La strada per il luogo dei desideri
Spero che abbiate letto la graphic novel che vi ho consigliato ieri. Anche se così non fosse, partiamo da una sua pagina: questa.
Le vignette dicono: “Noi reali cristiani abbiamo sempre saputo che la vecchia Bibbia aveva problemi bisognosi di aggiornamento”
“Come dire che Gesù e la sola via a Dio! Com’è non inclusivo! Come se altra spiritualità non fosse valida!”
“Così, per esempio, abbiamo cambiato Gesù che diceva ‘Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me’ in ‘Io sono UNA via, la MIA verità e uno STILE di vita. Alcuni vengono al Padre/Madre/Universo per mezzo di me, ma tutte le altre strade portano anche loro lì’. Meglio, sì?”
Non c’è molto da ridere. E’ esattamente quello che vogliono farci credere. Però, per farlo, devono cambiare ciò che è reale.
Devono prendere ciò che ha detto realmente Cristo, e buttarlo via, sostituendolo con qualcosa di diverso.
Devono prendere letteralmente la realtà e sostituirla con qualcosa di diverso.
Perché la realtà non segue quello che penso io. La realtà non è inclusiva. La realtà ti pone davanti a delle scelte. La realtà è dannatamente esclusiva. A ben guardare, anche quelli che fanno gli inclusivi lo sono; escludono il reale, e chi non la pensa come loro.
Quelle parole Gesù le ha pronunciate durante l’Ultima Cena, che si ricorda oggi, Giovedì Santo. Ha appena lavato i piedi ai discepoli, per fare loro capire che non è una questione di potere. Mangerà con loro, istituirà l’Eucarestia per portare la Sua memoria e la Sua presenza nei secoli. E poi andrà a morire.
O è stata finzione di pazzo, o quello che ha detto occorre prenderlo davvero sul serio. Senza cercare di adattarlo alle nostre paranoie di viziati pieni di ideologia.
Tutti, penso, vorremmo arrivare nel luogo dove ogni vero desiderio è realizzato. Dove è ciò che ci fa, che ci costituisce, che ci abbraccia e ci ama: quello che Cristo chiama Padre.
La via che Gesù propone è se stesso. E’ un sentiero in mezzo al nulla, una sottile strada vertiginosamente sospesa sopra un abisso nebbioso. Le altre vie portano al fondo di quell’abisso, perché sono fatte da fantasie umane. Anche le migliori si interrompono ben prima di arrivare.
La via di Gesù ha la forma di una croce, che vorremmo evitare, o dimenticare. O cambiare.
Possiamo farlo. Ma non stupiamoci se poi quel desiderio ci porta in un altro posto, dove non c’è Cristo. E, come ho già detto, il luogo dove non c’è Cristo si chiama Inferno.
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