ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 3 novembre 2019

Prefetto/scherzetto..

LORETO: VIA LA FESTA DELLA TRASLAZIONE. MA PERCHÈ, CARD. SARAH?


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’Osservatore Marziano, sempre attento alle cose di quaggiù, e in particolare a quanto si agita e ribolle dentro le alte Mura a prova di migranti, è rimasto molto colpito dal documento con cui la Santa Sede abolisce, da un punto di vista liturgico, la traslazione della Santa Casa di Loreto. Un decreto a firma del card. Robert Sarah. Che farebbe esclamare a OM, se sapesse, il latino: quantum muratura ab illo…Buona lettura.

§§§

OM a Tosatti. Caro Tosatti il nostro marziano camuffato da monsignore, insider in Vaticano, mi ha appena girato il decreto del 7 ottobre 2019 (allegato), firmato dal Card Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto divino.
Con questo decreto il Prefetto concede di festeggiare il 10 dicembre quello che già esisteva : la festa mariana della Beata Vergine di Loreto e abroga la festa della Traslazione Miracolosa della Santa Casa di Loreto, celebrata come festa liturgica da centinaia di anni.
In pratica il Prefetto sostituisce la celebrazione liturgica del miracolo riferito alla più importante reliquia (oltre la Sacra Sindone ) cristiana al mondo, con la celebrazione di una semplice festa Mariana di Loreto, una festa coma altre feste Mariane, di Lourdes, della Marcede, ecc.
Ma, attenzione: ignora persino la Santa Casa come reliquia, descrivendola come <Santuario che ricorda l’Incarnazione>.
Probabilmente il card. Sarah era suggestionato dalla definizione che fece della Santa Casa papa Bergoglio, dicendo che si tratta di “alcune pietre”…
Ma questo decreto è importante perché la Traslazione miracolosa non esiste più liturgicamente.
Un miracolo di questa importanza e tradizione non deve esser più celebrato liturgicamente.
Liturgicamente si deve ormai solo leggere il Vangelo di Greta e celebrare memorie sul clima e migranti.
Ma perché il card. Sarah è così cambiato?
Proprio il giorno prima della firma di questo decreto, il 9 ottobre, ha rilasciato un intervista al Corriere della Sera, nella quale sostanzialmente rinuncia a tutto il suo pensiero e si prostra, esaltandolo, a questo pontificato.
Ma di che ha paura ?
Venga da noi su Marte, ci pensiamo noi a proteggerlo. Glielo dica Tosatti.
OM

§§

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Sacra ‘Rituum Con^regati
  1. 14
1916
Dioecesium totius Italiae et Insularum adiacentium.
Celeberrimum prae cunctis Marialibus Orbis Catholici Sacrariis
prò merito ac iure Lauretanum habetur, illudque fere sex abbine
saeculis Christifidelium praecipuae venerationis cultusque maximi
cohonestatur signifìcationibus; Domus, inquam, natalis Beatissimae
Virginis Mariae, divinis mysteriis consecrata; ibi enim Verbum caro
factum est. Felix ea Domus olim Angelico famulatu e Palaestinae
sacratis regionibus primum in Dalmatiam, inde Lauretanum in agrum
Picenae Provinciae mirabiliter translata, atque in sinu Catholicae
Ecclesiae collocata, perenni miraculorum virtute et caelestium gra-
fia beneficiorum ditata supereminet. Miriflcae vero huiusmodi Trans-
lationis festum, diei propriae h. e. decimae Decembris, exeunte sae-
culo decimo septimo adsignatum, in Ecclesiis memoratae Provinciae
Picenae ac sensim tum aliarum Italiae tum plurimarum exterarum
totius Orbis regionum, cum Officio ac Missa propriis usque ad an-
num millesimum | nongentesimum decimum tertium sine intermissione
quotannis rite celebratum fuit.
Quibus omnibus permoti, et concrediti gregis ferventia quoque
vota, ne dicam, omnium Catholicorum Fidelium probe noscentes,
cuncti Sacrorum Antistites Dioecesium Provinciae Picenae, ne tanti
Virginei Sacrarii cultus longe lateque diffusus sensim in dies aliquid
detrimenti capiat, Sanctissimum Dominum Nostrum Benedictum Pa-
pam XV enixe precati sunt, ut festum Translationis, Almae Domus
  1. Mariae Virginis pristino honori restituens, quotannis, celebrandum,
concedere dignaretur. «     ‘ ‘              ’
Sanctissimus Dominus Noster Benedictus Papa XV supplicia
haec vota ab infrascripto Cardinali Sacrae Rituum Oongregationi
Pro-Praefecto relata, peramanter accipiens, prò sua quoque spoetata
erga Deiparam pietate,. decrevit, ut festum Translationis Almae
Domus B. M. V. sub rifu duplici: maiori a singulis Italiae et Insu-
larum adiacentium Dioecesibus/ nec non ab Ordinibus Regularibus
et Religiosis Familiis etiam proprio Kalendario utentibus atque intra
fines earum Dioecesium commorantibus, die decima Decembris, cum
Officio àc Missa propriis iamdudum approbatis, quotannis celebreturf
servatis Rubricis
insuper eadem Sanctitas Sua benigne indulsit, ut eiusmodi Fe-
stum B. M. V, ad caeteras omnes Dioeceses et Familias Religiosas,
singulis tamen B.mis Ordinariis, vel respectivis Superioribus legitime
petentibus, sub iisdem clausulis et conditionibus extendi valeat. Con-
trariis non obstantibus quibuscumque.
Die 12 Aprilis 1916
  1. Card. Ep. Portuen. et S. Rufinae S. R. C. Pro-Praef.
Alexander Verde S. R. C. Secretarius
Il Decreto CELEBERRIMUM e un Caso di coscienza.
Quando vedo un uomo che si ritiene offeso da un altro, non lo lodo certamente come virtuoso, ma, almeno in
parte, lo scuso e lo compatisco, qando, restituendo dattero
per fico, adopera coll’avversario modi vibrati ed altezzosi.
Quando però si combatte con un benefattore, e celeste bene-
fattore, anzi colla nòstra Divina Madre – Maria, io credo
che ci voglia un animo, o profondamente leggiero, o per-
verso, come quello di Cam, per adoperare metodi canzonatori ed insolenti.
Mi spiego. Chi dei Cattolici ignora come quel versetto
della S. Scrittura «Qui me invenèrit inveniet vitam et hauriet
salutem a Domino.» (CAi mi troverà, avrà trovato la vita,
e dal Signore riceverà la salute) (Prov. Vili, 35J viene
dalla S. Chiesa applicato a Maria ? Chi ignora che Maria
è la nostra celeste Madre e che la divozione tenera verso
di lei, è pegno di predestinazione
Ciò posto io dico, che, qualora fossero stati trovati do-
cumenti di valore veramente irrefragabile, contro la S. Casa, un animo bene ordinato non avrebbe dovuto milantarli,
ma sobriamente esporli come si addice a chi > ama il vero,
anzi pubblicarli con certo rincrescimento e miticolosità, perche demolitori di un santuario caro al cuore di ogni divoto
come è cara al figlio la casa di sua madre. Invece basta
aver letti gli scritti e uditi i discorsi più famosi contro la
  1. Casa, per affermare con certezza che la boria in quelli era molto, ma le ragioni poche.
Oh quanto la severità del critico e la pietà del cattolico vi lasciavano desidera/re!
Ebbene’, dopo promulgato il rfecreZo « Celeberriinum »
che dovrebbe pensarsi, di chi continuasse a denigrare la S.
Casa di Loreto? Costui, dimentico dell’ammonimento « qua-
si scelus idololatriae est nolle acquiescere» (I. Reg. C. XV.
225 v. 23) (Il non volere soggettarsi è come il delitto di
idolatria) « Non sint in vobis scilismata; sitis antera per-
fecti in eodem sensu et in eadein sententia. » (7. Cor.
cap. I. v. 10) (Non siano scismi fra voi, ma siate perfetti
nello stesso spirito e nello stesso sentimento) si aiteggcrebbe,
con iscandalo dei fedeli e scapito della pietà, a scismatico
in miniatura, e col pretesto di non idolatrare la S. Casa,
idolatrerebbe il proprio parere, anteponendolo a quello del
Sommo Pontefice, dei Vescovi e della’ Chiesa.
Nè gli gioverebbe la, ragione, che non si tratta già
di cose di fede; essendo elementarissimo in teologia che come
l’autorità della, Chiesa non si estende esclusivamente alla
tutela del dogma, si bene anche a quello della pietà e del buon
esempio e dell’autorità ecc., cosi non ha diritto di ritenersi
immune da censure e condanne ecclesiastiche chi si limita
a non negare i dogmi espressamente definiti. Chè una data
dottrina, anche se non eretica, può venir biasimata come
falsa, perniciosa, scandalosa, contraria alla pietà, temera-
ria ecc.ciò fia suggel ch’ogni uomo sganni !
Ed anche a prescindere da qualsiasi condanna positiva, o diretta, non é forse vero che virtualmente, implicita-
mente, indirettamente si condanna da se ognuno che recede,
sia pure menomamente, da quanto pratica, sente e venera
la Chiesa.
Ma io prego caldamente tutti i fedeli, specialmente poi
i miei cari colleghi nel sacerdozio, non solo a non osteg-
giare la divozione verso la 8. Casa di Loreto, ma a far-
sene propagatori nella persuasione che, come canta la Chie-
sa nell’ufficio della di lei Traslazione, (In II. vesp. ad
Magnif.) tanto tremendo è quel luogo, non essendo ivi altra
cosa se non la Casa di Dio ^e la Porta del Cielo!
  1. Isaia da C. S. Pietro cappuccino
Difensore della S. Casa
HOLY SEE PRESS OFFICE              BUREAU DE PRESSE DU SAINT-SIEGE
OFICINA DE PRENSA DE LA SANTA SEDE              PRESSEAMT DES HEILIGEN STUHLS
BOLLETTINO
SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE
Decreto della Congregazione del Culto Divino e la Disciplina
dei Sacramenti sull’iscrizione della celebrazione della Beata
Maria Vergine di Loreto nel Calendario Romano Generale,
31.10.2019
[B08341
Decreto sull’iscrizione della celebrazione della Beata Maria Vergine di Loreto nel
Calendario Romano Generale
“Memoria ad libitum” della Beata Maria Vergine di Loreto nel Libro del Rito
Romano
Decreto sull’iscrizione della celebrazione della Beata Maria Vergine di Loreto nel
Calendario Romano Generale
DECRETUM
de celebratione
Beatae Mariae Virginis de Loreto
in Calendario Romano Generali inscribenda
Lauretanae Almae Domus veneratio inde a Medio AEvo origo fuit illius peculiaris sanctuarii, quo
temporibus etiam hodiernis peregrinantes christifideles multi frequentant ad propriam fìdei vitam
alendam in Dei Verbum prò nobis caro factum.
Sanctuarium vero illud mysterium Incarnationis revocat inducens omnes visitantes ad plenitudinem
temporis considerandam, cum misit Deus Filium suum, factum ex muliere, necnon ad meditanda et
verba Angeli Evangelium nuntiantis et verba Virginis divinae vocationi respondentis. A Spiritu Sancto
obumbrata, humilis anelila Domini divinitatis domus effecta est, imago purissima sanctae Ecclesiae.
Supradictum sanctuarium, intime Sedi Apostolicae conexum, a Summis Pontificibus laudatum et in
omnes gentes vulgatum, in decursu temporum praedare valuit, haud minus quam Nazareth in Terra
Sancta, ad virtutes evangelicae Sanctae Familiae collustrandas.
In illa Alma Domo, ante effigiem Redemptoris et Ecclesiae Matris, nonnulli Sancti ac Beati propriae
vocationi responsum dederunt, infirmi in angustiis consolationem invocaverunt, Dei populus Beatam
Mariam laudare et supplicare incepit Litaniis illis lauretanis quae per orbem terrarum diffusae sunt.
Itinerantes aereo navigio praesertim caelestem patronam in ea invenerunt.
His omnibus perpensis, auctoritate sua Summus Pontifex Franciscus decrevit ut memoriam ad
libitum Beatae Mariae Virginis de Loreto in Calendarium Romanum inscribendam esse die 10
decembris, die etenim quo Laureti festum agitur, et quotannis celebrandam. Haec celebratio omnes,
praecipue familias, iuvenes et religiosos, adiuvabit ad virtutes imitandas perfectae Evangeli!
discipulae, Virginis Matris quae concipiens Caput Ecclesiae etiam nos in sua accepit.
Nova igitur memoria cunctis Calendariis Librisque liturgicis prò Missae et Liturgiae Horarum
celebratione erit inserenda; textus liturgici adhibendi hoc decreto adnexi, cura Coetuum
Episcoporum vertendi, approbandi et post huius Dicasteri! confirmationem edendi sunt.
Contrariis quibuslibet minime obstantibus.
Ex aedibus Congregationis de Cultu Divino et Disciplina Sacramentorum, die 7 mensis Octobris
2019, in memoria Beatae Mariae Virginis a Rosario.
Robertus Card. Sarah
Praefectus
+Arturus Roche
Archiepiscopus a Secretis
[01731-LA.01] [Testo originale: Latino]
Traduzione in lingua italiana
DECRETO
sulla celebrazione della Beata Maria Vergine di Loreto
da iscrivere nel Calendario Romano Generale
La venerazione per la Santa Casa di Loreto è stata, fin dal Medioevo, l’origine di quel peculiare
santuario frequentato, ancora oggi, da numerosi fedeli pellegrini per alimentare la propria fede nel
Verbo di Dio fatto carne per noi.
Quel santuario ricorda il mistero dell’incarnazione e spinge tutti coloro che lo visitano a considerare
la pienezza del tempo, quando Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, e a meditare sia le parole
deil’Angelo nunziante l’Evangelo, sia le parole della Vergine che rispose alla divina chiamata.
Adombrata di Spirito Santo, l’umile serva del Signore è divenuta casa della divinità, immagine
purissima della santa Chiesa.
Il menzionato santuario, strettamente vincolato alla Sede Apostolica, lodato dai Sommi Pontefici e
universalmente conosciuto, ha saputo illustrare in modo eccellente, nel corso del tempo, non meno
di Nazaret in Terra Santa, le virtù evangeliche della Santa Famiglia.
Nella Santa Casa, davanti all’effige della Madre del Redentore e della Chiesa, Santi e Beati hanno
risposto alla propria vocazione, i malati hanno invocato consolazione nella sofferenza, il popolo di
Dio ha iniziato a lodare e a supplicare Santa Maria con le Litanie lauretane, note in tutto il mondo.
In modo particolare quanti viaggiano in aereo hanno trovato in lei la celeste patrona.
Alla luce di tutto questo, il Sommo Pontefice Francesco ha decretato con la sua autorità che la
memoria facoltativa della Beata Maria Vergine di Loreto sia iscritta nel Calendario Romano il 10
dicembre, giorno in cui vi è la festa a Loreto, e celebrata ogni anno. Tale celebrazione aiuterà tutti,
specialmente le famiglie, i giovani, i religiosi, a imitare le virtù della perfetta discepola del Vangelo,
la Vergine Madre che concependo il Capo della Chiesa accolse anche noi con sé.
La nuova memoria dovrà quindi apparire in tutti i Calendari e Libri liturgici per la celebrazione della
Messa e della Liturgia delle Ore; i relativi testi liturgici sono allegati a questo decreto e le loro
traduzioni, approvate dalle Conferenze Episcopali, saranno pubblicate dopo la conferma di questo
Dicastero.
Nonostante qualsiasi cosa in contrario.
Dalla sede della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, 7 ottobre 2019,
memoria della Beata Maria Vergine del Rosario.
Roberto Card. Sarah
Prefetto
+Arthur Roche
Arcivescovo Segretario

Marco Tosatti

3 Novembre 2019 Pubblicato da  45 Commenti --


Trasportata dagli angeli
All’alba del l0 maggio 1291, sulla collina di Tersatto, alcuni boscaioli trovarono tre pareti di una piccola casa. La Madonna apparve al parroco, don Alessandro Jurjevi, molto malato, rivelandogli che quella era la Sua casa di Nazareth e per conferma lo guarì miracolosamente. Il feudatario del luogo mandò una delegazione in Palestina, composta dallo stesso parroco e da tre notabili, i quali constatarono che a Nazareth, della Santa Casa, erano rimaste solo le fondamenta… Una traslazione, poi convalidata da molte visioni di santi…
All’alba del l0 maggio 1291, sulla collina di Tersatto, alcuni boscaioli trovarono con grande stupore, “posate” sul terreno, tre pareti di una piccola casa che non avevano mai visto prima su quella collina ove all’epoca non esistevano case.
Quella notte la Madonna apparve al parroco don Alessandro Jurjevi, a letto molto ammalato, rivelandogli che quella era la Sua casa di Nazareth e per conferma lo guarì miracolosamente.
Il conte Nicola Frangipane, feudatario del luogo, per accertare la veridicità del fatto, mandò una delegazione in Palestina, composta dallo stesso parroco e da tre notabili, i quali constatarono che a Nazareth, della Santa Casa, erano rimaste solo le fondamenta, che combaciavano perfettamente con le misure delle tre pareti giunte a Tersatto e che le pietre erano dello stesso tipo.
Il 10 dicembre 1294 la Santa Casa scomparve misteriosamente per ricomparire in vari luoghi nei pressi di Ancona e infine, nel 1296, sul colle ove poi sorse, attorno alla Santa Casa, la cittadina di Loreto (il nome deriva dalla signora “Loreta”, proprietaria del terreno).
Il conte Frangipane fece allora edificare a Tersatto una cappella avente le stesse dimensioni della Santa Casa, che nel 1431 venne ampliata con la costruzione di una chiesa; nel 1453 venne realizzato l’attiguo convento ove si insediarono i Frati Minori Francescani, provenienti dalla Bosnia, che anche oggi custodiscono il Santuario.
La visione di Fra’ Paolo della Selva
L’origine della tradizione della miracolosa traslazione risale ad una visione avuta nel 1296 da un eremita, fra’ Paolo della Selva.
Tali rivelazioni soprannaturali vennero riportate sia dal beato Giovanni Battista Spagnoli, detto Mantovano, nel 1489 (che le lesse in una antica tavoletta risalente al 1300, appesa alle pareti della chiesa di Loreto), sia da Pier Giorgio di Tolomei, detto il Teramano, Governatore della Santa Casa di Loreto, in una relazione nel 1472, che così scriveva:
«Dopo che quel popolo di Galilea e di Nazaret abbandonò la fede in Cristo e accettò la fede di Maometto, allora gli Angeli levarono dal suo posto la predetta chiesa e la trasportarono nella Schiavonia, posandola presso un castello chiamato Fiume (1291). Ma lì non fu affatto onorata come si conveniva alla Vergine… Perciò da quel luogo la tolsero nuovamente gli Angeli e la portarono, attraverso il mare, nel territorio di Recanati (1294) e la posero in una selva di cui era padrona una gentildonna chiamata Loreta; da qui prese il nome la chiesa: Santa Maria di Loreta».
La rivelazione di Gesù a Santa Caterina
Santa Caterina da Bologna (1413-1463) – il cui corpo si trova tuttora incorrotto nella chiesa del monastero Corpus Domini di Bologna –, nel testo Rosarium, da lei redatto nel 1440 (circa trenta anni prima del Teramano) descrive la vicenda delle «miracolose traslazioni», che riferisce aver appreso per «rivelazione soprannaturale del Signore», colloquiando direttamente con Lui:
«Tu, o Signore, hai rivelato a me, apparendomi per grazia. Alla fine questa dimora, consacrata prima dai tuoi apostoli che vi hanno celebrato i divini misteri con miracoli, per l’idolatria di quella gente fu trasportata in Dalmazia da uno stuolo di angeli. Quindi, per le stesse e per altre ragioni, portarono questa degnissima chiesa in vari luoghi. Finalmente, portata dai santi angeli, fu collocata stabilmente a Loreto e posta nella provincia d’Italia e nelle terre della Santa Chiesa».
Le visioni della Beata Anna Caterina Emmerich
Anche la mistica tedesca Beata Anna Caterina Emmerich (1774-1824) – che, con le sue descrizioni di luoghi in cui non si era mai recata (tutte riscontrate poi veritiere), fece ritrovare la casa di Efeso, ove la Vergine Maria trascorse gli ultimi anni di vita e ove morì e fu assunta in Cielo con il corpo – conferma la verità delle miracolose traslazioni per «rivelazione soprannaturale».
Questa Beata, autentico miracolo vivente (stigmatizzata e costretta all’immobilità dalla malattia, che si alimentò della sola Eucaristia per undici anni fino alla morte), nelle sue rivelazioni descrive con esattezza, pur senza averla mai vista, la Santa Casa di Loreto, riferendo che ivi avvenne l’Annunciazione dell’Angelo a Maria e che fu portata via da Nazareth proprio dagli angeli (quelli «veri», quelli «spirituali» e proprio «in volo»):
«Ho visto spesso, in visione, la traslazione della Santa Casa di Loreto, trasportata sopra il mare da sette angeli. Non aveva alcun fondamento. Tre angeli la tenevano da una parte e tre dall’altra; il settimo si librava di fronte: una lunga scia di luce sopra di lui».
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Questo testo di Luigi Walter Veroi è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it

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