Un passo avanti nella Bontà Assoluta
La Chiesa e i farisei, a confronto
per superare i pregiudizi
Pubblicato in Attualità il 03/04/2019 – 27 אדר ב 577
La Chiesa e i farisei: un rapporto complesso, che ha causato più di un inciampo nel Dialogo ebraico-cristiano contemporaneo. Più volte, nel corso del suo pontificato, Bergoglio ha infatti additato i farisei come esempio negativo, come categoria di riferimento per indicare quel che non va e deve essere corretto. Parole che, da molti, sono state interpretate come benzina sul fuoco dell’incomprensione. Perché i farisei furono il gruppo religioso più significativo fino alla distruzione del Secondo Tempio di Gerusalemme e l’ebraismo rabbinico ne è derivazione diretta. Inevitabile quindi una certa preoccupazione.
L’occasione per fare chiarezza è data adesso da un convegno internazionale (“Gesù e i farisei. Un riesame interdisciplinare”) che si svolgerà presso l’aula magna della Pontificia Università Gregoriana a Roma dal 7 al 9 maggio, organizzato in occasione del 110esimo anniversario della fondazione del Pontificio Istituto Biblico e con la collaborazione tra gli altri dell’American Jewish Committee.
L’occasione per fare chiarezza è data adesso da un convegno internazionale (“Gesù e i farisei. Un riesame interdisciplinare”) che si svolgerà presso l’aula magna della Pontificia Università Gregoriana a Roma dal 7 al 9 maggio, organizzato in occasione del 110esimo anniversario della fondazione del Pontificio Istituto Biblico e con la collaborazione tra gli altri dell’American Jewish Committee.
Scopo del convegno, cui parteciperanno anche numerosi studiosi ebrei, rabbini ed esperti israeliani, sarà un riesame delle fonti con l’obiettivo di fornire un quadro più chiaro ed esaustivo. Ma anche di riconsiderare i pregiudizi che hanno danneggiato la percezione comune dei farisei e di suggerire dei modi per superarli. Sei i macrotemi annunciati oggi, nel corso di una conferenza stampa: “Il nome dei farisei”; “I farisei nelle fonti antiche extra-bibliche”; “I farisei e il Nuovo Testamento”; “Che cosa possiamo sapere dei farisei ‘storici’?”; “I farisei visti da ebrei e cristiani in epoche più recenti”; “I farisei oggi e domani”.
A conclusione dei lavori Bergoglio incontrerà i relatori del convegno in una udienza privata.
“Il tema della relazione tra Gesù e i farisei è un altro modo per descrivere la relazione tra cristiani ed ebrei attraverso due millenni” ha sottolineato Michael Kolarcik, rettore del Pontificio Istituto Biblico. “Quanto affermiamo su questo rapporto, e come lo diciamo, ha conseguenze significative per la nostra relazione attuale”.
“Cercheremo nuovi modi di rappresentare i farisei in maniera meno inadeguata” ha spiegato il professor Joseph Sievers del Pontificio Istituto Biblico.
“Cercheremo nuovi modi di rappresentare i farisei in maniera meno inadeguata” ha spiegato il professor Joseph Sievers del Pontificio Istituto Biblico.
“Dopo una tavola rotonda sui risultati riguardo i farisei ‘storici’ – ha detto – la seconda parte della conferenza sarà dedicata alla storia dell’interpretazione dei farisei e i suoi effetti a partire dalla letteratura patristica fino alle rappresentazioni teatrali della Passione, ai film, ai libri di testo religiosi e alla omiletica”.
Così invece Amy-Jill Levine, professoressa della Vanderbilt University e tra gli studiosi ebrei coinvolti: “Per gli ebrei, sapere chi fossero i farisei e cosa insegnassero, significa recuperare una parte della nostra storia. Per i cristiani, il modo in cui i farisei sono stati ritratti nel Nuovo Testamento, sia in positivo che in negativo, ha implicato conseguenze non solo sugli insegnamenti e sulla predicazione, ma anche sui loro rapporto con gli ebrei”.
A moderare la conferenza stampa il professor Etienne Vetö, direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici della Gregoriana, che ha commentato: “Nel 50esimo anniversario dalla morte del cardinale Augustin Bea, il nostro centro è orgoglioso di collaborare a questo importante convegno internazionale, il quale testimonia la nuova comprensione che la Chiesa cattolica ha del giudaismo e la misura in cui ebrei e cristiani possono studiare insieme la propria storia comune”.
Così invece Amy-Jill Levine, professoressa della Vanderbilt University e tra gli studiosi ebrei coinvolti: “Per gli ebrei, sapere chi fossero i farisei e cosa insegnassero, significa recuperare una parte della nostra storia. Per i cristiani, il modo in cui i farisei sono stati ritratti nel Nuovo Testamento, sia in positivo che in negativo, ha implicato conseguenze non solo sugli insegnamenti e sulla predicazione, ma anche sui loro rapporto con gli ebrei”.
A moderare la conferenza stampa il professor Etienne Vetö, direttore del Centro Cardinal Bea per gli Studi Giudaici della Gregoriana, che ha commentato: “Nel 50esimo anniversario dalla morte del cardinale Augustin Bea, il nostro centro è orgoglioso di collaborare a questo importante convegno internazionale, il quale testimonia la nuova comprensione che la Chiesa cattolica ha del giudaismo e la misura in cui ebrei e cristiani possono studiare insieme la propria storia comune”.
a.s twitter @asmulevichmoked
Applaudiamo alla comovente iniziativa
“Cercheremo nuovi modi di rappresentare i farisei in maniera meno inadeguata”, dicono.
Aspettiamo i “nuovi modi” , perché evidentemente i vecchi modi erano inadeguati:
“Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima della menta, dell’anèto e del cumìno, e trasgredite le prescrizioni più gravi della legge: la giustizia, la misericordia e la fedeltà. Queste cose bisognava praticare, senza omettere quelle. 24 Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
25 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l’esterno del bicchiere e del piatto mentre all’interno sono pieni di rapina e d’intemperanza.26 Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere, perché anche l’esterno diventi netto!
27 Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all’esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. 28 Così anche voi apparite giusti all’esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d’ipocrisia e d’iniquità”.
Effettivamente sono espressioni politicamente scorrette, altamente offensive. I quattro evangelisti, che sono concordi in queste offese ai farisei, sono inadeguati. Erano pieni di pregiudizi – ora sappiamo – immotivati. Anzi, colpevoli. Discriminavano e favorivano la discriminazione . Troppo sicuri di sé, credevano di sapere cosa è bene e cosa è male.
Vanno superati dalla bontà assoluta della nuova Chiesa, la quale è più buona dei quattro evangelisti, e più buona di Gesù. Perché se è stato Gesù a dire cose del genere (ma non c’erano i registratori, allora!), c’è da vergognarsi un po’ per Lui, e correggerlo alquanto.
Il punto è che la rivalutazione vaticana dei Farisei, che implica la simmetrica svalutazione di Gesù e degli apostoli ed evangelisti – e quindi per noi veri neo-cristiani l’obbligo di obbedire ai Farisei non a Gesù – è perfettamente coerente con l’ideologia dominante, che è appunto il Rovesciamento. Rovesciamento di tutti i valori – ciò che si chiamava nichilismo – e di tutte le verità. Rovesciamento totale. Totalitario. Ma in nome del Bene.
Stamattina un lettore, la cui moglie aspetta il primo figlio, mi raccontava come il servizio sanitario tratti gravidanza e parto come malattie. Siamo stati d’accordo nel concludere che ciò è perfettamente coerente con l’ideologia del Rovesciamento: la società che obbliga a trattare sodomiti e transex come “sani” e “normali” e non bisognosi di cure, obbligatoriamente deve trattare la gravidanza come una patologia e il parto come una grave infermità, se non vizio o peccato.
Ciò è del resto dimostrato dal fatto che il legislatore globale ci invita a rigettare i termini “padre” e “madre” come offensivi e discriminatori, quindi da sostituire con Genitore 1 e Genitore 2. Che delicatezza d’animo, che mondo bellissimo per far sentire a proprio agio quelle anime sensibili!
La Chiesa di Bergoglio ha dato un forte impulso a questo Rovesciamento, anche ultimamente: lasciando senza un cenno di assenso il Congresso Mondiale della Famiglia – di cui la neochiesa deplora il tono antagonista – per farsi fotografare con un gruppo di LGBT, come ormai si devono chiamare pederasti, sodomiti, lesbiche e transessuali. Quindi di fatto incoraggia la sodomia e i”matrimoni gay” – lo sappia o no, spinto dalla Bontà Totale ambientale.
Questo è appunto il Rovesciamento in corso, obbligatorio e imposto, e sorvegliato dai custodi volontari del Politicamente Corretto che sono Legioni (“Il mio nome è Legione”): guai se dici “negro” e “zingaro” , guai a dire qualunque verità non ammessa dal Sistema. Il Sistema del Rovesciamento che è anche il Sistema della Bontà. La Bontà più assoluta, tutta levata contro l’Odio assoluto, attualmente incarnato in Salvini, che si esprime nella mancata accoglienza dei “migranti” e nella “discriminazione dei diversi.
Cristo, mancando di Bontà, ci aveva imposto di convertire; Bergoglio, più completamente buono, ci esorta a guardarci dal proselitismo, di evitare di convertire i musulmani (anche se ne avessimo voglia..). Il divieto di convertire gli ebrei è ormai una pietra miliare da tempo. La diversità delle religioni è voluta da Dio, ha detto, da quel Dio che è più buono di Gesù.
Ovviamente, qualche reazionario teologico meritevole di rieducazione, potrebbe turbare questa tenera atmosfera fraternità, ricordando che la pretesa di essere più buono di Cristo sarà un carattere dell’Anticristo. Appunto: ma non è quello il Rovesciamento tanto atteso e desiderato dal mondo? Il Bene Totalitario.
Dalla rivalutazione dei Farisei e svalutazione di Gesù (era ora!), mi aspetto grandi benefici per la civiltà. Anzitutto, quelle che erano colpe farisaiche per l’inadeguato evangelista, diventano virtù socialmente approvate. Si potrà essere ipocriti, pieni di rapina e di intemperanza, trasgressori di giustizia, misericordia, fedeltà , uccisori di profeti, persecutori – ma in fondo non è già così? Non vedete che è già il paradiso in terra?
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