, ma adesso si usa così.
Ora non ci interessa tanto parlare di catechismo – a questo provvede già la nostra brava catechista – ma notare come la circolare che ci è stata trasmessa sia molto interessante, perché è una dichiarazione esplicita di una “cosa” che non si sa bene cosa possa essere, ma in compenso si capisce subito cosa non è: non è cattolica.
Lasciamo perdere il massacro della sintassi che si consuma nel primo capoverso, e andiamo alla sostanza. Subito ci viene detto che siamo davanti a una “nuova stagione di Chiesa”. Apprendiamo così che la Chiesa è regolata a stagioni. Interessante, ma un po’ bizzarro, per un’istituzione divina – la Chiesa è stata fondata da Nostro Signore Gesù Cristo – che dovrebbe custodire la Verità, immutabile per sua natura, e convertire ad essa tutti gli uomini.
Probabilmente non si parla di Chiesa, perché ne esiste una sola con la “C” maiuscola, l’unica vera Chiesa, Una, Santa, Cattolica, Apostolica. Probabilmente si parla di una “chiesa” “X”; nulla vieta a qualche mattacchione di svegliarsi un mattino e fondare una “chiesa”…
E che c’entra la Chiesa, l’unica Chiesa, con questa strana “cosa” che dichiara tout court che la cultura del passato, fondata sul dovere e l’impegno “ci ha lasciato” (e chi l’ha detto?) e dobbiamo abbracciare una non ben definita “cultura della libertà”?
Già in questa affermazione c’è una grossa bestialità, perché la vera “libertà” è la realizzazione della nostra salvezza, che si realizza solo nell’adesione alla Fede cattolica che è fatta, piaccia o meno, anche di dottrina, pratica religiosa, comandamenti, per quanto ciò possa turbare gli innovatori.
Il delirio prosegue nei successivi “passaggi”. Dunque, bisogna passare da una Chiesa di conservazione a una Chiesa di missione e inoltre da un cristiano con una buona religiosità ad un cristiano con una bella umanità.
Forse questa gente si serve da un pusher che vende robaccia scadente.
La “missione” della Chiesa deriva proprio dalla “conservazione” che la Chiesa stessa fa della Verità, che è, repetita iuvant, immutabile. E poi, scusate, ma cosa sarebbe un cristiano con una “bella umanità”? Come fa ad avere una “bella umanità” se questa viene messa in contrapposizione con la “buona religiosità”, senza la quale non si può avere niente di bello?
Ma forse la risposta è semplice: non stiamo parlando più di Nostro Signore Gesù Cristo, non stiamo parlando più della conversione di tutte le genti alla Sua parola. No, qui c’è solo un’operazione di marketing, l’offerta di una “cosa” che promette “libertà” e “umanità” e rassicura sul fatto che è finita la cupa stagione del “dovere e dell’impegno”.
Una neoreligione pagana che ci potrebbe essere predicata anche, che so, da una Luciana Littizzetto. Tutti felici, ora e subito. E Dio? Già, ma chi è Dio?
Documenti di questo tipo sono utilissimi, perché almeno portano chiarezza. Ci sono amici, ben più dotti di noi, che discutono di sedevacantismo, di possibili eresie papali, o si macerano per capire se un eretico possa essere papa o se un papa possa essere eretico. Ci sono amici assai più colti di noi che ci hanno accusato di “sedevacantismo pratico”. A tutt’oggi non ho capito bene cosa sia, però la frase, va riconosciuto, ha una sua suggestione.
Vorrei dire che tutte queste questioni non ci interessano, perché badiamo ai fatti; e i fatti parlano chiaro, fin troppo chiaro. Questa circolare sul catechismo non è che l’ennesimo documento sfornato da una “chiesa” che si definisce tuttora “cattolica”, ma che di cattolico non ha più nulla.
È una “chiesa” da cui tenersi lontani, per la salvezza delle proprie anime e delle anime delle persone di cui abbiamo la responsabilità. Ringraziando il Signore, esistono ancora preti cattolici che non si gargarizzano con i nuovi linguaggi, che non sono affogati nel sincretismo, che non cercano l’applauso del mondo. Ringraziando il Signore esistono ancora fedeli cattolici che testardamente vogliono restare tali.
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Resistiamo, con il S. Rosario ben stretto in mano. Queste pazzie passeranno, non facciamoci catturare dal maledetto imbroglio della neochiesa.
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Ecco l’istruttiva circolare:
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Ciao a tutti
è ora di ripresa, l’estate è passata da un po’ e tutto è ripreso a pieno ritmo. Innanzitutto volevamo
condividere con voi il pensiero che il nostro Consiglio Pastorale nella riunione del xxxx u.s.,
ha lasciato a tutta la comunità parrocchiale un augurio per il nuovo anno pastorale, e afferma:
” ….ci troviamo davanti ad una nuova stagione di Chiesa. Nel periodo storico in cui stiamo vivendo,
dobbiamo fare i conti con una cultura che viene dal passato, che ormai ci ha lasciato, fondata sul
dovere e sull’impegno (dottrina, pratica religiosa, comandamenti) in favore di una cultura della libertà
con il rischio che questo comporta. Questo passaggio vale anche per la fede, anzi, diventa di fatto
l’occasione per un invito che lo stesso Papa ci rivolge: il passaggio da una Chiesa di conservazione
a una Chiesa di missione, da una fede del dovere e dell’impegno ad una fede della riconoscenza,
da un cristiano con una buona religiosità ad un cristiano con una bella umanità.
L’iniziazione cristiana può essere uno dei mezzi attraverso cui tutto questo può realizzarsi e sicuramente
altre forme fioriranno, qualora accetteremo questo cambiamento. La preghiera e l’augurio del Consiglio
Pastorale è che tutta la comunità accolga questa sfida non come un dovere, ma con l’entusiasmo che
la riconoscenza per il bene ricevuto genera…. “
Con queste parole e l’auspicio che ciascuno di noi faccia tesoro di quanto detto desideriamo cominciare
il nuovo anno dell’Iniziazione Cristiana e invitarvi domenica 16 Ottobre con i vostri ragazzi alla messa
domenicale … ecc ecc
L’equipe dell’iniziazione Cristiana
Alcuni amici ci hanno inviato una comunicazione (la riportiamo in calce) che hanno ricevuto dalla parrocchia per l’inizio dell’anno catechistico. Pardon, anno “catechistico” fa pensare al Catechismo, quello che una volta si usava chiamare “Dottrina” perché, appunto, si insegnava ai bambini la Dottrina cattolica.
No, non si parla più di “catechismo”, roba superata. Si parla di “iniziazione cristiana”. Bruttino e vagamente esoterico, ma adesso si usa così.
Ora non ci interessa tanto parlare di catechismo – a questo provvede già la nostra brava catechista – ma notare come la circolare che ci è stata trasmessa sia molto interessante, perché è una dichiarazione esplicita di una “cosa” che non si sa bene cosa possa essere, ma in compenso si capisce subito cosa non è: non è cattolica.
Lasciamo perdere il massacro della sintassi che si consuma nel primo capoverso, e andiamo alla sostanza. Subito ci viene detto che siamo davanti a una “nuova stagione di Chiesa”. Apprendiamo così che la Chiesa è regolata a stagioni. Interessante, ma un po’ bizzarro, per un’istituzione divina – la Chiesa è stata fondata da Nostro Signore Gesù Cristo – che dovrebbe custodire la Verità, immutabile per sua natura, e convertire ad essa tutti gli uomini.
Probabilmente non si parla di Chiesa, perché ne esiste una sola con la “C” maiuscola, l’unica vera Chiesa, Una, Santa, Cattolica, Apostolica. Probabilmente si parla di una “chiesa” “X”; nulla vieta a qualche mattacchione di svegliarsi un mattino e fondare una “chiesa”…
E che c’entra la Chiesa, l’unica Chiesa, con questa strana “cosa” che dichiara tout court che la cultura del passato, fondata sul dovere e l’impegno “ci ha lasciato” (e chi l’ha detto?) e dobbiamo abbracciare una non ben definita “cultura della libertà”?
Già in questa affermazione c’è una grossa bestialità, perché la vera “libertà” è la realizzazione della nostra salvezza, che si realizza solo nell’adesione alla Fede cattolica che è fatta, piaccia o meno, anche di dottrina, pratica religiosa, comandamenti, per quanto ciò possa turbare gli innovatori.
Il delirio prosegue nei successivi “passaggi”. Dunque, bisogna passare da una Chiesa di conservazione a una Chiesa di missione e inoltre da un cristiano con una buona religiosità ad un cristiano con una bella umanità.
Forse questa gente si serve da un pusher che vende robaccia scadente.
La “missione” della Chiesa deriva proprio dalla “conservazione” che la Chiesa stessa fa della Verità, che è, repetita iuvant, immutabile. E poi, scusate, ma cosa sarebbe un cristiano con una “bella umanità”? Come fa ad avere una “bella umanità” se questa viene messa in contrapposizione con la “buona religiosità”, senza la quale non si può avere niente di bello?
Ma forse la risposta è semplice: non stiamo parlando più di Nostro Signore Gesù Cristo, non stiamo parlando più della conversione di tutte le genti alla Sua parola. No, qui c’è solo un’operazione di marketing, l’offerta di una “cosa” che promette “libertà” e “umanità” e rassicura sul fatto che è finita la cupa stagione del “dovere e dell’impegno”.
Una neoreligione pagana che ci potrebbe essere predicata anche, che so, da una Luciana Littizzetto. Tutti felici, ora e subito. E Dio? Già, ma chi è Dio?
Documenti di questo tipo sono utilissimi, perché almeno portano chiarezza. Ci sono amici, ben più dotti di noi, che discutono di sedevacantismo, di possibili eresie papali, o si macerano per capire se un eretico possa essere papa o se un papa possa essere eretico. Ci sono amici assai più colti di noi che ci hanno accusato di “sedevacantismo pratico”. A tutt’oggi non ho capito bene cosa sia, però la frase, va riconosciuto, ha una sua suggestione.
Vorrei dire che tutte queste questioni non ci interessano, perché badiamo ai fatti; e i fatti parlano chiaro, fin troppo chiaro. Questa circolare sul catechismo non è che l’ennesimo documento sfornato da una “chiesa” che si definisce tuttora “cattolica”, ma che di cattolico non ha più nulla.
È una “chiesa” da cui tenersi lontani, per la salvezza delle proprie anime e delle anime delle persone di cui abbiamo la responsabilità. Ringraziando il Signore, esistono ancora preti cattolici che non si gargarizzano con i nuovi linguaggi, che non sono affogati nel sincretismo, che non cercano l’applauso del mondo. Ringraziando il Signore esistono ancora fedeli cattolici che testardamente vogliono restare tali.
Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18,20).
Resistiamo, con il S. Rosario ben stretto in mano. Queste pazzie passeranno, non facciamoci catturare dal maledetto imbroglio della neochiesa.
.
Ecco l’istruttiva circolare:
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Ciao a tutti
è ora di ripresa, l’estate è passata da un po’ e tutto è ripreso a pieno ritmo. Innanzitutto volevamo
condividere con voi il pensiero che il nostro Consiglio Pastorale nella riunione del xxxx u.s.,
ha lasciato a tutta la comunità parrocchiale un augurio per il nuovo anno pastorale, e afferma:
” ….ci troviamo davanti ad una nuova stagione di Chiesa. Nel periodo storico in cui stiamo vivendo,
dobbiamo fare i conti con una cultura che viene dal passato, che ormai ci ha lasciato, fondata sul
dovere e sull’impegno (dottrina, pratica religiosa, comandamenti) in favore di una cultura della libertà
con il rischio che questo comporta. Questo passaggio vale anche per la fede, anzi, diventa di fatto
l’occasione per un invito che lo stesso Papa ci rivolge: il passaggio da una Chiesa di conservazione
a una Chiesa di missione, da una fede del dovere e dell’impegno ad una fede della riconoscenza,
da un cristiano con una buona religiosità ad un cristiano con una bella umanità.
L’iniziazione cristiana può essere uno dei mezzi attraverso cui tutto questo può realizzarsi e sicuramente
altre forme fioriranno, qualora accetteremo questo cambiamento. La preghiera e l’augurio del Consiglio
Pastorale è che tutta la comunità accolga questa sfida non come un dovere, ma con l’entusiasmo che
la riconoscenza per il bene ricevuto genera…. “
Con queste parole e l’auspicio che ciascuno di noi faccia tesoro di quanto detto desideriamo cominciare
il nuovo anno dell’Iniziazione Cristiana e invitarvi domenica 16 Ottobre con i vostri ragazzi alla messa
domenicale … ecc ecc
L’equipe dell’iniziazione Cristiana
E' già da alcuni anni che sento parlare di iniziazione cristiana, perfino durante l'omelia nella S. Messa, in varie parrocchie..., una volta la notte di Natale.
RispondiEliminaCiò mi ha messo in allarme, perchè è una terminologia che fa parte di "culti" esoterici e occulti...
Il contenuto dell'articolo mi fa pensare che stiano cominciando a divulgare queste nuove terminologie su larga scala per farle diventare di uso comune. D'altra parte un veleno a piccole dosi è meglio tollerato.