Guarda dal cielo e vedi questa vigna: proteggi il ceppo che hai piantato, il germoglio che hai coltivato
Il fatto innegabile, anzi, drammatico, che la Chiesa sta vivendo un moneto di gravissima difficoltà, insidiata da molti nemici esterni e soprattutto interni, tende a provocare scoraggiamento, amarezza, depressione: sono numerosi i cattolici che vivono la tentazione di “andarsene”, di “lasciare”, di cercare altri lidi ai quali abbeverare la loro fede, e noi ne conosciamo personalmente più d’uno, compresi dei sacerdoti.
Sono tempi oscuri: mai, a memoria d’uomo, e forse mai, in assoluto, la Chiesa si è trovata in una situazione paragonabile a quella odierna. Altre volte, in passato, è stata aggredita con estrema virulenza dall’esterno; e altre volte, dall’interno, è stata lacerata da divisioni, scandali, turbamenti, per non parlare della rilassatezza morale, che corrisponde, ovviamente, a un allontanamento delle anime da Dio, cioè a una riduzione della religione a semplice formalismo esteriore. Mai, però, a quanto ne sappiamo, era accaduto che le posizioni chiave all’interno dalla gerarchia ecclesiastica venissero occupate da personaggi le cui intenzioni, visibilmente, sono difformi da quelle della fede cattolica; i cui obiettivi, chiaramente, e ormai dichiaratamente, non hanno più nulla a che fare con il Vangelo di Gesù Cristo, ma prefigurano qualcosa d’altro, qualcosa d’inedito, una sorta di neochiesa e di neoreligione sincretiste, relativiste, gnostiche, preludio al distacco e al rifiuto definitivo dell’uomo da Dio e alla propria, satanica, auto-celebrazione.