INVEROSIMILI COINCIDENZE?
Non sappiamo se ve ne siete accorti, ma il fatto è che, da alcuni decenni a questa parte, sempre più spesso i film a distribuzione internazionale, quasi tutti di produzione americana, paiono anticipare in maniera impressionante fatti drammatici, quali calamità, incidenti nucleari, attentati terroristici, che poi si verificano in maniera stranamente simile, a volte quasi identica, nella dimensione della realtà.
E qualche volta l’anticipazione è solo criptica e fuggevole, come quando, nel corso del film Matrix, per un attimo viene inquadrato il documento di identità del protagonista e la data che vi compare è 11 settembre 2001: cosa a dir poco inquietante, se si pensa che il film di Andy e Larry Wachowski è apparso nel 1999, cioè due anni prima dell’evento che ha causato la distruzione delle Torri Gemelle di New York e l’attacco aero contro il Pentagono. Qualche altra volta, invece, l’intera trama del film verte su di un unico, grande evento che poi puntualmente si verifica, pressoché uguale, salvo alcuni particolari insignificanti, a ciò che nel film era stato mostrato.
Strane anticipazioni, inverosimili coincidenze?
Scrive Virginio De Maio nel suo libro Filmatrix. Cambia la tua vita grazie al potere nascosto nei film (Uno Editori, 20016, pp. 13-14:
Il papa si dimette sotto il peso delle proprie responsabilità. No! Non si tratta di papa Benedetto XVI, o meglio, la realtà non si era ancora manifestata, eppure “Habemus Papam”, il film pluripremiato di Nanni Moretti, uscito nelle sale il 15 aprile 2011, aveva previsto quello che sarebbe successo poco tempo dopo. L’11 febbraio 2013 Papa Ratzinger si dimise davvero, per le stesse ragioni. Non accadeva da 600 anni.
Un pilota d’aereo aspetta il momento giusto per blindarsi in cabina di pilotaggio per poi schiantare il velivolo e suicidarsi. Non sto parlando della tragedia avvenuta sulle Alpi francesi ma del film diretto da Almodovar “Storie pazzesche” proiettato in anteprima il 17 maggio 2014. Purtroppo, ancora una volta, un film è stato premonitore di quello che sarebbe accaduto dopo. Esattamente il 24 marzo del 2015, meno di un anno da quella scena esilarane, un Airbus A320 si schianta portando alla morte 150 persone. Si scoprirà in seguito che la causa dell’incidente fu la follia suicida del copilota.
Le Torri Gemelle crollano avvolte dalle fiamme, tra le grida dei newyorkesi un fuga, in creduli e in preda al panico. No! Non sto parlando dell’11 settembre 2001 ma della scena cult di “Independence Day” uscito nelle sale cinematografiche ben 5 anni prima del giorno che ha cambiato il mondo.
In una vasta zona del Giappone gli abitanti sono costretti a evacuare per mettersi in salvo, colpiti da maremoti ed esplosioni. Questo è il soggetto del film “Sinking of Japan” apparso nelle sale il 15 luglio del 2006. Cinque anni dopo, il 24 maggio, l’umanità fu scossa dai tragici eventi di Fukushima: lo tsunami spazzò via tutto costringendo centinaia di migliaia di persone ad abbandonare le loro abitazioni proprio in quelle zone raccontate dal fantasy catastrofico. Il film premonitore termina con la scena di una donna grata per il ritorno degli uccelli, guarda caso esattamente nella provincia di Fukushima.
Queste e altre centinaia di “coincidenze” lasciano increduli di fronte al mistero della vita, ma soprattutto pongono seri interrogativi sulle correlazioni tra le storie del cinema e la loro manifestazione nella realtà.
E SE NON FOSSERO COINCIDENZE?
Matrix e il documento di identità del protagonista e la data che vi compare è 11 settembre 2001: cosa a dir poco inquietante, se si pensa che il film di Andy e Larry Wachowski è apparso nel 1999!
L’autore prosegue sviluppando un’interpretazione completamente diversa dalla nostra, cioè che la partecipazione emotiva di moltissime persone a determinati eventi creati dall’immaginazione, come avviene con la proiezione di film distribuiti in tutto il mondo, in qualche modo determina l’avversarsi di quegli eventi. Noi preferiamo restare su un piano più concreto e suggerire una spiegazione più semplice e naturale: qualcuno sapeva che quegli eventi si sarebbero verificati e i film che li hanno “anticipati” sono stati concepiti, in realtà, sia come preparazione psicologica inconscia, al fine di predisporre la popolazione ad accettarli, allorché si verificano, come parte di un nuovo orizzonte storico ed esistenziale, sia per lanciare alcuni indizi circa l’esistenza di una regia globale, in un certo senso mettendo la firma anticipata su di essi. È chiaro, infatti, che se stiamo parlando di eventi catastrofici, nei quali perdono la vita molti esseri umani e che generano un’atmosfera di angoscia e di terrore, una tale regia occulta, se esiste, come noi crediamo, non può essere che di tipo criminale, e quindi avvezza ad agire per vie tortuose, non potendo dichiarare apertamente i suoi ultimi obiettivi: ad esempio, far sì che l’intera umanità viva costantemente in uno stato d’incertezza, ansia e preoccupazione, sentimenti che la predispongono a subire passivamente gli eventi e a rassegnarsi a qualunque restrizione i governi le impongano, in cambio naturalmente di un certo grado di protezione e di sicurezza.
Chi si muove dietro i governi nazionali: Rothschild, Warburg, Rockefeller? Non si riesce a capire pienamente ciò che sta sotto le vicende della storia umana, se non si studia anche (ma non esclusivamente) la storia delle famiglie di questi banchieri apolidi, che si spostano da una parte all’altra del mondo per dominarlo tutto intero finanziariamente!
E perché mai quei signori dovrebbero mettere la firma anticipata sulle loro prossime azioni criminali? Non sarebbe un’imprudenza, quella di seminare gli indizi della loro presenza e delle loro intenzioni? Non sarebbe più astuto, da parte loro, lasciare che la gente ignori del tutto la loro esistenza, e pensi, di volta in volta, di avere a che fare con eventi catastrofici di origine del tutto naturale, o quantomeno episodica, dovuta a delle circostanze particolari, in questo o quello scenario geopolitico, in questo o quel contesto sociale, sanitario, economico, politico e culturale? Perché dare la possibilità alla gente di intuire, di capire che dietro tanti episodi drammatici, apparentemente slegati fra loro, c’è un’unica cabina di regia, una strategia unitaria e una sola volontà di dominio, che si estende sull’intero pianeta? Sono, questi, interrogativi legittimi e parrebbero orientare il giudizio nel senso di una negazione di tale centrale operativa e di tale strategia unica. Eppure, sarebbe una conclusione affrettata. Quei signori non ragionano come noi; la loro intelligenza non è come la nostra; pertanto, trarre delle conclusioni sulla base di un’analogia con il nostro modo di pensare e di agire sarebbe del tutto fuorviante. Certo, sono abbastanza furbi da sapere che il potere effettivo è nemico della pubblicità, e hanno una secolare esperienza di nascondimento, aiutati, in ciò, dalla incredibile distrazione, se così la possiamo chiamare, degli storici di professione e dei giornalisti, i quali ben raramente fanno i loro nomi, e ci presentano le vicende umane degli ultimi secoli come se a determinarle fossero i personaggi che sono stati illuminati dai riflettori, come papi, re, imperatori, capi di governo, generali, condottieri, esploratori, navigatori, conquistatori, statisti, ministri, eccetera. Il primo ministro britannico al tempo della regina Vittoria, l’ebreo Benjamin Disraeli, una volta si lasciò sfuggire questa frase inquietante e significativa: Se la gente comune potesse immaginare chi sono i veri protagonisti della storia, che si nascondono dietro quelli apparenti, resterebbe sbalordita.
Il dominio del mercato finanziario sul mondo intero: c’è un’unica cabina di regia, una strategia unitaria e una sola volontà che si estende sull’intero pianeta?
Scrive don Curzio Nitoglia, un sacerdote che è anche attento studioso di questo lato in ombra della storia contemporanea, nella monografia Il potere occulto dell’alta finanza sul mondo moderno. Le famiglie che dominano il mondo, 1a parte (https://gloria.tv/post/aazeHtZQVszs2t92FA88CdYF3):
Studiando i comuni libri di storia moderna raramente s’incontra il nome delle famiglie Rothschild1, Warburg2, Rockefeller3, Elkann, Lazard4. Eppure, dalla fine del Settecento, esse hanno esercitato un’influenza enorme sulla storia umana, sia quanto al punto di vista finanziario che politico. Queste dinastie di banchieri appartenenti all’alta finanza, soprattutto a partire dal XVIII secolo, si sono quasi tutte imparentate tra di esse, quando i loro capifamiglia capirono l’importanza di non farsi la guerra o la concorrenza, ma di unire le loro forze per ottenere il dominio del mercato finanziario sul mondo intero e quindi, indirettamente, anche del potere politico e sociale. Così facendo queste famiglie hanno saputo, con molta lungimiranza e furbizia, prestare soldi ai sovrani di quasi tutto il mondo per diventare poi, pian piano e sempre di più, i padroni monetari dei loro stessi sovrani politici, che si erano fatti loro creditori e potendo, quindi, tassare i popoli sui quali i sovrani sembravano governare, ma che in realtà erano diretti, da “dietro le quinte”, dai banchieri che avevano prestato loro il denaro indispensabile per mantenere il loro potere politico, il quale veniva così a dipendere sempre maggiormente da quello finanziario dei banchieri apolidi, che tramite i sovrani apparenti regnavano realmente, senza essere visti, sui popoli. Col predominio della borghesia sull’aristocrazia (XVIII secolo) queste famiglie di banchieri divennero, man mano, il potere nascosto, profondo e più forte delle nazioni, che venivano ancora apparentemente dirette con le leggi e con la forza dai monarchi, ma che in realtà dipendevano dal denaro degli gnomi dell’alta finanza con i quali i prìncipi si erano indebitati.
Oramai i regni e i principati non erano più sostanzialmente territoriali, politici, giuridici e legislativi, ma iniziavano a essere soprattutto economico/finanziari; essi iniziarono a nascere in Europa per trasferirsi poi nel “Nuovo Mondo”. I finanzieri europei dopo aver conquistato economicamente le corti del “Vecchio Continente” si spostarono nelle Americhe (e soprattutto nel nord-America) non senza avere lasciato alcuni loro congiunti a continuare l’opera iniziata in Europa e avendo già un occhio puntato anche sul Medio, Vicino ed Estremo Oriente.
Non si riesce a capire pienamente ciò che sta sotto le vicende della storia umana, se non si studia anche (ma non esclusivamente) la storia delle famiglie di questi banchieri apolidi, che si spostano da una parte all’altra del mondo per dominarlo tutto intero finanziariamente. Costoro, infatti, avevano capito che questa è la conditio sine qua non per dirigerlo, senza dare nell’occhio, anche politicamente nascondendosi dietro le apparenze dei politici (siano re o presidenti repubblicani), essendo il denaro finalizzato per lo più al potere, come l’avarizia è dipendente dall’orgoglio e relativa ad esso. I banchieri sono i veri registi che dirigono gli attori (i governanti politici) e fanno fare loro quello che è più utile per le loro finanze e per la loro smisurata smania di potere.
Il primo ministro britannico al tempo della regina Vittoria, l’ebreo Benjamin Disraeli, una volta si lasciò sfuggire questa frase inquietante e significativa: Se la gente comune potesse immaginare chi sono i veri protagonisti della storia, che si nascondono dietro quelli apparenti, resterebbe sbalordita!
Ora, bisogna avere ben chiaro che questi signori della grande finanza mondiale sono anche, guarda caso, i padroni di Hollywood, anzi di gran parte del cinema internazionale, nonché delle agenzie d’informazione, della stampa e delle maggiori reti televisive; per cui quegli stessi superoligarchi che usano tante precauzioni per non apparire sotto la luce dei riflettori mentre muovono come burattini gli statisti e gli uomini politici di mezzo mondo, si prenderebbero il disturbo di lasciare traccia, nei film da loro stessi finanziati, della loro presenza e dei loro piani occulti. A prima vista, parrebbe una incongruenza; tuttavia la si può sciogliere tenendo conto, come abbiamo accennato, della particolare psicologia di queste persone. Il loro scopo non è di occultarsi: quello è solo un mezzo necessario della loro strategia di potere. Il loro scopo è il dominio: ossessionati da un ego ipertrofico, da una smania di potere smisurata, come la chiama don Curzio Nitoglia, quando verrà il momento di lasciar cadere le maschere, lo faranno più che volentieri; anzi, probabilmente il loro obiettivo finale è quello di mettersi al posto di Dio e farsi adorar come divinità. Non si obietti che questo è un obiettivo pazzesco, e che persone che hanno mostrato tanta abilità e tanta astuzia non possono essere talmente irrazionali da perseguirlo seriamente. Astuzia e abilità non sono in contrasto con un simile obiettivo, perché riguardano il modus operandi e non gli scopi; qualunque scopo chiama in causa la volontà e non la razionalità. Un obiettivo può anche essere delirante, eppure può essere perseguito in maniera razionale: ne abbiamo diversi esempi nella storia moderna. Di fatto, quei signori sono realmente, da un punto di vista oggettivo, degli psicopatici; anzi diremo di più: dei posseduti, degli indemoniati. Ma sono anche persone intelligenti, calcolatrici, rotte a qualunque astuzia e soprattutto prive di qualunque remora morale. Anche i più spregiudicati leader della storia contemporanea hanno avuto qualche forma di scrupolo morale; essi invece non ne hanno alcuno, probabilmente perché il loro cervello non è simile al nostro, ma è di tipo rettiliano, e in esso non vi è posto per la più piccola traccia di empatia nei confronti del prossimo, tanto meno di compassione per la sofferenza.
La recente “autorizzazione” della contro-chiesa bergogliana all’assunzione dei vaccini anti-Covid che stanno per esser posti sul mercato, nonostante la loro non provata innocuità e soprattutto nonostante la loro composizione comprensiva di cellule di feti abortiti, ha tutta l’aria di una perfida manovra per far accettare ai cattolici, per via obliqua, la pratica dell’aborto, e al tempo stesso per sottoporre le persone al “marchio della bestia” di cui parla il libro dell’Apocalisse!
Pertanto, se fino a qualche anno fa si sono attenuti alla formula classica dei loro avi, di puntare al massimo del potere facendosi il minimo della pubblicità, anzi cercando di restare nell’ombra, negli ultimi tempi, sentendosi vicini alla meta agognata, stanno lasciando emergere un altro aspetto della loro natura: l’impulso quasi irresistibile all’auto-glorificazione. E come ci si può auto-glorificare, restando perennemente nascosti? Ecco allora che il lasciar cadere, un po’ alla volta, le maschere; lasciar capire chi sono e cosa vogliono, dapprima a una piccola minoranza di persone più sveglie e ricettive, poi, alla fine, a tutti quanti, non è in contrasto, ma in linea con la loro natura e con ciò che si propongono di fare. Inoltre, c’è quasi un elemento di sfida in questo rivelare, attraverso le pieghe di una pellicola cinematografica, quale sarà la loro prossima mossa. È come se volessero fare un test e vedere quanti sono capaci di capire il vero messaggio di quei film, e in base a ciò, calibrare tempi e modi delle loro mosse future. Hanno per regola quella di non fare il passo più lungo della gamba: creano i problemi (terrorismo, debito pubblico, pandemie) e poi si offrono di risolverli: con le loro ricette di raddoppiata vigilanza poliziesca, con i prestiti delle loro banche, con i vaccini delle loro multinazionali del farmaco.
Bisogna avere ben chiaro che questi signori della grande finanza mondiale sono anche, guarda caso, i padroni di Hollywood, anzi di gran parte del cinema internazionale, nonché delle agenzie d’informazione, della stampa e delle maggiori reti televisive!
Il tutto si svolge su uno scenario talmente vasto, immenso, addirittura globale, che la maggior parte delle persone non è in grado di riconoscere il filo rosso che collega eventi e processi in apparenza così diversi e lontani; solo i più intuitivi e i più riflessivi sono capaci, mettendo insieme tutta una serie di fatti e traendone le logiche, se pur sconcertanti, deduzioni, che le cose si svolgono appunto su una dimensione planetaria; che la regia è unitaria, anche se i mezzi messi in campo sono svariati; e che l’obiettivo è anch’esso unitario: ridurre l’intera popolazione mondiale, dopo averla decimata, a una massa sradicata e indifferenziata angosciata e terrorizzata, priva di difese spirituali perché priva di ogni fede religiosa e di ogni codice morale. E qui appare chiaro quale sia il compito che è stato affidato, nel marzo del 2013, al signor Bergoglio in qualità di fittizio pontefice romano: la distruzione della dottrina cattolica e della morale cattolica, le quali di per sé sono un ostacolo ai piani dei superoligarchi. La recente “autorizzazione” della contro-chiesa bergogliana all’assunzione dei vaccini anti-Covid che stanno per esser posti sul mercato, nonostante la loro non provata innocuità e soprattutto nonostante la loro composizione comprensiva di cellule di feti abortiti, ha tutta l’aria di una perfida manovra per far accettare ai cattolici, per via obliqua, la pratica dell’aborto, e al tempo stesso per sottoporre le persone al “marchio della bestia” di cui parla il libro dell’Apocalisse.
Non siete ancora persuasi? Tutto questo vi sembra un po’ troppo improbabile, un po’ troppo complottista? In tal caso, buona fortuna. Un consiglio, però: provate a rileggervi il Vangelo di Matteo, 13, 14-15, che a sua volta cita un passo del profeta Isaia:
Udrete, sì, ma non comprenderete,
guarderete, sì, ma non vedrete.
15Perché il cuore di questo popolo è diventato insensibile,
sono diventati duri di orecchi
e hanno chiuso gli occhi,
perché non vedano con gli occhi,
non ascoltino con gli orecchi
e non comprendano con il cuore
e non si convertano e io li guarisca!
Strane anticipazioni, inverosimili coincidenze
di Francesco Lamendola
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