ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 20 giugno 2020

Sine qua non..

LA CONDIZIONE INDISPENSABILE


La condizione indispensabile è ritrovare "il centro". Essere ben centrati significa essere uniti saldamente a Dio: perché "al centro dell’uomo c’è solo Dio" ed essere uniti a Lui significa anche essere "al centro di se stessi" 
di Francesco Lamendola  
  
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In questa fase storica così difficile, così drammatica, così ultimativa, si avverte in molti una sorta di smania, d’impazienza di fare qualcosa, di entrare in azione per opporsi con tutte le loro forze alla catastrofe politica, economica, sociale, morale, religiosa, che incombe su di noi e che ormai si profila con tale chiarezza da aver attirato l’angosciata attenzione anche dei più superficiali e dei più egoisti. Parecchie persone si rendono conto che è in atto un assalto condotto simultaneamente su più fronti, politico, sanitario, culturale, che ora si mostra apertamente per quello che è: un tentativo di sovvertire definitivamente la famiglia naturale, lo stato sovrano, la fede dei padri, il lavoro, il risparmio, le certezze e lo stesso principio di verità, così da instaurare il regno del relativismo deleterio e del soggettivismo nichilista. 

Digitalmente allo sbando

LOMBARDIA: VERSO L’OBBLIGO DEI VACCINI, MA SERVE DAVVERO? 


Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità una mozione che impegna la Giunta ad adottare le misure necessarie ad affrontare il dopo emergenza virus. Tra queste vi è la vaccinazione antinfluenzale obbligatoria per tutti gli over 65, gli insegnanti e le categorie fragili.

Il migrante argentino

Vangelo secondo Soros. Bergoglio aggiunge l'invocazione ai migranti nelle "Lauretane"


DIEGO FUSARO:https://www.youtube.com/watch?v=73DZlQrUk6Y

Giornata rifugiato, il Papa: "Nei loro volti quello di Cristo"

In occasione della giornata del rifugiato il papa lascia un messaggio sul proprio account Twitter: "Nei profughi e negli sfollati è presente Gesù, costretto, come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi". Aggiunta nelle suppliche a Maria anche un'invocazione per i migranti

La prima mossa di una serie

LA LEGGE SCALFAROTTO BOLDRINI



Simone Pillon, avvocato cassazionista, già Presidente Forum Famiglie Umbria e cofondatore del Family Day. Marito e padre di 3 figli. Senatore della #Lega.

Il disegno del Signore rimane in eterno

Schiavitù liberale: ultimo atto?
https://www.rivoluzione-liberale.it/wp-content/uploads/2018/08/la-dipendenza-dalla-schiavitu-alla-liberta.jpg(immagine aggiunta)


Non enim te abiecerunt, sed me, ne regnem super eos (1 Sam 8, 7).


«Non te hanno rigettato, ma me, perché io non regni su di loro». La richiesta di avere un re, che gli anziani d’Israele avevano avanzato al profeta Samuele, è giudicata da Dio come un implicito rifiuto della Sua sovranità, esercitata per mezzo dei giudici da Lui scelti di volta in volta. Anche gli sviluppi politici del pensiero liberale, nella storia contemporanea, rappresentano un tentativo di soppiantare la regalità di Cristo, sebbene non sempre in modo dichiarato. 

Essere coerenti oggi

L’ABBÉ BARTHE A VIGANÒ SUL VATICANO II: IL SUO ESEMPIO CI AIUTA.




Cari amici e nemici di Stilum Curiae, l’abbé Claude Barthe , autore di numerosi libri, fra in quali citiamo, Trouvera-t-il encore la foi sur la terre ? Une crise de l’Église, histoire et questions (François-Xavier de Guibert, 2006, 3ème édition) ; La Messe de Vatican II. Dossier historique (Via Romana, 2018), ha letto le dichiarazioni dell’arcivescovo Carlo maria Viganò in tema di Concilio Vaticano II, e ci ha inviato questa lettera aperta. L’originale è in francese, questa è la nostra traduzione. Buona lettura.

La via che conduce a Dio

LA FESTA
Il Cuore Immacolato di Maria ci salverà così

Oggi la Chiesa festeggia il Cuore Immacolato di Maria che «Alla fine...trionferà», come disse la Vergine Maria ai pastorelli di Fatima. Rifugiarsi in esso significa entrare nella sede della sconfinata carità per l’umanità intera, che Ella vuole salvare. Significa vivere il "fiat" con l'aiuto del Santo Rosario, della consacrazione al suo Cuore Immacolato e della Comunione riparatrice nei primi sabati del mese, le armi indicate dalla Madonna per vincere il mondo «sotto il potere del maligno».



venerdì 19 giugno 2020

E le stellette stanno a guardare..

Covid-19. Sintesi di cosa è realmente accaduto e di come quasi nulla è stato casuale



https://www.youtube.com/watch?v=5pYaqji--lQ
STELLETTE STIANO A GUARDARE

Dopo gli Stati Generali tenuti in segreto, il Conte annuncia che gli interventi per l’economia dovranno aspettare ancora mesi. Il Quirinale sta a guardare come i militari, che hanno giurato di difendere la Patria e la Costituzione 
di Marco Della Luna  

Inesorabile fugit tempus?

Perché Joseph Ratzinger potrebbe non tornare in Italia

Joseph Ratzinger è partito in direzione di Ratisbona. La Bild è sicura che l'emerito non tonerà in Italia. Ecco perché potrebbe rimanere in Germania


Dopo che Joseph Ratzinger è partito in direzione della Germania le voci hanno iniziato a rincorrersi: il papa emerito farà o no ritorno in Santa Sede?

Odore di zolfo dentro e fuori la Chiesa.

“Chi ha orecchi per intendere intenda” (Lc. 8, 4-15)

I drammatici eventi di questi giorni si interfacciano con la massima del Vangelo citata nel titolo. In che modo? Lo vedremo più avanti nel corso di questo articolo. Ciò che sta accadendo è carico di incognite, popolato da oscuri presagi e richiede molta attenzione.
La prima reazione della moltitudine degli ignavi che costituisce gran parte dell’umanità è quella di aggrapparsi maldestramente alla scienza, a quei feticci, in questo caso quali la tecnologia, gli algoritmi, e-mail, whatsApp, gli hashtag, i web, i facebook e mercanzia del genere. Codesti sono i feticci che, in termini più appropriati, vanno definiti i padroni della nostra volontà, senza che la maggioranza dell’umanità se ne renda conto.

Contro il ku.. la ragion non vale?

Legge omofobia: “Non solo 6 anni di galera, non solo risarcimenti astronomici, non solo lavori gratuiti per le associazioni LGBTQEtcEtc..”

Proposta legge su Omofobia 

Nono,sisi: tanto decido io quando ti infilo il tulipano nel k..

Olanda: tutto l’orrore dell’eutanasia senza il consenso del paziente


  • «Per tre volte ha detto “no” ma le ho dato l’eutanasia lo stesso. E lo rifarei»
«Non voleva più morire, non potevo abbandonarla». Parla per la prima volta Marinou Arends, il medico olandese che ha drogato e ucciso un’anziana demente contro il suo volere

Sursum corda..

MAI DISPERARE

mai disperare
don Alberto Secci

Vocogno, Venerdì 19 Giugno 2020

Tu vuo' fa' ll'americano

BLACK LIVES MATTER
Usa: quando i Democratici difendevano la schiavitù
Sudisti, secessionisti, schiavisti: questa era la base del Partito Democratico nell'800, quando difendeva gli interessi dei proprietari terrieri del Sud. La difesa o quantomeno la tolleranza della schiavitù dei neri fu un peccato comune a tutti i primi presidenti degli Usa. Solo il nuovo Partito Repubblicano, con Lincoln, ebbe il coraggio di opporsi.


Sud: chiavi fuggiti e catturati di nuovo

giovedì 18 giugno 2020

La “terra di nessuno”

COSA CI SERVE PER "RISORGERE"?


Abbiamo perso"Le nostre radici"? Per risorgere ci serve meno ego e più coscienza di sé. Il problema è che moltissime persone non sanno letteralmente più chi sono ! Proviamo a farci la semplice, ma decisiva domanda: chi sono io? 
di Francesco Lamendola  

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Un giorno, nel futuro, quando gli specialisti studieranno il caso da manuale di psicosi di massa indotta nella società italiana dalla falsa pandemia di Covid-19 e di arbitraria emergenza sanitaria, individueranno, tra i fattori che l’hanno resa possibile e che hanno spinto milioni di persone a uscir di casa con l’inutile e dannosa mascherina ancora per molti giorni e settimane dopo che era finito l’obbligo di indossarla per la strada, lo smarrimento e l’oblio del senso di sé. Queste persone, dopo essere state oppresse da un governo criminale e moralmente illegittimo, segregate in casa per due mesi e mezzo e private dei più elementari diritti costituzionali, non solo hanno accettato come legittimi e giustificati quei provvedimenti, ma hanno mostrato che sarebbero state disposte a subire privazioni e limitazioni ancor più pesanti, ancora più protratte nel tempo e quasi, quasi, al termine della fase acuta dell’emergenza, avvertono la mancanza di quelle restrizioni e si sentono abbandonate prima del tempo e deluse nel loro bisogno di sicurezza.

Il gregge si è dimostrato tale

UN POTERE OSTILE "NARCOTICO"


Un potere ostile e narcotico. Covid-19 esperimento psico sociale: quando la realtà supera la fantasia? Il potere ha avuto gioco facile: la narcosi del docile gregge umano ci ha resi preda di una specie di “dormizione “collettiva" 
di Roberto Pecchioli  

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 L’estensore di queste note ha fama di rompiscatole, ipercritico, bastian contrario, per quanto preferisca definirsi un ribelle alla Juenger, un anarca che “passa al bosco”, come il grande autore del Lavoratore e Sulle scogliere di marmo.  Talvolta, dinanzi agli spropositi cui assistiamo, la reazione è insieme di rabbia e dolore, come un cane a cui qualcuno abbia calpestato la coda. I cosiddetti buonisti, poi, riescono a scatenare in noi reazioni scomposte; mentono spudoratamente oppure hanno smesso di attivare il cervello. Nel tempo, il fastidio si è accentuato: troppi indifferenti, una maggioranza spaventosamente superficiale, narcotizzata, dimentica della dignità.
Ernst Juenger, nel Trattato del ribelle, stimava che solo il due per cento dell’umanità avesse la stoffa del ribelle. Più di recente, Giulietto Chiesa stimava che in Italia fosse rimasta una quantità irrisoria di persone capaci di pensiero critico. E’ proprio così e il 2020, l’anno del virus, lo dimostra. Il potere – non solo quello domestico, dell’Italietta periferica e provinciale - ha dimostrato oltre ogni ragionevole dubbio di essere ostile, nemico del popolo, dei sudditi su cui regna. Chiuso in casa, obbligato alla mascherina, terrorizzato da mesi da messaggi e immagini durissime, l’italiano medio ha dimostrato di che pasta (frolla) è fatto. Obbedienza, cieca, pronta, assoluta, come nelle vecchie vignette sui comunisti di Giovannino Guareschi, a ogni diktat governativo – rivelato a reti unificate e diramato con atti amministrativi del capo del governo - nessun dubbio di fronte a un martellamento mediatico senza precedenti.

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Coronavirus 2020 esperimento psico sociale? Risultato: masse di nulla facenti e nulla pensanti eterodiretti, schiavi soddisfatti chiusi nella caverna di Platone senza riconoscerla e senza sospettare che c’è vita, di fuori, addirittura ignari dell’esistenza di un “fuori”!

Zitti e mosca, criminalizzati i pochi dissidenti, incoraggiata, sollecitata la delazione, ferita la libertà individuale e la privatezza di tutti noi. Dobbiamo ammetterlo con mestizia: aveva ragione Hobbes, lo Stato – Leviatano ci opprime fingendo di proteggerci perché la paura della morte - fondata o meno - è più forte di tutto. La stessa Chiesa cattolica ha interrotto i suoi riti bimillenari, dismesso la missione spirituale, chiuso le porte e sostituito l’acqua benedetta con il gel igienizzante. Non ci sentiamo più di usare il termine popolo, con riferimento agli italiani, dopo averli visti accettare tutto e il contrario di tutto. Code interminabili a distanza di un metro, e ci può stare, nell’emergenza, ma abbiamo visto aspiranti bagnanti in fila, bloccati da poliziotti e guardie urbane, per accedere alle spiagge libere. Nessuna ribellione sotto il sole, almeno in Liguria, storica terra del “mugugno”, il libero borbottio su ogni cosa.
Il gregge si è dimostrato tale: scarica l’applicazione “Immuni”, in buona misura ormai inutile, chiede a gran voce il vaccino, accettando senza fiatare che il governo finanzi ampiamente Bill Gates, guru informatico, ora aspirante dittatore sanitario. Vaccino più microchip: la futura, zootecnica umanità, o il marchio della Bestia, il 666 dell’Apocalisse di Giovanni, ormai sconosciuta anche alla chiesa “in uscita”, nel senso di precipitosa ritirata. Sono stati geniali: prima ci hanno tolto l’identità, poi ci hanno convinto che ciascuno può ricrearsi la sua a colpi di ridicoli, costosi tatuaggi multicolori, infine ci imporranno – tra gli applausi della mandria felice - il tatuaggio definitivo, quello dal quale un apparecchio iper tecnologico ci controllerà da remoto in ogni momento e situazione.

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Nella sedicente democrazia in cui molti sono ancora convinti di vivere, è ancora più difficile riconoscere la dura realtà che il sistema è non solo indifferente, ma apertamente ostile, nemico dei cittadini!

Un amico ci ha esposto una teoria che condividiamo: dietro il coronavirus opera secondo lui un preciso esperimento psico sociale volto a scoprire fino a che punto il potere può spingersi “contro” i popoli. Temiamo che sia così: è l’unica spiegazione, vedendo in azione, per la prima volta con tanto zelo, vigili, carabinieri, poliziotti e altri personaggi in uniforme, tesi a multare, colpire, reprimere condotte non in linea con le “grida” manzoniane del governo. Non ricordavano analogo accanimento nei confronti dei malviventi, degli spacciatori di droga e dell’intera fauna umana multietnica che rende invivibili pezzi sempre più grandi del territorio. Sopportiamo, tolleriamo tutto, anzi sono moltissimi i volontari della delazione dagli indici puntati contro i reprobi. Chi viaggia in treno, ascolta ad ogni fermata un pistolotto registrato che invita a segnalare al capotreno “chi manifesta sintomi del virus “. Quali, di grazia? La tosse, lo sguardo torvo, il respiro affannato, magari dopo una corsa per non rimanere a terra? Diventiamo tutti medici, virologi, esperti in grado di additare l’untore, il criminale postmoderno a piede libero.
Nel Nuovo Mondo di Aldous Huxley, c’è bisogno di una droga, il Soma, per tenere tranquillo e sedato il popolo. La realtà supera la fantasia letteraria: basta la paura amplificata, un apparato di informazione e disinformazione efficiente e il gregge pascola mansueto nelle praterie prescritte dal potere. Un macigno psicologico, un pregiudizio antico e resistente, è il migliore alleato del potere: pensiamo sinceramente che i governi abbiano buone intenzioni, siano, in qualche modo, dalla nostra parte. Non è così, per quanto sia difficile da accettare. Chi scrive se ne è persuaso in decenni di attività professionale in un’agenzia ministeriale, partecipando a riunioni, verificando i meccanismi autentici del potere, vedendo all’opera i funzionari di vertice e scoprendone le vere motivazioni.
Non solo la burocrazia è nemica, ma lo è ogni grande struttura consolidata, il cui scopo principale è ingrandire se stessa: la persistenza degli aggregati scoperta da Vilfredo Pareto, più la legge di Parkinson sulle burocrazie, con l’aggiunta dell’estensione sempre maggiore del principio oligarchico, mascherato da menzogne credute per coazione a ripetere e sfinimento mentale, tipo la forza della “società civile” o il ruolo attivo dei “cittadini”. Nella sedicente democrazia in cui molti sono ancora convinti di vivere, è ancora più difficile riconoscere la dura realtà che il sistema è non solo indifferente, ma apertamente ostile, nemico dei cittadini. Lo Stato siamo noi, ci viene ripetuto e purtroppo ci crediamo. Infatti, è allo Stato che il potere vero delega il lavoro più sporco.
La capacità narcotica di costoro è sopraffina : il nostro Soma è un cocktail di paure indotte, problemi creati ad arte per cui viene prospettata una soluzione, in genere lesiva della libertà e del portafogli, descritta come inevitabile per evitare guai peggiori, unita a false credenze diffuse da un sistema di comunicazione che privilegia l’emozione immediata, la reazione istintiva, superficiale e scoraggia , attraverso l’uso spregiudicato dei meccanismi neurologici e psicologici, il pensiero libero. Siamo al punto in cui i dissidenti diventano oggetto non solo di attacchi forsennati, ma di fastidio popolare come portatori insani di idee dannose, spesso bollate come criminali.

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 Il meccanismo angosciante di una giustizia ostile? La ragnatela del potere ci avvolge sempre più, facendoci credere praticamente tutto!

Davanti all’emergenza del contagio, è stato enfatizzato un grottesco patriottismo da parte di forze politiche la cui storia e prassi è di ben altra natura. Bandiere dappertutto, chi non si conforma alle direttive dei Superiori (il governo, gli esperti, le misteriose task force) è nemico della Patria. Aveva ragione Samuel Johnson, lo scrittore inglese che pure era un convinto conservatore: il patriottismo è l’ultimo rifugio delle canaglie. La neolingua, poi, riesce a far credere il contrario della realtà che vediamo. Lo slogan era e resta “andrà tutto bene”. Decine di migliaia di vittime, malati non curati per tutte le altre patologie – sono saltate finanche le terapie oncologiche, in qualche caso -  disoccupati, saracinesche chiuse, vecchi e nuovi poveri ringraziano: è andato tutto bene. Basta rovesciare i significati e il gioco è fatto.
La maggioranza piega la schiena senza accorgersene, ma da ultimo l’hanno convinta a inginocchiarsi per dimostrare appartenenza al grande Corano occidentale postmoderno, l’antirazzismo “strutturale” immenso e arcobaleno. La verità è che i più si sono inginocchiati semplicemente all’istinto di conservazione, sapientemente evocato dalle campagne internazionali sul virus assassino. Siamo morti dentro, terrorizzati dall’esserino invisibile che sfugge anche agli orgogliosi esperti. Il potere ha avuto gioco facile: la narcosi del docile gregge umano ci ha resi preda di una specie di “dormizione “collettiva.

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Vaccino più microchip: la futura, zootecnica umanità, o il marchio della Bestia, il 666 dell’Apocalisse di Giovanni? Il gregge si è dimostrato tale: scarica l’applicazione “Immuni”, in buona misura ormai inutile, chiede a gran voce il vaccino, accettando senza fiatare che il governo finanzi ampiamente Bill Gates, guru informatico, ora aspirante dittatore sanitario!

Siamo giunti alla disperante conclusione che gli apparati di manipolazione – la cui potenza è imparagonabile rispetto a quella dispiegata nel passato da dittature efferate – abbiano tra gli scopi quello di diffondere, uno dopo l’altro, i sette peccati capitali, funzionali agli scopi del potere. In particolare l’avarizia, l’egoismo dei sentimenti di generazioni chiuse nel particolare, nel tornaconto, nel plexiglas che ci allontana e distanzia. L’invidia spinge al consumo compulsivo, all’imitazione narcisista dei modelli imposti. La gola è rappresentata dalla volontà di ottenere tutto e subito e non fermarsi mai nell’indigestione. La superbia è la convinzione della grandezza dell’uomo contemporaneo, orgoglioso del “progresso”, certo di vivere nel migliore di mondi possibili. La lussuria è diffusa attraverso sempre nuovi “diritti”, quasi tutti riferiti alla sfera degli impulsi sessuali. L’ira è alimentata contro i dissenzienti, fastidiose zanzare intente a contestare la narrazione ufficiale delle magnifiche sorti e progressive.
Mancava l’accidia, il settimo e il meno compreso dei vizi capitali. Da bambini, al catechismo, non ci sapevano spiegare che cosa fosse. Accidia significa torpore dell'animo, inerzia, indifferenza e disinteresse verso ogni forma di azione e iniziativa, una condizione che caratterizza l’uomo del nostro tempo, afflitto da assenza di interessi, monotonia delle impressioni, sensazione di immobilità, vuoto interiore, oltreché negligenza nell’operare il bene e nell’esercitare le virtù.

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A denti serrati, restiamo dei disperati attivi, che lottano ancora nonostante tutto, benché convinti della sconfitta nel breve termine. Forse, oggi come ieri, il segreto di ogni potere consiste nel sapere che gli altri sono più codardi di noi!  

L’accidia di massa sembra avere raggiunto, in questi mesi, vertici insospettabili. Non più una risata, come nello slogan del 68, ma uno sbadiglio ci seppellirà. Chiusi nel nostro Io minimo, distanziati, in attesa dell’ordine del pastore, il gregge vive nel torpore e nell’inerzia, pago di constatare la propria soggettiva esistenza in vita. Una pigrizia esistenziale, uno stato di attesa indistinta, un vizio più pernicioso degli altri perché in apparenza vago, indefinito. Scriveva Enzo Bianchi, il discusso priore di Bose ora caduto in disgrazia, che l’accidia è il demone notturno che minaccia ciascuno di noi col suo vuoto e porta alla paralisi interiore.
Il pittore Hieronymus Bosch, nei Sette peccati capitali, rappresenta l’accidia nell’ immagine di un borghese, seduto davanti al camino, appoggiato mollemente il capo a un cuscino, sonnacchioso, mentre una suora invano lo invita alla preghiera. Il sistema di potere contemporaneo ci vuole così, sudditi, servi, in attesa, tra uno sbadiglio e un istinto da soddisfare senza indugio, del pastone da lui somministrato. Così si spiega la tendenza a introdurre forme di reddito universale, naturalmente modesto, da distribuire con criteri insindacabili e, va da séin forma digitaleper controllarne e predefinirne gli utilizzi, nonché prevenire opposizioni o rivolte. Risultato: masse, generazioni di nulla facenti e nulla pensanti eterodiretti, schiavi soddisfatti chiusi nella caverna di Platone senza riconoscerla e senza sospettare che c’è vita, di fuori, addirittura ignari dell’esistenza di un “fuori”.

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“Andrà tutto bene”? Il capolavoro dei burattinai è far credere che il conformismo sia trasgressivo e le idee indotte farina del sacco dei singoli capi di bestiame umano! 
Un potere ostile e narcotico 
di Roberto Pecchioli

continua su:

Il “terrorismo” non finirà

DEEP STATE & DEEP CHURCH



E’ fallito, almeno per il momento, l’obiettivo di continuare a segregare la popolazione con il virus che “naturalmente” e rapidamente sta scomparendo, come in tempi remoti aveva previsto il professor Giulio Tarro – le cui dichiarazioni avevano scatenato la “ribellione” degli scienziati da salotto – credibile per la sua onestà intellettuale, per la sua qualità di scienziato candidato al Premio Nobel e perchè allievo di uno dei più grandi scienziati del XX secolo, Albert Bruce Sabin, famoso per aver sviluppato il vaccino contro la poliomielite e certificate dalle dichiarazioni degli scorsi giorni del professor Alberto Zangrillo, primario dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toraco-Vascorale del San Raffaele di Milano, che ha parlato di un “virus ora clinicamente inesistente”. Così come, a questo punto, devono essere ritenute credibili – nonostante l’opposizione della “scienza ufficiale” – le dichiarazioni di un altro Premio Nobel, Luc Montagnier, sull’origine da laboratorio del Covid-19, nella cui sequenza – secondo lo scienziato francese – vi sarebbero tracce del virus Hiv.

A ciascuno la sua parte

L’UNITÀ ANTICRISTICA TRA POTERE ECCLESIASTICO E POTERE CIVILE


Siamo tornati a duemila anni fa, ai tempi di Gesù, quando contro la Verità si saldarono le espressioni civili del potere – Ponzio Pilato, il governatore romano e Erode Antipa, il tetriarca della Galilea – e quelle religiose, che avevano in Caifa, il Capo del Sinedrio, la loro massima espressione.

L’uomo nuovo, transmutato

Transumano & Transdivino. Anatomia della Grande Allucinazione

Come un editoriale
UN ALTRO UOMO, UN ALTRO DIO
La gran macchina montata sull’epidemia da Coronavirus svela il progetto un mondo senza significato
in cui l’umanità possa adorare un idolo a sua immagine e somiglianza
di Alessandro Gnocchi

Anatemi contro i "veri credenti"

Russia, si ribella agli ordini anti-Covid e si barrica in un monastero

A sostegno del monaco ci sono, oltre che centinaia di persone comuni, anche volti noti, come un ex campione nazionale di hockey su ghiaccio


Un monaco russo ortodosso ha deciso di ribellarsi agli ordini dei vertici ecclesiastici e alle restrizioni anti-Covid, barricandosi in un monastero insieme a centinaia di fedeli.

Quando la ragione si stacca dalla fede

Paura e libertà limitata: cosa ci lascia il mito del Covid

Durante la pandemia da Covid-19 la politica si è inventata molti miti in funzione autoconsolatoria e di servizio al potere per limitare le libertà. Il primo è il mito della pandemia, con dati che ancora non tornano; e poi il mito dell’emergenza per rinsaldare il potere; il mito della scienza, degli esperti e dei virologi; il mito della paura alimentato dai media h24; il mito dell'"insieme si può" e il mito, nella Chiesa, per cui prima di essere buoni cristisani dobbiamo essere buoni cittadini. 



mercoledì 17 giugno 2020

Ogni oltraggio a lui fatto è rivolto alla Chiesa

“Columbus noster est!”


(Roberto de Mattei) «Columbus noster est!»: «Cristoforo Colombo è nostro». Queste parole di Leone XIII, nell’enciclica Quarto Abeunte Saeculo, pubblicata il 16 luglio 1892, in occasione del IV Centenario della scoperta dell’America, ci giungono come un’eco lontana, nel momento in cui negli Stati Uniti una furia iconoclasta si abbatte contro la figura del navigatore italiano. 

La falsa Chiesa dell’Anticristo

Alla Facoltà Teologica Italia Settentrionale si insegnano i criteri perché l’amore omosessuale corrisponda al comandamento nuovo dell’amore di Cristo.

Facoltà Teologica Settentrionale 

Che cosa si insegna in tema di morale nelle facoltà di teologia della Chiesa cattolica italiana? Per rispondere a questa domanda ho dato un’occhiata all’Annuario Accademico 2019 – 2020 di uno dei più prestigiosi di questi atenei: la Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Si tratta di un’università della Chiesa cattolica che ha sede a Milano nei chiostri annessi alla basilica di San Simpliciano, e che è affidata all’episcopato delle tre regioni ecclesiastiche interessate: Lombardia, Piemonte e Liguria.
L’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, è Gran Cancelliere e Presidente della Commissione episcopale, attualmente composta per la Liguria dal vescovo di Albenga Imperia e da quello di Chiavari, per la Lombardia dal vescovo di Crema e dal vescovo di Pavia, per il Piemonte dal vescovo di Novara e da quello di Pinerolo, che riveste anche il ruolo di Vicepresidente.
Come si vede, quindi, un importante ateneo universitario di tutto rispetto.
Torniamo all’Annuario Accademico 2019-2020. Sfogliandolo, mi è capitato di soffermarmi nella sezione dedicata al ciclo di specializzazione, ed in particolare al corso tenuto dal sacerdote Prof. don Aristide Fumagalli nella materia di Morale Speciale I, intitolato L’amore omosessuale e fede cristiana. Si tratta di un corso semestrale di 24 ore. Lo stesso prof. Fumagalli, nell’annuario, lo introduce così: «L’evoluzione dei costumi, della cultura sociale e del diritto civile, il progresso delle scienze umane e della riflessione antropologica, hanno rivoluzionato il vissuto e la mentalità sessuale. Ciò che vale globalmente per la realtà sessuale contemporanea, vale specialmente per il fenomeno omosessuale, di fatto sempre ricorrente nella storia, ma solo di recente divenuto una questione di diritto, diffusamente rivendicato in ambito civile ed emergente anche in ambito ecclesiale». Fatta la premessa, Fumagalli esplicita le finalità del ciclo delle sue lezioni: «Il corso intende assumere la questione omosessuale in ambito teologico, indagando il rapporto tra l’amore omosessuale e la fede cristiana, al fine di promuovere una rinnovata interpretazione antropologica ed offrire criteri per la sua valutazione morale». E qui cominciano i primi problemi. Come fa ad esistere un «amore omosessuale» se lo stesso Catechismo della Chiesa cattolica, al punto 2357, denuncia espressamente l’impossibilità per la condizione omosessuale di integrare «una vera complementarità affettiva»? E che cosa significa «promuovere una rinnovata interpretazione antropologica» se non cambiare la visione antropologica della Tradizione? Lo stesso docente, poi,
precisa che «il corso prenderà avvio dall’ascolto dell’esperienza omosessuale ricorrendo alla copiosa letteratura sul tema, al fine di conoscere la realtà, ascoltare le istanze, raccogliere gli interrogativi nei confronti della fede cristiana», e chiarisce che «l’indagine dell’esperienza omosessuale verrà poi approfondita considerando le variegate interpretazioni delle scienze umane allo scopo di pervenire a una comprensione il più possibile accorta e complessiva».
Ma come la mettiamo con quanto finora insegnato dal Magistero? Il prof. Fumagalli promette di tenerne conto ma in questa maniera: «La successiva ripresa dell’insegnamento tradizionale della Chiesa circa l’omosessualità, indotto da alcuni testi della Scrittura, argomentato lungo il corso della Tradizione e formulato dal Magistero, permetterà di chiarire quanto esso intercetti effettivamente e quanto invece non colga adeguatamente l’attuale esperienza omosessuale di persone credenti». E una volta verificato quanto possa apparire “inadeguato” l’insegnamento del Magistero, cosa occorrerebbe fare? È ancora Fumagalli nell’Annuario a spiegarlo: «L’eventuale incomprensione tra l’insegnamento tradizionale della Chiesa e l’attuale esperienza omosessuale di persone credenti solleciterà il tentativo di favorire il dialogo, approfondendo criticamente il rapporto tra l’amore vissuto da persone omosessuali e l’amore comandato da Cristo, alla luce dello stesso rinnovamento dell’insegnamento della Chiesa in epoca contemporanea». La parola d’ordine resta sempre la stessa: rinnovamento per rispondere alla contemporaneità. Lo sdoganamento dell’omosessualità e il suo pieno riconoscimento in ambito ecclesiale diventa chiaro in quest’altro passaggio di Fumagalli: «Sulla scorta di una rinnovata interpretazione e valutazione cristiana dell’amore omosessuale si provvederà a indicare i criteri morali che debbono orientare la vita amorosa di persone omosessuali affinché anch’essa corrisponda al comandamento nuovo dell’amore di Cristo. La criteriologia morale permetterà di delineare successivamente l’azione pastorale della Chiesa verso le persone omosessuali, specialmente in età giovanile, e considerare il loro riconoscimento in ambito ecclesiale».
Nella presentazione del corso pubblicata dall’annuario, Fumagalli dedica anche un paragrafo alla legge Cirinnà: «Un ultimo sviluppo del corso riguarderà la questione del riconoscimento delle unioni tra persone dello stesso sesso in ambito civile, nella differenza e analogia con quello delle relazioni coniugali tra uomo e donna». Ma quale diavolo di analogia ci può mai essere tra la convivenza di due omosessuali e la relazione coniugale di un uomo e una donna? Se qualcuno, comunque, avesse avuto dei dubbi sulla natura e le finalità del corso del prof. Fumagalli, i libri di testo adottati sono in grado di dissipare qualunque incertezza. Prendiamo per esempio il testo L’amore omosessuale di Beatrice Brogliato e Damiano Migliorini. Il sottotitolo chiarisce che si tratta di «saggi di psicoanalisi, teologia e pastorale, finalizzati ad un dialogo per una nuova sintesi». Il libro è presentato quale «esempio di come si dovrebbe condurre un dibattito scientifico e culturale: interrogando e interrogandosi su ragioni, dati, argomentazioni, non dando nulla per assodato» (infatti, Magistero e Tradizione non sono più considerati un dato assodato), e ponendosi «al servizio di una Chiesa che – con papa Francesco – è alla ricerca di nuove analisi e di proposte pratiche innovative».
Gli autori del libro di testo adottato dal prof. Aristide Fumagalli nel suo corso di Morale Speciale precisano che è «necessaria la prospettiva della piena integralità umana delle persone omosessuali, che interroghi il loro amore in tutta la sua complessità», e che  «la psicoanalisi, per prima, può contribuire a elaborare una visione dell’affettività omosessuale complessiva, integrale e positiva», mentre «la teologia può ascoltarne le conclusioni, senza rinunciare alle sue categorie etiche, ma aggiornando la propria posizione, proponendo una visione pienamente cattolica della persona e della sua sessualità».
Con un testo ed un corso simile si può stare certi che gli studenti difficilmente potranno continuare a riconoscere come vero e attuale l’insegnamento del Magistero e della Tradizione su tema dell’omosessualità. Ricordiamo, peraltro, che il citato art. 2357 del Catechismo definisce l’omosessualità una «grave depravazione», e ritiene che «gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati, sono contrari alla legge naturale, precludono all’atto sessuale il dono della vita, non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale, in nessun caso possono essere approvati». Senza dimenticare l’insegnamento delle stesse Sacre Scritture nei passi della Genesi (Gn 19,1-29), delle epistole paoline ai Romani, ai Corinzi e a Timoteo (Rm 1,24-27; 1 Cor 6,9-10; 1 Tm 1,10).
La realtà, ahimè, è che il prof. Aristide Fumagalli, al quale viene concesso di insegnare nella prestigiosa Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale, rappresenta e incarna quello spirito di aggiornamento modernista che continua a crescere come un tumore in seno alla Chiesa cattolica.
Se non hanno ancora modificato il Catechismo e la dottrina sul punto dell’omosessualità è solo perché ancora le condizioni ancora non lo permettono. Occorre procedere per fasi, attraverso il noto processo della Finestra di Overton. Una forzatura oggi determinerebbe inesorabilmente uno scisma tra la vera Chiesa, ancorata al Magistero e alla Tradizione, e la falsa Chiesa dell’Anticristo, quella che, come profetizza lo stesso Catechismo (675), «svelerà il “mistero di iniquità” sotto la forma di una impostura religiosa che offre agli uomini una soluzione apparente ai loro problemi, al prezzo dell’apostasia dalla verità».
di Gianfranco Amato