Oggi in un centinaio di paesi del mondo scioperano gli studenti per protesta contro i politici che non prendono provvedimenti seri per contrastare il riscaldamento globale. Una iniziativa che secondo la narrazione ufficiale nasce dall'esempio della 16enne svedese Greta Thunberg, che ieri è stata anche candidata al Premio Nobel per la Pace, ma le cose stanno diversamente. E dietro la mobilitazione degli studenti ci sono élite ecologiste e fondazioni americane che stanno usando i giovani per battaglie che valgono centinaia di miliardi di dollari.
Greta Thunberg
Ma davvero qualcuno è disposto a credere che il movimento studentesco mondiale che oggi sciopera da scuola e scende in piazza in un centinaio di Paesi in tutto il mondo per «salvare il pianeta», abbia origine da una ragazzina svedese che pratica la disobbedienza civile?
Greta Thunberg, 16 anni, è diventata famosa lo scorso agosto per una foto che la ritrae seduta da sola davanti al Parlamento svedese con un cartello che chiede l’applicazione degli Accordi di Parigi sul clima. E da allora è diventata una star internazionale. È stata invitata a parlare alla Conferenza sul clima tenutasi a Katowice (Polonia) lo scorso dicembre; poi al Forum economico mondiale di Davos. Ieri poi è arrivata la notizia della sua candidatura al Premio Nobel per la Pace.
Da mesi ogni venerdì salta la scuola per manifestare silenziosamente davanti al Parlamento (continuerà finché non saranno prese le agognate misure) e invece di prendersi due sculacciate ed essere trascinata a scuola dai genitori - come una volta sarebbe stato normale - è diventata un’eroina internazionale con tutti gli adulti ai suoi piedi; e i suoi Fridays for Future ("I venerdì per il futuro") sono diventati fonte d’ispirazione per gli studenti di tutto il mondo, che oggi infatti scioperano per chiedere ai governi di applicare immediatamente gli Accordi di Parigi allo scopo di salvare il clima e il futuro delle nuove generazioni.
Tutto ovviamente è spontaneo, secondo la narrazione ufficiale, e dovuto alla grande sensibilità dei giovani per le sorti di un pianeta che rischiano di vederselo consegnare devastato dai loro genitori. È la narrazione che viene ampiamente veicolata dai media occidentali, i quali del resto è da anni che promuovono l’allarmismo climatico.
Le cose però stanno un po’ diversamente e hanno invece il sapore di un vero e proprio sfruttamento dei minori; un abuso perpetrato da potenti élite ai danni di bambini e ragazzi che per anni già sono stati fatti oggetto di una propaganda martellante sull’incombente catastrofe climatica.
Forse – e sottolineiamo forse – il fenomeno Greta può essere anche nato quasi per caso, ma il suo immediato successo lo si deve al fatto che ha “incontrato” una precisa strategia che mira proprio a creare un sollevamento della popolazione giovanile per costringere i governi ad approvare legislazioni ecologiste. Un esempio delle misure richieste lo troviamo nel recentissimo “Green New Deal” che è stato adottato dai Democratici negli Stati Uniti (clicca qui per il contenuto del Green New Deal).
Contrariamente a quanto si può ritenere seguendo i media occidentali, Greta non è affatto la prima adolescente a fare la leader ecologista: negli Stati Uniti ormai non si contano le sigle di associazioni di studenti impegnate in questo senso, compreso il Movimento “Zero Hour”, fondato dalla 16enne Jamie Margolin, la cui marcia organizzata a Washington lo scorso 21 luglio è stata fonte d’ispirazione proprio per Greta.
Ma queste ragazze, indottrinate fin dalla più tenera età ai dogmi dell’ecologismo, sono diventate facile preda e docili armi nelle mani delle élite che stanno imponendo una dittatura globale in nome della lotta ai cambiamenti climatici. Dietro queste organizzazioni studentesche ci sono le solite ricche fondazioni americane – dai Rockefeller ai Gates – che tengono la regia dell’operazione. Documenti resi noti recentemente fanno risalire la pianificazione di un movimento studentesco a una riunione di associazioni ecologiste finanziate dalla Fondazione Rockefeller nel 2012 a La Jolla, in California. È in questi documenti presentati in quell’occasione che si trova il piano per promuovere marce degli studenti in tutto il mondo.
In ogni caso da quell’incontro è nata una strategia che prende a modello la battaglia svolta con successo contro l’industria del tabacco. Ovvero la strada dei tribunali, attraverso la denuncia delle industrie maggiormente responsabili dell’uso di combustibili fossili – ritenuti la principale causa dei cambiamenti climatici – e dei governi che non prendono misure per fermare le emissioni di CO2. Neanche a dirlo si tratta di una torta che vale centinaia di miliardi di dollari. Il coinvolgimento dei giovani e giovanissimi è funzionale a creare un impatto sull’opinione pubblica (chi non prova un senso di colpa davanti a figli e nipoti a cui staremmo negando il futuro?) e a rendere più efficace il ricorso in tribunale. Infatti, negli Stati Uniti si sono moltiplicate le azioni legali che estendono al clima la “Public trust doctrine”, ovvero il principio giuridico per cui certe risorse naturali sono preservate assolutamente per l’uso pubblico.
Ma la causa più importante, che riassume tutta la strategia degli ecologisti radicali, avendo come obiettivo il Green New Deal e come protagonisti dei bambini, è quella ancora pendente davanti a un tribunale dell’Oregon. Si chiama Juliana vs United States, ed è stata iniziata nel 2015 sulla base della denuncia presentata da 21 bambini e adolescenti tra gli 8 e i 19 anni. Sul banco degli accusati l’allora presidente Barack Obama (oggi rimpiazzato da Donald Trump anche in questo giudizio) e diversi funzionari delle varie agenzie governative interessate. L’accusa al governo degli Stati Uniti è quella di violare i diritti dei giovani permettendo attività che provocano i cambiamenti climatici, e chiedono quindi al giudice di imporre al governo americano l’adozione di misure per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
I 21 ragazzi, in gran parte minorenni, sono assistiti dalla Our Children’s Trust, organizzazione di avvocati ecologisti creata apposta per questo genere di operazioni, e sono rappresentati dal climatologo James Hansen, uno dei principali attivisti che ha reso popolare la teoria del riscaldamento globale antropico (cioè causato dalle attività umane). I ragazzi che hanno portato i presidenti degli Usa in giudizio sono stati attentamente selezionati tra coloro che sono stati vittime di catastrofi naturali, che hanno avuto case distrutte da uragani, alluvioni o incendi.
Bambini e adolescenti sono diventati dunque carne da cannone per le élite ecologiste che dominano il mondo. E la questione non riguarda solo gli Stati Uniti. La stessa Greta deve la sua fama a un esperto di Pubbliche relazioni, Ingmar Rentzhog, anche lui militante ecologista, che ha reso virale su Instagram la foto di Greta seduta da sola, con un cartello, sulle scale davanti al Parlamento, lo scorso agosto. E subito a Greta si è affiancato un altro noto attivista svedese, Bo Thorén, esponente del movimento ecologista radicale internazionale Extinction Rebellion.
Oltretutto Greta è affetta dalla sindrome di Asperger, una forma di autismo che non provoca ritardi cognitivi, ma crea problemi nelle interazioni sociali, oltre a schemi di comportamento ripetitivi e attività e interessi ristretti. La macchina della propaganda ecologista si serve dunque anche delle caratteristiche comportamentali di una ragazzina per promuovere la propria agenda.
Quello a cui stiamo assistendo è dunque un vero e proprio abuso di minori, a vantaggio di alcune élite globaliste che sulla pelle dei ragazzi stanno muovendo miliardi di dollari. E noi abbiamo fior di opinionisti cattolici che esaltano la marcia odierna e le campagne ecologiste pensando di difendere i poveri.
- CLIMA STRAVOLTO? IDIOZIE, da Climate Monitor
- RISCALDAMENTO GLOBALE, UNA BUFALA ASSOLUTA, da Climate Monitor
Riccardo Cascioli
La “Pedolatria” (i motivi per non scioperare il 15 marzo)
Una strana tendenza si è affermata ultimamente, l’uso di bambine nella propaganda. Si tratta di un’ennesima trovata che va oltre il marketing per sconfinare nella manipolazione sociale
Chi non conosce il volto di “Greta”, la quindicenne che negli ultimi tempi ha imperversato su tutti i media rampognando tutti gli adulti (dai premier all’uomo della strada) sulle loro colpe nei confronti delle future generazioni?
Quella che passa per una storia nata spontaneamente è in realtà una studiata operazione di marketing, cosa che tra l’altro non ci voleva molto a capire, chi volesse saperne di più può farlo su “Gli occhi della guerra” nell’articolo Ecco chi c’è davvero dietro Greta Thunberg.
Greta accusa gli adulti di rubare il futuro alle nuove generazioni, è l’ultima strategia messa in campo per rilanciare una campagna contro le emissioni di CO2 che ha perso sempre più presa presso l’opinione pubblica, non riuscendo a convincere con gli argomenti ci si prova con i sensi di colpa.
Poi è arrivata la baby vegana a chiedere al Papa di fare una quaresima vegana con l’iniziativa “Million dollar vegan“.
Poi sono arrivate le “altre Greta“, come spiegato dall’agenzia agi:
La sedicenne svedese, punto di riferimento e fonte di ispirazione per i suoi coetanei, può contare su altre ‘piccole donne verdi’ che come lei lottano per l’ambiente dal Belgio alla Germania fino agli Stati Uniti. Vediamo chi sono..
Proprio ieri si è infine aggiunta anche l’Italia con una bambina di otto anni che si è rivolta al Presidente Mattarella per chiedere una città più pulita, notiziona prontamente riportata sul Corriere della Sera:
Chi ha un minimo di attenzione alle dinamiche dei media e della manipolazione dell’opinione pubblica ha riconosciuto in una frazione di secondo il tipo di operazione che viene condotta, a partire dal voto sulla Brexit si accusarono i “vecchi” di egoismo puntando a porre le generazioni le une contro le altre, si è puntato a dipingere gli adulti con più esperienza come egoisti mossi a privare i giovani del loro futuro per biechi interessi immediati, in pratica si è puntato alla frattura generazionale per rendere ancora una volta di più tutti soli ed isolati in una società liquida.
Ma in più sono tutte bambine quelle che rimproverano gli adulti, nella frattura generazionale si inserisce quella tra maschi e femmine che già a livello di adulti ha introdotto la diffidenza come base del rapporto.
Dunque non solo marketing per i provvedimenti sulle emissioni di CO2 ma più propriamente manipolazione sociale operata sfruttando dei minori che dovrebbero invece essere tutelati anziché venire sovraesposti mediaticamente.
Una grande operazione di spin che distoglie l’attenzione dal vero futuro negato ai giovani, quelli che non troveranno un lavoro, che nella migliore delle ipotesi saranno precari a vita e sottopagati, che saranno privati della possibilità di farsi una famiglia, che non avranno una sanità pubblica, che avranno una cultura di basso livello, che avranno un’infinità di diritti negati ma che nelle immagini degli sin doctors appaiono minacciati principalmente dalle emissioni di CO2, dagli hamburger e dalla città sporca.
Dopo il danno anche la beffa, venerdì 15 è stato indetto uno sciopero scolastico contro i cambiamenti climatici, quel diritto allo studio, ad una vera preparazione culturale che viene demolito da decenni di riforme folli, non solo non viene messo al centro della protesta ma viene ulteriormente ridotto, anche se di un giorno, in un’azione di spin contro un gas identificato idealmente come l’emblema di tutti i mali, un po’ come il Goldstein di 1984.
Per questo motivo il 15 la vera protesta la si farà andando regolarmente a scuola.
Greta, Mattarella e la bufala della crisi climatica
Secondo il Presidente della nostra Repubblica saremmo «sull’orlo di una crisi climatica». Mi verrebbe da dire che Sergio Mattarella sia sull’orlo d’una crisi di nervi. E mi viene spontaneo chiedermi da dove l’amato presidente s’è inventato l’allarme. Non certo dai propri studi scientifici, visto che di formazione è giurista. La voce più vicina nel tempo che gli ha scosso il sistema nervoso deve allora essere stataGreta, la quindicenne svedese in sciopero dalla scuola ogni venerdì «contro l’ingiustizia climatica» (sic!).
Io conterò meno della quindicenne, almeno quanto a scuotere un qualche sentimento – e come competere con una bimba? – però rimane il fatto che anche costei non può avere avuto il tempo, almeno data l’età, per focalizzare un problema che non esiste. E provare che una cosa non esiste è molto più difficile che provarne l’esistenza. Provate voi a dimostrare che non esistono i cani a tre teste nel sottosuolo di Venere.
Comunque sia, sulla quindicenne è stato costruito una campagna mediatica e pubblicitaria tale da violare ogni articolo del codice penale quanto a sfruttamento minorile. Greta è stata trascinata davanti al Parlamento svedese e nelle pubbliche piazze e indotta a fare affermazioni di una tale stupidità che quando sarà cresciuta e avrà modo di riascoltarsi se ne vergognerà fino a nutrire sentimenti indicibili nei confronti dei suoi sfruttatori, a cominciare dagli stessi genitori. Al momento la piccina è lo strumento della raccolta di circa 3 milioni d’euro, al grido dello slogan, ideato da professionisti nel marketing senza scrupoli, «non abbiamo più tempo» (per ritardare la lotta ai cambiamenti climatici).
Ma si può essere più fessi? L’umanità dovrebbe dedicare i propri sforzi a impedire che il clima cambi: più facile dedicarli a svuotare gli oceani! Perché, caro Presidente Mattarella, non solo il clima è sempre cambiato, ma soprattutto noi non possiamo farci niente. Provo a tranquillizzarla.
In uno stesso luogo la temperatura ha, nel corso di un anno, una variabilità anche di diverse decine di Celsius. Nello stesso momento la temperatura ha, nei vari punti del pianeta, una variabilità dell’ordine di 100 Celsius. Dall’anno Mille, quando si era all’apice del Periodo Caldo Medievale, quando la temperatura media globale era un paio di Celsius superiore a oggi, fino al 1650, al minimo della Piccola Era Glaciale, quando la temperatura era oltre un paio di Celsius inferiore a oggi, la temperatura variava di circa 5 Celsius.
Oggi, stiamo appunto uscendo dalla Piccola Era Glaciale, e lo stiamo facendo da oltre tre secoli e non possiamo farci niente. Anzi, proprio questi ultimi 150 anni ci hanno offerto un clima straordinariamente stabile. Oltre ogni aspettativa: +0.8 gradi appena in ben 150 anni!
E gli eventi climatici disastrosi? Sono diminuiti, Signor Presidente. L’America è stata colpita da 149 uragani (di cui 10 di forza 4) negli 80 anni compresi fra il 1850 e il 1930; e fu colpita da 135 uragani (di cui 8 di forza 4) negli 80 anni compresi fra il 1930 e il 2010 (dati della National Oceanic and Atmospheric Administration americana). Quindi, come vede, gli uragani sono diminuiti per intensità e numero. Ma le emissioni di CO2 sono aumentate senza sosta. Per fortuna. Perché vede, signor Presidente, noi dobbiamo ringraziare Dio di essere nati nell’era del petrolio e non in quella della pietra o in qualunque altra era successiva all’era della pietra: nella nostra era, almeno, la schiavitù è un tabù, differentemente a prima, quando la pratica non era, neanche moralmente, in discussione.
Uomini giusti (e ragazzine giuste) ai posti giusti / 15
L’appello di don Maikel è arrivato durante la Messa celebrata nella domenica prima dell’inizio della Quaresima. È importante, ha spiegato il parroco, che tutti – omosessuali, lesbiche, bisessuali o transgender – si sentano benvenuti. Di qui l’idea di del passaggio pedonale con i colori dell’arcobaleno, da posizionare proprio di fronte alla basilica di Sant’Agnese e Barbara, edificio del XIX secolo che è una replica in scala ridotta di San Giovanni in Laterano.
Le strisce pedonali con i colori dell’arcobaleno porterebbero (sarà un caso?) verso la Piazza dei Gesuiti, dall’altra parte della strada, e costituirebbero, ha detto don Maikel, un “ingresso da sogno alla basilica”.
Molto bene. Ed eccoci a un’altra bella iniziativa: le ceneri “glitterate”.
Di che si tratta? Semplice: sono ceneri con glitter (brillantini luccicanti). E a che servono? Semplice: a difendere la causa Lgbtq.
L’idea (veramente brillante, è il caso di dire) è venuta a un gruppo, Parity, che sostiene la causa Lgbtq e chiede di “dare forza ai nuovi leader della fede e della giustizia sociale”, “aiutare le comunità di fede ad affermare e a connettersi con le persone queer”, “aiutare le organizzazioni e le comunità Lgbtq ad affermare la loro spiritualità” e “promuovere la libertà e la libertà religiosa Lgbtq”.
Ecco così Glitter + Ash, ceneri brillanti da apporre sulla fronte dei fedeli nel Mercoledì delle Ceneri, messaggio chiaro ed esplicito all’inizio del cammino quaresimale. Grazie ai glitter, spiegano i promotori, “saremo visti”. Perché “lo scintillio è come l’amore. È irresistibile e irrefrenabile”.
Sarebbe interessante sapere, in ogni caso, con quale frase il prete accompagna l’imposizione delle ceneri glitterate. Qualcosa tipo “ricordati che sei un brillantino e un brillantino ritornerai”?
E concludiamo con una donna giusta al posto giusto. Anzi, con una ragazzina giusta al posto giusto. Trattasi infatti della dodicenne Genesis Butler, che si è rivolta al papa per proporgli di sponsorizzare una “Pasqua vegana”.
Combattere il cambiamento climatico cambiando dieta: ecco l’idea di Genesis, “la dodicenne che ha fatto della causa ambientalista una ragione di vita”. Ed ecco il perché della proposta rivolta al papa, nella quale la giovane ha illustrato a Bergoglio la campagna promossa dall’associazione Million Dollar Vegan, che offre al pontefice un milione di dollari per una o più cause benefiche a patto che egli accetti di seguire una dieta vegana per la Quaresima.
In un video la dodicenne chiede al papa di poter avere l’opportunità di condividere con lui un pasto vegano, in qualunque momento della Quaresima: “Sarà un onore enorme per me e per tutti i membri della comunità”.
E il papa, il quale si è sempre guardato bene dal rispondere ai cardinali dei dubia, a monsignor Viganò sulla vicenda McCarrick e a tanti altri che si sono rivolti a lui per quisquilie relative alla Chiesa, alla dottrina e alla fede, che cosa ha fatto? Ha prontamente risposto, ovviamente.
“Sua Santità Papa Francesco – si legge nella lettera inviata a Genesis da un officiale della Segreteria di Stato – ha ricevuto la sua missiva e mi ha chiesto di ringraziarla. Apprezza le preoccupazioni sulla cura per il Pianeta, la nostra casa comune, che l’hanno spinta a scrivergli. Il Santo Padre la ricorderà nelle sue preghiere e le manda la sua benedizione”.
Evviva!
Aldo Maria Valli
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