Stiamo Assistendo alla Fine di una Civiltà. Barattiamo il Mantello con la Spada.
Carissimi Stilumcuriali, Eques Fidus, un caro amico del nostro sito, ci ha inviato due giorni fa questa riflessione sullo stato delle cose nel Paese, nel mondo e nella Chiesa. Ahimè, è ben difficile non concordare con la sua analisi. Buona lettura.
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10 luglio, Santi Sette Fratelli Martiri
Domani la disgraziata legge Zan dovrebbe essere discussa in Senato. E’ inutile ricordare come questo gravissimo attacco alla libertà di espressione e di religione (la quale non si esprime in qualsiasi culto, ma solo in quello cattolico in quanto aderente alla Verità tutta intera), nasce dal ripudio della legge di Dio, non più vista come fonte normante della vita privata e pubblica ma solo di quella privata (e, inevitabilmente, da cacciare pure da quella, con l’introduzione degli psicoreati di “omofobia”, “transfobia”, “misoginia” che nulla hanno da invidiare ad un romanzo di Orwell).
Purtroppo, la pavida e miserabile reazione dei cattolici (che preferiscono adottare la “strategia della tartaruga”, cioè il compromesso al ribasso e mezzucci politici per “scampare il pericolo”, ammesso che funzioni fare così, e mantenere i propri presunti privilegi, invece di scatenare un virile contrattacco), a partire da alcuni esponenti del clero, e di molti rappresentanti della presunta destra (ma che altro non sono che liberali) sono soltanto le conseguenze di una società che ha dimenticato Dio, a partire proprio dagli stessi cattolici (o presunti tali).
E’ facile immaginare cosa accadrà quando il Ddl Zan (o un suo surrogato, ancora più incrudelito, come il Ddl Zan non è altro che la versione ancora più crudele e perversa del Ddl Scalfarotto) verrà approvato, se non ci sarà una reazione ferma e ferrea di risposta (a cui, però, il Nuovo Corso Vaticano correrà subito a porre un freno, per mere convenienze e connivenze politiche, come dimostra la gestione delle chiese in tempo di “pandemia”, come dicono loro): un insegnante non potrà più insegnare che esistono solo due sessi nella specie umana, determinati su base cromosomica, ma sarà costretto a parlare del genere anche ai bambini (i quali, proprio come in Orwell, i nostri esponenti della sinistra -rivoluzionaria o storica non ha importanza- desiderano plagiare per trasformarli in propri, obbedienti, elettori), presentandolo come positivo.
Non sarà più possibile opporsi alla stessa legge Zan e spingere per la sua abrogazione, dato che chiunque lo facesse verrebbe tacciato di “omofobia” e processato, proprio come con la Sharia islamica (per cui chi la critica è automaticamente un blasfemo da impiccare). Non sarà più possibile opporsi ai “matrimoni” sodomiti, al linguaggio “inclusivo”, alla censura dei contenuti su Internet, affermare la propria libertà di parola e di pensiero, persino condannare le “transizioni” per i bambini (tra gli scopi, come ha detto recentemente Zan, del suo Ddl). Tutto questo è possibile solo grazie all’ignoranza dei cattolici (ormai neppure più tali, ma simulacri di protestanti, nei costumi, nella morale, nella liturgia), i quali, non conoscendo la sana e santa Dottrina ma riducendo la Fede a slogan privi di significato, pensano ormai che Dio e Mammona siano conciliabili, che essere buoni cattolici significhi tollerare ed incoraggiare il peccato anziché condannarlo, nonché che Cesare e Dio siano sullo stesso piano, quando il primo deve obbedire al secondo e non il contrario!
Quanto noi stiamo vivendo oggi è la fine, né più né meno, di una civiltà, quella che è iniziata con l’Editto di Costantino nel 313 d.C. e che è sopravvissuta, più o meno, fino a pochi decenni fa, nonostante le innumerevoli rivoluzioni contro Dio (quella protestante, la prima, contro la Chiesa; seguirono poi la francese, con l’Illuminismo, che voleva distruggere l’ordine voluto da Dio; ancora dopo quella socialista, che cercò di costruire un paradiso senza Dio; infine quella sessuale, sessantottina, che sostituì Dio con il proprio io). Il problema maggiore è che un tempo la Chiesa, nella persona del Papa, faceva da contraltare all’imperatore, ne limitava le mattane, lo costringeva a piegarsi al cospetto di Dio facendo leva sulle proprie prerogative. La storia dell’Occidente, e della civiltà cristiana, nasce proprio dalla contrapposizione tra Stato e Chiesa, tra Cesare e Dio. Oggi, o meglio da alcuni decenni, non assistiamo più a questo salutare contraltare, con l’imperatore che limita il potere temporale papale (che pure dev’esserci, ed è giusto e salutare checché ne pensino i protestanti, che infatti sono intrinsecamente cesaropapisti) ed al contempo il Papa che limita il potere dell’imperatore, richiamandolo all’ordine ogni volta che viola la legge di Dio. Oggi, invece, assistiamo alla comunione di intenti tra Papa ed imperatore, o meglio alla loro fusione e scomparsa, sostituiti da lobby finanziarie che considerano insignificanti sia Dio (che reputano non una invenzione, dacché non sono realmente atei bensì satanisti, quanto piuttosto pensano di poter diventare loro stessi divinità, o al più angeli oscuri che hanno il compito “divino” di sottomettere le masse inferiori, in primis tramite il transumanesimo ed il controllo delle masse) sia l’imperatore (per loro, gli Stati sono o semplici rimasugli del passato, da spazzare via il prima possibile a favore del Nuovo Ordine finanziario che desiderano instaurare, o delle marionette da muovere a piacimento per ingannare i boccaloni). Tutti costoro, che siano la minoranza di ricchissimi sociopatici o la maggioranza dei pubblici esecutori (per avidità e convenienza), predicano un mondo arcobaleno, ma nei fatti vogliono un mondo grigio, dominato dal denaro, sottomesso ai loro voleri, con una religione fluida e promiscua come la sessualità che vogliono imporre, basata sul rovesciamento della verità e della falsità. Questi sono i loro desideri, che non è però detto che si realizzino: nonostante abbiano (letteralmente) tutto il denaro del mondo al loro cospetto, non hanno (ancora) tutto il potere del mondo.
Tuttavia, è un fatto che, vada come vada, siamo alla fine di una civiltà, che sia quella cristiana o quella satanica. Questo non ci deve piacere (non credo che a Roma, nel 476 d.C., fossero contenti), né dobbiamo pensare che se ne potrà uscire incolumi: tutti dovremo scegliere tra adorare Dio o inginocchiarci (come i calciatori che si prostrano al movimento terrorista marxista “Black Lives Matter”) dinanzi a Mammona. Non sarà più permesso il bispensiero ed il compromesso, perché le élite mondiali prima e l’Islam totalitario poi esigeranno totale sottomissione dai loro sudditi: l’unica soluzione sarà lottare o inchinarsi.
E coloro che si inchinano non lo faranno (ammesso che non lo stiano già facendo) dinanzi a Dio, come sarebbe doveroso, ma dinanzi ai servi della Bestia. Allora, davvero, facciamo come ci insegna Cristo, cioè vendiamo il nostro mantello e compriamo una spada (Vangelo di San Luca 22, 36); non tanto una spada, però, fatta di ferro e che la ruggine può consumare, ma quella della Parola di Dio di cui parla l’Apostolo (Efesini 6, 17), la quale condanna senza appello coloro che scandalizzano i piccoli, cioè chi vuole corromperli ed allontanarli da Dio. Quindi, il 13 luglio preghiamo, e digiuniamo, tutti assieme, non tanto (o soltanto) per il Ddl Zan, ma perché davvero la caduta della nuova Babilonia venga affrettata e che i superbi, che vogliono l’”uomo nuovo” per ribellarsi a Dio e vedere compiersi i loro propositi oscuri, divengano rovina a sé stessi.
Eques Fidus
Marco Tosatti
12 Luglio 2021 7 Commenti
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