S.O.S. Bergoglio !!
Dite subito a Bergoglio di mobilitarsi lanciando un appello a favore dell'organizzazione "estremista" dei testimoni di geova, appena "proibita" in Russia.
Aspetto che la notizia venga commentata dalla versione italiana di Sputnik News (vale la pena seguirla ogni giorno sia perché viene attivamente censurata dai neocon, sia perché dà le notizie senza imbottirle di cretinerie come fanno i giornalisti italioti):
https://it.sputniknews.com/
(chi usa facebook può seguire http://www.facebook.com/it.sputnik )
Aspetto che la notizia venga commentata dalla versione italiana di Sputnik News (vale la pena seguirla ogni giorno sia perché viene attivamente censurata dai neocon, sia perché dà le notizie senza imbottirle di cretinerie come fanno i giornalisti italioti):
https://it.sputniknews.com/
(chi usa facebook può seguire http://www.facebook.com/it.sputnik )
La Russia mette al bando i testimoni di Geova: "Sono estremisti
La Corte suprema di Mosca ha vietato ogni attività dell'organizzazione religiosa. Confiscati i beni a favore dello Stato
Da oggi in Russia è vietato essere testimoni di Geova. Lo ha deciso la Corte suprema di Mosca ha vietato ogni attività dell'organizzazione religiosa sul territorio russo.
La Corte suprema di Mosca ha vietato ogni attività dell'organizzazione religiosa. Confiscati i beni a favore dello Stato
Da oggi in Russia è vietato essere testimoni di Geova. Lo ha deciso la Corte suprema di Mosca ha vietato ogni attività dell'organizzazione religiosa sul territorio russo.
"Sono scioccato", ha detto il portavoce russo dei testimoni di Geova, Iaroslav Sivoulski, annunciando che sarà presentato un ricorso. Già qualche giorno fa la Corte aveva respinto la richiesta dei seguaci dell'organizzazione di essere considerati come "vittime di repressione politica".
In tutta la Russia i testimoni di Geova sono 175mila. Molti di loro accusano le autorità russe di perseguirli per il loro rifiuto della violenza e di fare il servizio militare.
*
(LB) Come si temeva, anche se la stampa occidentale ha sempre ignorato quanto stava per accadere, la Corte Suprema di Mosca, dove i giudici sono tutti controllati dal Cremlino come si è visto in decine di casi di omicidi politici sospetti, dissidenti mandati in galera e repressione di ogni tipo, ha deciso il peggio: i Testimoni di Geova sono un "gruppo terrorista" e dunque vengono dichiarati fuorilegge e per di più i loro beni saranno tutti confiscati. Si tratta di una decisione politica del governo di Putin, decisione inaudita e pericolosa di fronte alla quale c'è solo una via, quella della condanna, del rifiuto e del sostegno senza "se" e senza "ma" affinché ai Testimoni vengano restituiti tutto i diritti legali che spettano a una confessione religiosa in un vero stato di diritto dove la legge non dipende dai gusti, simpatie, timori o sospetti del governante di turno.
Nessuna altra confessione religiosa abbia benché il minimo dubbio al riguardo e tutti ricordino che la storia dimostra che spesso si comincia con i piccoli e deboli per poi toccare a tutti, soprattutto se non si è disposto ad essere ossequiosi con il potere.
Secondo l’Ufficio informazione pubblica del gruppo in Italia, "la situazione in Russia chiama in causa non semplicemente una confessione religiosa, ma diritti umani fondamentali. Una legge inizialmente rivolta a combattere il terrorismo si è trasformata in poco tempo in uno strumento assai efficace per combattere - e se possibile annichilire - tutto quello che non è “ortodosso” nella Federazione Russa". Ora, si aggiunge, "singoli Testimoni di Geova potrebbero essere perseguiti penalmente per il loro impegno nelle loro normali attività religiose, tacciati come “estremisti” e quindi considerati (e trattati) come fossimo terroristi".
La sede principale dei Testimoni, a Pietroburgo, dovrà essere chiusa insieme con altre 395 associazioni locali. In Russia i Testimoni sarebbero 170mila circa. In tutto il mondo sono 8 milioni.
Nessuna altra confessione religiosa abbia benché il minimo dubbio al riguardo e tutti ricordino che la storia dimostra che spesso si comincia con i piccoli e deboli per poi toccare a tutti, soprattutto se non si è disposto ad essere ossequiosi con il potere.
Secondo l’Ufficio informazione pubblica del gruppo in Italia, "la situazione in Russia chiama in causa non semplicemente una confessione religiosa, ma diritti umani fondamentali. Una legge inizialmente rivolta a combattere il terrorismo si è trasformata in poco tempo in uno strumento assai efficace per combattere - e se possibile annichilire - tutto quello che non è “ortodosso” nella Federazione Russa". Ora, si aggiunge, "singoli Testimoni di Geova potrebbero essere perseguiti penalmente per il loro impegno nelle loro normali attività religiose, tacciati come “estremisti” e quindi considerati (e trattati) come fossimo terroristi".
La sede principale dei Testimoni, a Pietroburgo, dovrà essere chiusa insieme con altre 395 associazioni locali. In Russia i Testimoni sarebbero 170mila circa. In tutto il mondo sono 8 milioni.
(a cura Redazione "Il sismografo")
Russia, la Corte suprema mette al bando i Testimoni di Geova:
"Sono estremisti"
I giudici ne hanno vietato l'attività in tutto il territorio
russo, confiscando i beni dell'organizzazione
dalla nostra corrispondente ROSALBA CASTELLETTI
MOSCA/YALTA - Jaroslav Sivulskij, 48 anni, che non ha mai tenuto un'arma in mano, da ieri è considerato "un estremista" alla stregua di un membro di Al Qaeda, dello Stato Islamico o di altri gruppi terroristici. Solo perché si professa Testimone di Geova. La Corte Suprema russa, accogliendo una richiesta del ministero della Giustizia, ha vietato tutte le attività del movimento religioso in Russia e ne ha confiscato tutti i beni. Non appena la sentenza entrerà in vigore, Jaroslav e altri 175mila fedeli russi rischieranno multe tra 300mila e 600mila rubli (circa 5mila-10mila euro) e il carcere da sei a 10 anni se si ritroveranno a pregare.
"Siamo scioccati da quest'ingiustizia. Durante il processo il ministro della Giustizia non ha presentato alcuna prova d'estremismo. Abbiamo semmai ascoltato numerose testimonianze inconfutabili sulla nostra innocenza. Siamo tornati all'era sovietica quando noi Testimoni di Geova eravamo perseguitati", commenta da San Pietroburgo Sivulskij, portavoce della congregazione russa. "Mio padre trascorse sette anni in prigione, inclusi sei mesi in isolamento. Mia madre, appena diciottenne, venne condannata a 10 anni di carcere. Fu rilasciata dopo quattro grazie a un'amnistia alla morte di Stalin, ma dovette andare in esilio in Siberia insieme alla sua famiglia".
Dopo le persecuzioni, i Testimoni di Geova erano tornati liberi di professare la loro fede al crollo dell'Urss nel 1991. "Sembrava che avessimo riconquistato la libertà, ma non è così. Andremo in prigione di nuovo. Non smetteremo di credere nel nostro Dio e di praticare la nostra religione. Non abbiamo smesso sotto il regime sovietico, non smetteremo nel ventunesimo secolo", commenta Jaroslav annunciando che la congregazione presenterà appello e, se necessario, ricorso presso la Corte europea per i diritti umani. "Non ci arrendiamo".
Il bando totale dalla Federazione russa è solo l'ultimo colpo per il movimento religioso dopo dieci anni di battaglie legali, sequestri di Bibbie, raid durante le funzioni domenicali e gli incontri di preghiera casalinghi. La magistratura russa accusa i Testimoni di Geova, una denominazione religiosa fondata negli Stati Uniti nel 1870, di minare l'armonia della società e considera "sediziose" le loro pubblicazioni perché "dipingono le altre religioni in chiave negativa", invitano a non votare e a evitare il servizio militare.
Le vessazioni sono iniziate nel 2007 quando il viceprocuratore generale lanciò controlli a tappeto sulle attività dei Testimoni di Geova. L'anno prima, tra le attività estremiste vietate per legge, era stato incluso "l'incitamento alla discordia religiosa". Da allora otto congregazioni locali e 95 pubblicazioni erano state dichiarate "estremiste" e perciò messe al bando. Talora, racconta Sivulskij, i volumi vietati venivano piazzati ad arte durante i raid nei luoghi di culto per avere il pretesto per chiuderli e incriminare i fedeli.
Un anno fa, a preludio dell'ultima offensiva, al quartier generale dell'organizzazione a San Pietroburgo era stato intimato di cessare ogni attività, ordine che i Testimoni di Geova avevano provato a sfidare in tribunale venendo però respinti definitivamente lo scorso gennaio. Ora il bando totale che Rachel Denber, vicedirettrice di Human Rights Watch per l'Europa e l'Asia
centrale, definisce "un terribile colpo per la libertà di religione e associazione in Russia". "I testimoni di Geova - ha commentato - sono messi di fronte a una scelta straziante: abbandonare il proprio credo o venire puniti perché lo professano".
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/20/news/russia_la_corte_suprema_mette_al_bando_i_testimoni_di_geova_sono_estremisti_-163485898/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P4-S1.4-T1
"Siamo scioccati da quest'ingiustizia. Durante il processo il ministro della Giustizia non ha presentato alcuna prova d'estremismo. Abbiamo semmai ascoltato numerose testimonianze inconfutabili sulla nostra innocenza. Siamo tornati all'era sovietica quando noi Testimoni di Geova eravamo perseguitati", commenta da San Pietroburgo Sivulskij, portavoce della congregazione russa. "Mio padre trascorse sette anni in prigione, inclusi sei mesi in isolamento. Mia madre, appena diciottenne, venne condannata a 10 anni di carcere. Fu rilasciata dopo quattro grazie a un'amnistia alla morte di Stalin, ma dovette andare in esilio in Siberia insieme alla sua famiglia".
Dopo le persecuzioni, i Testimoni di Geova erano tornati liberi di professare la loro fede al crollo dell'Urss nel 1991. "Sembrava che avessimo riconquistato la libertà, ma non è così. Andremo in prigione di nuovo. Non smetteremo di credere nel nostro Dio e di praticare la nostra religione. Non abbiamo smesso sotto il regime sovietico, non smetteremo nel ventunesimo secolo", commenta Jaroslav annunciando che la congregazione presenterà appello e, se necessario, ricorso presso la Corte europea per i diritti umani. "Non ci arrendiamo".
Il bando totale dalla Federazione russa è solo l'ultimo colpo per il movimento religioso dopo dieci anni di battaglie legali, sequestri di Bibbie, raid durante le funzioni domenicali e gli incontri di preghiera casalinghi. La magistratura russa accusa i Testimoni di Geova, una denominazione religiosa fondata negli Stati Uniti nel 1870, di minare l'armonia della società e considera "sediziose" le loro pubblicazioni perché "dipingono le altre religioni in chiave negativa", invitano a non votare e a evitare il servizio militare.
Le vessazioni sono iniziate nel 2007 quando il viceprocuratore generale lanciò controlli a tappeto sulle attività dei Testimoni di Geova. L'anno prima, tra le attività estremiste vietate per legge, era stato incluso "l'incitamento alla discordia religiosa". Da allora otto congregazioni locali e 95 pubblicazioni erano state dichiarate "estremiste" e perciò messe al bando. Talora, racconta Sivulskij, i volumi vietati venivano piazzati ad arte durante i raid nei luoghi di culto per avere il pretesto per chiuderli e incriminare i fedeli.
Un anno fa, a preludio dell'ultima offensiva, al quartier generale dell'organizzazione a San Pietroburgo era stato intimato di cessare ogni attività, ordine che i Testimoni di Geova avevano provato a sfidare in tribunale venendo però respinti definitivamente lo scorso gennaio. Ora il bando totale che Rachel Denber, vicedirettrice di Human Rights Watch per l'Europa e l'Asia
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/20/news/russia_la_corte_suprema_mette_al_bando_i_testimoni_di_geova_sono_estremisti_-163485898/?ref=RHPPLF-BH-I0-C4-P4-S1.4-T1
Nessun commento:
Posta un commento
Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.