ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 2 aprile 2021

Forse il primo Papa nella storia, è andato a Canossa?

Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa “in Coena Domini” insieme al Cardinale Angelo Becciu. Una strada si apre…


Ho appreso la notizia verso sera con un messaggio via Messenger: «Grande gioia! Il Papa ha celebrato la Santa Messa “in Coena Domini” (la Messa del comandamento nuovo e della prima Eucarestia) insieme al Cardinale Angelo Becciu, nella cappella di quest’ultimo. Una strada si apre…».


RICONCILIAZIONE
Giovedì Santo, il gesto di Bergoglio: celebra messa con Angelo Becciu
“Sua Santità e il Cardinale Becciu di nuovo insieme, stretti in un abbraccio”, commentano persone vicine al porporato.
Unionesarda.it, 1° aprile 2021

Papa Francesco ha celebrato questo pomeriggio, intorno alle 17.30, la Santa Messa in Coena Domini nella cappella dell’appartamento privato del Cardinale Angelo Becciu nel palazzo del Sant’Uffizio.
Lo si apprende da fonti vicine al cardinale, che si era dimesso lo scorso settembre dopo ombre sulla sua gestione della cassa della Segreteria di Stato, in particolare per l’affare di Londra e il sospetto su somme finite ad una società di famiglia.
Indubbiamente una scelta dal grande valore simbolico, quella di Bergoglio, proprio nel giorno del Giovedì Santo, uno dei giorni più solenni del periodo quaresimale. Un gesto all’insegna della riconciliazione, dopo quanto avvenuto nei mesi scorsi, nei confronti del prelato di Pattada.

Commenta Quotidiano.net la notizia: «Per il Pontefice è stato un Giovedì Santo all’insegna delle ristrettezze legate al Covid. Saltata la lavanda dei piedi che negli anni passati lo aveva portato nelle carceri, tra i migranti, nelle strutture che accolgono i disabili. Il Pontefice ha celebrato questa mattina la Messa del Crisma nella basilica vaticana, ma ha lasciato la celebrazione della Cena del Signore, che apre il triduo pasquale, al cardinale Giovanni Battista Re, decano del collegio cardinalizio. Non ci sono state notizie, oggi, da parte del Vaticano, neanche del consueto pranzo del Papa con gruppi di sacerdoti romani, nel giorno in cui si celebra proprio l’istituzione del sacerdozio. Negli anni passati ad organizzare questi incontri informali nel suo appartamento era proprio il Cardinale Becciu, oggi ai margini della vita di Curia e praticamente sparito dalla vita pubblica in Vaticano».


Il Cardinal Becciu, esempio di virtù


Colpire un Principe della Chiesa di Cristo è colpire tutto il Popolo di Dio. Ogni persona battezzata, che è parte della Famiglia Cattolica, davanti agli attacchi subiti dal Cardinale Angelo Becciu dovrebbe sentirsi toccata nell’intimo della propria Fede e dovrebbe sentirsi violentata spiritualmente per quanto accaduto.

Il Cardinal Becciu è un bersaglio, che rappresenta il simbolo di un vile attacco, premeditato e coordinato, al Pontefice, al Pontificato, al Papato e alla Chiesa Cattolica Romana.

Del caso Becciu ci siamo occupato innumerevole volte in questo Blog dell’Editore, perché il Cardinal Becciu non deve cadere mai, perché rappresenta la nostra Fede martoriata, affranta, bombardata dalla menzogna del Maligno, che chirurgicamente colpisce in modo spietato. Se cade il Cardinal Becciu, cade il muro invalicabile che ogni cattolico deve erigere a difesa di principi imprescindibili e non negoziabili, con il Gran Bugiardo, i principi delle virtù teologali e cardinali.

Il Cardinal Becciu è un esempio per tutti noi e da tutti noi, è – e sarà – sempre sostenuto e supportato nel periglioso cammino ha percorso e sta per finire. Ce lo auguriamo di tutto cuore. Almeno una strada si è aperto in questo Triduo Pasquale, giorni di Passione, di Morte e di Risurrezione.

Abbiamo definito il Cardinal Becciu “esempio di virtù”. Il Cardinale sa bene quanto abbiamo pregato per questo momento. Il Santo Padre è stato illuminato dallo Spirito Santo e ha compiuto un gesto fondamentale per la riparazione del danno che è stato causato. Continuiamo a pregare affinché il Cardinal Becciu venga totalmente riabilitato.

Quel momento non appare più così lontano…

V.v.B.


Il Papa celebra la Messa in Coena Domini a casa del Cardinale Becciu
Si è trattato di una celebrazione privata nella cappella dell’abitazione del porporato alla presenza di alcune focolarine
Vatican News, 1° aprile 2021


Secondo quanto hanno riferito fonti dei Focolari confermate dall’entourage del Cardinale Angelo Becciu, questo pomeriggio intorno alle 17.30 Papa Francesco è arrivato nella cappella dell’appartamento privato del porporato nel palazzo del Sant’Uffizio e vi ha celebrato la Messa in Coena Domini. Oltre al cardinale e alle suore che lo aiutano erano presenti alcune focolarine. Trattandosi di un impegno privato del Santo Padre, non ci sono conferme ufficiali.

Il Papa celebra il Giovedì Santo a sorpresa con il cardinale estromesso
di Nicole Winfield
Associated Press, 1° aprile 2021

[nostra traduzione italiana dall’inglese]

Papa Francesco ha celebrato a sorpresa la Messa [“in Coena Domini”] del Giovedì Santo con il cardinale da lui licenziato lo scorso anno, estendendo un gesto straordinario al Cardinale Angelo Becciu celebrando la liturgia che ricorda l’Ultima Cena di Gesù con i suoi apostoli prima della sua crocifissione.

La notizia della celebrazione nella cappella privata di Becciu è stata confermata dal suo segretario particolare. Inoltre, un amico di lunga data che era in contatto con Becciu dopo la visita papale ha detto che il cardinale era “molto felice” dell’incontro. Un funzionario della Santa Sede ha detto di non poter confermare l’iniziativa privata di Francesco ma ha aggiunto che “un simile gesto di paternità non sembra strano in una giornata come oggi, il Giovedì Santo”.

La visita ha avuto un enorme peso simbolico e potrebbe suggerire che Francesco si sia reso conto di aver commesso un errore nella gestione del dossier Becciu. Francesco ha a lungo sottolineato la Messa [“in Coena Domini”] del Giovedì Santo come un rituale di pentimento e servizio.

Francesco ha costretto Becciu alle dimissioni [da Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi] il 24 settembre, apparentemente agendo sulla base delle accuse, contenute in un articolo ancora da pubblicare sul giornale italiano L’Espresso, secondo cui Becciu aveva inviato 100.000 euro in fondi della Santa Sede a un ente di beneficenza diocesano controllato da suo fratello. Becciu ha ammesso di aver inviato i fondi all’ente di beneficenza – non a suo fratello – e ha detto ai giornalisti di non aver fatto nulla di male. Il denaro non è mai uscito dal conto bancario della diocesi. Becciu all’epoca era il numero 2 della Segreteria di Stato e godeva di piena autorità per gestire il consistente portafoglio di attività del dipartimento, incluso il suo utilizzo per donazioni di beneficenza.

Becciu ha intentato una causa per diffamazione da 10 milioni di euro contro L’Espresso, sostenendo che il suo dossier e mesi di altri articoli dannosi che citano procuratori vaticani senza nome, gli hanno rovinato la reputazione ed eliminato le sue possibilità di diventare papa.

Francesco ha potuto celebrare la Messa con Becciu dopo aver annullato la sua partecipazione alla Messa [“in Coena Domini”] del Giovedì Santo nella Basilica di San Pietro, delegandola invece al Decano del Collegio cardinalizio.

La Santa Sede non ha mai spiegato perché Francesco avesse saltato Messa ufficiale. Francesco tradizionalmente si è recato in una prigione o in un centro per rifugiati per la Messa [“in Coena Domini”] del Giovedì Santo, che di solito prevede un rituale di lavaggio dei piedi per simboleggiare la volontà di Gesù di servire gli altri.

Dopo la cacciata di Becciu, la condotta dei procuratori penali vaticani che indagano su una serie di accordi finanziari presumibilmente corrotti è stata oggetto di crescenti critiche. Hanno subito una serie di sconfitte in tribunali stranieri che hanno stabilito che le loro perquisizioni erano illegittime, i loro mandati di arresto inapplicabili e le loro richieste di sequestro di beni “spaventosamente” piene di false dichiarazioni e omissioni.

Il Papa celebra la Messa “in Coena Domini” con Angelo Becciu
di Nicola Graziani
AGI, 1° aprile 2021

Papa Francesco ha celebrato la Messa “in Coena Domini” presso la cappella dell’appartamento del Cardinale Angelo Becciu, per manifestargli amicizia e vicinanza. Erano presenti alla celebrazione le suore che curano l’abitazione del porporato e un gruppo di focolarine. (…)
Le indiscrezioni parlano di un Papa Francesco che non voleva certo tenere nascosta la notizia, di per sé ben poco prevedibile. (…)
Non sono ancora conosciute le esatte ragioni che hanno spinto Francesco ad un passo di paternità, magari, ma certamente spiazzante per gli estranei alla vicenda delle indagini avviate sul conto di Becciu. Lecito immaginare, però, che l’imminente fine dell’inchiesta (data in fase di chiusura già a gennaio) abbia influito sull’atteggiamento del Papa, che era parso divenire meno intransigente già da alcune settimane.
Oggi, poi, L’Osservatore Romano rifletteva in occasione del Giovedì Santo sulla riconciliazione e la comprensione. Sicuramente è forzato mettere i due fatti in un rapporto di causa ed effetto, ma resta agli atti che la notizia, così come è stata fatta filtrare, parla esplicitamente di vicinanza ed amicizia. (…)
Del resto nella stessa omelia pronunciata stamane per la Messa del Crisma a San Pietro ancora Bergoglio aveva fatto riferimento a quella attuale come ad una “epoca di scandali” invitando a non sentire le suggestioni del Maligno superando “legalismi” e “moralismi”. “Noi non ci scandalizziamo perché non si è scandalizzato Gesù dovendo guarire malati e liberare prigionieri in mezzo alle discussioni e alle controversie moralistiche, legalistiche, clericali che suscitava ogni volta che faceva il bene”, sono state le parole del Pontefice di questa mattina. “Noi non ci scandalizziamo perché non si è scandalizzato Gesù dovendo dare la vista ai ciechi in mezzo a gente che chiudeva gli occhi per non vedere o guardava dall’altra parte. Noi non ci scandalizziamo perché non si è scandalizzato Gesù del fatto che la sua predicazione dell’anno di grazia del Signore, un anno che è la storia intera, abbia provocato uno scandalo pubblico in ciò che oggi occuperebbe appena la terza pagina di un giornale di provincia”.
E chissà a cosa pensava pronunciando queste parole.

Becciu fa sapere: il Papa ha celebrato il giovedì santo con me
ANSA, 1° aprile 2021


(…) Un evento inaspettato che ha “emozionato” Becciu, come ha spiegato da Pattada il fratello Tonio: “Angelo era contento ed emozionato, mi ha chiamato al telefono per darmi la buona notizia, ci teneva a comunicarcelo personalmente. Sua Santità è andato nel pomeriggio nel suo appartamento e hanno celebrato insieme la Coena Domini. Siamo tutti molto contenti. È davvero una bella cosa”. (…)
Si scioglie quindi il ‘mistero’ dell’assenza del Papa nella basilica vaticana dove, più o meno alla stessa ora, celebrava la prima Messa del triduo pasquale il decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, insieme ai cardinali di Curia, compreso il Segretario di Stato Pietro Parolin. (…)
Sarebbe stato lo stesso Pontefice a dire al Cardinal Becciu di far sapere del loro incontro. Un gesto che si inserisce perfettamente nella scia delle uscite di Papa Francesco nel Giovedì Santo, mai celebrato a ‘casa’ da Bergoglio ma tra le persone più fragili, dai migranti ai disabili, dai detenuti alle persone malate, all’insegna della misericordia e della riconciliazione. E forse oggi è proprio Becciu per il Papa tra le persone con cui praticare “la cultura dell’incontro” ribadita anche oggi nelle parole del Papa in un videomessaggio ad un gruppo argentino. (…)
Quindi il Papa torna il Giovedì Santo a casa di Becciu. Era una consuetudine in questa giornata in cui si celebra l’istituzione del sacerdozio. L’ex Sostituto della Segreteria di Stato invitava a casa alcuni parroci romani per mangiare e parlare assieme al Papa. Incontri informali che solo il Covid, lo scorso anno, aveva interrotto. E si pensava che quest’anno non si fosse tenuto a causa della situazione in cui Becciu si era ritrovato. Ma il Papa, che proprio nella Domenica delle Palme aveva invitato a lasciarsi “stupire da Dio”, torna a stupire lui stesso. Non sarebbe comunque la prima volta che il Papa sente Becciu in questi sei mesi. Ci sarebbero state periodicamente telefonate a dimostrazione che forse il Pontefice non ha mai voluto recidere questo rapporto.

1 Aprile 2021   Blog dell'EditoreIn evidenza

di Vik van Brantegem

http://www.korazym.org/58712/papa-francesco-ha-celebrato-la-santa-messa-in-coena-domini-insieme-al-cardinale-angelo-becciu-una-strada-si-apre/

Papa Francesco stupisce ancora e celebra la messa del Giovedì Santo a casa di Angelo Becciu

Papa Francesco ha dato un segno distensivo nel rapporto con Angelo Becciu e ha celebrato la Messa in Coena Domini a casa del porporato

Ancora una volta, Papa Francesco è riuscito a stupire con le sue azioni.


Imprevedibile e poco amante degli schemi, il Pontefice nel primo giorno del Triduo pasquale ha deciso di non presenziare alla tradizionale messa del Giovedì santo in San Pietro. Ha affidato la celebrazione ufficiale al Decano del collegio cardinalizio, Giovanni Battista Re, per celebrare la Messa in Coena Domini nella cappella privata all’interno del palazzo dell’ex San’Uffizio, residenza del cardinale Angelo Becciu.

Un gesto che ha colto tutti di sorpresa, soprattutto per i trascorsi. Non passati nemmeno 7 mesi da quando Papa Francesco ha imposto ad Angelo Becciu, fino a settembre Prefetto della Congregazione delle cause dei Santi, di rassegnare le sue dimissioni dal ruolo e, soprattutto, gli ha tolto i diritti e le prerogative del cardinalato. A causa dello scandalo del palazzo londinese di Sloan Avenue, il Pontefice ha spogliato Angelo Becciu dei suoi incarichi e di parte dei diritti decisionali che spettano a un cardinale del suo rango.

Papa Francesco non si è solo recato nell'abitazione cardinalizia per la Messa in Coena Domini, ma ha anche autorizzato Angelo Becciu a rendere pubblica la notizia di quanto accaduto. Eppure, se al di là del colonnato di San Pietro il gesto del Santo Padre ha destato clamore, tra i corridoi del Vaticano lo stupore appare meno marcato. Lo definiscono un gesto "paterno" di Papa Francesco nei confronti di un uomo che ha sbagliato in un giorno importante come il Giovedì Santo. Un giorno che, come sottolineano i ben informati, il Pontefice argentino ha trascorso spesso a casa di Angelo Becciu, anche se le circostanze erano senz'altro diverse.

"Questa sera Papa Francesco ha celebrato la Messa in Coena Domini presso la cappella dell'appartamento del cardinal Angelo Becciu, per manifestargli amicizia e vicinanza. Erano presenti alla celebrazione le suore che curano la abitazione del prelato ed un gruppo di focolarine", hanno riferito fonti vaticane in tarda serata. Pare che tra i due non si possa ancora parlare di un ritrovato rapporto di amicizia e di serenità ma è stata messa una prima pietra per intraprendere un percorso distensivo. "È un gesto distensivo, può essere un principio. E una buona cosa che ci fa piacere", ha commentato uno dei fratelli di Angelo Becciu all'Adnkronos. E a chi ricorda che nell'ultima cena c'era anche Giuda, Tonino Becciu replica: "Non esageriamo con queste cose. Stasera il Papa ha celebrato messa con mio fratello. È una buona notizia".

È stato raggiunto telefonicamente anche il parroco di Pattada, cittadina del sassarese che ha dato i natali al porporato: "Oggi il Papa dà un segno di vicinanza al cardinale nella giornata sacerdotale. Speriamo si arrivi presto al riconoscimento dell'innocenza del cardinale rispetto a ciò per cui è accusato. Innocenza nella quale nella quale io e in tanti crediamo. Speriamo pertanto ci sia, con altrettanta velocità, il riconoscimento della sua innocenza".

 

https://www.ilgiornale.it/news/cronache/papa-francesco-stupisce-ancora-e-celebra-messa-gioved-santo-1935638.html

La risposta alle false accuse rivolte al Cardinale, il Papa zittisce le malelingue e va a dir Messa a casa di Becciu

Il Papa ieri ha celebrato la Messa in Coena Domini nell’appartamento del Cardinale Angelo Becciu, dove c’è una cappellina. Era atteso in San Pietro, e tutti si domandavano perché mai a dir Messa nei paramenti pontificali ci fosse il Decano dei cardinali, Giovan Battista Re.


Ci sono dei misteri che accompagnano le scelte di Francesco. A volte il troppo impeto lo porta a decisioni che poi stupiscono anche lui. Questa stupisce tutti coloro che in questi mesi hanno assistito alla tragedia di un uomo, precipitato in pochi minuti dal terzo cielo agli inferi il giovedì 24 settembre. Trattato giusto come Giuda che, dice il Vangelo di Giovanni, «era ladro» e prendeva per sé «i soldi dei poveri». Tutto accadde duemila anni fa in questa stessa notte, con l’Iscariota che si allontanava dal Cenacolo e baciava poi beffardamente il Cristo. Il suo vicario in terra è accorso a dividere il pane e il vino del sacrificio con colui che una sua decisione aveva sprofondato nell’umiliazione. Non era Becciu il Giuda del Vaticano. Nei giorni scorsi Libero ha scritto, dopo aver dato conto della sentenza del giudice di Londra che scagionava risolutamente il prelato sardo: «Ci aspettiamo sorprese da parte di papa Bergoglio».

All’ora di pranzo, dopo la Messa crismale, che è la prima celebrazione ed apre il triduo pasquale, ha chiamato al telefono il cardinale. «Dove pensa di celebrare la Messa di stasera?». Risposta «Nella mia cappellina. Verranno quattro o cinque amici focolarini e ci saranno le suore». Bergoglio: «Le spiace se vengo a celebrare con lei?». Eccolo arrivare alle 17.30, prende l’ascensore nell’austero palazzo del Sant’Uffizio. Ha pronunciato l’omelia intonandola su Cristo che serve, dà la vita per gli altri. Fino alla croce. E qui ha introdotto, secondo il racconto di San Massimo confessore, la lotta del diavolo contro il Nazareno inchiodato e morente. Satana nel morderlo è rimasto ucciso. La morte in croce di Gesù elimina il male, il bene vince.

Il bene ha vinto. Alla Messa è seguita una cordiale chiacchierata. Il Papa ha rimproverato il suo primo collaboratore: «Una volta mi invitava sempre per il pranzo del Giovedì santo. Ricorda? Stavolta ho dovuto invitarmi da solo». Era infatti invalsa questa abitudine sin dal 2013. L’allora Sostituto alla Segreteria di Stato spiegò che da quando era Nunzio usava invitare al proprio desco, in questo giorno che è festa dei sacerdoti, i preti più soli. Il Papa chiese la cortesia di essere anch’egli invitato a pieno titolo come prete sperduto in Vaticano. La storia si è ripetuta, in perfetta letizia. Come recitano i Fioretti di San Francesco.

Articolo pubblicato su Libero, 2 aprile 2021.

http://www.korazym.org/58751/la-risposta-alle-false-accuse-rivolte-al-cardinale-il-papa-zittisce-le-malelingue-e-va-a-dir-messa-a-casa-di-becciu/

I sottili confini della verità

La notizia è dirompente – forse non abbastanza sottolineata nella stampa – e dall’indubbio valore politico. Giustamente evidenziata a caldo ieri sera dall’Editore di Korazym.org [QUI]. E sappiamo bene quanto Francesco da valore alla politica nel suo pontificato. Un interesse preminente – oserei dire – non raramente oggetto di critiche, per quel po’ di eccessivamente terreno che riecheggia posizioni teologiche non in linea con la tradizione, secondo alcuni.


E pur tuttavia, è stato proprio Francesco a ribadire recentemente un concetto ovvio, ma ancora non ben compreso. La pandemia si vince con i vaccini e visto che sembra che i vaccini abbiano dato grandi risultati in Israele, in Gran Bretagna, ecc. s’impone il problema della loro accessibilità. Che sembrerebbe scontato, anche ai fini del mantenimento dell’equilibrio economico mondiale, se vogliamo metterci dalla parte dei più sfegatati capitalisti, ma che così non è. Perché il male ha sempre complottato contro l’uomo. Chi pensasse, che in una situazione di pandemia il male abbia un minimo rispetto per la sofferenza, pensa male. L’autolesionismo è sempre in agguato. Le posizioni politiche mondiali in epoca di pandemia – anziché semplificarsi – si complicano. Si contorcono e si avvitano nelle più perverse involuzioni.

Sicchè, quand’anche come si è fatto – giustamente – da parte della Santa Sede, si sottolinei come i grandi gruppi farmaceutici abbiano beneficiato di imponenti sovvenzionamenti, che li hanno sollevati dal rischio industriale nella loro ricerca, tuttavia sembra che tale vantaggio non venga riversato equamente alla umanità tutta.

Il sospetto che gli Stati siano drammaticamente succubi di una finanza senza limiti di ingordigia, sta rimodellando la politica mondiale. E quand’anche ci sbagliassimo, rivendichiamo comunque una chiarezza di comunicazione, che – al momento – non ci è dato di scorgere.

In questo contesto, la visita di Papa Francesco al Cardinal Becciu nel Giovedì Santo, ha sicuramente il valore umano di misericordia. Ma potrebbe avere – e sicuramente ha – il senso di un riallacciare forze e sensibilità, che in un simile delicato frangente potrebbero essere preziose.

Il famoso detto dividi et impera ha dilaniato la Chiesa Cattolica Romana nell’ultimo secolo. Solo uno spirito miope potrebbe privilegiare il pensiero schematico e convenzionale su una riflessione, che – invece – deve farsi aperta e tollerante verso i fratelli.

D’altronde noi, nei nostri corsivi severi, non abbiamo mai criticato il Papa per il suo procedere, diciamo psicanalitico, ma al contrario quando quel procedere si è fatto improvvisamente rigido e clericale, nel senso deteriore del termine. Aspetto peraltro riconosciuto dallo stesso pontefice, che si è definito succube di un volere troppo immediato.

La verità agli occhi di Dio è semplice, ma gli uomini oscurati da passioni e gelosie hanno sempre difficoltà a scoprire i sottili confini della verità. E di verità il mondo ha bisogno, per battere la pandemia e soprattutto per rintuzzare il male, che dentro ognuno di noi tende a creare ed alimentare caos.

La Santa Sede, per anni scosso da scandali e incomprensioni, ieri ha avuto un lampo di incredibile originalità: anche il Papa, forse il primo Papa nella storia, è andato a Canossa.

http://www.korazym.org/58746/i-sottili-confini-della-verita/

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