Guai a chi dà scandalo ed è motivo di tentazione. Se questi sono i pastori chi guiderà le pecorelle verso i pascoli del Signore? Una Chiesa allo sbando sul piano dottrinale è il luogo ideale in cui entrare per tante anime perse
di Francesco Lamendola
Ormai comincia ad essere chiaro che esiste una relazione fra l’eresia strisciante nella Chiesa cattolica (ma neanche tanto strisciante: diciamo pure trionfante) e la corruzione del clero; che c’è un legame fra la degenerazione dottrinale e quella morale; che si tratta, a ben guardare, di due facce della stessa medaglia. Non vogliamo dire, con questo, che tutti i sacerdoti eretici, perché massoni e modernisti, sono automaticamente dei dissoluti o dei pervertiti; ma siamo convinti che i preti dissoluti e pervertiti trovano il loro nido ideale in una chiesa dottrinalmente deviata e allo sbando. Infatti è logico che, se un sacerdote vive senza timor di Dio, se si comporta in maniera abominevole dal punto di vista della condotta morale, è anche, perciò stesso, un sacerdote che ha perso la fede e che, lungi dal predisporsi al pentimento, cerca ovunque dei pretesti cui appigliarsi per continuare a rotolarsi nel fango – dei pretesti di tipo dottrinale, vogliamo dire, che lo giustifichino e gli permettano di togliere da sé il marchio d’infamia che le sue azioni gli varrebbero.