ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 4 dicembre 2019

Il suggeritore di tanta diavoleria?

L’infezione idolatrica si estende…e ancora nella neo-chiesa un tempo cattolica



Albenga (IM), 30 novembre 2019,
il Vicario vescovile “benedice” un monumento alla
dea pagana “Mater Matuta”


Dopo l’inaugurazione dell’adozione dell’idolatria, realizzata in Vaticano da Jorge Mario Bergoglio, impunemente assiso sulla Cattedra di San Pietro, era inevitabile che questa nuova “moda” blasfema e apostatica incominciasse a diffondersi nelle diocesi.

Il 30 novembre 2019 si è svolta ad Albenga una curiosa iniziativa che, pensata e realizzata in ambito laico e massonico, è stata approvata e perfino benedetta dai chierici del luogo, vescovo in testa.

Su iniziativa dell’Associazione “Vecchia Albenga” e della sezione locale del Rotary Club – noto organismo paramassonico -, che ha offerto i finanziamenti, gli studenti di due classi del Liceo Artistico “Giordano Bruno” di Albenga hanno realizzato un monumento all’agricoltura locale, composto da dieci formelle che raffigurano differenti fasi della storia dell’agricoltura della piana albenganese: dalla bonifica della piana, fino alle nuove produzioni agricole; il monumento è stato collocato in piazza Azzurri d’Italia.



Il monumento




Il monumento e gli studenti che l'hanno realizzato


L’iniziativa ha voluto espressamente riferirsi alle origini pagane del culto agricolo, caratterizzato dalla venerazione di una delle tante “Grandi Madri”, in questo caso la
«Mater Matuta», “Madre propizia”, che nella mitologia romana era la dea del Mattino o dell’Aurora e quindi protettrice della nascita degli uomini e delle cose.




Statua in terracotta della “Mater Matuta”
(Museo Provinciale Campano di Capua - CE)
https://it.wikipedia.org/wiki/File:Roman_terracotta_mother_goddess_1.JPG


Stupisce che i promotori non siano andati più indietro nel tempo, quando il culto delle “Grandi Madri” era tutt’uno con il culto della natura; avrebbero potuto ritrovare i culti preistorici somiglianti ai culti amazzonici così cari a Jorge Mario Bergoglio: hanno mancato l’occasione di compiacere meglio il nuovo capo della neochiesa idolatrica.
E questo vale ancor di più per il vescovo di Albenga, Guglielmo Borghetti, che ha permesso al suo Vicario Generale, Don Ivo Raimondo, di benedire il nuovo monumento alla natura e alla Mater Matuta.




Appare chiaro che si vuole introdurre nel restante cattolicesimo l’uso dell’idolatria acattolica e intrinsecamente anticattolica, realizzando di fatto il blasfemo accostamento dell’idolatrica “Grande Madre” al culto alla Santissima Vergine Maria. E’ evidente che non si tratta neanche di sincretismo, ma di cosciente e voluta idolatria, con l’aggravante che la stessa si pensa di poterla “benedire” col segno della Croce, in nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
E chi, se non il demonio in persona, potrebbe essere il suggeritore di tanta diavoleria?

Sarebbe necessario che uno o più sacerdoti della diocesi di Albenga-Imperia si recassero sul luogo per esorcizzarlo e, possibilmente con l’aiuto di un bravo esorcista, cacciare dal luogo il diavolo che vi si è stabilito.

Dal canto loro, i fedeli cattolici farebbero bene a recitare i quindici Misteri del Santo Rosario, sia sul luogo sia altrove, singolarmente e ancor meglio in gruppo, per riparare all’apostasia manifesta di altri sprovveduti cristiani e degli stessi chierici che pensano ancora, erroneamente, di essere cattolici.


di
 Belvecchio

Schönborn abusa di Nostra Signora per spettacolo gay – Tre giorni dopo: embolia polmonare



Il cardinale Schönborn ha aperto il suo blasfemo spettacolo omosessuale del 30 novembre nella Cattedrale di Vienna con un riferimento blasfemo a un "miracolo".

Ha confessato che "mi ha toccato tantissimo", "spero che toccherà anche voi".

Il "miracolo" si è rivelato essere una favola omosessuale, presentata dalla giornalista oligarca austriaca Chris Lohner.

Secondo Schönborn/Lohner, due uomini furono legati nudi su un albero e lasciati morire nel 1256 a Montevergine (AV), perch èavevano praticato fornicazione omosessuale.

Tuttavia, "Nostra Signora" ha inviato fasci di luce solare per riscaldarli e li ha miracolosamente liberati. Il popolo è stato "commosso" da questo e ha accettato gli omosessuali.

Questa favola non è Cristiana, ma si riferisce a pratiche che hanno origine nel culto della divinità Cibele e a sacerdoti pagani che si eviravano come sacrificio per Cibele.

L'abate di Montevergine si è opposto ripetutamente allo sfruttamento di questo santuario per la propaganda omosessuale.

Tre giorni dopo lo spettacolo omosessuale, Schönborn è stato ricoverato in ospedale il 3 dicembre, per un'emergenza, quindi ha dovuto annullare tutti gli appuntamenti fino a Natale. Si dice abbia sofferto di embolia polmonare. A marzo, è stato curato per cancro alla prostata.

#newsGtblbmeeaq
it.news

https://gloria.tv/post/xHRLwgnt28jZ4Ad2sRJ1Qig6E

Ancora il card. Schönborn, evento Lgbt in Cattedrale

Testo dell'audio
Fu Mattia Corvino, re d’Ungheria dal 1458 al 1490, a parlare di «felix Austria»: ma oggi, certamente, non se la sentirebbe di ripetere quelle parole: l’Austria di oggi non è più quella che lui conobbe. L’ultimo colpo (solo in ordine di tempo…) alla comprovata e fedelissima tradizione cattolica di questo Paese l’ha inferto niente meno che il card. Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna. È stato proprio lui, a profanare la splendida Cattedrale intitolata a Santo Stefano, ospitandovi sabato scorso un concerto di “beneficenza” pro-Lgbt dal titolo «Il desiderio degli angeli», peraltro co-patrocinato dai Cavalieri di Malta austriaci.
Era, questo, l’evento principale di una serie di 15 spettacoli, aventi tutti, almeno ufficialmente, come scopo quello di raccogliere fondi da destinare ai progetti contro l’Aids. Ma che, in realtà, il vero fine fosse quello di una mera propaganda ideologica delle teorie Lgbt è stato dimostrato dai fatti. Già a partire dalla scaletta, che per giorni ha preannunciato la presenza all’appuntamento di nomi “di tendenza” (è il caso di dirlo), tristemente noti al grande pubblico quale quello della drag-queen austriaca Conchita Wurst, al secolo Thomas Neuwirth, divenuto famoso a livello mondiale quando rappresentò il proprio Paese all’Eurovision Song Contest 2014.
A ringraziare il card. Schönborn, per aver concesso la Cattedrale e «per la fiducia riposta in noi», ha pubblicamente provveduto l’organizzatore della raccolta-fondi, l’attivista Lgbt Gery Keszler, già distintosi per aver fondato nel 1992 anche il «Life Ball», altra manifestazione analoga, quest’anno felicemente cancellata avendo perso il sostegno dei suoi principali sponsor.
È la terza volta che il card. Schönborn concede la Cattedrale all’associazione «Life +», che promuove iniziative «Lgbt-friendly». Il 1 dicembre 2017, ad esempio, permise sempre a Conchita Wurst, sempre in Cattedrale e sempre in occasione della Giornata mondiale contro l’Aids, di tenere un discorso durante un incontro di preghiera, in pratica interamente “appaltato” alla lobby Lgbt.
Nel corso della manifestazione, la drag-queen lamentò una sorta di «persecuzione contro coloro che vivono la propria identità in modo diverso», discorso che ha rivelato, una volta di più, in modo esplicito come il richiamo all’Aids sia stato utilizzato solo come pretesto, per sfruttare l’occasione ai fini di una vergognosa campagna ideologica «Lgbt-friendly». Già quell’incontro vide, nella veste di co-organizzatore, Keszler, cui Sua Eminenza diede addirittura il benvenuto all’ingresso nella storica cattedrale di Santo Stefano. Non solo: lo ha addirittura ringraziato al termine dell’evento per le sue parole, quando cioè Keszler disse di non ritenere importante chi si ami o in cosa si creda, l’importante è amare. Inaudito!
Keszler, a sua volta, “ringraziò” l’arcivescovo di Vienna a modo suo l’anno dopo, dichiarando pubblicamente che proprio il card. Schönborn avrebbe “benedetto” lui ed il suo “partner” nel corso di una cena privata. La cosa ebbe inizialmente vasta eco sulla stampa, ma poi si spensero i riflettori e tutto fu messo a tacere.
Ancora. L’anno scorso, sempre alla presenza del cardinale, sull’altare della Cattedrale di Vienna ci furono l’attore Philipp Hochmair a torso nudo, noto per aver interpretato ruoli omosessuali, e diverse comparse travestite da demoni, il tutto condito da note rock e da musica elettronica eseguita dal gruppo «Elektrohand Gottes», con tanto di luci psichedeliche, durante un concerto a dir poco scandaloso. Si è trattato di una sorta di disgustoso “adattamento” dell’opera austriaca «Jedermann» di Hugo von Hofmannsthal, rappresentata per la prima volta nel 1911. Il testo originale, in realtà, tratta della conversione al Cristianesimo di un uomo ricco, dedito al vizio, resosi però conto negli ultimi istanti di vita del fatto che né gli amici, né il denaro lo avrebbero seguito nella tomba. Prevedibilmente l’opera è stata sin troppo liberamente rimaneggiata, già a partire dal titolo, per l’occasione modificato in «Jederman».
A far problema per le reiterate violazioni del Catechismo della Chiesa Cattolica (articoli n. 2357 e 2358 sull’omosessualità) è certamente la condotta del card. Schönborn, che avrà senz’altro modo di risponderne personalmente al momento opportuno. Ma a far ancora più problema è il prolungato, inspiegabile silenzio di Roma, che ha ormai rinunciato a vegliare sui suoi figli ed a difendere la retta Dottrina.

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