Le ragioni di don Alessandro Minutella devono rimanere nella comunione della Chiesa ed a servizio della Chiesa in obbedienza alla Chiesa
Oggi, certi pensatori, ed ahimè non pochi ecclesiastici, hanno superato lo stesso Lutero, che a loro confronto ― va da sé è un paradosso ―, finisce col risultare più ortodosso di loro. Da tutti questi esempi vediamo quindi che c’è più contrasto tra modernisti e cattolici, che non tra luterani e cattolici. I cattolici sono più uniti a Lutero che ai modernisti. Il principale problema dell’unità fra cristiani, oggi, non è tanto quello dell’unione con i luterani ― c’è anche questo, ovviamente ―, quanto piuttosto quello dell’unità fra cattolici.
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Caro Confratello Sacerdote
ALESSANDRO MINUTELLA
Presbìtero della Chiesa di Palermo.
il Presbìtero Alessandro Minutella, omelia «L’imbarazzo della falsa Chiesa» [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
la notizia del decreto del tuo Vescovo
mi ha sorpreso e addolorato, perché recentemente ho ascoltato alcune
tue omelie nelle quali hai denunciato accoratamente la diffusione nella
Chiesa di molte eresie di tipo modernistico, dichiarando nel contempo,
in tono critico verso i lefebvriani, il tuo rispetto per i decreti del
Concilio Vaticano II e lamentando la loro interpretazione in senso
modernista.
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So che il tuo Vescovo ha motivato il decreto
adducendo che tu, pur essendo esente da infezioni ereticali, rompi la
comunione ecclesiale. Tu, invece, dal canto tuo, ti ritieni punito
ingiustamente ed hai citato l’autorità di San Tommaso in merito.
Premetto che non ho sufficienti elementi per formulare un giudizio, ma
ti offro alcuni criteri desunti dal Doctor Angelicus.
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appello di Alessandro Minutella al Sommo Pontefice Francesco [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
Innanzitutto dev’essere per te motivo di grande soddisfazione
il fatto di aver avuto assicurazione dal tuo Vescovo di non essere
eretico, considerata, come dicevo poc’anzi, l’attuale larga diffusione
dell’eresia anche tra la Gerarchia e i teologi. Al contempo rimango
stupìto dell’incoerenza del tuo Vescovo che permette però a un eretico
come Enzo Bianchi di fare una conferenza pubblica nella sua Chiesa
cattedrale [cf. recente articolo di Ariel S. Levi di Gualdo, QUI].
Infatti, di Enzo Bianchi, esistono autorevoli confutazioni, come quella
del nostro caro e stimato confratello Antonio Livi, mentre su questa
rivista telematica i Padri de L’Isola di Patmos lo hanno
confutato più volte e severamente; è anche in preparazione uno studio
documentale al quale il Dott. Jorge Facio Lince sta lavorando da mesi
[alcuni dei nostri diversi articoli sulle eresie di Enzo Bianchi sono
comunque leggibili QUI, QUI, QUI, QUI, etc ..]
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Quanto all’insegnamento dell’Aquinate in fatto di decreti penali, egli distingue un decreto indebito [excommunicatio indebita] a causa del disprezzo del diritto da parte dell’autorità [sententia iuris ordine praetermisso].
«Per cui, se da parte della sentenza c’è un errore tale, da render
nulla la sentenza, essa non ha effetto». Per cui chi ne è colpito può
non tenerne conto.
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«Se invece la sentenza è giusta,
essa ha effetto e il punito deve obbedire umilmente, e sarà suo merito;
oppure deve chiedere al Superiore l’annullamento del decreto; oppure
deve ricorrere ad un’istanza superiore. Se invece mostrasse disprezzo
per il decreto, per ciò stesso peccherebbe mortalmente» [Sum.Theol., Suppl.,
q.21, a.4]. Io non sono in grado di consigliarti su quale strada
prendere. Sta a te, in coscienza, davanti a Dio, prendere la decisione.
Io posso citarti il mio caso personale, che ha trovato la seguente
soluzione. A seguito di una mia trasmissione a Radio Maria, il 30
ottobre scorso, nella quale avevo parlato dei castighi divini, il mio Superiore mi sospese parzialmente a divinis
il 5 novembre successivo, facendo pubblicare contro di me un comunicato
infetto dall’eresia, che nega il peccato originale [in questi articoli
c’è la mia difesa: QUI, QUI, in questa successiva trilogia si dimostra invece come il mio caso fu montato da ambienti legati alla lobby gay, QUI, QUI, QUI].
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notizie di cronaca sul “caso Alessandro Minutella” [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
Sentenza evidentemente ingiusta quella a mio carico, alla quale io
mi adeguai in spirito di obbedienza, senza mancare di spiegare nei
dettagli le mie buone ragioni al Superiore. Non vi fu però nulla da
fare. Egli non mi rispondeva neanche. Allora, a fine gennaio, feci
ricorso a istanza superiore, ricevendo soddisfazione. Due giorni dopo il
Superiore mi ha reintegrato nella pienezza delle mie funzioni
sacerdotali. Ma la questione, gravissima, dei castighi divini,
resta aperta nel campo della teologia contemporanea. Lo stesso
Pontefice, nel suo discorso ai terremotati in occasione della sua visita
a Carpi il 2 aprile scorso, ha accennato alle conseguenze del peccato
originale con le seguenti parole: «La nostra anima, creata per la vita,
soffre sentendo che la sua sete di eterno bene è oppressa da un male
antico e oscuro» [cf. video, QUI, QUI].
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La Chiesa insegna al sacerdote
che deve vedere nel Vescovo il suo Superiore immediato, il quale però
gli rappresenta il Sommo Pontefice, al quale, in ultima istanza va
l’obbedienza a livello supremo su questa terra. La comunione col Vescovo
e con la Chiesa locale è subordinata alla comunione col Sommo
Pontefice.
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Oggi siamo in una situazione ecclesiale nella
quale esistono Vescovi modernisti o lefebvriani, che non sono in piena
comunione col Vicario di Cristo o fingono di esserlo; anzi, mentre i
primi, carrieristi e prepotenti, lo adulano e premono su di lui con uno
stile che assomiglia a quello mafioso, i secondi, in base ad un errato
richiamo alla Tradizione, respingono le dottrine del Concilio Vaticano
II e la Messa novus ordo, e disobbediscono al Papa apertamente [cf. articolo del 2015 di Ariel S. Levi di Gualdo, QUI]..
circa tremila fedeli hanno gremita la cattedrale di Palermo per stringersi in preghiera attorno al loro Vescovo [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
L’unità della Chiesa locale
va sempre curata ― sacerdoti e Vescovo insieme ― facendo capo all’unità
della Chiesa Romana universale, da essa traendo ispirazione e ad essa
sottomettendosi. Questa fedeltà ed obbedienza al Papa e al Magistero
della Chiesa è il tesoro che solo noi cattolici possediamo tra tutti i
fratelli cristiani non-cattolici. Questi sommi valori ho potuto
approfondirli grazie all’esperienza che ho fatto dal 1982 al 1990 come
officiale della Segreteria di Stato di San Giovanni Paolo II. Vicino al
Papa e come collaboratori del Papa si può fare una bellissima e
fruttuosissima esperienza della Chiesa universale, la quale non
sminuisce affatto, anzi fa meglio comprendere la dignità e l’autonomia
della Chiesa locale.
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Questo sguardo largo e universale, questo legame col Papa senza dimenticare il Superiore immediato, ma proprio per il suo tramite, è, per così dire, nel DNA
della spiritualità di noi Domenicani, che facciamo la nostra
professione di obbedienza al nostro Superiore Provinciale, certamente,
ma al di là di lui e al di sopra di lui, la nostra totale obbedienza la
professiamo al Sommo Pontefice.
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Oggi il papato ha più che mai bisogno di essere aiutato, avvertito e difeso nel suo ministero da tutto il popolo di Dio, soprattutto dai veri profeti e dalle anime-vittima,
sia perché mai come oggi egli è tentato, insidiato ed assediato dalle
forze sataniche che si fingono amiche, e invece vogliono abbatterlo, e
sia perché purtroppo — cosa mai successa in tutta la storia della Chiesa
― una crisi di fede si è insinuata all’interno dello stesso episcopato e
del collegio cardinalizio e, per conseguenza, sono sorte nella Chiesa
divisioni e fazioni aspramente contrapposte [cf. Ariel S. Levi di
Gualdo, QUI] — caso emblematico l’opposizione tra lefevriani e modernisti ― proprio sulla tematica delle verità di fede.
S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Primate di Sicilia [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
C’è più contrasto fra Rahner e San Tommaso d’Aquino
che non tra Lutero e San Tommaso d’Aquino. Per Lutero Dio è creatore,
per Teilhard de Chardin Dio è organizzatore della materia. Per Lutero
l’ateo è nell’errore, invece per Rahner l’ateo è un credente
inconsapevole. Per Lutero Dio è onnipotente, per David Maria Turoldo è
debole. Per Lutero Dio è un Tu davanti all’Io, per Marco Vannini l’Io
è il «soggetto assoluto». Lutero ammetteva l’immutabilità del dogma,
Walter Kasper la nega. Lutero condannava l’ateismo, il Cardinale Carlo
Maria Martini diceva che nella coscienza del credente c’è sempre un
ateo. Per Lutero la fede è conoscenza della verità — cioè della Parola
di Dio —, per molti teologi cattolici è un «incontro atematico ed
esistenziale» con Cristo …
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… per Lutero
il cristianesimo è al vertice delle altre religioni, per Dupuis è una
religione tra le altre, alla pari delle altre. Per Lutero la vera
religione è il cristianesimo, invece per Schillebeeckx è la federazione
mondiale di tutte religioni [cf. miei articoli QUI, QUI].
Per Lutero solo il cristiano possiede il dono dello Spirito, invece per
Raimundo Panikkar la mistica indiana è uguale a quella cristiana. Per
Lutero i musulmani sono nemici del Vangelo, invece per Rahner sono
“cristiani anonimi” [cf. mio articolo QUI].
Lutero credeva nell’altro mondo; Gutiérrez dice che l’unico mondo è
questo mondo. Lutero pensava che Adamo ed Eva fossero veramente
esistiti; il Cardinale Gianfranco Ravasi dice che il racconto della
creazione dell’uomo è un mito eziologico [cf. mio articolo QUI, Ariel S. Levi di Gualdo QUI].
Lutero ammette il racconto biblico della creazione dell’uomo, mentre
Teilhard de Chardin sostiene che l’uomo proviene dalla scimmia.
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Lutero distingue il corpo dallo spirito; Teilhard de Chardin dice che nell’evoluzione la materia diventa spirito [cf. mio articolo QUI].
Lutero credeva nell’immortalità dell’anima, Vito Mancuso la nega.
Lutero credeva alla resurrezione dei morti alla fine del mondo, per
Rahner, invece, la resurrezione avviene subito dopo la morte. Lutero
crede nei castighi divini, Raniero Cantalamessa ed Hermes Ronchi non ci
credono [cf. mio articolo QUI, Ariel S. Levi di Gualdo, QUI].
Lutero credeva nell’inferno, von Balthasar dice che «esiste» ma che «è
vuoto». Lutero credeva nell’esistenza del diavolo, molti esegeti
cattolici non ci credono.
preghiera di S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Primate di Sicilia [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
Per Lutero la Trinità sono tre Persone, per Rahner sono tre modi di essere Dio. Lutero riconosceva il Filioque,
per Melloni, che invece è filo-ortodosso, se ne può fare a meno. Lutero
era ben certo di ciò che ha detto Cristo, Padre Arturo Sosa S.J. dice che non ne siamo sicuri [cf. articolo di Ariel S. Levi di Gualdo, QUI].
Per Lutero Ario era un eretico, per Bianchi Ario aveva ragione, come
sembra abbia affermato di recente nella vostra chiesa cattedrale [cf.
testi delle lectiones di Enzo Bianchi, QUI, QUI].
Lutero riconosceva la divinità di Cristo, Schillebeeckx considera
Cristo solo il «profeta escatologico». Per Lutero credere che Cristo è
il Redentore, è una verità assoluta, invece per Marcello Bordoni, Cristo
si può liberamente interpretare, a scelta, o come redentore o come
«profeta martire», come uno preferisce. Per Lutero Cristo è l’unico
Salvatore, per Giuseppe Dossetti gli Ebrei si salvano anche senza
Cristo.
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Lutero accettava il dogma cristologico di Calcedonia, Bruno Forte interpreta l’Incarnazione in senso hegeliano [cf. mio articolo, QUI].
Per Lutero Cristo è il Dio Verità, mentre per de la Potterie Cristo
semplicemente ci insegna il Vangelo. Mentre per Lutero il sacrificio
espiatorio di Cristo è verità di fede, per il Cardinale Robert Zollitsch
l’idea dell’espiazione è un’immagine medioevale superata. Per Lutero il
sacrificio di Cristo è stato voluto dal Padre per la nostra salvezza,
per Schillebeeckx la morte di Cristo non è stata un sacrificio
espiatorio, ma solo un delitto causato dalla cattiveria umana.
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Lutero distingueva il pensiero dalla realtà:
dovere del pensiero è adeguarsi al reale. Invece per Rahner, il reale
si identifica col pensiero, per cui la mia idea è la realtà: l’io ha
sempre ragione. Lutero riconosceva che dobbiamo obbedire ai dieci
comandamenti, mentre per Rahner ognuno è libero di decidere da sé della
propria identità. Per Lutero la coscienza è sottomessa alla Parola di
Dio, mentre per il Cardinale Walter Kasper è la fonte della verità [il cogito di Cartesio] e per il Padre Arturo Sosa primeggia su tutto [cf. mio articolo, QUI, nostre risposte ai Lettori QUI,
etc ..]. Lutero sa che il peccato è un male tremendo, che è tolto solo
dalla Croce di Cristo, per Teilhard de Chardin, invece, il peccato è
semplicemente un trascurabile incidente di percorso nel cammino
inarrestabile dell’Evoluzione [su Kasper vedere i miei articoli QUI, QUI]
preghiera di S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Primate di Sicilia [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
Lutero era contrario a Pelagio,
per il quale la grazia era il premio alle opere, invece, per Rahner, la
grazia è il vertice dell’autotrascendenza umana. Lutero diceva che è
giustificato solo chi crede, chi non crede, è condannato, invece, per
Rahner, tutti sono giustificati, perché tutti hanno la fede, almeno
«implicita, preconscia ed atematica». Lutero credeva nel peccato
originale, Nunzio Galantino non ci crede [cf. mio articolo QUI, Ariel S. Levi di Gualdo QUI].
Lutero condannava la sodomia, Bianchi l’approva. Vincenzo Paglia fa le
lodi di Pannella, che approvava la confusione fra i sessi [cf. mio
articolo QUI],
Lutero riconosceva la distinzione fra uomo e donna ed avrebbe
condannato Pannella come immorale. Lutero giudica la modernità in base
al Vangelo, i modernisti giudicano il Vangelo in base alla modernità.
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Oggi, certi pensatori, ed ahimè non pochi ecclesiastici,
hanno superato lo stesso Lutero, che a loro confronto ― va da sé è un
paradosso ―, finisce col risultare più ortodosso di loro. Da tutti
questi esempi vediamo quindi che c’è più contrasto tra modernisti e cattolici, che non tra luterani e cattolici.
I cattolici sono più uniti a Lutero che ai modernisti. Il principale
problema dell’unità fra cristiani, oggi, non è tanto quello dell’unione
con i luterani ― c’è anche questo, ovviamente ―, quanto piuttosto quello
dell’unità fra cattolici. I modernisti, che si vantano di
dialogare con i luterani, finiscono per assorbire le eresie di Lutero,
dando ad esse una verniciatura cattolica e disprezzando in realtà
Lutero, da loro considerato come un fondamentalista superato dalla
«esegesi storico-critica».
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Caro Don Alessandro, la
tua battaglia contro il modernismo è più che mai legittima, necessaria
ed opportuna. I modernisti sono giunti ad altissimi posti direzionali,
fra i collaboratori del Papa o presentandosi come amici del Papa, mentre
sono degli astuti adulatori e dei Giuda, che vorrebbero imporre, come
mafiosi, i loro loschi piani di asservimento massonico della Chiesa ai
poteri del mondo [cf. articolo del 2015 di Ariel S. Levi di Gualdo, QUI]
. Dobbiamo fare il possibile per liberare il Santo Padre da questo
abbraccio mortale e da questi poteri occulti, che hanno messo il
Venerabile Pontefice Benedetto XVI nelle condizioni di dover liberamente
rinunciare al ministero petrino.
Credo che sia questa una missione purificatrice e santificatrice,
che la Madonna ti affida, insieme col tuo servizio alla nobile e
antichissima Chiesa palermitana, che oggi soffre in te, soffre nel
Vescovo, soffre nei buoni fedeli, soffre per i peccati di tutti, ma nel
contempo a questa di Palermo non manca la misericordia del Padre e la
consolazione dello Spirito Santo, Che tutti convoca alla penitenza, alla
riconciliazione, alla comunione ed alla pace, sotto la guida del
legittimo Pastore, non esente dall’umana debolezza, eppure Servo delle
vostre anime a nome e per mandato di Cristo. Pertanto ascoltate, aiutate
e seguite il vostro Vescovo !
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Prenditi, caro Don Alessandro, un
lungo periodo di sosta e riflessione eremitica, in ascolto della voce
del Signore, come il profeta Elia: «Esci e fermati sul monte alla
presenza del Signore» [I Re 19, 11] e attendi «un mormorio di vento
leggero» [v.12]. È il vento dello Spirito Santo. Accetta gli ordini,
vinci le tentazioni. China il capo davanti alla Maestà divina. Implora
misericordia per i tuoi peccati e per quelli dei peccatori. Abbandonati
nelle mani del Dio di misericordia. Come dice Santa Caterina da Siena:
«Ripòsati sulla Croce». Presto tu potrai riprendere in pienezza le tue
funzioni sacerdotali e far fruttare a pieno i doni che Dio ti ha dato.
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Nuovi e grandiosi compiti ti attendono,
nuove conquiste per la santificazione tua, per quella del Papa, per il
bene della Chiesa universale, per la Chiesa palermitana, per l’Italia,
per l’evangelizzazione del mondo, per la salvezza delle anime, per il
regno di Cristo, per il trionfo di Maria, per la sconfitta di Satana.
S.E. Rev.ma Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo Metropolita di Palermo e Primate di Sicilia, appello all’unità della Chiesa [per aprire il video cliccare sopra l’immagine] |
Molto commovente e foriera di celesti favori è
stata la recente e felice adorazione eucaristica collettiva in
cattedrale con quattromila persone e il Vescovo umilmente prostrato in
ginocchio davanti al Santissimo Sacramento, per implorare con canti e
lacrime luce, pace, perdono, amore, concordia ed unità per la Chiesa
palermitana. Provo per voi tutti, fratelli cari nella fede, ammirazione,
compassione e tenerezza. Vi ricordo nella preghiera. Pregate per me.
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Confermate il patto di sangue con Cristo: Egli
vi dona il suo sangue; voi donateGli il vostro. Il peccato si lava con
il sangue, il sangue della Nuova Alleanza. Noi romagnoli ― per non
parlare dei toscani! ―, come voi siciliani abbiamo il sangue caldo:
forse a volte siamo verbalmente violenti, ma sempre generosi.
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La Madonna vera, in carne e sangue,
è misericordiosa e tenerissima con gli umili, ma è terribile con i
superbi; è quella Madonna che a Fatima fece vedere ai pastorelli i
dannati dell’inferno; è quella Madonna che magnifica il Signore perché
ha «disperso i superbi nei pensieri del loro cuore» [Lc 1,51]. Quella
Madonna, Sede della Sapienza, che è vincitrice di Satana e di tutte
eresie.
la splendida cattedrale metropolitana primaziale di Palermo, dedicata alla Beata Vergine Maria assunta al cielo |
Ella vi protegga e vi difenda tutti,
a cominciare dal vostro Vescovo; sia Ella, o Palermitani, il Presidio
celeste della vostra Diocesi contro le insidie e le infiltrazioni del
nemico e vi sostenga nella buona battaglia.
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Combattete contro i Principati e le Potestà!
[Ef 6, 12]. Con Caterina da Siena, confidate, generosi Palermitani, che
presto sarete un segno per la Chiesa italiana e gridate con Caterina:
«Fuoco! Fuoco! Fuoco!». Presto scenderanno grazie abbondanti su tutti
voi e l’Italia sarà infiammata.
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Con stima e affetto nel Signore.
Varazze, 7 aprile 2017
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Carissimo padre Giovanni, le Sue parole a don Alessandro - che ispirano quella fiducia che spontaneamente si prova di fronte a persone molto paterne e ricche di saggezza e sapienza - mi fanno riflettere sul fatto che l'umiltà è l'unica cosa che il diavolo non può imitare.
RispondiEliminaSpero perciò che, partendo da questo, don Alessandro troverà la forza di affrontare una situazione per altri versi indigeribile e indigesta al limite dell'intossicazione.
Quanto all'elenco dei personaggi sedicenti credenti da Lei citati, più eretici di Lutero in persona (e sarebbe già detto tutto), richiamano davvero alla mente l'immagine del Circo Barnum applicato alla neo-chiesa, dove mancano ormai solo i nani e le ballerine.
Anzi, solo le ballerine...
Che la Pasqua di Resurrezione di Nostro Signore faccia davvero nuove tutte le cose.