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martedì 27 ottobre 2020

Molto duro?

Le parole sconsiderate del Papa sulle unioni civili danneggeranno la Chiesa

Un articolo di Dan Hitchens pubblicato su The Catholic Heraldnella mia traduzione. 

In un nuovo documentario, Papa Francesco dice delle coppie gay: “Quello che dobbiamo creare è una legge delle unioni civili. In questo modo loro sono legalmente coperti”. Come per tante dichiarazioni papali, porterà a infinite speculazioni sulle intenzioni di Francesco. Ci sarà anche un dibattito su come questo si adatti alle precedenti dichiarazioni del Vaticano, come una dichiarazione del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede [in cui si dice] che “tutti i cattolici sono obbligati ad opporsi al riconoscimento legale delle unioni omosessuali”. Francesco sta attaccando gli insegnamenti della Chiesa? O c’è qualche lettura ingegnosa che salverebbe le osservazioni del Papa? Per esempio, egli potrebbe aver fatto riferimento solo ad alcuni vantaggi legali – il diritto di ereditare la proprietà o di visitare una persona cara in ospedale – che potrebbero essere offerti a tutti gli adulti, compresi i familiari e gli amici di tutta la vita.

Eppure questi chiarimenti avrebbero dovuto essere fatti dal Papa stesso, nei dettagli, se avesse voluto sollevare la questione. Il fatto che non abbia spiegato il suo punto è di per sé un colpo alla coerenza della testimonianza cattolica.

Per ora, il semplice fatto è che i suoi commenti renderanno la vita più difficile ai fedeli. Per la scuola cattolica che non vuole insegnare la nuova ortodossia sessuale; per il proprietario di una pasticceria cattolica cui hanno chiesto di fare una torta con la bandiera dell’arcobaleno; per l’impiegato cattolico chiamato ad una formazione sulla diversità; per il giovane cattolico gay il cui circolo sociale non capisce perché non riesce a superare le sue fissazioni religiose e a cominciare a porle in disuso; per i genitori cattolici che cercano di educare i loro figli a credere ai duri insegnamenti della Chiesa. Tutti loro dovranno affrontare la domanda sconcertante o gioiosa: “Ma il Papa non ha detto…?”.

In effetti, questo sta già accadendo. Nelle Filippine, dove si discute di unioni tra persone dello stesso sesso, un portavoce del Presidente ha appena dichiarato: “Se persino il Papa le sostiene, penso che anche il più conservatore di tutti i cattolici al Congresso non dovrebbe più avere una base per obiettare”.

Alcuni dei difensori del Papa sostengono che, parlando in maniera franca, egli aiuterà gli omosessuali che sono rinnegati dalle loro famiglie e comunità, o presi di mira da leggi crudeli. Ma Francesco avrebbe potuto sostenere la loro causa senza invocare le unioni civili. Ci sono società tradizionali in cui gli omosessuali sono considerati il capro espiatorio; il Papa avrebbe potuto esortare queste società a rispettare la dignità umana, rassicurandoli che questo non avrebbe significato che avrebbero dovuto dare un riconoscimento legale speciale alle relazioni omosessuali. Il suo messaggio sarà invece accomunato al “colonialismo ideologico” con cui l’Occidente cerca di ridefinire il matrimonio e la famiglia in tutto il mondo.

Il Papa ha un’enorme influenza. I cattolici hanno il diritto di allarmarsi quando la usa in modo così sconsiderata.

Di Sabino Paciolla

https://www.sabinopaciolla.com/le-parole-sconsiderate-del-papa-sulle-unioni-civili-danneggeranno-la-chiesa/

Padre Murray: “I commenti di Papa Francesco [sulle unioni civili] sono un flagrante tradimento della missione del successore di San Pietro”

Molto duro, ma molto vero, il commento di padre Gerald E. Murray a proposito delle affermazioni di Papa Francesco sulle unioni civili fatte nel docufilm “Francesco”. Il suo articolo è comparso su The Catholic Thing e ve lo propongo nella mia traduzione.  

Papa Francsco saluta il regista Evgeny Afineevsky, Piazza San Pietro il 28 agosto 2019. (CNS photo/Vatican Media via Evgeny Afineevsky)
Papa Francsco saluta il regista Evgeny Afineevsky, autore del docufiml “Francesco”, Piazza San Pietro il 28 agosto 2019. (CNS photo/Vatican Media via Evgeny Afineevsky)

 L’approvazione delle unioni civili per le coppie omosessuali da parte di papa Francesco nel film “Francesco”, diretto da Evgeny Afineevsky, è un vero scandalo sia nel significato tecnico che in quello popolare del termine. Egli ha ripudiato l’insegnamento di San Giovanni Paolo II secondo cui “il rispetto per le persone omosessuali non può portare in alcun modo all’approvazione del comportamento omosessuale o al riconoscimento legale delle unioni omosessuali” e che “il riconoscimento legale delle unioni omosessuali o la loro equiparazione al matrimonio significherebbe non solo l’approvazione di comportamenti devianti, con la conseguenza di renderlo un modello nella società attuale, ma oscurerebbe anche valori fondamentali che appartengono alla comune eredità dell’umanità”.

Oltre ad approvare le unioni civili, Papa Francesco dice che gli omosessuali “hanno diritto a una famiglia”. Cosa dobbiamo fare di questo? Ci sono prove che Afineevsky ha preso vergognosamente questa affermazione fuori contesto da una intervista videoregistrata nel 2019 a Papa Francesco dalla giornalista messicana Valentina Alazraki.

Papa Francesco parlava infatti del diritto degli omosessuali a non essere rifiutati dalle proprie famiglie, non del fatto che gli omosessuali creino nuove famiglie, presumibilmente attraverso l’adozione o la maternità surrogata.

Il problema, però, rimane il fatto che il Vaticano ha fatto proprio questo film pubblicamente. E i commenti fuori contesto del papa sul “diritto alla famiglia” sono stati ampiamente interpretati dai media nel modo sicuramente inteso da Afineevsky ma non da papa Francesco. Il Vaticano ha il dovere di emettere una correzione in cui si afferma chiaramente che Papa Francesco non stava dando l’approvazione del diritto all’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali. La Chiesa ha sempre insegnato che non esiste il diritto per due uomini o due donne che vivono insieme in una relazione sessuale immorale ad adottare bambini.

Come ha fatto in passato in diversi punti critici, tuttavia, Papa Francesco ha oltrepassato i limiti del suo ufficio. Il papa è un testimone della Fede, non un’autorità onnipotente che può cambiare la dottrina cattolica secondo il suo modo erroneo di pensare. La dottrina cattolica insegna che le persone omosessuali dovrebbero astenersi dall’attività omosessuale e non entrare in relazioni peccaminose che portano al peccato mortale.

Le osservazioni di Papa Francesco incoraggeranno tutti coloro, cattolici e non, che rifiutano l’insegnamento della Chiesa secondo cui la sodomia è un atto intrinsecamente malvagio. Essi affermeranno che la Chiesa ora accetta l’attività omosessuale come qualcosa di buono quando offre un vero bene: la vita all’interno di una famiglia, di una specie.

E nel contesto in cui il papa l’ha inserita, le “famiglie” omosessuali meritano non solo protezione legale attraverso le unioni civili, ma anche l’approvazione sociale per far sentire le coppie omosessuali benvenute e accettate come chiunque altro nella società.

Mi aspetto che vari cardinali e vescovi facciano dichiarazioni pubbliche a favore e contro questo nuovo insegnamento. Il Cardinale Burke ha già dato una risposta potente che può essere letta cliccando qui. (qui il commento del Card. Muller, ndr). Le divisioni, già esistenti su altre questioni scottanti, si allargheranno.

Da quest’ultimo passo falso non nascerà nessun “ponte”. Coloro che accettano il perenne insegnamento della Chiesa sull’omosessualità saranno accusati di essere nemici anticattolici del papa. Ma può essere vero?

Ricordare al papa ciò che la Chiesa ha sempre insegnato fa sì che coloro che lo fanno non siano i suoi avversari, ma i suoi veri amici che hanno il coraggio di rimproverare un papa che ha tentato di fare ciò che è al di là delle sue possibilità, cioè cambiare la dottrina morale cattolica.

La Chiesa cattolica in tutto il mondo si è fortemente opposta alle proposte di approvare leggi sulle unioni civili, essendo stata incaricata di farlo dalla Santa Sede nel 2003. Tutto questo è cambiato il 21 ottobre 2020. Incoraggiare i governi a formalizzare legalmente relazioni innaturali e peccaminose in cui la gente si impegna nella sodomia è una cosa vergognosa per ogni cristiano, ma soprattutto per il papa.

I commenti di Papa Francesco sono un flagrante tradimento della missione del successore di San Pietro di “confermare i fratelli” nella sana dottrina.

Si tratta di un’eruzione vulcanica. Il cattolicesimo è ora ampiamente ma erroneamente visto come costituito dalle ultime osservazioni di Papa Francesco ai giornalisti e ai cineasti. Papa Francesco ha usato il potere e l’influenza del suo sacro ufficio per promuovere qualcosa di peccaminoso. Questa non è la missione affidata da Cristo a San Pietro e ai suoi successori. La dottrina cattolica sull’immoralità degli atti omosessuali non può essere cambiata da Papa Francesco o da qualsiasi altro Papa.

Dobbiamo pregare che egli si renda conto della grave offesa che ha dato a Dio con questa ingiusta approvazione dello pseudo-matrimonio omosessuale. Egli incoraggia ciò che è vincolato dal suo ufficio a condannare. L’accettazione della sua elezione a Papa da parte del Collegio dei Cardinali ha comportato un impegno solenne a sostenere la Fede tramandata dagli Apostoli.

Non ha il diritto di promuovere l’errato insegnamento che le persone omosessuali hanno il diritto di vivere insieme nel peccato o di avere una giusta pretesa sulla società civile, agendo attraverso i suoi governi, di riconoscere pubblicamente tali unioni come istituzioni legali che sono in qualche modo equivalenti al matrimonio sacramentale.

I fedeli devono chiedere a Papa Francesco di pentirsi di questa disastrosa dichiarazione, che infligge un grave danno alla Chiesa.

Di Sabino Paciolla

https://www.sabinopaciolla.com/padre-murray-i-commenti-di-papa-francesco-sulle-unioni-civili-sono-un-flagrante-tradimento-della-missione-del-successore-di-san-pietro/

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