ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 25 giugno 2016

Il tredicesimo

Apparizioni di satana nelle logge massoniche


"Era costui un giovane di una ventina d'anni…il suo sguardo era di una tristezza infinita,di una disperazione profonda"
La Massoneria ha una facciata perbene, e all'inizio del suo percorso gnostico nasconde il suo vero volto (satanico)  
Redazione Qui Europa
Tratto da Frammassoneria sinagoga di Satana (1895), di Mons. Leone Meurin

 Frammassoneria, sinagoga di satana – Apparizione di satana in loggia 
Parigi – Brano tratto da Mons. Leone Meurin, Frammassoneria sinagoga di Satana (1895) pp. 209-210 - "A un pranzo presso il duca di Frontignan, all'abate Giord, che metteva in ridicolo tutta la teoria delle apparizioni sataniche, il duca sbottó : "Io vi dico che l'ho veduto, il dio del male, il principe della desolazione; e aggiungo che io posso farvelo vedere!". L'abate vi si rifiutó sulle prime, ma poi, vinto, accettó! Bendato, venne condotto, in carrozza, fino al luogo delle apparizioni. Tutto ad un tratto, oltre al fremito di carne nuda sul pavimento cerato, sentí la voce di molti uomini che parevano immersi in qualche orribile estasi; queste voci dicevano: "Padre e creatore di ogni peccato e di ogni delitto; principe e re di ogni angoscia e di ogni disperazione, vieni a noi, noi ti imploriamo!". L' abate si strappó il fazzoletto che gli bendava gli occhi. Dodici uomini di ogni etá, tutti in tenuta di gala e appartenenti al miglior mondo, erano tutti prostrati sul pavimento con le mani unite. Essi abbracciavano il pavimento; i loro volti, illuminati da estasi infernale, erano mezzo contratti, come se soffrissero, mezzo sorridenti, come se nuotassero nella gioia di un trionfo.

Diábolus tamquam leo rúgiens círcuit, quærens quem dévoret: cui resístite fortes in fide.

Pericolo di Guerra: l’appello disperato di Putin





“Svegliatevi”

“Personalità Uelettronica”

A proposito di Unione Europea ovvero l'impero dell'assurdo non conosce limiti




Hans Memling, Trittico del Giudizio Universale (1467-71)
Museo Narodowe, Gdańsk, Polonia


Il sito francese reinformation.tv ha pubblicato, il 22 giugno 2016, l'articolo che riportiamo a parte: I robot:  “persone elettroniche”? Una mozione in corso d’esame al Parlamento Europeo, relativo ad una proposta parlamentare che dovrà essere esaminata dal Parlamento Europeo.

Se la recente decisione degli Inglesi di “uscire dall'Europa Unita” avesse bisogno di essere giustificata, basterebbe una notizia come questa per avere la certezza che questa Europa è meglio perderla che guadagnarla.

Disintegrazione vera

"Un luogo di culto agli islamici". Intesa tra Sala e Scola per la costruzione della moschea

Faccia a faccia tra il neo sindaco e il cardinale di Milano. "Il dialogo interreligioso sia portatore di integrazione vera". E concordano sulla costruzione della moschea
Asse tra Palazzo Marino e la Diocesi di Milano per garantire il diritto di culto a tutti i fedeli, dunque anche ai musulmani.








Il neo sindaco Giuseppe Sala e il cardinale Angelo Scola hanno concordato sulla necessità di lavorare per garantire alla comunità islamica la costruzione di una moschea nel capoluogo lombardo.

«Ma che diavolo state facendo?»

DUE CHIESE DUE PAESI DUE MONDI

    Quella di Fratta di Oderzo è una perfetta parabola visiva dell’Italia dell’Europa e della Chiesa cattolica di questi nostri anni: un Paese disarticolato appiattito omologato decerebrato cui è stata strappata l’anima 
di Francesco Lamendola  


È come una parabola visiva dell’Italia di oggi, dell’Europa di oggi e della Chiesa cattolica dei nostri giorni. Il viaggiatore che percorre la strada provinciale 102, detta Postumia Romana, perché ripercorre, in alcuni tratti, l’antica e gloriosa via consolare romana (che andava da Genova ad Aquileia), subito dopo aver oltrepassato Oderzo in direzione di Portogruaro, si trova ad attraversare la frazione della prima di queste due città, denominata Fratta; e può darsi che non se ne accorga neppure. In effetti, il vecchio centro della frazione si trova sulla destra della provinciale, cioè a sud di essa, ma non lo si nota affatto: tutto quel che si vede è un cartello stradale e un bar situato all’altezza di una strada secondaria che s’immette sulla provinciale, descrivendo un’ampia curva. I fitti vigneti e i campi di granturco, bellissimi, e i filari di salici, laggiù, in direzione del fiume Monticano, che scorre poco lontano con le sue curve dolci e le sue acque tranquille, nascondono alla vista il campanile, non molto alto, e piatto in cima, dell’antica chiesa parrocchiale.

Una censura che oggi riguarda la fede

Dalla California a Cagliari (passando per Valencia…)
In queste ore mi hanno colpito tre notizie, che dimostrano come il modo di pensare cattolico, e la possibilità di esprimerlo liberamente nel mondo occidentale trovi crescenti difficoltà. Un fatto che solo fino a qualche anno fa appariva remoto, come possibilità, se non impensabile.

Senza vergogna!

La Chiesa che si condanna alla peggiore mondanizzazione

Vescovo Ho ascoltato la breve, ma incisiva, omelia di don Pusceddu. Omelia ormai diventata famosa perché, “sbattuta” sui media, ha provocato una tale reazione che si parla ormai di oltre 30.000 firme rivolte a papa Francesco affinché si prendano provvedimenti contro il sacerdote.
Ebbene, l’omelia (come potete aver modo di ascoltare), non ha nulla di scandaloso, è condivisibile, e soprattutto risponde pienamente a quello che deve essere il dovere di ogni cattolico, in particolar modo di ogni sacerdote e pastore: predicare la Verità e difendere il gregge da lupi che vorrebbero diffondere gli errori più nefasti.

La misura è colma…!?

                                                 
                           La sagra delle corbellerie


Sembra che non ci sia proprio fine al getto continuo di bestialità cui ci ha abituato, nostro malgrado, il pontificato targato AL (America Latina). Come però è stato opportunamente osservato, anche nella Chiesa c’è un limite di sopportabilità, pur con tutto l’aiuto della grazia, specie se chi dovrebbe rappresentare Nostro Signore si diverte a bestemmiarlo come un ragazzino che sa di farla sempre e comunque franca. Il tempo massimo di sopportazione di una prova permessa da Dio, secondo la Bibbia, si aggira intorno ai tre anni e mezzo; possiamo quindi chiedere convintamente al Cielo che, dal 13 settembre prossimo, dia un’occhiata verso Santa Marta e provveda, in un modo o in un altro, a porre fine a questo interminabile scandalo che devasta la vita delle anime.

venerdì 24 giugno 2016

“Pre-conciliarismo” e “profetismo di sventura”?

MONS. FRANCESCO SPADAFORA       “TRE FONTANE”



Le tre chiese dell'abbazia delle Tre Fontane


PrologoNel 1984 monsignor Francesco Spadafora ha pubblicato un bellissimo libretto (164 pagine, 11 cm x 18 cm) intitolato Tre Fontane presso l’Editore Giovanni Volpe di Roma.

Abbiamo già visto il contenuto delle circa sessanta rivelazioni private, che la Madonna ha fatto a Bruno Cornacchiola dal 1947 al 2001, citando il libro di Saverio Gaeta Il VeggenteIl segreto delle tre fontane (Milano, Salani, 2016), il quale ha potuto consultare i quaderni lasciati dal Cornacchiola alla Associazione da lui fondata (SACRI (1)).

Ritorno sul tema poiché il libro di monsignor Spadafora, che non conosceva il contenuto delle rivelazioni private posteriori alla prima parte di quella resa  pubblica del 12 aprile 1947, mette molto bene in luce il quadro che circonda la figura di Cornacchiola e il rapporto speciale che la sua conversione, dovuta all’apparizione della Madonna a lui e ai suoi tre  figli, ha avuto con il papa Pio XII e l’apparizione della Madonna a Fatima avvenuta nel 1917. 

Pastor-exit..

Annunciare la Verità sarà ancora possibile? 

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I recenti casi di presunti “reati d’opinione” che hanno colpito il card. Antonio Cañizares Llovera (reo di aver tenuto una predica sulla questione della diffusione dell’ideologia gender nella società) e del sacerdote don Pusceddu (colpevole per aver letto San Paolo durante un’omelia), stanno allarmando molti cristiani (e non solo) su quello che potrebbe accadere se il decreto legge sull’“l’omofobia” dovesse passare nei prossimi mesi. Il problema di riaffermare la dottrina cattolica tutta intera sta diventando (ma in verità è da circa cinquant’anni che lo è) un problema non solo di coscienza, ma addirittura anche penale. Il compito principale dei sacerdoti è quello di curare le anime dei fedeli a loro affidate, indicandogli la strada tracciata da Cristo e mettendoli in guardia dai peccati che portano l’uomo fuori dalla Grazia di Dio

La cura delle anime..

L'ANGELO DELLA GIUSTIZIA

    L’angelo della giustizia e l’angelo dell’iniquità lottano per conquistare l’anima nostra. Ogni giorno le cronache ci parlano di crimini così atroci che gridano vendetta al cospetto di Dio sembra che il Bene e il Male non esistano più 
di F. Lamendola  






Ogni giorno, purtroppo, e con cadenza ormai ossessionante, le cronache diffuse da stampa e televisione ci parlano di crimini orrendi, di delitti così atroci, che gridano vendetta al cospetto di Dio; ci parlano, inoltre, di una disonestà, di un malcostume sempre più diffusi, generalizzati, e divenuti ormai pressoché la norma del comportamento umano: o, almeno, questa è l’impressione che se ne ricava, leggendole e ascoltandole. Ed è un’impressione angosciante, come se l’intera società in cui viviamo avesse perduto l’orientamento morale nel giro di pochissimi anni; come se i cerchioni della morale, dei valori consolidati e del puro e semplice buon senso, improvvisamente fossero saltati, e dal fondo della botte fuoriuscisse una feccia intollerabilmente nauseabonda, pestilenziale, della quale non sospettavamo neppure l’esistenza, al punto che ci domandiamo come avessimo potuto incubare una malattia così terribile, senza che dei chiari segni premonitori ci mettessero in allarme. Oppure siano stati ciechi davanti all’evidenza?

Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse..

I figli di Caino, il tempo del grande esodo e i cultori del facile

Stiamo vivendo il tempo del Grande Esodo, l'ultimo Esodo, il definitivo. La "minoranza eletta" ha deciso per tutti noi, formando maggioranze fittizie e suicide, omertose e depresse, che seguono in silenzio i carri degli ossessi 
di Guliyeva Konul e Sergio Basile
I figli di Caino
 La straziante nostalgia dell'Eden e il "silenzio di Dio"                               
Roma – Siamo uomini, discendenti di Adamo ed Eva, ospiti su questa terra da 200 mila anni e oltre, perennemente avvinti nel lottare per la sopravvivenza contro il nostro nemico antico, il serpente. Un filo invisibile, di generazione in  generazione, ci lega con il nostro antenato Adamo, nonché la nostalgia per la casa del Padre Eterno, per il paradiso perduto, l’Eden biblico, che non è altro, in estrema sintesi, che la pace dell'anima. Corriamo, strisciamo, cadiamo, ci alziamo, piangiamo, sussurriamo, gridiamo dal più profondo del nostro animo – spesso senza neppure riconoscerlo – con un pathos straziante: “Padre, pietà! Riprendimi, perdonami!”. In fondo, anche nell'animo del più ateo degli uomini è presente questa realtà: c'è un germe di eternità e trascendenza, un quark di meraviglia per la grande opera dell'universo che ci spinge a riconoscere la nostra miseria e l'esistenza di un essere superiore che sorregge i pianeti e regge l'infinito. Ma l’egoismo e la superbia spesso e volentieri prendono il sopravvento, al punto da indurci a voler deificare noi stessi (vero, utopistico, obiettivo dei giudeo-massoni… e non solo). Dicono che “tempo fa” Dio ancora parlasse con gli uomini faccia a faccia; poi a un certo punto smise, forse perché aveva detto tutto quel che c'era da dire, probabilmente stanco di ripetere sempre le stesse cose. Da allora scese un silenzio assordante sul mondo, rotto di tanto in tanto da manifestazioni soprannaturali: apparizioni, segni e miracoli eucaristici. Dio, oggi, sembra non rispondere più alle domande degli uomini; non ci parla più formalmente, pur facendolo con gran costanza nell'intimo delle nostre coscienze. Malgrado tutto e nonostante i pesanti segni della storia, la gran parte dell’umanità – anche quella che conosce Cristo o quella che avrebbe la possibilità di approfondirne la conoscenza – non si converte. Perché, dunque, non ci siamo redenti?

Valori retrocattivi..?

SODOMA E GOMORRA

    Sodoma e Gomorra: eppure la Bibbia parla chiaro. Cardinali massoni, preti modernisti e teologi fasulli possono girarci intorno fin che vogliono, ma il risultato sarà sempre quello: la Bibbia condanna l’omosessualità 
di Francesco Lamendola  



Cardinali massoni, preti modernisti e teologi fasulli possono girarci intorno fin che vogliono; possono arrampicarsi sugli specchi per far dire alla Bibbia ciò che essa non dice, o il contrario di ciò che dice; possono mobilitare legioni di filologi, di linguisti, di esegeti, per proporre nuove e diverse traduzioni della Sacra Scrittura: ma il risultato, alla fine, sarà sempre quello e non cambierà di un millimetro:la Bibbia condanna la pratica dell’omosessualità come un peccato gravissimo; uno dei quattro, fra tutti quanti, – secondo il Catechismo di san Pio X, che non è un documento dei Padri antichi o dei Dottori medioevali, ma appartiene al XX secolo (la prima edizione venne pubblicata nel 1905) - che gridano vendetta al cospetto di Dio.

Tempo indeterminato

Se un vescovo mette un suo prete alla gogna

Novità da Cagliari: il vescovo impone il silenzio al sacerdote che aveva citato nell'omelia un duro passaggio di San Paolo sull'omosessualità. Davvero triste lo spettacolo di un pastore disposto a sacrificare un prete per ingraziarsi chi comanda.


Divieto a tempo indeterminato di predicare e di prendere posizioni pubbliche; chiusura del canale You Tube con le sue omelie; sconfessione pubblica del sacerdote e scuse del vescovo a tutto il mondo gay. Sono queste in sintesi le misure prese dall’arcivescovo di Cagliari, monsignor Arrigo Miglio, nei confronti di don Massimiliano Pusceddu, il sacerdote reo di aver duramente criticato in una omelia le unioni civili e avere citato San Paolo per denunciare l’omosessualismo dilagante. Dell’omelia di don Pusceddu e del linciaggio mediatico a cui è stato sottoposto abbiamo riferito alcuni giorni fa (clicca qui).

Un altro passo della rivoluzione

Esortazione «Amoris laetitia»
Una sovversione della morale coniugale






Lo scorso 8 aprile è stata pubblicata l’Esortazione Amoris Laetitia di Papa Francesco, che è di una straordinaria gravità, in quanto rappresenta un sovvertimento, non solo delle condizioni richieste per ricevere i sacramenti, soprattutto della Santissima Eucaristia, ma anche della morale coniugale e di tutta la morale cattolica in generale.
Vediamo perché.

Franceschiello e il Saladinone

"Genocidio", la parola che Francesco non vuole più dire

L'ha tolta dal suo vocabolario alla vigilia del viaggio in Armenia. Eppure in passato l'ha usata più volte, anche per lo sterminio compiuto dai turchi un secolo fa. Ecco perché ha deciso di cancellarla

di Sandro Magister





ROMA, 24 giugno 2016 – Nel presentare tre giorni fa alla stampa il viaggio in Armenia che papa Francesco ha iniziato stamane, padre Federico Lombardi ha evitato deliberatamente di usare il termine "genocidio", in riferimento allo sterminio subito un secolo fa da quel popolo.

E ne aveva tutti i motivi. Perché pochi giorni prima, il 18 giugno, conversando a Roma con la comunità di Villa Nazareth, papa Francesco in persona aveva avvisato di non voler più usare quella parola, nemmeno riferita alle stragi dei cristiani di oggi:

"A me non piace – e voglio dirlo chiaramente–, a me non piace quando si parla di un 'genocidio' dei cristiani, per esempio nel Medio Oriente. Questo è un riduzionismo… Non facciamo un riduzionismo sociologico di quello che è un mistero della fede: il martirio".

giovedì 23 giugno 2016

I rintocchi della campana

Una riflessione sul paradiso 

“Amen dico tibi: Hodie mecum eris in paradiso” (Lc 23, 43)
“Lì si vedrà ciò che tenem per fede, / non dimostrato, ma fia per sé noto / a guisa del ver  primo che l’uom crede” (Par, II, 43 – 45)
di Carla D’Agostino Ungaretti

zprdsLe  parole rivolte da Gesù morente al suo compagno di supplizio, che lo implora di ricordarsi di lui quando entrerà nel suo regno, sono solo otto e tra le più commoventi e foriere di speranza del Vangelo secondo Luca e, nonostante siano così poche, ci offrono lo spunto per meditare su alcuni aspetti della nostra fede ciascuno dei quali, a sua volta, è un pozzo senza fondo dal quale si possono continuamente attingere nuove consapevolezze spirituali e innumerevoli  spunti di meditazione tali da meritare che si scrivano interi e sempre nuovi volumi su di essi: il peccato, la conversione, la misericordia di Dio, la salvezza eterna e, da ultimo, il Paradiso. E allora, da cattolica “bambina” ben consapevole di essere (come dice Dante) “in piccioletta barca”, anche io cercherò di meditare un po’ su questo mistero, nel quale si concretizza la nostra salvezza, facendomi guidare da Benedetto XVI, che io considero (tanto per usare ancora una volta un’espressione dantesca) “lo mio maestro e ‘l mio autore”[1]e da quell’ immenso monumento di fede, di speranza, di carità, di teologia e di poesia che è la Divina Commedia, uno dei miei “livres de chevet”.
La Bibbia non usa molto spesso il termine “paradiso”. Il termine ebraico gan(giardino) con il quale la Genesi indica il “paradiso terrestre”  fu tradotto dai Settanta con  l’espressione “paradèisos” – a sua volta derivata dalla lingua babilonese – che voleva indicare la familiarità con Dio e con le creature di cui l’uomo godeva prima del peccato. Alludendo alla vita eterna, il Nuovo Testamento usa anche altre immagini come Cielo, Terra Promessa, Tempio santo, Gerusalemme nuova, Banchetto celeste. (per esempio, 2 Cor 12, 4; Ap 2, 7). Comunque, usando il termine “Paradiso” la Chiesa ribadisce che la salvezza consiste nella perfetta ed eterna comunione con Dio.

Davanti a Dio non possiamo mentire

UNA SOLA E' LA META

    Abbiamo due patrie, due padri, due leggi: ma una sola è la meta. Il fatto di avere due patrie, due padri, due leggi e due cittadinanze, non significa necessariamente che dobbiamo trovarci in conflitto insanabile con noi stessi 
di Francesco Lamendola   

Il buon cittadino ha due patrie, e le ama entrambe: la patria di quaggiù e la patria di lassù; la terra natia in questa vita, e la patria celeste che ci attende dopo la morte. Ciascuno di noi ha due padri: quello umano e quello divino; dal primo abbiamo ricevuto la vita materiale, che però non è stata da lui creata, ma solo trasmessa, così come lui, a sua volta, l’ha ricevuta; dal secondo abbiamo ricevuto la vita soprannaturale, e questa, sì, ci è stata donata dal nulla. E ciascun essere umano ha due leggi da rispettare: quelle umane e quelle divine; le prime sono stabilite dal gruppo, dalla tribù, dalla società, dallo stato; le seconde sono stabilite da Dio; le prime possono cambiare nel corso del tempo, diventando lecito ciò che era illecito, e viceversa; le seconde sono eterne e immutabili. Ciascuno di noi, pertanto, possiede come una doppia cittadinanza: siamo con un piede, per così dire, immersi nella vita di quaggiù, e partecipi degli affanni, delle speranze, dei timori della vita terrena; con l’altro, invece, siamo proiettati verso l’eterno, siamo chiamati a vivere fin da ora la dimensione dell’Assoluto, preparando le condizioni per il nostro destino eterno.

Frontline (*) anche per Ipazia?


I nuovi falsi profeti e le menzogne di Enzo Bianchi.


Una simile arrogante sfrontatezza nel Bianchi si può spiegare solo perché, in questa tragica ed ingovernabile situazione, che sta vivendo oggi la Chiesa, è spalleggiato da potenti forze anti-cristiche, sicché, come ai tempi oscuri del X secolo, Marozia e le potenti famiglie romane spadroneggiavano sul Papa, così oggi spadroneggiano i ben più astuti modernisti, presenti ormai nella Santa Sede e tra gli stessi “collaboratori” del Papa, che non si capisce per quali motivi se li tiene o li assume, o perché forse spera di tenerli a bada o perché non è capace di cavarseli d’attorno […].
«Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole».
[II Lettera del Beato Apostolo Paolo a Timoteo, 4, 3-4].
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Enzo bianchi con Giovanni Paolo II
Giovanni Paolo II dona una corona del rosario a Enzo Bianchi, forse per invitarlo a pregare la Beata Vergine Maria per la conversione dei luterani?

Il famoso monaco Enzo Bianchi ha tenuto di recente a Torino una conferenza dal titolo “Etica cristiana e malattia” in occasione del XX congresso nazionale FADOI [Federazione Associazioni Dirigenti Ospedalieri Italiani]. In essa Bianchi intenderebbe presentare l’etica cristiana concernente il tema del dolore, del male e della morte, invece di fatto espone una visione meramente filantropica, per non dire atea, che meglio rispecchia l’etica razionalistica dell’Illuminismo o della Massoneria e nulla ha a che vedere con l’etica cristiana.
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Deus sabaoth?

Soccorso armato in Libia. La proposta de "L'Osservatore Romano"


migranti
Nell'udienza generale di mercoledì 22 giugno, una dozzina di migranti africani si sono uniti a papa Francesco, che non ha mancato di rinnovare il suo incessante appello a "non escludere nessuno", a "dare posto a tutti", a "lasciare venire tutti".
Ma la politica degli Stati nei confronti del fenomeno migratorio non si può identificare in questo solo gesto di carità tipicamente cristiana. Deve procedere oltre, deve ideare e percorrere sue strade.
Una di queste, nuova e coraggiosa, è stata prospettata lo scorso 17 giugno su "L'Osservatore Romano" da un diplomatico italiano di alto livello, in una doppia pagina dal titolo generale "L'Europa di fronte alla crisi dei migranti".
Ma incredibilmente, la proposta lanciata da quel diplomatico su "L'Osservatore" non ha trovato ascolto. Non è stata ripresa e discussa. È come caduta nel vuoto.
Una ragione in più per riferirne qui i tratti essenziali.

L’ammmore, supera ogni ostacolo..


“Interesse preminente del minore”, nel diritto italiota


Sacrificio e pentimenti.

Una riflessione su san Pietro, il primo Vicario di Cristo

(di Cristina Siccardi) La Chiesa si accinge a fare memoria liturgica dei Santi Pietro e Paolo, pertanto il 29 giugno è giorno di preghiera, ma anche di riflessione. La Chiesa, guidata da papa Francesco, vive una difficilissima stagione, se da un lato i media si compiacciono ogni qualvolta il Papa esterna pensieri pauperisti, ecumenici, tolleranti la moderna ed adultera impostazione familiare e favorevoli all’emigrazione di massa in Europa, dall’altra le chiese sono sempre più vuote; i seminari sempre più spopolati; i parroci, in riduzione, sempre più distratti in faccende sociali e mondane; mentre gli anziani membri di molte congregazioni e molti ordini religiosi, sia maschili che femminili, sono sofferenti testimoni della chiusura dei loro istituti per mancanza di vocazioni.

Il troppo, stroppia..

Troppe vocazioni Il vescovo chiude la FraternitàLa Chiesa del Belgio, in piena crisi di vocazioni, ha deciso di non ospitare più la Fraternità sacerdotale dei Santi apostoli che ha attirato in soli tre anni 27 membri, 6 sacerdoti e 21 seminaristi. La decisione del nuovo arcivescovo di Malines-Bruxelles, monsignor Jozef De Kesel, appare paradossale nelle motivazioni: «La maggior parte dei seminaristi provengono dalla Francia, nonostante vi siano molte diocesi francesi in cui mancano sacerdoti». Ed è rivolta tra i laici.

Per il meglio… o per il peggio?


Quando si dice… la riconoscenza 



L’agenzia Zenit, del 22 giugno 2016, ha diffuso la notizia che Francesco, al secolo Bergoglio, ha prefatto il primo volume di una raccolta di omelie sul sacerdozio pronunciate da Benedetto, al secolo Ratzinger, e pubblicata da Cantagalli, Siena.
Il titolo del volume è: Insegnare e imparare l’amore di Dio; il titolo del pezzo di Zenit è: “Un maestro di fede”. L’ode a Benedetto del successore Francesco.
Non facciamo della facile ironia, ma in verità i due titoli ci appaiono un po’ eccessivi, sia per ciò che suggeriscono, sia per ciò che rappresentano: il primo un gratuito riconoscimento ad un ex papa che all’amore di Dio ha preferito un comodo rifugio in Vaticano pur pretendendo di essere ancora “papa”; il secondo un interessato panegirico di un beneficiato al suo benefattore.

La rapida “maturazione” dei bambini d’oggi!

INNOCENZA E CRIMINE PIU' ODIOSO

    Il crimine più odioso della modernità: la distruzione dell’innocenza infantile. Stupisce vedere come un tacito patto sia stato stretto fra le principali agenzie educative per sottrarre ai bambini una visione incantata del mondo 
di Francesco Lamendola  


I bambini non sono degli angioletti; questo lo si sa, nessuno più lo mette in dubbio, ammesso e non concesso che i nostri nonni o bisnonni lo credessero davvero, solo perché ritenevano giusto non dare scandalo davanti ad essi e proteggere, in qualche modo, la loro innocenza; e non è nemmeno vero che la “scoperta” della amoralità infantile risalga a Sigmund Freud: basta leggere un qualsiasi scrittore che abbia rappresentato nelle sue opere il mondo dell’infanzia, per esempio Ippolito Nievo, con la celebre figura della Pisana neLe confessioni di un italiano, oppure Charles Dickens (David Copperfield), o Victor Hugo (I miserabili), o Ferenc Molnár (I ragazzi della Via Pàl), o Mark Twain (Tom Sawyer e Huckleberry Finn), per rendersi conto che, già prima di Freud, erano ben pochi quelli che ancora credevano alla favola del bambino tutto innocenza, purezza e candore, esposto alla cattiveria del mondo degli adulti.
Da qui a indulgere nella esagerazione opposta, secondo la quale il bambino sarebbe naturalmente malizioso, intrigante, bassamente astuto, e che non sia necessario proteggerlo in alcun modo dai cattivi influssi che potrebbero venirgli dai grandi, anzi, prima imparerà a diventare adulto lui stesso, e tanto meglio sarà, tuttavia, ce ne corre assai: