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martedì 28 maggio 2019

L’Arcivescovo ci illumina

Ciò che l’Arcivescovo del Lussemburgo ignora: se gli elettori cattolici italiani hanno seguito chi mostra i rosari, è perché, dall’altra parte, gli hanno mostrata la statua celebrativa di Martin Lutero in Vaticano


I cattolici italiani si sono ritrovati a scegliere tra chi, in buona o mala fede, sinceramente o strumentalmente, esibiva il rosario; dall’altra, si sono ritrovati a scegliere chi introduceva la statua dell’eresiarca Martin Lutero in Vaticano, mentre le Poste Vaticane distribuivano un francobollo celebrativo per i Cinquecento anni della “riforma” protestante.
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il Senatore Matteo Salvini, durante un comizio esibisce e bacia il rosario

Ringraziamo gli amici di Vatican Insisider che oggi ci hanno regalata una nota di comicità con l’intervista all’Arcivescovo lussemburghese S.E. Mons. Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle Conferenze Episcopali della Comunità Europea [vedere QUI].
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Il Presule è munifico in citazioni, a partire dalla Enciclica Laudato si’ per seguire con le risposte alla domanda di rito sulla accoglienza dei migranti, che pareandare per la maggiore tra i banchieri del suo Paese. Anzi sembra che le banche regalino una copia di questa Enciclica a tutti i sottoscrittori di fondi d’investimento lussemburghesi, raccomandandogli, all’uscita dagli istituti di credito, di non dimenticarsi di elargire qualche cosa ai barboni, ai rom ed ai migranti che stazionano numerosi all’esterno, perché, com’è noto, il Granducato di Lussemburgo n’è pieno, tanto lunghi sono i suoi ponti, profonda la sua accoglienza e completamente distrutti tutti i suoi muri divisori.
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con un francobollo commemorativo la Santa Sede riconosce allo scisma dell’eresiarca Martin Lutero il titolo di “riforma” e “riformatore”

In un brano dell’intervista l’Arcivescovo ci illumina:
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«Penso che in Italia, come pure in tanti Paesi, i cattolici siano stati presi poco sul serio. La loro opinione non ha contato, per questo se qualcuno mostra — ad esempio — un rosario o qualcosa di simile, la gente dice: “Ah, finalmente c’è qualche politico che guarda a noi”. Io potrei anche esibire una bandiera comunista, ma non vuol dire che io sia comunista. Tutto questo serva comunque agli altri partiti che si dicono democratici: bisogna considerare il voto cattolico e ascoltare che cosa pensano e chiedono i cittadini cattolici di un Paese».
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la statua dell’eresiarca scismatico Martin Lutero portata in omaggio al Romano Pontefice ed esposta in Vaticano nell’Aula Paolo VI in occasione dei 500 anni della “riforma” protestante, il tutto mentre nella Chiesa ricorreva il centenario delle apparizioni della Madonna di Fatima

Forse all’Arcivescovo sfugge un particolare, chissà se piccolo, certo di non poco conto: i cattolici italiani si sono ritrovati a scegliere tra chi, in buona o mala fede, sinceramente o strumentalmente, esibiva il rosario; dall’altra, si sono ritrovati a scegliere chi introduceva la statua dell’eresiarca Martin Lutero in Vaticano, mentre le Poste Vaticane distribuivano un francobollo celebrativo per i Cinquecento anni della “riforma” protestante. Giungendo per questo feriti presso i pronto soccorso della nostra Chiesa ospedale da campo a domandare: «Il Protestantesimo, non è più un doloroso e drammatico scisma, ma una vera riforma? E Lutero, non è più un eretico, ma un riformatore celebrato con statue e francobolli commemorativi in Vaticano?».
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Ecco perché i cattolici italiani hanno scelto a maggioranza chi esibiva — vuoi strumentale o vuoi sincero — il rosario: perché, dall’altra parte, li hanno feriti non poco esibendogli Lutero, assieme a molto altro ancora, in questa Chiesa che parla di un popolo ideologico onirico e che non conosce più il reale Popolo di Dio.
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Laudato si’!
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Dall’Isola di Patmos, 27 maggio 2019



CIÒ CHE L’ARCIVESCOVO DEL LUSSEMBURGO IGNORA: SE GLI ELETTORI CATTOLICI ITALIANI HANNO SEGUITO CHI MOSTRA I ROSARI, ÈPERCHÉ, DALL’ALTRA PARTE, GLI HANNO MOSTRATA LA STATUA CELEBRATIVA DI MARTIN LUTERO IN VATICANO



Autore
Redazione de L’Isola di Patmos 
—in breve —
I veri eurosconfitti sono i mass media
Spiegavate non senza malcelata soddisfazione come la Lega ultimamente – specie dopo il caso del sottosegretario Siri – fosse un po’ in calo; beh, alla faccia del calo: dal marzo 2018 ha aumentato i consensi del 100%, dalle ultime europee la crescita è stata addirittura del 460%, ed oggi è il primo partito con 12 punti di distacco sul secondo. Ipotizzavate un Pd in ripresa grazie alla segreteria Zingaretti, peccato che dalle ultime elezioni politiche il partito abbia perso per strada più di 80.000 voti, mica bruscolini.
Con riferimento all’accoglienza dei migranti, parlavate entusiasti del «modello Riace» da esportare, ma pure a casa di Mimmo Lucano quello di Salvini è il primo partito. Spiegavate con l’aria di chi la sa lunga che, verso questo governo, nel Paese serpeggia un fortissimo malumore, eppure la somma del consenso dei due partiti, negli ultimi 14 mesi, è crescita dal 49% al 51,4%. Soprattutto, denunciavate ai quattro venti il pericolo neofascista, che oggi è emerso in tutta la sua forza devastante: CasaPound e Forza Nuova, messi assieme, non arrivano allo 0,5% dei voti.
Infine, evidenziavate come al Congresso mondiale delle famiglie di Verona vi fossero solo medievali senza seguito, tipo il già citato Matteo Salvini e Giorgia Meloni, ossia i trionfatori italiani di queste europee. Adesso, anziché scusarvi per le scemenze dette, celate la vostra incapacità di capire l’Italia millantando la capacità di capire l’Europa, dove i sovranisti – sottolineate – «non sfondano». Ho già scritto un libro per smascherarvi, ma dato che insistete, cari giornalisti e intellettuali de sinistra, ve lo ripeto: smettete pure di raccontare il Paese come lo vorreste, iniziando a raccontarlo com’è. Un Paese che vi spernacchia.

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